Anno VII – Numero 1455
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto “Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
2. Ordine: Parte la WEB-TV
dell’Ordine di Napoli
3. Corso FAD in farmaFAY
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
4. Obesità , bypass gastrico
meglio della dieta per
ridurre il rischio cardiaco
5. l’ossessiva necessità di
postare selfie è un vero
disturbo mentale. lo dicono
gli psicologi
Prevenzione e Salute
6. Gonfiore su una cicatrice:
cosa fare?
7. LEGIONELLA
e
POLMONITE:
tutto
quello che c’è da sapere
Meteo Napoli
Giovedì 08 Novembre
ï‚· Variabile
Minima: 11° C
Massima: 20°C
Umidità :
Mattina = 42%
Pomeriggio = 56%
Giovedì 08 Novembre 2018 – S. Goffredo Vescovo
Proverbio di oggi………
O’ ciucc quand ‘o mettn e sold ngann o chiammn DON ciucc.
Obesità , bypass gastrico meglio della dieta
Spera in ciò che odi:vivrai a lungo.
per ridurre
il rischio cardiaco
Il cuore ha più probabilità di mantenere la sua funzione di
pompa se una persona obesa è sottoposta a bypass
gastrico.
Questo intervento di chirurgia bariatrica garantirebbe una
perdita di peso associata a una forte riduzione del rischio di
sviluppare scompenso cardiaco.
Più della dieta ipocalorica. È la conclusione di uno studio
pubblicato su Circulation. Ne parliamo con il dr Giuseppe
Marinari, responsabile di Chirurgia Bariatrica dell’ospedale Humanitas.
I ricercatori, provenienti anche dalla Uppsala University, hanno messo a
confronti gli interventi sullo stile di vita con il bypass gastrico. Hanno preso in
esame due gruppi di individui obesi prevalentemente quarantenni, tutti liberi
da scompenso cardiaco all’inizio dello studio:
il primo composto da oltre 25mila persone operate di bypass gastrico e il
secondo di poco meno di 14mila soggetti seguiti con dieta a basso apporto
calorico e modifiche dello stile di vita.
Più chili persi grazie a bypass gastrico
Quali sono stati i risultati? «La popolazione di soggetti obesi operati di bypass
gastrico – ha perso in media 18 chili in più dopo un anno e 23 chili in più dopo
due anni rispetto a chi aveva provato un trattamento solo conservativo.
Inoltre, durante il periodo studiato, le persone sottoposte a
intervento hanno sviluppato un numero inferiore di casi di scompenso
cardiaco, circa il 50% in meno dell’altro gruppo.
La conclusione dello studio è quindi che perdere peso in modo sostanziale
(non 5 chili, di più) coincide con la riduzione del rischio di sviluppare uno
scompenso cardiaco», conclude lo specialista. L’obesità rientra tra i fattori di
rischio dello scompenso cardiaco anche per via delle condizioni che spesso la
accompagnano, dall’ipertensione all’ipercolesterolemia. Questa condizione
può portare il cuore a lavorare di più rispetto a una persona normo-peso e
può anche causare cardiomiopatia. (Salute, Humanitas)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
iBook Farmaday
E-MAIL:
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.;
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli
PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1455
SCIENZA E SALUTE
L’OSSESSIVA NECESSITÀ DI POSTARE SELFIE È UN VERO
DISTURBO MENTALE. LO DICONO GLI PSICOLOGI
La mania incontrollabile di farsi selfie e di postarli sui social network è una vera e
propria condizione mentale psicopatologica.
Ne soffrono tutte quelle persone che si sentono costrette
a postare continuamente foto di se stessi e che, dopo
averlo fatto, si sentono felici e appagati.
Per descrivere questo “nuovo†disturbo psicologico,
novello figlio dei tempi moderni, gli psicologi hanno
clonato il termine “selfiteâ€.
