Anno VII – Numero 1437
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
2. Ordine: esercizio abusivo
della professione
3. Ordine: Parte la WEB-TV
dell’Ordine di Napoli
4. Ordine: eventi Ottobre
5. Ordine: Corso FAD in
farmaFAY
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
6. Perché le donne hanno
solo due seni, mentre altri
animali di più?
7. Sonno, dormire poco
indebolisce
il
sistema
immunitario
8. Perché fa male la milza?
Lunedì 15 Ottobre 2018 – S. Teresa D'avila
Proverbio di oggi………
'O carro s'acconcia p' 'a via
PERCHÉ LE DONNE HANNO SOLO DUE
SENI, MENTRE ALTRI ANIMALI DI PIÙ?
Le donne hanno due seni perché in genere nutrono solo un
figlio alla volta.
Nelle altre specie di mammiferi, invece, forma e
numero di mammelle variano secondo il numero e le
esigenze dei piccoli. In rari casi, alcune donne
possiedono un terzo seno. In pratica si tratta di una
mammella extra sotto il seno sinistro. Un tempo era
indice di grande bellezza.
Il terzo seno è presente nello 0,4% delle donne inglesi e nel 5 delle giapponesi.
Quale la ragione di questa "intrusione"?
Forse perché in un passato lontano i nostri progenitori avevano più mammelle.
QUESTIONI DI MISURE: Il seno delle donne ha dimensioni molto variabili.
Prevenzione e Salute
9. A che cosa è dovuto il
dolore alla scapola?
10. Pidocchi, i parassiti che
vivono bene anche sulle
teste più pulite
Meteo Napoli
Lunedì 15 Ottobre
ï‚· Variabile
Minima: 17° C
Massima: 25°C
Umidità :
Mattina = 40%
Pomeriggio = 54%
Esistono canoni classici cui si riferiscono i chirurghi plastici.
Nel seno ideale le mammelle devono avere pari dimensioni, pari altezza e stesso
tipo di attaccatura. Compreso tra la seconda e la settima costola, dovrebbe avere
una forma a goccia e un volume compreso tra i 150 e 350 cc.
MAGGIORATE NATURALI: Le mammelle più grosse sono quelle della
balenottera azzurra. Sono due (come gli uomini, normalmente partoriscono un
figlio alla volta), nascoste sotto uno strato di grasso, misurano 2,4 metri per 50
cm e possono produrre fino a 72 litri di latte al giorno che vengono "sparati" dal
capezzolo direttamente nella bocca del piccolo.
Le più numerose sono quelle del tenrec, un insettivoro del Madagascar che
assomiglia a un riccio. Ne ha 12 paia.
Le più piccole sono quelle del toporagno: misurano 2 mm. Le più strane, infine,
sono quelle dell'ornitorinco: sono ghiandole senza mammella. Il latte esce dai pori
e scende lungo peli che i piccoli leccano.
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1437
PREVENZIONE E SALUTE
A CHE COSA È DOVUTO IL DOLORE ALLA SCAPOLA?
Alla base di solito ci sono contratture muscolari provocate da posture sbagliate o da
traumi, In genere la sofferenza interessa l’area tra la radice del
collo e il dorso, sul lato destro o sinistro.
DISTURBO COMUNE
Il dolore scapolare è un disturbo abbastanza comune che può avere origine
da un processo infiammatorio a livello della scapola stessa o, più di rado,
da altre parti del corpo. In genere interessa l’area tra la radice del collo e il
dorso, sul lato destro o sinistro «La scapola — spiega Giuseppe Sessa, dir.
della Clinica ortopedica all’Università di Catania, è un osso piatto e simmetrico di forma triangolare,
localizzato sulla superficie dorsale del torace. Ha l’importante funzione di supportare i muscoli coinvolti
nei movimenti della spalla. I muscoli che stabiliscono contatti con la scapola sono numerosi e
comprendono: elevatore della scapola, romboidi, tricipiti, trapezio e deltoide».
