Anno VII – Numero 1412
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
Martedì 11 Settembre 2018 – S. Diomede
Proverbio di oggi………
Chi va pe' cchistu mare, chisti pisce piglia.
2. Ordine: eventi Settembre
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Perdite
vaginali,
quando preoccuparsi?
Prevenzione e Salute
4. Il tetano si prende dalla
ruggine?
L’argento
è
meglio degli antibiotici?
Falsi miti su farmaci e
terapie
5. PRESSIONE
ALTA,
con il giusto stile di vita è
possibile ridurre i farmaci
Meteo Napoli
Martedì 11 Settembre
ï‚· Sereno
Minima: 19° C
Massima: 28 °C
Umidità :
Mattina = 52%
Pomeriggio = 59%
PERDITE VAGINALI,
QUANDO
TroppaPREOCCUPARSI?
confidenza porta alla maleducazione.
Le perdite vaginali sono fisiologicamente normali
per le donne, sono il secreto della cervice uterina che essendo
molto sensibile alle variazioni ormonali reagisce con questo secreto
che varia in base al momento del ciclo
Le secrezioni vaginali servono per un’ottimale lubrificazione e pulizia della
vagina, queste secrezioni sono
Sono presenti soprattutto durante
bianche,
trasparenti
e
 l’ovulazione,
filamentose, non hanno un
 l’eccitamento sessuale,
cattivo odore e non sono
 l’assunzione di contraccettivi orali,
accompagnate
da
bruciore,
 la gravidanza
prurito e irritazioni.
 il periodo che precede la prima
Le
perdite
vaginali
non
mestruazione
fisiologiche e che quindi sono
provocate da fattori esterni producono secrezioni di colore diverso, sono
accompagnate dalla difficoltà ad urinare e provocate da malattie veneree:
ï‚· perdite giallognole e cremose: infezione gonoccocica
ï‚· perdite vaginali schiumose e di color verde-giallo, associate a pruriti ed
irritazioni: Trichomonas
ï‚· perdite bianche, grigiastre, schiumose, di odore fetido specialmente dopo i
rapporti sessuali : vaginosi batterica, Gardnerella vaginalis
ï‚· perdite vaginali modeste ben aderenti alle pareti, associate a pruriti e
bruciori intensi, bianche e di consistenza caseosa, simile ad un “formaggio
a pasta molleâ€: Candidosi
ï‚· perdite vaginali muco-purulente, associate a dolori durante i rapporti
sessuali: Clamydia, Ureaplasma urealyticum
Quando le perdite vaginali sono accompagnate da tracce di sangue fuori dal
ciclo mestruale andate subito dal ginecologo : potrebbe essere un tumore
uterino, polipi uterini o una malattia infiammatoria pelvica. ( Pour femme)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1412
PREVENZIONE E SALUTE
Il tetano si prende dalla ruggine?
L’argento è meglio degli antibiotici?
Falsi miti su farmaci e terapie
Sul web circolano molte false notizie su terapie miracolose o informazioni scorrette
sull’utilizzo dei farmaci. Il portale IssSalute ne ha scovate alcune e ha risposto con dati
scientifici
Il tetano si prende dalla ruggine?
FALSO - Non è in realtà la ruggine a causare il tetano, ma un microbo
presente nella terra e nella sporcizia. Secondo una diceria molto diffusa che
tutti noi abbiamo sentito fin da bambini, il tetano si prende graffiandosi con
oggetti arrugginiti, per esempio un vecchio filo spinato, un cacciavite o un
chiodo. In realtà , il tetano è causato da un batterio, il Clostridium Tetani.
I sintomi della malattia, cioè spasmi progressivi che arrivano a colpire la deglutizione, la respirazione e il
cuore, non sono causati dal batterio di per sé, ma dalla tossina tetanica che il batterio produce.
Questa tossina colpisce il sistema nervoso, ed è una delle sostanze più velenose esistenti al mondo:
ï¶ una quantità pari a un terzo di un granello di zucchero è sufficiente a uccidere un uomo.
Il clostridium tetani è diffusissimo nell’ambiente in cui viviamo, perché le sue spore, cioè la forma
dormiente del batterio, sono molto resistenti sia alla bollitura che ai disinfettanti.
Batterio e spore sono presenti in quantità particolarmente elevate nelle feci degli animali, soprattutto
degli equini, e conseguentemente nella terra, quindi in campagna e nei giardini. Il filo spinato
arrugginito, perciò, è pericoloso solo in quanto può contaminarsi facilmente, ma i graffi con le spine
delle rose o di altre piante che crescono nella terra, e in generale con qualunque oggetto sporco, sono
altrettanto pericolosi .