La definizione è entrata per la prima volta a far parte del
vocabolario comune nel 2014 quando, proprio per
descrivere l’ossessivo selfie-taking, una parodia di notizie ha suggerito all’American Psychiatric
Association di considerare la classificazione di questo comportamento come un disturbo.
Da quella che era poco più di una semplice boutade nacque invece uno studio di carattere scientifico.
Ne parliamo con la dottoressa Katia Rastelli, psicoterapeuta di Humanitas.
DALLA PROVOCAZIONE ALLA RICERCA UNIVERSITARIA
In seguito alla parodia dei media, i ricercatori decisero di indagare se ci fosse del vero in quello che era
stato denunciato fra il serio e il faceto.
La ricerca non solo ha confermato l’ipotesi che dietro alla mania dello scattarsi da soli una foto
da postare sui social ci fosse realmente una condizione psicopatologica, ma ha persino realizzato una
scala che va da 1 a 100 per misurare la gravità del disturbo, dandone anche tre classificazioni diverse.
I tre stadi della “selfiteâ€
: Per studiare il fenomeno e classificarne i pazienti in una scala di
gravità gli scienziati hanno deciso di prendere in considerazione
alcuni tester indiani. L’India infatti è il Paese che ha il maggior numero di utenti su Facebook e allo
stesso tempo il più alto numero di morti a causa del tentativo di farsi un selfie in luoghi pericolosi.
I risultati, pubblicati sull’International Journal of Mental Health and Addiction e derivati da un sondaggio
svolto su 400 soggetti, hanno azzardato che potrebbero esserci tre livelli di selfite:
ï¶ cronico,
ï¶ acuto
ï¶ borderline
I casi meno gravi sono quelli rappresentati
 dalle persone che si fanno selfie almeno 3 volte al giorno, ma non li pubblicano sul web
A seguire ci sono
 coloro che non solo si scattano le foto ma le pubblicano anche sui social media.
Nella terza posizione, la più grave,
 ci sono infine i soggetti che sentono un incontrollabile bisogno di scattare foto di sé tutto il giorno,
pubblicandole online più di sei volte al giorno.
UN PROBLEMA DI AUTOSTIMA
Secondo i ricercatori alla base della selfite potrebbe risiedere una grande ricerca di attenzione dovuta sia
a una carenza di autostima sia al bisogno incontrollato di sentirsi parte di un gruppo da cui ci si
sente esclusi o sconnessi. Postando continuamente foto di sé, le persone sperano inconsciamente di
migliorare la propria posizione sociale e di sentirsi parte di un gruppo.
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1455
LA PAROLA DELLA PSICOTERAPEUTA
“L’utilizzo di internet e social network è diventato, attualmente, uno dei
principali strumenti che le persone usano per esprimere la propria
opinione, per lasciare in qualche modo traccia di sé nel mondo – ha
argomentato la psicoterapeuta -.
Si tratta infatti di un mezzo ormai accessibile ai più, con grandi
potenzialità ma anche rischi, come quando si arriva agli eccessi citati nella ricerca.
Il tema della “selfite†può essere capito meglio, a mio avviso, osservando la fascia adolescenziale,
periodo nel quale i ragazzi si trovano alla costante e faticosa ricerca di sé.
Attraversano un momento di crisi nel quale tutto cambia: compaiono emozioni nuove, cambiano i
rapporti con mamma e papà , si creano amicizie inaspettate, ma soprattutto il corpo è in trasformazione,
con limiti e potenzialità che dovranno essere scoperte un po’ alla voltaâ€.
“Ecco perché, confusi da quello che succede dentro di loro, gli adolescenti vanno alla ricerca (anche
attraverso i selfie postati su fb o Instagram) di rimandi esterni, che li aiutino a capire che posto occupano
nel gruppo dei coetanei e, più in generale, nel mondo – spiega Rastelli -.