LE CAUSE
Nella maggior parte dei casi il dolore alla scapola è legato a contratture
muscolari, soprattutto a livello del muscolo elevatore della scapola.Talvolta,
soprattutto negli anziani, il dolore alla scapola può essere causato
dall’Herpes zoster (fuoco di Sant’Antonio). Più di rado il dolore scapolare può
essere secondario a patologie di alcuni organi interni (polmone, cuore,
cistifellea, ecc.) che possono dare irradiazione dolorosa alla scapola
(dall’infarto, alla pericardite). Le fratture della scapola sono rare, quasi sempre esito di forti traumi al
torace. Le contratture possono avere origine da traumi, sollecitazione meccanica eccessiva (esercizi con
pesi) o da problematiche alla colonna cervicale (vizi posturali, ernie discali).
I SINTOMI
In caso di contratture muscolari, in genere il dolore inizia a livello del margine
superiore della scapola e si può estendere al legamento nucale (al centro del
collo). Altri tipici sintomi sono rigidità e fatica a muovere la spalla. In presenza di
problemi alla colonna cervicale, ci può essere l’irradiazione del dolore da dietro in
avanti sul cranio (cefalee muscolotensive). Quando il dolore si irradia al braccio è
probabile che vi sia un coinvolgimento delle radici nervose del rachide cervicale. Il dolore da Herpes
zoster è accompagnato da bruciore o torpore, solo da un lato lungo il decorso di un nervo spinale.
LA DIAGNOSI
Il primo passo è l’esame obiettivo con un’attenta valutazione dell’area dolente e della storia del paziente
Se si sospettano problematiche al rachide cervicale, potrebbe rivelarsi utile il ricorso a indagini
strumentali (radiografia, risonanza magnetica, ecc). Se il dolore deriva da patologie di altri organi, si
ricorre a esami diversi a seconda della causa sospettata.
LE CURE
Se si avverte un dolore muscolare, imputabile a una contrattura, in fase acuta è utile
ricorrere a impacchi di ghiaccio. Per ridurre l’infiammazione si usano antinfiammatori
non steroidei (Fans), magari associandoli a miorilassanti. Quando i Fans non sono
sufficienti, si può prendere in considerazione il ricorso a cortisonici. Nei casi in cui il
dolore è imputabile a difetti posturali o a ernie cervicali, passata la fase acuta, occorre
agire alla base per evitare che si ripresenti. A scopo preventivo può essere molto utile un approccio
fisioterapico mirato. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1437
SCIENZA E SALUTE
SONNO, DORMIRE POCO INDEBOLISCE IL SISTEMA
IMMUNITARIO
Dormire poco potrebbe indebolire il sistema immunitario, esponendo l'organismo al
rischio di sviluppare disturbi metabolici, malattie cardiovascolari e patologie
infiammatorie.
Lo sostiene uno studio pubblicato sulla rivista Sleep dai ricercatori
dell'Università di Washington (Stati Uniti), secondo cui la
prolungata carenza di sonno potrebbe finire per compromettere le
difese immunitarie.
“Questa indagine fornisce ulteriori dimostrazioni dell'importanza
del sonno per la salute e il benessere generale e, in particolare, per
la funzionalità del sistema immunitario – .
I risultati sono coerenti con quelli di altri studi che hanno rilevato
che somministrare un vaccino a persone che non hanno dormito a
sufficienza determina una risposta degli anticorpi più bassa, e con
quelli delle indagini che hanno dimostrato che esporre individui
che sono stati sottoposti a privazione del sonno a un virus, aumenta le probabilità che
vengano contagiatiâ€.
Gli autori spiegano che studi precedenti, effettuati in laboratorio, avevano rilevato che dormire poco
può aumentare l'infiammazione e determinare l'attivazione delle cellule immunitarie.
Tuttavia, queste ricerche non avevano fornito informazioni sugli effetti a lungo termine della limitazione
della durata del sonno in condizioni naturali.
