Anno VII – Numero 1413
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1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
2. Ordine: eventi Settembre
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. “Tumore Prostata, non
solo i pomodori (licopene)
riducono il rischioâ€, vero o
falso?
4. È vero che chi soffre di
reumatismi
“senteâ€
il cambiamento del tempo?
5. Dolore
cervicale,
in quali casi si tratta di
ernia del disco?
6. Contrattura o stiramento?
Come riconoscerli
Prevenzione e Salute
7. Occhiaie:
5 possibili
cause (e come prevenirle)
Meteo Napoli
Mercoledì 12 Settembre
ï‚· Sereno
Minima: 20° C
Massima: 32 °C
Umidità :
Mattina = 52%
Pomeriggio = 59%
Mercoledì 12 Settembre 2018 – S. Guido
Proverbio di oggi………
L'omm faticator è a ruvin ra cas.
L'uomo lavoratore è la rovina della casa
“TUMORE PROSTATA,
NON SOLO I POMODORI (LICOPENE)
RIDUCONO IL RISCHIOâ€, VERO O FALSO?
Troppa confidenza porta alla maleducazione.
Quando si parla di tumore alla prostata, molti pensano che
mangiare pomodori, grazie alla presenza di licopene, è da molti
associato alla prevenzione del tumore alla prostata.
Alcuni però pensano anche che per ridurre il rischio di sviluppare tumore sia
necessario seguire una dieta sana ed equilibrata, e non
sia sufficiente solo aggiungere i pomodori alla
propria alimentazione.
Vero o falso? Risponde il dr A. Saita, urologo
dell’ospedale Humanitas.
“VERO. Se da una parte più studi sostengono il ruolo
protettivo del consumo di una maggior quantità di prodotti ricchi di licopene,
cioè l’antiossidante presente non solo nei pomodori, ma anche nei frutti
rossi, anguria e pompelmo, perché contribuisce a ridurre il rischio di tumore
alla prostata, tuttavia mangiare solo questi alimenti non è sufficiente al fine
della prevenzione oncologica – spiega l’esperto.
Infatti, la prevenzione del tumore prostatico privilegia un’alimentazione sana
e bilanciata, come la Dieta mediterranea, che apporti i benefici delle vitamine
del mondo vegetale e degli antiossidanti presenti in molti prodotti vegetali.
Infatti è ormai ampiamente noto che uno stile di vita sano ovvero seguire
abitudini di vita che includano
ï¶ fare attività fisica, ridurre o evitare il fumo di sigaretta e moderare il
consumo di alcol, e una dieta bilanciata che preveda un ridotto
consumo di alimenti raffinati e processati, ricchi di grassi saturi,
zuccheri aggiunti, ma ricca di frutta e verdura, pesce e cereali integrali,
sono consigli che aiutano a tenere sotto controllo i fattori di rischio oncologici
sia per il tumore alla prostata sia, in generale, per le altre forme di tumore.â€
(Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
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PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1413
PREVENZIONE E SALUTE
OCCHIAIE:
5 POSSIBILI CAUSE (E COME PREVENIRLE)
Quegli antiestetici segni scuri che compaiono sotto alla palpebra inferiore dell'occhio
possono essere provocati da diversi fattori, che spaziano dall'iperpigmentazione cutanea
alla disidratazione.
IPERPIGMENTAZIONE
Se l'alone sotto all'occhio è di colore marrone scuro, allora siamo in presenza di
un'iperpigmentazione:
si tratta di un'alterazione della normale pigmentazione, causata dalla produzione
di una maggior quantità di melanina nello strato basale dell’epidermide che,
migrando in superficie, dà origine alla macchia più scura.
Diffusa soprattutto fra asiatici e afroamericani, l'iperpigmentazione può manifestarsi anche se ci si
espone al sole senza protezione, indipendentemente dal colore della carnagione.
Il consiglio: come suggerisce il sito CheatSheet, la prima cosa da fare per prevenire l'insorgenza del
problema è ricordarsi di usare sempre la protezione solare, anche in inverno e non solo in estate;
dopo di che, ci si può rivolgere ad un dermatologo per sottoporsi ad un peeling esfoliante oppure usare
una crema da giorno o un siero a base di agenti illuminanti (come ad es. gli agrumi) per un rimedio faida-te.
ALLERGIE
Naso chiuso e gola che pizzica possono non essere le uniche reazioni
dell'organismo alle allergie stagionali, che infatti possono accompagnarsi
spesso anche alle occhiaie.