A causa della sua grandissima diffusione, d’altra parte, è praticamente impossibile evitare di venire in
contatto col clostridium tetani nel corso della propria vita: l’unico modo di proteggersi dal tetano è
quello di vaccinarsi e controllare sempre di aver fatto i richiami periodici prescritti ogni 10 anni
Il veleno dello scorpione blu cubano cura i tumori
I preparati a base di veleno di scorpione blu sono stati, e sono a
tutt’oggi, venduti illegalmente. Il veleno di un raro scorpione blu presente solo a
Cuba (Rhoplaorus junceus) è considerato un prodotto di origine naturale per la
terapia del cancro. L’estratto del veleno è stato commercializzato da una azienda
farmaceutica cubana in due diverse formulazioni, una soluzione ed una formulazione omeopatica.
I preparati a base di veleno di scorpione blu sono stati, e sono a tutt’oggi, venduti illegalmente poiché
non sono stati autorizzati da alcuna agenzia regolatoria internazionale e non vi sono evidenze
scientificamente provate della loro efficacia.
Secondo i produttori, il veleno avrebbe effetti antinfiammatori, antidolorifici, immunoregolatori e
antitumorali. Il sito internet che pubblicizza la versione omeopatica afferma che 60.000 persone siano
state curate con il veleno di scorpione ma, a tutt’oggi, non sono mai stati pubblicati in nessuna rivista
scientifica internazionale i risultati di studi clinici cosiddetti “controllatiâ€.
In letteratura sono presenti soltanto due studi sul veleno dello scorpione e sono giunti a conclusioni
opposte. Il primo, dimostra la capacità di un estratto del veleno di uccidere cellule tumorali in vitro
(cellule coltivate in provetta); il secondo, al contrario, evidenzia come l’estratto del veleno faccia
aumentare la crescita e l’invasività di cellule di tumore del fegato (sempre in provetta).
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1412
Il cancro si può curare con il bicarbonato di sodio
FALSO - Il solo bicarbonato non può curare una patologia complessa come il
tumore. Il bicarbonato, sostanza di uso comune in casa per lavare frutta e
verdura e lievitare torte e biscotti, non è una terapia anticancro. Infatti, non c’è
alcuna evidenza scientifica che lo dimostri. Ma come è nata questa falsa
notizia? Da un dato scientifico vero: le cellule tumorali, per crescere, utilizzano una fonte di energia che
produce come prodotti di scarto acido lattico e acido carbonico.
Questi prodotti fanno aumentare l’acidità (ovvero diminuiscono il pH) dell’ambiente circostante il
tumore causando la morte delle cellule sane a vantaggio della crescita sempre più aggressiva delle
cellule tumorali. È impensabile che possa essere efficace il solo bicarbonato di sodio per far diminuire il
livello di acidità nell’ambiente dove si sviluppa il tumore, ed ancora è molto dibattuta la possibilità che
un derivato del bicarbonato possa essere utile alla terapia anti cancro se somministrato insieme ai
comuni farmaci chemioterapici. Infatti, vi sarebbero due problemi da risolvere: il primo, riguarda la
sicurezza del trattamento (il bicarbonato è molto tossico per gli organi e i tessuti alle alte dosi necessarie
per ottenere qualche effetto) e il secondo, la specificità dello stesso (cioè la necessità di raggiungere solo
il tumore e non i tessuti sani che ne sarebbero danneggiati).
Acidità di stomaco? Basta un antiacido
FALSO - Gli antiacidi agiscono solo sui sintomi senza risolvere i problemi che li
hanno provocati.
Talvolta sono insufficienti, mentre in altre occasioni sono addirittura inutili
essendo sufficiente una terapia comportamentale, non basata sui farmaci o sulla chirurgia, ad ottenere
una piena guarigione.
Le persone affette da acidità , bruciore di stomaco o reflusso sono più di 1 su 10. Spesso, magari su
consiglio di amici o parenti che ne soffrono da anni, decidono di curarsi in autonomia acquistando un
antiacido, un tipo di farmaco che non ha bisogno di prescrizione medica.
Gli antiacidi fanno svanire ogni sintomo in pochi minuti dandoci l’illusione di aver risolto il problema.
Purtroppo, però, questi farmaci si limitano a eliminare momentaneamente il fastidio senza risolverne le
cause. Questo potrebbe portare a trascurare alcune patologie, come ad es. gastriti, ernie o ulcere, che
possono avere conseguenze anche molto gravi, quali rotture di organi o tumori. Inoltre, il bruciore può
essere una spia di infezione da Helicobacter Pylori e, talvolta, persino d’infarto al cuore.
Quando la pressione torna normale posso interrompere i farmaci
FALSO - Pensare che quando la pressione torna normale la terapia possa essere sospesa è errato! La
Società Europea di Ipertensione afferma che il trattamento dell’ipertensione arteriosa deve durare tutta
la vita perché, sia nei soggetti con grave ipertensione che nelle forme lievi, l’interruzione del trattamento
è seguita dal ritorno della malattia.