La ricerca pubblicata su Sleep, invece, ha analizzato il modo in cui dormire influenza il benessere
dell'organismo nel “mondo reale†- quindi non in laboratorio -,
ï¶ dimostrando per la prima volta che la carenza cronica di sonno indebolisce il sistema
immunitario.
L'indagine ha coinvolto 11 coppie di gemelli monozigoti, che avevano diverse abitudini di riposo. La
scelta di utilizzare questi soggetti nasce dall'esigenza di escludere dalla ricerca la componente genetica,
che influenza la durata del sonno degli esseri umani in misura compresa tra il 31e il 55%.
Gli scienziati hanno, quindi, prelevato e analizzato alcuni campioni di sangue appartenenti a tutti i
volontari.
L'analisi ha dimostrato che il sistema immunitario dei fratelli che dormivano di meno era più
debole rispetto a quello dei loro gemelli.
Di conseguenza, questi partecipanti erano maggiormente esposti al rischio di sviluppare diverse
malattie, come quelle metaboliche, quelle infiammatorie e quelle cardiovascolari.
“Abbiamo dimostrato che la funzionalità del sistema immunitario migliora quando si dorme a
sufficienza – sottolinea il dottor Watson, -.
Per una salute ottimale, sarebbe consigliabile riposare sette o più oreâ€.
(salute, Sole 24ore)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1437
SCIENZA E SALUTE
PIDOCCHI, I PARASSITI CHE VIVONO BENE ANCHE SULLE
TESTE PIÙ PULITE
I pidocchi sono dei parassiti, non possono cioè sopravvivere se non nell’organismo
umano: hanno un corpo piatto, zampe dotate di piccoli uncini che gli permettono
di aderire a capelli e peli in genere e sono dotati di un apparato buccale capace di forare
la cute e succhiare il sangue per sopravvivere.
Generalmente si distingue fra pediculus humanus capitis,
responsabile della pediculosi del capo, il phthirus pubis
responsabile della pediculosi inguinale e il pediculus humanus
corporis responsabile della pediculosi del tronco.
PEDICULOSI DEL CAPO
La pediculosi del capo è un’infestazione diffusa in tutto il
mondo: di solito i focolai epidemici si concentrano durante il
periodo scolastico e in estate durante i soggiorni in colonia.
I pidocchi del capo, di colore grigiastro, hanno la capacità di mimetizzarsi con il colore dei capelli
dell’ospite. Grazie alle zampette uncinate sono capaci di ancorarsi ai capelli e passare da una testa a
un’altra per contatto diretto; i pidocchi non sanno né volare né saltare.
AMBIENTI COMUNITARI I PIU’ A RISCHIO
Le infestazioni sono frequenti negli ambienti comunitari come le scuole e in particolar modo in quelle
dell’infanzia, dove i bambini giocando, più facilmente vengono in contatto diretto.
I pidocchi, inoltre, possono aderire ai capelli attraverso lo scambio di effetti personali come cappelli,
pettini, sciarpe o cuscini per questo nei luoghi collettivi sarebbe buona norma non sovrapporre mai
cuscini sui quali i bambini dormono e neppure sciarpe, cappelli e cappotti: ogni bambino dovrebbe
avere un armadietto per i suoi effetti personali.
L’ASPETTO E IL CICLO VITALE DI UN PIDOCCHIO
Il ciclo vitale di un pidocchio è di 6-7 settimane: le femmine sono in grado di depositare da 100 a 300
uova (le lendini) durante la loro vita, al ritmo cioè di 8-10 al giorno.
Le lendini hanno l’aspetto di puntini bianchi o marrone chiaro, hanno una forma allungata, sono
translucidi e della grandezza di una capocchia di spillo.
Potrebbero essere confusi con la forfora, ma si differenziano per la forte adesione al capello e la
rimozione solo passando un pettine a denti molto stretti.
