Anno VII – Numero 1484
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto
“Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
2. Ordine: WEB-TV dell’Ordine
di Napoli
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. “Attività fisica, sudare molto
fa perdere pesoâ€, vero o
falso?
4. STATINE,confermati
i
benefici dei farmaci anticolesterolo
Prevenzione e Salute
5. Gastroenterite: 3 mosse
efficaci
per
recuperare
velocemente
6. Come avere un seno in
forma dopo la gravidanza?
Martedì 18 Dicembre 2018 – S. Graziano
Proverbio di oggi………
Nu’ sputà ‘ncielo, ca ‘nfaccia te torna...
“ATTIVITÀ FISICA, SUDARE MOLTO FA
PERDERE PESOâ€, VERO O FALSO?
Alcuni credono che sudare molto faccia perdere peso soprattutto
durante l’attività fisica. Vero o falso?
Risponde la prof.ssa Daniela Lucini, Responsabile
della Sezione di Medicina dell’Esercizio e Patologie
funzionali dell’Ospedale Humanitas.
“Sudare non fa perdere peso perché per perdere
peso è necessario perdere tessuto adiposo, cioè il
grasso. Il fatto di sudare molto durante l’attività fisica quindi non aiuta
a perdere peso, come molti sono erroneamente portati a credere perché
anche se l’impressione è di perdere peso, in realtà si perdono solo liquidi
importanti che nulla hanno a che fare con il dimagrimento.
Indossare le tutine che promettono di far perdere peso aumentando la
sudorazione durante l’attività fisica non hanno alcun beneficio perché
riducono la traspirazione, non aumentano la sudorazione, che non è reale, e
non fanno perdere peso – spiega l’esperta. –
Per perdere peso invece più che di sudare il corpo ha bisogno di produrre
energia utilizzando l’ossigeno e il glucosio . Quest’ultimo , durante una
corretta e regolare attività fisica viene anche ottenuto dalla metabolizzazione
di acidi grassi, quindi da tessuto adiposo.
In questo modo l’attività fisica contribuisce realmente a far perdere peso,
bruciando il grasso per produrre energia.
Perdere peso subito dopo l’attività fisica significa quindi aver perso liquidi
che devono essere però reintegrati perché il nostro organismo è composto
per oltre il 70% di acqua.
Quando l’attività fisica è intensa o prolungata è consigliabile
bere durante l’attività fisica, mentre se si tratta di una corsetta o di una
piccola gita in montagna, l’accortezza deve essere di bere prima e dopo oltre
ad evitare le ore più calde della giornata.†(Salute, Humanitas)
PAGINA 2
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1484
PREVENZIONE E SALUTE
GASTROENTERITE:
3 mosse efficaci per recuperare velocemente
Conosciuta anche come influenza intestinale, si risolve in circa 2-3 giorni. Ma tanto
basta per mandarti ko. Scopri come riprendersi
Nausea, crampi addominali, vomito, febbre e soprattutto
ripetuti appuntamenti con la toilette che mettono l’organismo
letteralmente al tappeto: è così che si manifesta
la gastroenterite.
Conosciuta anche come influenza intestinale, in realtà non ha
nulla a che fare con quella vera, che imperversa da dicembre
in poi.
«Anche se frequente nei mesi freddi, questo disturbo non
conosce stagione ed è provocato da microrganismi infettivi
che si diffondono per via oro-fecale e hanno come bersaglio stomaco e intestino.
I più frequenti sono rotavirus (soprattutto per i bambini sotto i 5 anni), norovirus, adenovirus enterici e
astrovirus», spiega il prof. Silvio Danese, gastroenterologo e responsabile del Centro per le malattie
infiammatorie croniche intestinali all’Istituto clinico Humanitas di Rozzano (Milano).
Fortunatamente il problema si risolve da solo nel giro di 2-3 giorni, ma alcuni provvedimenti possono
facilitare la guarigione e assicurarti una ripresa più efficiente.
Ecco le strategie da seguire per tornare a stare bene in tempi rapidi.
1) ASSICURATI I LIQUIDI GIUSTI
«Nei giorni di diarrea “acuta†occorre seguire una dieta liquida, per reintegrare l’acqua e i sali minerali
persi dall’organismo con le scariche ed evitare di disidratarsi», suggerisce il gastroenterologo.
Le bevande ideali?
«Acqua minerale a temperatura ambiente (se fredda può aumentare i movimenti intestinali) e tè poco
dolcificati, poiché troppi zuccheri possono incrementare gli attacchi di diarrea».
«Ok anche a spremute di mandarino, pompelmo, limone e a brodi vegetali, soprattutto a base di
carote».
«Gli agrumi, oltre a contenere sali minerali, agiscono da disinfettanti intestinali, mentre le carote sono
astringenti e proteggono l’intestino dalle infezioni.
No, invece, ai succhi di frutta: sono troppo zuccherini e aumentano la motilità intestinale».