Un certo numero di like o commenti positivi servono quindi per raccogliere informazioni su come li
vedono gli altri, sul loro grado di piacevolezza, con l’obiettivo di definire la loro personalità in
costruzione e di rinforzare l’autostima, che in questo periodo particolare può aver perso i vecchi punti di
riferimento dell’infanzia. Questo può succedere anche all’adulto, in periodi di grande cambiamento fisico
e mentale o confusione, come ricerca di una rassicurazione esterna.
Anche qui, concordo, dipende dalla intensità del fenomeno. Maggiori sono la frequenza e il livello di
rischio al quale i soggetti si espongono per “mettersi in vetrinaâ€, maggiore è la possibilità che alla base ci
siano un profondo senso di vuoto e un bisogno di essere visti e, soprattutto , riconosciuti nelle proprie
specificità , cosa che andrebbe, in altri modi, ascoltataâ€. (Salute, Humanitas)
SCIENZA E SALUTE
GONFIORE SU UNA CICATRICE: COSA FARE?
Dopo un intervento chirurgico addominale, che richiede un’apertura più o meno
grande della parete e una sua chiusura, la sutura può lasciarsi
andare, parzialmente o in toto, dando origine alla fuoriuscita del
contenuto addominale (visceri, tessuto adiposo, ecc.).
Questa ernia su incisione si chiama laparocele ed è una vera e propria ernia
attraverso un difetto della parete addominale.
Il paziente, a distanza di tempo variabile da un pregresso intervento addominale, si
ritrova a livello della cicatrice, una tumefazione o un gonfiore più o meno fastidiosi, che tendono ad
aumentare nel corso della giornata.
Al mattino, appena svegli, il laparocele può essere quasi invisibile, mentre al termine della giornata e
dopo qualche sforzo fisico, diventare più appariscente, a volte anche doloroso.
Il laparocele non è un problema solo estetico. Anzi, rispetto a tutte le altre ernie, ha spesso dimensioni
importanti e un contenuto quasi sempre viscerale, soprattutto intestinale.
Come tutte le ernie, anche il laparocele può strozzarsi e causare una occlusione intestinale o, peggio, il
suo contenuto può andare in necrosi. In entrambi i casi è sempre necessario un intervento d’urgenza.
Generalmente, comunque, fatta diagnosi di laparocele, l’indicazione è il trattamento chirurgico che
richiede quasi sempre il posizionamento di una protesi (rete) per rafforzare la solidità della parete
addominale. In Humanitas Mater Domini, questa procedura avviene per via laparoscopica (mininvasiva).
(Salute, Humanitas)
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1455
PREVENZIONE E SALUTE
LEGIONELLA e POLMONITE: tutto quello che c’è da sapere
Se la polmonite provocata da questo batterio torna ormai quasi periodicamente a
occupare le cronache, la polmonite in termini generali non «fa notizia» ma è una
delle patologie ancora più temute e peraltro abbastanza comuni.
Abbiamo chiesto a Sergio Harari, dir. del Dip. di Medicina e dell’Unità Operativa
di Pneumologia dell’osp. S. Giuseppe MultiMedica di Milano.
La Legionella non è una novitÃ
La legionellosi è una malattia causata dal batterio Legionella pneumophila, che
si può trovare nell’acqua di impianti idrici di edifici (per esempio hotel e ospedali), torri di
raffreddamento, impianti di idromassaggio, riuniti odontoiatrici, serbatoi, ma anche in nebulizzatori e
umidificatori.
Difficilmente il contagio avviene per contatto con una persona infetta.
La legionellosi riguarda soprattutto persone con più di 50 anni e/o con condizioni che indeboliscono le
difese immunitarie (terapie immunosoppressive, fumo, alcolismo, bronchite cronica, malattie
cardiovascolari e renali, diabete, tumori).
I sintomi compaiono velocemente:
 brividi, febbre, malessere, mal di testa e dolori diffusi, seguiti da tosse secca, dolori al torace, a
volte diarrea e peggioramento delle condizioni generali.