Quando le uova si schiudono
ï¶ le larve iniziano subito a succhiare il sangue e devono farlo per tutta la loro vita per 5-6 volte
al giorno.
Sono proprio queste punture ripetute a irritare il cuoio capelluto e a produrre il caratteristico prurito
all’altezza della nuca o dietro le orecchie.
È POSSIBILE PREVENIRE LE INFESTAZIONI DI PIDOCCHI?
«In commercio esistono prodotti che vengono definiti preventivi nei confronti della pediculosi. In
realtà , non esistono prodotti repellenti in grado di impedire al pidocchio di infestare una persona. È
quindi inutile usare questi prodotti prima dell’infestazione –Altro pregiudizio è credere che i pidocchi infestino solo le persone sporche. Qualsiasi individuo può
essere infestato, indipendentemente dalla sua igiene. Quando c’è un caso in famiglia tutti si
dovrebbero controllare a vicenda. È bene notare che tagliare i capelli, lavarli e spazzolarli
frequentemente non sono metodi di prevenzione, né combattono l’infestazione. È stato infine
accertato, come gli animali non svolgano alcun ruolo nella trasmissione della pediculosi».
Anno VII – Numero 1437
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COSA FARE IN CASO DI INFESTAZIONE
Quando si scopre di avere i pidocchi è importante avvisare la scuola eventualmente frequentata dal
bambino e procedere alla risoluzione del problema prima di riammetterlo. In commercio sono
disponibili numerosi prodotti sotto forma di polvere, creme, shampoo anche se bisognerebbe
farsi consigliare dal proprio medico sul prodotto più opportuno da utilizzare.
COME SI CHIAMA IL FARMACO NECESSARIO
Dagli studi disponibili il prodotto più efficace risulta essere la PERMETRINA, una molecola
appartenente alla famiglia dei piretroidi capace di uccidere sia i pidocchi che le uova.
All’estero sono stati riportati casi di resistenza, in Italia non si dispone di dati esaurienti sull’argomento
per questo di solito, si consiglia, a scopo precauzionale di aumentare leggermente i tempi di contatto
fra il prodotto a base di permetrina e il capo, rispetto a quello indicato sulla confezione.
USARE L’ACETO
È bene sapere, inoltre, che una volta fatto lo shampoo con l’antiparassitario prescelto, bisognerebbe
risciacquare con aceto, nella quantità di 100 g per ogni litro di acqua calda, poiché questo
accorgimento favorisce il distacco delle lendini, che in ogni caso andrebbe completato con l’ausilio di
un pettine a denti molto fitti.
IL PETTINE A DENTI STRETTI CI DA’ UN GROSSO AIUTO
A tal proposito il dottor Naldi precisa ancora: «L’uso
sistematico di un pettine de ovulante, cioè un pettine con i
denti distanziati meno di 0,3mm fra di loro, in grado di
trattenere anche le lendini, è un valido aiuto non solo nella
rimozione, ma anche nella prevenzione della pediculosi, in
quanto facilita l’identificazione dei parassiti, rimanendo questi
impigliati fra i denti ».
DOPO LA CURA LAVATE TUTTO
Finito il trattamento disinfestante, infine, è buona norma igienizzare i pettini utilizzati per la
disinfestazione in acqua calda e shampoo antiparassitario e lavare vestiti, lenzuola, coperte, sciarpe,
berretti e anche i giocattoli di pezza e peluche a 60° per almeno 20 minuti. Il trattamento
antiparassitario, di solito, va ripetuto dopo 8 giorni. (Salute, Il Secolo XIX)
SCIENZA E SALUTE
PERCHÉ FA MALE LA MILZA?
Se si accusa una fitta proveniente dalla sinistra dell’addome, localizzata in
profondità , mentre si sta compiendo uno sforzo, si è abituati a dire che fa male la
milza.
La diagnosi è generalmente corretta, dal momento che il dolore è legato a
una particolare funzione della milza che viene messa in atto solo in
situazioni di necessità .