Numerosi studi dimostrano che l’aumento della pressione comporta un elevato rischio di danni ad
organi (cuore, vasi sanguigni, reni), con complicanze (infarto, ictus, insufficienza renale) ad alto rischio di
morte. L’ipertensione spesso non dà sintomi: il soggetto, non sentendosi malato, non comprende la
necessità di proseguire il trattamento anche quando i valori pressori tornano normali.
I farmaci non curano l’ipertensione, ma abbassano e stabilizzano la pressione arteriosa riducendo la
probabilità di pericolose complicanze. Inoltre, i cambiamenti della dieta e dello stile di vita possono
migliorare in generale la pressione arteriosa anche se il trattamento farmacologico è spesso necessario e
insostituibile. Il successo della terapia a lungo termine dipende dalla cooperazione tra medico e
paziente. I soggetti che non interrompono il trattamento hanno un rischio ridotto del 37% di infarto,
ictus o altri accidenti cardiovascolari rispetto a chi decide di sospendere i farmaci .
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1412
Se salti una dose di farmaco la volta dopo puoi prenderne il doppio
FALSO - È opportuno assumere i farmaci come da prescrizione, nelle dosi e
agli orari stabiliti dal medico. Tuttavia, dimenticare di assumerne una dose
potrebbe non avere conseguenze gravi.
Diverse ricerche hanno dimostrato che il 40-70% delle persone, soprattutto
anziani, dimentica più volte di assumere il farmaco nel corso della terapia. Generalmente, queste
dimenticanze non creano problemi.
L’assunzione di un farmaco oltre le dosi indicate può essere, invece, tossica e avere effetti imprevedibili,
anche molto gravi. Infatti, per motivi di sicurezza, negli studi scientifici i farmaci vengono testati sempre
alle dosi più basse sufficienti perché siano efficaci, quindi disponiamo di pochi dati sul sovradosaggio
delle medicine.
Peraltro, molti farmaci hanno una “finestra terapeutica†molto stretta, cioè una differenza veramente
piccola tra la minima dose efficace e la dose alla quale si manifesta la tossicità .
Assumere una dose addirittura doppia può essere molto pericoloso!
Ad esempio, 2 miliardesimi di grammo di digossina possono aiutare un cuore scompensato, mentre 4
miliardesimi di grammo possono essere letali!
Si raccomanda, pertanto, di prestare sempre la massima attenzione alle dosi prescritte e alla durata della
terapia. In caso di inosservanza della prescrizione è necessario consultare il proprio medico e riprendere
l’assunzione del farmaco secondo le sue indicazioni
L’acne si cura con il dentifricio
FALSO - L’uso del dentifricio o del bicarbonato sui brufoli non porta ad alcun beneficio nella cura
dell’acne.
Applicare una piccola quantità di dentifricio sui brufoli da trattare illudendosi di seccarli, di eliminare
impurità e sperando di raggiungere concreti benefici, è del tutto errato, nonché dannoso. Oltre, infatti, a
non migliorare la situazione, l’utilizzo del dentifricio, specialmente se prolungato, potrebbe
ulteriormente danneggiare la pelle già irritata dall’acne .
L’illusione di un miglioramento nasce forse dalla sensazione di leggero bruciore dovuta all’applicazione
del dentifricio sulla pelle, che potrebbe far pensare ad una sua azione curativa sul brufolo.
Nulla di tutto questo! Il dentifricio e la sua composizione chimica nascono per cercare di raggiungere utili
risultati solo nel campo dell’igiene orale e non certo per essere utilizzati in altri settori come la cura
dell’acne. Inoltre, la composizione del dentifricio potrebbe al contrario contenere sostanze non solo non
curative, ma addirittura irritanti per la pelle con conseguente peggioramento della situazione.
Anche il bicarbonato viene spesso erroneamente scelto, in quanto prodotto economico e semplice da
usare, come terapia “casalinga†e naturale per curare l’acne.
La convinzione che asciughi i brufoli, riduca il sebo in eccesso, abbia proprietà antinfiammatorie e
antisettiche in realtà non è scientificamente provata, anzi a volte il suo utilizzo può aumentare il rossore
e l’irritazione della pelle.
È dunque consigliabile e opportuno non curare l’acne con rimedi “fai da teâ€, ma con terapie appropriate,
prodotti specifici e possibilmente sotto controllo medico
(Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1412
PREVENZIONE E SALUTE
PRESSIONE ALTA,
con il giusto stile di vita è possibile ridurre i farmaci
Dieta salutare e attività fisica di routine sono la prima medicina contro l'ipertensione.
Se la pressione è alta è bene correggere lo stile di vita: in questo modo è possibile ridurre il bisogno di
farmaci.