«Quando l'organismo entra in contatto con un allergene, le istamine si
attivano naturalmente - e ciò provoca una dilatazione dei vasi sanguigni, che
non produrrà alcun effetto nelle zone del corpo dove la pelle è più spessa, mentre sotto agli occhi, dove
l'epidermide è estremamente sottile, li farà sembrare più gonfi e più scuri, dando così l'apparenza delle
tanto indesiderate occhiaie».
Il consiglio: curare le allergie col prodotto più adatto (ovviamente prescritto dal medico) e prendere poi
appuntamento con un dermatologo per avere suggerimenti su come correggere la pigmentazione.
DORMIRE POCO O TROPPO
Si sa che riposare il giusto è un toccasana per l'organismo e può sensibilmente
migliorare anche l'aspetto del viso e della zona sotto agli occhi in particolare.
Di conseguenza, qualunque cosa che interferisca col sonno, che si tratti di vera
e propria insonnia o di risvegli frequenti durante la notte, può contribuire alla
formazione delle tanto temute occhiaie:
ï¶ in mancanza di sonno i vasi sanguigni tendono a dilatarsi, dando così
origine ai cerchi scuri sotto alla palpebra inferiore,
che potrebbe anche apparire più gonfia. Paradossalmente, però, un eccesso di riposo potrebbe essere
pure peggio per borse e occhiaie, soprattutto per coloro che tendono a dormire sul fianco, perché
questo provoca un accumulo di liquidi su un lato del viso durante la notte.
Il consiglio: se borse ed occhiaie diventano un problema ricorrente, occorre regolare diversamente le
ore di riposo notturne.
Per attenuare il gonfiore e rendere così le occhiaie meno evidenti può essere utile applicare una bustina
di tè fredda e ben strizzata sotto all'occhio per qualche minuto.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1413
ANEMIA
Quando le occhiaie si accompagnano ad un evidente pallore, come pure a
stanchezza, vertigini e raffreddori frequenti, la causa potrebbe essere anemia,
una patologia caratterizzata da una carenza di globuli rossi o di emoglobina, una
proteina di colore rosso che si forma nel midollo osseo e trasporta l'ossigeno alle
cellule.
Il Consiglio: controllare i livelli di ferro è il primo passo per capire se si è
veramente anemici. In caso di carenza, infatti, l'organismo non è in grado di
produrre emoglobina a sufficienza, il che si ripercuote sull'aspetto della pelle,
provocando la formazione delle occhiaie.
«Chi soffre di anemia ha ovviamente molti altri sintomi oltre alle occhiaie - scuri sotto agli occhi,
soprattutto se non tendono a scomparire, potrebbero indicare una reale mancanza di globuli rossi».
Prima però di buttarsi sugli integratori, meglio fare un esame completo del sangue.
DISIDRATAZIONE
Secondo quanto riporta India Times, la disidratazione sarebbe una delle ragioni-chiave per spiegare la
presenza di occhiaie, più ancora della mancanza di sonno, perché la carenza di acqua fa perdere
elasticità alla pelle e a rimetterci è soprattutto la zona sotto agli occhi dove l'epidermide, già sottile di
suo, potrebbe cominciare ad apparire quasi trasparente.
Il consiglio: bere, ovviamente. In questo modo l'organismo sarà ben idratato e anche la pelle ne
beneficerà : non solo infatti spariranno le occhiaie, ma l'incarnato apparirà anche più luminoso e senza
macchie. (Salute, Corriere)
SCIENZA E SALUTE
È VERO CHE CHI SOFFRE DI REUMATISMI “SENTEâ€
IL CAMBIAMENTO DEL TEMPO?
Chi soffre di reumatismi prova dolori a ossa e muscoli.
La sensibilità può aumentare in corrispondenza di alcuni fenomeni atmosferici, di solito pioggia e vento e,
più in generale, dei cambiamenti di tempo.
Più che il bello e il brutto tempo però, i responsabili
dell’aggravamento di alcuni dolori sono l’alta e la bassa
pressione atmosferica a essi legate.
Ciò che viene percepito sono infatti le variazioni di pressione
atmosferica segnalate dai barocettori, un particolare tipo di
recettori presenti nel nostro corpo.
Si trovano nella parete dei grossi vasi sanguigni e sono sensibili
alle variazioni della pressione arteriosa:
quando rilevano un cambiamento, inviano segnali al sistema
nervoso centrale, sulla base dei quali avviene la regolazione del valore della pressione sanguigna.
In condizioni normali il loro compito di controllo è del tutto indolore.
Se però si trovano in tessuti sensibili, come per esempio le articolazioni colpite da una malattia
reumatica, allora anche la reattività alle variazioni della pressione atmosferica esterna si somma agli
effetti dell’infiammazione e provoca dolore.
