Anno I – Numero 19 Giovedì 27 Settembre 2012, S. VINCENZO DE PAOLI BENESSERE E SALUTE Notizie in Rilievo A COSA SERVE LA NOIA? • Benessere e Salute La noia serve a liberare la mente, stimolando attenzione e creatività. 1. A Cosa serve la noia? • Prevenzione e Salute Superato il disagio iniziale, i momenti di noia ci spingono a prendere in considerazione tutto ciò che abbiamo a portata di mano, per poi scegliere 2. Per combattere le micosi cutanee basta a cosa dedicarci. Come spiega Peter Toohey nel suo una foto libro Boredom: A Lively History, nei periodi in cui crediamo di essere annoiati il nostro cervello rielabora i pensieri inconsci per poi portarli all’attenzione della coscienza. E il frutto di queste intuizioni è spesso qualcosa di assolutamente originale. Solitudine. Il “diritto alla noia” è un • Alimentazione e Stili problema sociale, economico, filosofico. Spesso i di vita momenti di ozio si presentano quando siamo da soli: apprezzarli significa 3. 2050: tutti vegetariani gestire anche la solitudine. Abilità che tutti stiamo perdendo e che non coltiviamo nei bambini e nei ragazzi, avvezzi come sono a riempire tutti i • Governo e vuoti con tv o computer. Professione CHE FARE? Ognuno di noi dovrebbe ricavarsi un’ora al giorno per non fare 4. Il caso di un farmacista nulla e rigenerare la mente. Ci si arriva gradualmente, cominciando con in cassazione pochi minuti. Fino a imparare a guardare meno l’orologio e rifiutarsi di rispondere in tempo reale agli stimoli esterni. E le buone abitudini si • Curiosità possono anche apprendere: motivo per cui Duccio Demetrio e Nicoletta 5. La rana entra in Polla-Mattiot hanno realizzato l’Accademia del silenzio farmacia (https://bit.ly/dKJCN5), con laboratori di silenzio e di ritmi lenti. PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 19 PREVENZIONE E SALUTE PER COMBATTERE LE MICOSI CUTANEE BASTA UNA FOTO “Pelle in-foto” è una campagna educazionale realizzata da Janssen Italia per aiutare il Medico di Medicina Generale nell’attività di sensibilizzazione dei pazienti a tenere sotto controllo pelle ed unghie e a individuare precocemente un’eventuale manifestazione cutanea. L’iniziativa mette in evidenza l’importanza della collaborazione attiva del paziente che, attraverso un’opportuna informazione, viene invitato dal proprio medico curante a inviargli, in caso di dubbio o sospetto, una foto dell’area cutanea o ungueale interessata (da un cellulare o via email). Il medico, a sua volta, ne valuterà la rilevanza clinica, rispondendo con le istruzioni del caso (ad es. “nulla di rilevante”, “monitora la situazione” o “urge una visita”). Si tratta di un momento educazionale attivo nella massima stagionalità delle micosi, ma che potrebbe aiutare anche nella diagnosi precoce di tutte le varie patologie dermatologiche. OBIETTIVO: stimolare una maggior attenzione alla pelle da parte della popolazione generale, di agevolare una migliore relazione medico-paziente e di fornire un servizio a supporto del Medico di Medicina Generale. Il progetto si inserisce all’interno del programma di informazione dermatologica “Pelle In-forma”, che si avvale di una serie di strumenti digitali. Sono infatti attivi il sito web pelleinforma.com e, grazie alla collaborazione della Dr.ssa Sandra Lorenzi, un canale @pelleinfoto su Twitter, uno tra i social media più utilizzati al mondo. Questi canali innovativi sono volti alla veloce divulgazione di suggerimenti e informazioni che i medici potranno trasferire ai pazienti per il miglior controllo delle dermatomicosi. “Le dermatomicosi sono una patologia molto frequente e diffusa, che interessa tutte le fasce di età. Twitter è un canale in più, un metodo moderno e veloce di comunicare nell’ambito di un progetto più vasto di informazione e di interazione col pubblico, sempre mediata dal medico, che all’occorrenza consente anche di visualizzare in foto la patologia”. Sul sito pelleinforma.com il medico trova un archivio di immagini cliniche sulle micosi cutanee organizzate per diagnosi, che costituiscono un riferimento e un modello di comparazione per l’interpretazione delle foto dei pazienti. Attraverso una seconda sezione, creata ex novo, ogni medico registrato può inserire il proprio album fotografico digitale con le immagini da lui diagnosticate. Un supporto dunque per l’intera comunità scientifica, che potrà non solo attingere ma anche contribuire a questo canale per il raggiungimento di un obiettivo comune: una diagnosi appropriata e una terapia mirata per una sempre maggiore attenzione al paziente, per aiutarlo a prevenire le micosi cutanee o a ottimizzare i risultati della terapia farmacologica. Per completare il progetto e rendere ancora più agevole la consultazione clinico-iconografica e farla diventare un reale ausilio alla diagnosi delle micosi cutanee, Janssen da settembre renderà disponibile un’applicazione sulle dermatomicosi per iPhone /iPad. (Fonte: Sn) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 19 ALIMENTAZIONE E STILI DI VITA 2050, TUTTI VEGETARIANI ECCO LA DIETA DEL FUTURO Entro quarant’anni la popolazione mondiale aumenterà di due miliardi e le risorse idriche scarseggeranno. Secondo un team di studiosi svedesi, per evitare carestie dovremo mangiare frutta e verdura anziché bistecche Entro quarant'anni diventeremo tutti vegetariani. Non per scelta, bensì