La diagnosi si fa con il test dell’antigene urinario, con la ricerca del batterio nelle secrezioni respiratorie e
degli anticorpi anti Legionella nel sangue. Se l’infezione è curata con antibiotici specifici di solito guarisce
entro un mese, ma la mortalità è del 10-11% con picchi oltre il 50% per le forme acquisite in ospedale.
Torri di raffreddamento
La prevenzione si fonda sulla corretta manutenzione degli impianti idrosanitari
e dei grandi impianti di climatizzazione come le torri di raffreddamento.
Questo tema in particolare è stato affrontato di recente. Dal 1997 al 2017 in
Italia i casi sono in costante aumento ma le differenze fra Nord, Centro e Sud
non possono essere giustificate solo dalle diverse condizioni climatiche:
ï¶ al Nord sono segnalati ogni anno 49 casi per milione di abitanti,
ï¶ 35 al Centro e 9,6 al Sud.
«Quanto alle attività di prevenzione e controllo - anche le epidemie di quest’anno in Lombardia dicono
di una non sufficiente osservanza delle linee guida, soprattutto nella manutenzione degli impianti».
Casi legati al turismo
Un’altra quota non indifferente di casi di Legionella è legata al turismo ed è in crescita: nel 2017 ce sono
stati circa 450, fra turisti italiani e stranieri. In questo caso l’origine è da ricercare negli impianti di
alberghi, campeggi, bed and breakfast e così via e un aspetto preoccupante è che molte strutture sono
«recidive» il che fa supporre che le azioni di controllo della contaminazione da Legionella non vengono
fatte in modo adeguato o proseguite nel tempo.
Nello studio del dentista
«Un altro fronte di cui di solito non si parla sono gli impianti degli studi dentistici. Dal 2000 al 2017 in
Italia sono stati correlati 117 casi a una cura dentistica, circa 10 all’anno. Del resto i piccoli impianti idrici
dei gabinetti odontoiatrici, date la temperatura calda e la stasi dell’acqua sono critici per la formazione
del cosiddetto biofilm, lo “strato biologico†in cui la Legionella può svilupparsi e replicarsi. E sia pazienti,
sia operatori sono esposti da vicino all’aerosol che si forma.
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1455
In generale, che cos’è una polmonite?
«È un’infezione acuta del tessuto polmonare causata dalla proliferazione di
microrganismi negli alveoli (le cellette che formano i polmoni) e dalla risposta delle
difese dell’organismo, che comporta un’infiammazione (da qui il suffisso -ite, che
indica appunto infiammazione). I polmoni sono l’unico organo del nostro corpo direttamente a contatto
con l’esterno attraverso le vie aree, proprio da qui arrivano gli agenti infettivi». Secondo l’OMS, la
polmonite è la principale causa di morte infantile nel mondo. Attualmente solo 1 bambino africano con
sospetta polmonite su 3 riceve antibiotici.
Che differenza c’è fra una polmonite e una broncopolmonite?
«È soltanto una distinzione anatomica, per il paziente sono sostanzialmente la
stessa cosa: gestione e terapia non cambiano» risponde Harari.
Quali sono le cause?
«I più frequenti responsabili sono i batteri (il più comune in assoluto è
lo Streptococcus pneumoniae, chiamato anche pneumococco), poi i virus (come
nelle polmoniti da virus dell’influenza), meno spesso funghi e protozoi».
Che differenze ci sono fra le polmoniti tipiche, atipiche, virali?
«Le tipiche sono le polmoniti batteriche che rispondono ai comuni antibiotici e
hanno un decorso clinico classico. Quelle atipiche sono causate da alcuni
particolari microrganismi come il Mycoplasma e la Chlamidia pneumoniae,
presentano quadri clinici e radiologici un po’ diversi da quelli delle polmoniti
batteriche comuni, possono provocare piccole epidemie (per esempio nelle
scuole), hanno un particolare andamento epidemiologico, infine rispondono solo a alcuni antibiotici.