È l'indicazione emersa da uno studio presentato alla conferenza dell'American Heart
Association dedicata alla ricerca sull'ipertensione. Il dato è coerente con le linee
guida del 2017 dell'associazione e dell'American College of Cardiology secondo cui il
cambio delle proprie abitudini è il primo passo per controllare l'ipertensione.
“Le variazioni dello stile di vita, tra cui mangiare sano e fare regolarmente attivitÃ
fisica, possono ridurre significativamente il numero di pazienti che necessitano di
farmaci che abbassino la pressione.
Questo è particolarmente vero in caso di individui con una pressione sistolica tra 130
e 160 mm/Hg e quella diastolica tra 80 e 99 mm/Hgâ€.
PIÙ FRUTTA, PESCE E CARNI BIANCHE
Alla ricerca hanno partecipato 129 soggetti obesi o sovrappeso, di entrambi i sessi e di età compresa tra
40 e 80 anni, colpiti da ipertensione. I valori della pressione arteriosa erano compresi fra 130-160 e 8099 mm/Hg. All'avvio dello studio oltre la metà dei partecipanti era candidabile a una terapia
antipertensiva secondo le recenti linee guida e nessuno stava prendendo farmaci contro la pressione
alta.
Gli individui sono stati assegnati in maniera casuale a tre gruppi. Per il primo i partecipanti hanno seguito
una dieta salutare, svolto attività fisica alla presenza di personale qualificato per tre volte a settimana e
preso parte a un programma di counseling sempre per il controllo del peso corporeo. Nel secondo i
soggetti coinvolti nello studio hanno solo adottato una nuova dieta con l'aiuto di un nutrizionista mentre
per il terzo gruppo non è stata richiesta alcuna variazione dello stile di vita. Lo studio è durato sedici
settimane.
La dieta seguita era la DASH diet, la dieta contro l'ipertensione, che prevede il consumo di frutta e
verdura, di cereali integrali, derivati del latte senza o a basso contenuto di grassi, pesce e carne
bianca, oli vegetali, legumi e frutta secca. Ancora, secondo questo piano alimentare viene limitato il
consumo di alimenti ricchi di grassi saturi, dolciumi e bevande zuccherate.
TRA I RISULTATI ANCHE UN CALO DEL PESO
Grazie al nuovo stile di vita, con dieta salutare e attività fisica, i livelli di pressione arteriosa si sono ridotti
di 16 mm/Hg per la sistolica e di 10 mm/Hg per la diastolica.
Inoltre, sempre i partecipanti del primo gruppo hanno beneficiato di una riduzione del peso corporeo di
8,6 kg in media.
I benefici della sola dieta DASH si sono invece tradotti in un calo della pressione sistolica e diastolica
rispettivamente di 11 e 8 mm/Hg mentre per il terzo gruppo il calo è stato molto limitato (3 e 4 mm/Hg).
Infine, dopo le sedici settimane, solo il 15% di quelli che avevano cambiato completamente stile di vita
aveva ancora bisogno di farmaci antipertensivi rispetto al 23% del gruppo che aveva solo cambiato
alimentazione. Nel terzo gruppo, senza alcuna variazione dalle condizioni iniziali della ricerca, sempre il
50% dei partecipanti continuava a presentare i criteri per il trattamento farmacologico.
Oltre alla dieta sana e all'attività fisica, e dunque al controllo del peso corporeo, gli altri cambiamenti che
riguardano lo stile di vita sono la riduzione del consumo di alcol e lo stop al fumo di sigaretta.
(Salute, Sole 24ore)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1412
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Progetto “Una Visita per Tutti†:
GLI EVENTI DEL MESE DI SETTEMBRE
Di seguito l’elenco degli eventi previsti per il mese di Settembre
Progetto “Una Visita per Tuttiâ€
Mese di
Settembre
dedicato
alla prevenzione
dell’Insufficienza
Venosa
Venerdì 07 Settembre
(dalle 10.00 alle 18.00)
Venerdì 14 Settembre
(dalle 10.00 alle 18.00)
Giovedì 20 Settembre
(dalle 10.00 alle 18.30)
Sabato 22 Settembre
(dalle 10.00 alle 18.30)
Lunedì 24 Settembre
(dalle 10.00 alle 18.30)
Martedì 25 Settembre
(dalle 10.00 alle 18.30)
FORIO - Ischia (NA); Via Francesco Regine, n. 61
AGEROLA (NA); Via Armando Diaz, n. 20
ARZANO (NA): Via Luigi Rocco, n. 115
LACCO AMENO - Ischia (NA); Piazza Santa Restituta, n. 5
CASAVATORE (NA); Piazza Gaspare di Nocera, n. 1
MELITO di Napoli (NA); Via Madonelle, n. 4
PAGINA 7
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PAGINA 8
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