Chi soffre di reumatismi sente anche il tasso di umidità nell’aria e la presenza di vento. Entrambi infatti
raffreddano le zone infiammate, che hanno invece bisogno di calore. (Focus)
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SCIENZA E SALUTE
DOLORE CERVICALE,
IN QUALI CASI SI TRATTA DI ERNIA DEL DISCO?
Circa il 18% della popolazione soffre
cervicali saltuari, episodici o addirittura costanti.
di dolori
A volte però il dolore può diventare persistente, manifestarsi come
acuto, molto simile ad una stilettata o flash doloroso che si protrae da
una scapola all’altra.
In alcuni casi, quando il dolore cervicale è cronico e non passa né con i
classici accorgimenti né con i farmaci antidolorifici, si può invece
ipotizzare la presenza di un’ernia del disco cervicale.
«L’ernia del disco cervicale è una problematica abbastanza diffusa ed è dovuta alla degenerazione ed
alla protrusione dei dischi vertebrali che si trovano nella zona del collo. I dischi intervertebrali fungono
come dei “cuscinetti†tra le vertebre al fine di ridurre gli attriti, garantire tutti i movimenti del collo ed
attutire i traumi. Può accadere che, per effetto naturale o genetico, per posture sbagliate, per traumi
acuti o cronici continuati nel tempo (come le sollecitazioni che subiscono gli autisti o i barcaioli) i dischi
cervicali subiscano una degenerazione che causa la fuoriuscita di parte di essi (il nucleo polposo) dalla
propria sede e vada a comprimere le strutture midollari e nervose presenti all’interno della colonna».
Dimmi i tuoi sintomi!
I sintomi tipici dell’ernia del disco cervicale sono molto simili a quelli della classica “cervicaleâ€, nonché
delle contratture del collo e per questo molto spesso vengono sottovalutati dal paziente.
Un errore da evitare, perché si tratta di una patologia che può peggiorare nel tempo.
Può capitare che, insieme al dolore sordo, il paziente avverta un formicolio che scende lungo il braccio,
coinvolga le dita della mano e addirittura possa interessare anche parte del viso o della nuca.
Altri sintomi sono la sensazione di nausea, la cefalea, le vertigini e la sensazione di debolezza alle dita
della mano ed anche alle gambe.
Ernia cervicale, come curarla?
L’ernia cervicale può essere trattata con massaggi decontratturanti, applicazioni di tipo elettrico o
magnetico al collo o tecniche mininvasive quali l’ozonoterapia e l’intervento chirurgico.
«L’ozonoterapia rappresenta un valido trattamento al problema dell’ernia discale cervicale. Il
trattamento consiste nell’iniezione di una miscela d’ossigeno a livello cervicale.
Ne consegue che la tensione discale ed il dolore sono alleviati grazie al potere antinfiammatorio
dell’ozono. La terapia può essere però eseguita solo in casi selezionati, ossia quando il disco è ancora
contenuto e l’unico sintomo è il dolore».
Quando è indicato l’intervento chirurgico, la tecnica di elezione è l’approccio mininvasivo, che consiste
nell’asportazione dell’ernia insieme al disco e la sostituzione del disco vero e proprio (un cuscinetto) con
uno artificiale. Avvalendosi di un microscopio operatorio, il chirurgo rispetta le strutture nervose (meno
“invasivoâ€) e quelle ossee e legamentose (meno “demolitivoâ€).
Poiché la colonna vertebrale è un insieme di vertebre che permettono il movimento e sopportano il
carico, più la struttura è rispettata, più viene conservata la sua funzione.
«Nel caso delle ernie discali cervicali, l’approccio chirurgico si chiama “discectomia anterioreâ€.
Questa scelta dipende dalla tipologia dell’ernia (dura o molle), dalla qualità dei dischi, dalle abitudini di
vita e di sport e dall’età . Quando si asporta un’ernia discale, si asporta il prodotto del mal uso della
colonna. Dopo l’intervento, quindi, si deve modificare l’uso della colonna correggendo la postura.
E’ quasi un dovere dedicarsi alla ginnastica ed al movimento fisico». (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1413
PREVENZIONE E SALUTE
CONTRATTURA O STIRAMENTO?
COME RICONOSCERLI
Nel primo caso la sofferenza è poco localizzata e si avverte un irrigidimento
muscolare anche a distanza
Le lesioni muscolari sono all’ordine del giorno in chi pratica attività fisica a
qualsiasi livello.
Almeno il 25-30% degli infortuni sportivi sono rappresentati da contratture,
stiramenti o strappi, cioè lesioni delle fibre muscolari, diverse per l’entitÃ
del danno.