Quando ci si sente particolarmente provati si può recuperare un po’ di energia anche con un paio di tisane
a base di zenzero al giorno (5 g di radice fresca, tagliata a pezzetti, lasciati riposare per 10 minuti in una
tazza d’acqua bollente):
«Vantano un’azione tonica e calmano i dolori gastrici. Le bevande vanno sorseggiate sempre a piccoli sorsi
e non tutte d’un fiato, per evitare di sovraccaricare lo stomaco, già provato dalla gastroenterite, e indurre
nausea o vomito», continua la dietologa.
«Attenzione, però: se la diarrea è molto severa (oltre 6-8 scariche fra giorno e notte, oppure dura per più
di 3 giorni), si accompagna a febbre alta o ci sono segni di disidratazione come una drastica riduzione della
quantità di urine, meglio consultare il medico».
«Può essere necessario dover ricorrere a bustine con un mix ben calibrato di sali minerali e glucosio, da
assumere per bocca, per reintegrare le perdite e azzerare i rischi di disidratazione. Oppure, in casi estremi,
affidarsi a soluzioni elettrolitiche iniettate per via endovenosa».
PAGINA 3
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1484
Quando la diarrea comincia a “calmarsiâ€, per 3-4 giorni
è bene seguire una dieta leggera e povera di grassi. «Gli
alimenti da privilegiare sono pesce e carne bianca cotta al vapore:
ï¶ ricchi di vitamine del gruppo B, aiutano a fare il pieno dell’energia persa durante la malattia»,
«Ok anche a banane e patate bollite:
ï¶ contengono magnesio e potassio, minerali che vengono eliminati con la diarrea, la cui carenza può
innescare dolorosi crampi.
Inoltre, conviene consumare carboidrati come pasta e, soprattutto, riso:
«Questo cereale ha un’azione astringente e fa aumentare la quota di linfociti e leucociti, cellule del
sistema immunitario che proteggono dalle infezioni virali. Per sfruttarne gli effetti benefici, però, è bene
cucinarlo con poca acqua e condirlo soltanto con un cucchiaino di olio extravergine d’oliva».
Orientati sempre su cereali raffinati perché i carboidrati integrali possono stimolare i movimenti
intestinali. Per la stessa ragione meglio evitare le verdure cotte, almeno all’inizio, privilegiando vegetali
crudi e poveri di fibre come insalata belga e songino.
Infine, è consigliabile eliminare per qualche giorno anche il caffè (compreso quello d’orzo), perché muove
l’intestino. Meglio orientarsi sul tè».
Per rinforzare le vie digestive messe alla prova
3) Scegli i probiotici più indicati
dall’infezione largo anche ai probiotici:
ï¶ ripopolano il microbiota intestinale e ne ripristinano l’equilibrio.
«I più indicati sono quelli a base di Saccharomyces boulardii e Lactobacillus rhamnosus GG, in grado di
esercitare un’azione antinfiammatoria e mantenere integro il tessuto che riveste l’intestino, mandato in
tilt dalla gastroenterite».
«Stando ai risultati di una revisione di studi effettuata dalla Cochrane (un’organizzazione di esperti che
raccoglie e valuta criticamente le evidenze disponibili sui medicinali), assumerli per 5-7 giorni riduce di
circa una giornata sia la durata della gastroenterite virale, sia le scariche», conferma l’esperta.
Discorso diverso per lo yogurt: «Non ha dimostrato di essere efficace nel ridurre i sintomi dell’infezione».
La causa è un batterio? Niente paura
In alcuni casi la gastroenterite può essere di natura batterica, strettamente legata al consumo di un cibo
contaminato da microrganismi (come la salmonella) oppure avariato.
In Italia si stima che ne rimangano vittime circa 60 mila persone all’anno.
Secondo i dati dello European Centre for Disease Prevention and Control, le principali fonti di tossinfezioni
alimentari sono uova (compresi i prodotti derivati come creme o maionese fatte in casa) e pesce,
soprattutto se consumato crudo.
Anche le gastroenteriti batteriche in genere si autorisolvono nel giro di 2-3 giorni e i provvedimenti utili
per rimettersi in forma sono gli stessi indicati per le forme virali.
2) Sì alle carni bianche, no all’integrale
Piano con i farmaci
Per guarire dalla gastroenterite in genere non servono medicinali, è sufficiente l’azione del sistema
immunitario.
«Nella stragrande maggioranza dei casi i responsabili dell’infezione sono virus, contro cui gli antibiotici
non hanno effetto: prenderli dunque è inutile».
«No anche agli antidiarroici, da assumere solo se prescritti dal medico:
la gastroenterite aggredisce le cellule dell’intestino che hanno terminato il loro ciclo vitale, quindi sono
destinate a essere sostituite.