Le virali sono spesso forme severe che necessitano del ricovero in ospedale e vanno trattate con farmaci
particolari, infatti i virus non sono sensibili agli antibiotici.
Le polmoniti virali e quelle da germi atipici comportano soprattutto un coinvolgimento del tessuto
interstiziale (quello presente tra un alveolo e l’altro)»
Quali sono i sintomi? Come differiscono nella varie forme?
«Le polmoniti possono avere un decorso molto variabile: da fulminante (come nei casi di Legionella) a
molto più lieve, così anche i sintomi possono essere molto diversi. Quelli più comuni sono febbre,
tosse (stizzosa o produttiva con catarro), mancanza di fiato, brividi, stanchezza, malessere generale. Non
sempre sono tutti presenti allo stesso tempo, ci sono poi sintomi più rari come l’espettorato con sangue.
Se è presente dolore toracico significa che il processo è arrivato a toccare la pleura».
Come si pone con certezza la diagnosi di polmonite?
«La diagnosi è radiologica, ma in molti casi può bastare anche solo la
valutazione completa dei sintomi del paziente e la visita con
l’auscultazione. Non sempre sono necessari esami del sangue e
talvolta si può fare a meno anche della radiografia del torace, per
esempio nel bambino e nelle donne gravide, dove, per evitare
l’esposizione radiologica, l’ecografia toracica può essere di aiuto. In
alcuni casi, invece, la radiografia del torace può essere negativa,
rendendo necessaria una Tac.
Gli esami del sangue, del catarro e altri ancora possono aiutarci a identificare il patogeno responsabile,
ma a tutt’oggi, anche con le tecniche diagnostiche più moderne, riusciamo a risalire all’agente infettivo
solo nel 50% dei casi, in tutti gli altri la terapia è empirica». (Salute, Corriere)
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 6
Anno VII – Numero 1455
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
ORDINE: GLI EVENTI DEL MESE DI NOVEMBRE
Di seguito l’elenco degli eventi formativi
EVENTI MESE DI NOVEMBRE
Martedì 13
Novembre
Sede Ordine
h. 21.00
Mercoledì
14 Novembre
Sede Ordine
h. 21.00
Corso Teorico Pratico di Rianimazione
(18 Crediti FAD)
Relatore: Prof. Maurizio Santomauro
Serata Monotematica
18 Crediti FAD
I Farmaci Uguali: Caratteristiche, Vantaggi e Punti di Forza
Relatore: Prof. Francesco Barbato
Omeopatia e Fisica Quantistica? Casi Clinici e Studi Scientifici
Sabato 17 Novembre - Hotel Royal Continental - h. 9.00 -17.00
Progetto “Una Visita per Tuttiâ€
Mese di Novembre
dedicato alla prevenzione
dell’Insufficienza Venosa
Giovedì 8 Novembre - (dalle 10.00 alle 18.00)
NAPOLI - Scampia; Via A. Labriola, n. 7
Venerdì 9 Novembre - (dalle 10.00 alle 13.30) NAPOLI - Marianella; Cso Marianella, n. 23
Domenica 11 Novembre - (dalle 10.0 alle 18.30) POMPEI (NA); Piazza del Santuario, n. 1
Giovedì 15 Novembre - (dalle 10.00 alle 18.30) FRATTAMAGGIORE - NA; Via D. Pirozzi, n. 29
Giovedì 22 Novembre - (dalle 10.00 alle 18.30) FRATTAMAGGIORE - NA ; Via Roma, n. 210
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 7
Anno VII – Numero 1455
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli:
parte la Web-TV
Web TV dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Napoli.
I video, le rubriche e i servizi della Web TV dell’Ordine, per raccontare attraverso
le immagini la Categoria, le iniziative e gli eventi più importanti.
Un altro passo importante che
qualifica l’intera Categoria e il
Nostro impegno.