«La contrattura si verifica quando il tessuto muscolare viene sollecitato
oltre il suo limite di sopportazione fisiologico, inducendolo così a contrarsi
involontariamente: le fibre muscolari non si rompono, ma c’è solo un’alterata capacità contrattile spiega Gianfranco Beltrami, medico dello sport, docente del corso di laurea in Scienze Motorie
dell’Università di Parma -.
In caso di stiramenti, invece, il muscolo si allunga in modo eccessivo, sempre senza lacerarsi. La rottura,
più o meno estesa, delle fibre muscolari caratterizza infine lo strappo. Il confine tra stiramento e
strappo è labile: l’ecografia può aiutare a dirimere i dubbi».
: «Dolore mal localizzato e irrigidimento muscolare, anche a distanza, fanno pensare a
Quali sono i
una contrattura.
SINTOMI?
In caso di stiramento, il dolore si avverte sempre nel corso dell’attività e, di solito, si
riesce a capire bene il punto interessato. Nonostante il fastidio, si è in grado di proseguire l’attività e
questo è un problema perché così lo stiramento può degenerare in strappo.
Lo strappo, infine, causa un dolore acuto molto violento.
Maggiori sono le fibre lacerate, più importanti sono i sintomi. Al dolore possono infatti aggiungersi
incapacità e impotenza funzionale ed ematomi, più o meno estesi».
COME SI DEVE INTERVENIRE? : «Se si avverte un dolore muscolare verosimilmente imputabile a una
contrattura o a uno stiramento, durante (o poco dopo) l’attività fisica, bisogna subito interrompere
l’esercizio e stare a riposo.
Il ghiaccio è un valido alleato, a patto di usarlo in modo corretto, il che significa applicarlo sull’area
interessata per 3 minuti, toglierlo per 1 minuto, ripetendo queste manovre per 5 volte, ogni 2 ore.
Se il dolore persiste il medico può suggerire farmaci antinfiammatori e miorilassanti.
Nel caso di strappi l’obiettivo della terapia è limitare le conseguenze per prevenire danni futuri. Le fibre
muscolari hanno scarso potere di rigenerazione e la riparazione avviene con la formazione di tessuto
cicatriziale, le cui proprietà elastiche sono inferiori a quelle del normale tessuto muscolare.
Per favorire una cicatrizzazione ottimale bisogna seguire uno schema corretto, pena il rischio di ricadute
future. Per prima cosa bisogna applicare il metodo REST, ovvero:
 riposo, ghiaccio, compressione ed elevazione dell’area interessata.
Passati un paio di giorni, per rendere la cicatrice elastica e prevenire aderenze, si può ricorrere ad alcune
terapie fisiche (laserterapia, ultrasuoni e tecarterapia).
L’ultimo step consiste nel rinforzare il muscolo e migliorarne l’elasticità con una riabilitazione adeguata.
Solo dopo aver terminato questa fase si può riprendere il proprio sport».
Che cosa si può fare sul piano della prevenzione? : «Riscaldarsi e fare stretching prima di iniziare
l’attività sportiva vera e propria; al termine, dedicare alcuni minuti al defaticamento e quindi concludere
con altri esercizi di allungamento». (Salute, Corriere della Sera)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1413
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Progetto “Una Visita per Tutti†:
GLI EVENTI DEL MESE DI SETTEMBRE
Di seguito l’elenco degli eventi previsti per il mese di Settembre
Progetto “Una Visita per Tuttiâ€
Mese di
Settembre
dedicato
alla prevenzione
dell’Insufficienza
Venosa
Venerdì 07 Settembre
(dalle 10.00 alle 18.00)
Venerdì 14 Settembre
(dalle 10.00 alle 18.00)
Giovedì 20 Settembre
(dalle 10.00 alle 18.30)
Sabato 22 Settembre
(dalle 10.00 alle 18.30)
Lunedì 24 Settembre
(dalle 10.00 alle 18.30)
Martedì 25 Settembre
(dalle 10.00 alle 18.30)
FORIO - Ischia (NA); Via Francesco Regine, n. 61
AGEROLA (NA); Via Armando Diaz, n. 20
ARZANO (NA): Via Luigi Rocco, n. 115
LACCO AMENO - Ischia (NA); Piazza Santa Restituta, n. 5
CASAVATORE (NA); Piazza Gaspare di Nocera, n. 1
MELITO di Napoli (NA); Via Madonelle, n. 4
PAGINA 7
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Anno VII – Numero 1413
PAGINA 8
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Anno VII – Numero 1413