Più ossigeno. Una persona non allenata, per es., mettendosi a correre
può trovarsi ad avere bisogno di un maggiore apporto di ossigeno: in
questo caso l’organismo reagisce con una contrazione nervosa della milza (il riflesso che provoca il
dolore) che serve a immettere nei vasi sanguigni nuovi globuli rossi in grado di trasportare ossigeno
(anche più di un decilitro di sangue alla volta, contenuto nell’organo).
La milza, posta dietro allo stomaco, è un organo molto vascolarizzato che, in situazione di normalità ,
mantiene l’equilibrio nella composizione e nella quantità di sangue circolante: produce infatti
linfociti, distrugge i globuli rossi che hanno esaurito la loro funzione e “filtra†i batteri. (Focus)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1437
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
Progetto “Una Visita per Tuttiâ€
Mese di Ottobre dedicato
alla prevenzione
dell’Insufficienza Venosa
Martedì 16 Ottobre - (dalle 10.00 alle 18.30)
GIUGLIANO (NA); Piazza Antonio Gramsci, n. 1
Mercoledì 24 Ottobre - (dalle 10.00 alle 18.30) CASANDRINO (NA); Via Paolo Borsellino, n. 41
Venerdì 26 Ottobre - (dalle 10.00 alle 18.30) QUALIANO (NA); Corso Campano, n. 241
Martedì 30 Ottobre - (dalle 10.00 alle 18.30) S. SEBASTIANO al VESUVIO; P.zza Meridiana 40
Mercoledì 31 Ottobre - (dalle 10.00 alle 18.30) MARIGLIANO (NA); Corso Umberto I, n. 25
Venerdì 12 Ottobre
Il Camper della Salute dell’Ordine
ha fatto sosta a
Sant’ANTIMO - Napoli
Oltre 110 visite con
ecocolor-doppler.
Prevenzione e Informazione sulle
Malattie Venose.
Sulla base della rendicontazione dell’Agenzia delle Entrate Riscossioni, sono state già inviate lettere
agli iscritti NON in regola con le quote annuali di iscrizione all’Ordine.
I Colleghi destinatari di tali comunicazioni possono regolarizzare la propria posizione in uno dei
seguenti modi:
1. Recandosi presso gli uffici dell’Agenzia Entrate Riscossioni (ex Equitalia);
2. Inviando una mail all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
3. Recandosi presso gli Uffici dell’Ordine esclusivamente nei giorni di Martedì e Giovedì
dalle 10:00 alle 16:00
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
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Anno VII – Numero 1437
Valutazione delle ANALISI CLINICHE :
Aggiornamento per il Farmacista
Di seguito lo schema generale del corso
SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 18 CF
Modulo
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
TITOLO
Calcio Sierico – Bicarbonati plasmatici
Bilirubina
Cancro Antigene 15.3 (Ca 15.3)- 50 - 125
Catecolammine Plasmatiche - CD4
Antigene Carcino-Embrionale (CEA)
QUESTIONARO n.2
Cellule LE - Fattore LE - Rosette LE -Cellule di
Heller- Clearance Renale
Cloruri Sierici - CO2 Totale Plasmatica
Colesterolo Totale e LDL Sierici (1)
Colesterolo Totale e LDL Sierici (2)
Cortisolo Sierico
QUESTIONARO n.3
Creatin-Fosfochinasi (CPK) Sierica
Elettroforesi - Elettroliti
Ematocrito - Emocultura
Emoglobina Glicosilata
Eritropoietina Sierica Diedro-Epiandrosterone
Solfato Sierico (DHEA)
QUESTIONARO n. 4
Estradiolo Plasmatico Fattore Reumatoide
Fattori della Coagulazione
Ferritina Sierica
Alfa-Fetoproteina Plasmatica (AFP)
Fosfatasi Acida e Alcalina Sierica (ALP)
QUESTIONARO n. 5
COME PARTECIPARE
18
Crediti