La Web Tv dell’Ordine, ha avviato il 15
Settembre 2018, le sue trasmissioni in
forma sperimentale;
Come seguire la WEB-TV
: collegarsi sul
Portale
Istituzionale
www.ordinefarmacistinapoli.it/ sezione NEWS /
Web Tv Ordine Farmacisti della provincia di
Napoli
Di seguito il link dove poter visionare i primi
6 servizi:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
l’annuncio dell’apertura della Web-TV
Progetto “Una Visita per Tuttiâ€:
DDL Concorrenza: Cosa Fare?
Manovre salvavita e defibrillatore : Ruolo del Farmacista
Vaccinazione antinfluenzale
Vaccinazioni Obbligatorie e Raccomandate
https://www.ordinefarmacistinapoli.it/web-tv-ordine-farmacisti-dellaprovincia-di-napoli
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1455
ORDINE di NAPOLI:
CONCERTO DI NATALE, CADUCEO D’ORO,
MEDAGLIE di BENEMERENZA alla PROFESSIONE
e GIURAMENTO di GALENO
Domenica 16 Dicembre, ore 18.00–Teatro Auditorium Mostra D’Oltremare– NA
L’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli consegna ai propri iscritti che hanno
conseguito:
 65, 60, 50, 40 e 25 anni di
Laurea
una medaglia che rappresenta un
riconoscimento
della
ComunitÃ
Professionale all’impegno civile,
tecnico
e
deontologico
dei
Professionisti.
I Colleghi che hanno svolto 65, 60 e
50 anni di Professione sono definiti
“Senatori dell’Ordineâ€;
costituiscono un elenco di autorevoli professionisti, cui si aggiungono i nomi degli
altri festeggiati.
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
PAGINA 9
Anno VII – Numero 1455
Valutazione delle ANALISI CLINICHE :
Aggiornamento per il Farmacista
Di seguito lo schema generale del corso
SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 18 CF
Modulo
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
TITOLO
Estradiolo Plasmatico Fattore Reumatoide
Fattori della Coagulazione
Ferritina Sierica
Alfa-Fetoproteina Plasmatica (AFP)
Fosfatasi Acida e Alcalina Sierica (ALP)
QUESTIONARO n. 5
FT3 e FT4 - Gica Sierico (CA19-9)
Formula Leucocitaria del Sangue
Gamma GT - GH Plasmatico
Glicemia
Globuli Bianchi
QUESTIONARO n.6
Data
Modulo
TITOLO
Data
5 Nov
6 Nov
7 Nov
8 Nov
9 Nov
31
32
33
34
35
19 Nov
20 Nov
21 Nov
22 Nov
23 Nov
12 Nov
13 Nov
36
37
14 Nov
38
15 Nov
16 Nov
39
40
Gonadotropine Plasmatiche (FSH, LH)
Immunoglobuline Sieriche (Ig) – Epatite
Insulina Plasmatica-Latticodeidrogenasi
Analisi Feci
Analisi Urine 1
QUESTIONARO n.7
Analisi Urine 2
Analisi Urine 3 Urinocultura
Liquido Amniotico – Pericardico –
Pleurico – Pap Test
Tampone Faringeo –Tonsillare –
Uretrale -Vaginale
Modulo complementare finale
QUESTIONARO n.8
26 Nov
27 Nov
28 Nov
29 Nov
30 Nov
COME PARTECIPARE
a. Inviare all’indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. la
richiesta di fruizione del Corso.
Tale richiesta deve contenere i seguenti dati:
b. Nome, Cognome;
c. Codice Fisc. , indirizzo mail (non PEC!!),
d. luogo e data di nascita,
e. n. tel. mobile che verrà utilizzato solo per comunicazioni
18
urgenti relative a modifiche del Corso
Crediti
ECM
AVVISO:
per partecipare al Corso ci si può iscrivere fino al 15 NOVEMBRE
PAGINA 10
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1455
24
Il link che Ti “porterà †direttamente sulla piattaforma FAD del Provider.
www.ecm-corsi.it