per necessità: altrimenti non ci sarà abbastanza cibo per sfamare la crescente popolazione terrestre. Frutta e verdura anziché bistecche e prosciutti. Ecco la dieta dei nostri figli o nipoti, se vorremo nutrire l’intero pianeta. La profezia viene da un rapporto di illustri scienziati. Ma il loro è un augurio, un’esortazione, più che un pronostico: gli esseri umani vi daranno ascolto? Oppure nel 2050 scoppieranno le guerre del mangiare, o meglio dell’acqua, senza la quale non ci sarebbe praticamente nulla di commestibile da mettere in tavola? Le riserve globali di cibo diminuiscono costantemente, afferma il professor Malik Falkenmark dello Stockholm International Water Institute, mentre la popolazione mondiale non fa che aumentare. Se l’umanità continua a cibarsi ai ritmi attuali, e soprattutto seguendo la dieta odierna, entro il 2050 ci aspettano catastrofiche carenze alimentari. E per catastrofe si intende qualcosa di molto peggio della tutt’altro che rosea realtà attuale: già oggi, secondo cifre dell’Onu, 900 milioni di persone vanno a letto affamate tutte le sere e 2 miliardi sono da considerare malnutrite. Ma nei prossimi quattro decenni la terra passerà da 7 miliardi di umani a 9 miliardi, un aumento netto di 2 miliardi che renderà ancora più drammatica la carenza di cibo. E allora che fare? La risposta degli studiosi è netta: il mondo deve cambiare dieta. Dobbiamo diventare tutti vegetariani, o quasi. Attualmente ricaviamo il 20 per cento delle proteine necessarie al nostro fabbisogno da prodotti derivati dagli animali, che si tratti di carne o latticini; ma questa percentuale dovrà scendere al 5 per cento o forse anche a meno entro il 2050, se vorremo evitare carestie e conflitti causati dalla scarsità di cibo. Il problema di partenza è l’acqua. Già oggi scarseggia e in molte regioni è un bene più prezioso del petrolio per la sopravvivenza della nostra specie, ma fra quarant’anni non basterà sicuramente per produrre gli alimenti necessari a 9 miliardi di terrestri. Il cibo ricavato da animali consuma da 5 a 10 volte più acqua di quella che serve a una alimentazione vegetariana. Cambiare dieta permetterebbe dunque di consumare meno acqua per l’agricoltura, e non solo: oggi un 1/3 delle terre arabili del pianeta sono destinate alla crescita di sementi e raccolti destinati a sfamare gli animali da allevamento. Se mangiassimo meno animali, risparmieremmo acqua e avremmo a disposizione più terra per altri usi agricoli. (Fonte:Salute-Rep.) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 19 GOVERNO E PROFESSIONE Il CASO DEL FARMACISTA FINISCE IN CASSAZIONE BELLUNO. È stato fissata per fine novembre, in Corte di Cassazione, l’udienza a carico di Paolo Chiereghin, 64 anni. Il professionista (difeso dall'avvocato Ferdinando Coppa), ora trasferitosi a... BELLUNO. È stato fissata per fine novembre, in Corte di Cassazione, l’udienza a carico di Paolo Chiereghin, 64 anni. Il professionista (difeso dall'avvocato Ferdinando Coppa), ora trasferitosi a Conegliano, era stato processato ed assolto il 4 ottobre scorso per interruzione di pubblico servizio perché, secondo l'accusa, si sarebbe rifiutato di dare la tachipirina al padre di un bimbo (parte civile con l'avvocato Mauro Gasperin) che aveva la febbre alta. La procura aveva impugnato la sentenza di assoluzione direttamente in Cassazione. Motivo: secondo la procura, vi sarebbero sentenze della Suprema Corte che dicono che anche un solo episodio, come nel caso del farmacista bellunese, costituirebbero turbativa di servizio. La vicenda risale al 16 settembre del 2007 quando un trentasettenne, da poco diventato papà, si presentò alla farmacia di via Rialto, all'epoca gestita da Chiereghin. Era l'unica del circondario in turno di reperibilità. L'uomo doveva acquistare della tachipirina. Il suo bimbo aveva una febbre che oscillava tra i 39 e i 40 gradi e mezzo. Giunto in via Rialto, l'uomo constatò che il locale era chiuso. Sulla porta c'era un biglietto col numero per le urgenze. L'uomo chiamò il farmacista che rispose che la tachipirina la forniva solo se prescritta dal pediatra, dopo una visita. L'unica alternativa fu quella di recarsi nella farmacia più vicina, quella di Ponte nelle Alpi. Per il bimbo non vi fu, comunque, nessuna complicazione. NATURA E SALUTE La RANA ENTRA IN FARMACIA Se cercate un principe azzurro, baciate un rospo. Se volete curare il vostro diabete, leccate una rana. I ricercatori dell’Università dell’Ulster e degli Emirati Arabi hanno dimostrato che la pelle di una particolare rana sudamericana, la Pseudis paradoxa - che ha la particolare caratteristica di “restringersi” man mano che cresce, passando dai 27 cm del girino ai 4 cm dell’età adulta - produce una sostanza chimica che una volta isolata stimola la produzione di insulina, carente nei diabetici. Studi di laboratorio hanno messo in luce che nelle cellule del pancreas il farmaco “animale” accresce la produzione dell’insulina naturale, senza alcun effetto collaterale sui tessuti. Da tempo sono in corso esperimenti destinati a estrarre principi attivi dalle molecole normalmente presenti nella pelle di diversi anfibi: un altro farmaco per la cura del diabete è stato estratto ad esempio dalla saliva del cosiddetto mostro di Gila (Heloderma suspectum), una lucertola diffusa nel sud-ovest degli Usa e nel Messico.(Fonte : Focus