Data
Modulo
15 Ottobre
16 Ottobre
17 Ottobre
18 Ottobre
19 Ottobre
26
27
28
29
30
31
22 Ottobre
23 Ottobre
24 Ottobre
25 Ottobre
26 Ottobre
32
33
34
35
29 Ottobre
30 Ottobre
36
37
31 Ottobre
38
1 Novembre
39
2 Novembre
40
TITOLO
FT3 e FT4 - Gica Sierico (CA19-9)
Formula Leucocitaria del Sangue
Gamma GT - GH Plasmatico
Glicemia
Globuli Bianchi
QUESTIONARO n.6
Gonadotropine Plasmatiche (FSH, LH)
Immunoglobuline Sieriche (Ig) – Epatite
Insulina Plasmatica-Latticodeidrogenasi
Analisi Feci
Analisi Urine 1
QUESTIONARO n.7
Analisi Urine 2
Analisi Urine 3 Urinocultura
Liquido Amniotico – Pericardico –
Pleurico – Pap Test
Tampone Faringeo –Tonsillare –
Uretrale -Vaginale
Modulo complementare finale
Data
12 Nov
13 Nov
14 Nov
15 Nov
16 Nov
19 Nov
20 Nov
21 Nov
22 Nov
23 Nov
26 Nov
27 Nov
28 Nov
29 Nov
30 Nov
QUESTIONARO n.8
5 Nov
6 Nov
7 Nov
8 Nov
9 Nov
a) Inviare all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. la
richiesta di fruizione del Corso.
Tale richiesta deve contenere i seguenti dati:
1. Nome, Cognome;
2. Codice Fisc. , indirizzo mail (non PEC!!),
3. luogo e data di nascita,
4. n. tel. mobile che verrà utilizzato solo per comunicazioni
urgenti relative a modifiche del Corso
ECM
AVVISO:
per partecipare al Corso ci si può iscrivere fino al 30 OTTOBRE
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
6
Il link che Ti “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
www.ecm-corsi.it
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1437
ESERCIZIO ABUSIVO della PROFESSIONE
Art. 12 1. 11/1/2018 n. 3 (Legge Lorenzin)
Esercizio abusivo di una professione
1. L'articolo 348 del codice penale e' sostituito dal seguente:
«Art. 348 (Esercizio abusivo di una professione).
ï¶ Chiunque abusivamente esercita una professione per la quale è
richiesta
una speciale
abilitazione dello Stato è punito con la RECLUSIONE da sei mesi a tre anni e con la multa da
€ 10.000 a € 50.000.
La condanna comporta la pubblicazione della sentenza e la confisca delle cose che servirono o furono
destinate a commettere il reato e, nel caso in cui il soggetto che ha commesso il reato eserciti
regolarmente una professione o attività , la trasmissione della sentenza medesima al competente
Ordine, albo o registro ai fini dell'applicazione dell'interdizione da uno a
tre
anni
dalla
professione o attività regolarmente esercitata.
Si applica la pena della RECLUSIONE da uno a cinque anni e della multa da € 15.000 a € 75.000 nei
confronti del Professionista che ha determinato altri a commettere il reato di cui al primo comma
ovvero ha diretto l'attività delle persone che sono concorse nel reato medesimo».
ORARI e TURNI di APERTURA
Art. 1 comma 165 1. Concorrenza 124/2017
Gli orari e i turni di apertura e di chiusura
delle
farmacie
convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale stabiliti dalle
autorità competenti costituiscono il livello minimo di servizio che deve
essere assicurato da ciascuna farmacia.
E' facoltà di chi ha la titolarità o la gestione della farmacia di prestare
servizio
in orari e in periodi aggiuntivi rispetto a quelli obbligatori,
purchè ne dia preventiva
comunicazione all'autorità sanitaria competente e all'ordine provinciale dei farmacisti e ne informi
la clientela mediante cartelli affissi all'esterno dell'esercizio.