Nel giro di circa 3 giorni, le unità biologiche infette e le tossine prodotte dai virus vengono eliminate con le
feci e l’antidiarroico rischia solo di bloccare un naturale meccanismo di difesa», che raccomanda invece
grande attenzione alle norme igieniche, soprattutto nella fase acuta dell’infezione:
«Occorre evitare l’uso promiscuo di stoviglie e posate, utilizzare tovaglioli usa e getta e lavarsi spesso le
mani». (Starbene)
PAGINA 4
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1484
SCIENZA E SALUTE
STATINE,confermati i benefici dei farmaci anti-colesterolo
Colesterolo giù ed effetti indesiderati rari.
Le statine, i farmaci usati per la prevenzione cardiovascolare, portano benefici
che superano di gran lunga gli eventuali rischi per la salute.
Una nuova conferma arriva un report scientifico pubblicato sulle pagine
di Arteriosclerosis, Thrombosis and Vascular Biology.
I medicinali che abbassano il colesterolo rappresentano una “categoria di
farmaci per i quali è molto chiaro quali sono i beneficiâ€.
Tra i farmaci più utilizzati in Italia
Le statine sono dei farmaci impiegati per il trattamento dell'ipercolesterolemia.
L'obiettivo è la riduzione del colesterolo “cattivo†LDL, la sostanza che si
deposita sulle pareti interne delle arterie e che contribuisce all'aterosclerosi, una condizione patologica
correlata all'insorgenza di infarto e ictus.
Come ricordano gli autori del report, le statine più efficaci, al massimo dosaggio, sono in grado di
ï¶ far scendere i livelli di colesterolo anche oltre la metà , dal 55% al 60%.
Negli Stati Uniti un adulto over 40 su quattro prende le statine per ridurre il rischio di infarto del
miocardio, di ictus ischemico e di altre complicazioni della malattia aterosclerotica.
In Italia, le statine sono state il terzo farmaco più utilizzato dopo gli ACE-inibitori e i sartani, medicinali
impiegati per il trattamento dell'ipertensione.
La terapia con statine è una delle misure cui si ricorre per la prevenzione cardiovascolare.
Per i cardiologi americani questi farmaci possono abbassare il rischio di infarto di almeno il 25% ma
possono anche aiutare i pazienti con malattia cardiaca a evitare procedure come l'inserimento di uno
stent coronarico.
Sintomi muscolari i più comuni
Gli effetti collaterali dell'assunzione di statine riferiti più spesso sono i dolori e la debolezza muscolari e il
diabete di tipo 2.
I sintomi muscolari – ricordano i cardiologi – erano eventi rari nei trial clinici e quando si verificavano
erano associati al dosaggio del farmaco.
Il rischio di insorgenza di serie condizioni a carico dei muscoli, inclusa la rabdomiolisi, ovvero la necrosi del
tessuto muscolare, è inferiore allo 0,1% mentre quello di grave tossicità al fegato è di circa lo 0,001%.
In particolare i pazienti con il virus dell'Hiv possono soffrire di debolezza o dolori muscolari in parte per via
dell'interazione tra le statine e i farmaci per l'infezione virale.
Per quanto riguarda la correlazione con il diabete, le statine possono far salire leggermente il rischio di
questa patologia (stimato nello 0,2% per anno di trattamento) ma dipende dal rischio individuale
preesistente.
Molti soggetti in terapia anti-colesterolo hanno infatti già un alto rischio di diabete mellito. Inoltre nei
soggetti già colpiti l'assunzione di statine determina un aumento insignificante della glicemia.
Alcuni studi hanno suggerito, poi, un aumento del rischio di un secondo ictus emorragico.
Tuttavia le statine – ricordano gli autori – portano a una riduzione del rischio di ictus aterotrombotico e di
ictus in generale. Non sono state invece fornite prove certe di una relazione causale con altre patologie,
dal tumore alla cataratta alla disfunzione erettile.
In ogni caso i cardiologi americani invitano pazienti e medici al dialogo affinché siano fornite tutte le
informazioni utili sui rischi e i benefici della terapia. I pazienti, poi, non dovrebbero mai interrompere la
terapia senza aver consultato il medico perché potrebbe essere pericoloso.
(Salute, Sole24ore)
PAGINA 5
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1484
PREVENZIONE E SALUTE
COME AVERE UN SENO IN FORMA DOPO LA GRAVIDANZA?
Gravidanza e allattamento cambiano il seno: questo si gonfia ma poi può
perdere in elasticità , diventare meno tonico e “svuotarsiâ€.
Ma con alcuni accorgimenti, da mettere in pratica già durante la
gestazione, si possono contenere gli effetti che la dolce attesa e
l’allattamento potranno comportare.
Di questo ha parlato sul Corriere della Sera la dottoressa Barbara
Banzatti, chirurgo plastico dell’ospedale Humanitas.
Già dopo poche settimane dal concepimento, per le variazioni
ormonali in atto nell’organismo, il seno aumenta di volume e la
donna avverte tensione mammaria.
La pelle diventa più tesa e i vasi sanguigni sono più visibili.
Il seno cambia forma e le ghiandole specializzate si preparano per la produzione del latte e può
accumularsi tessuto adiposo attorno ai lobuli.
Al termine dei 9 mesi di attesa e del periodo di allattamento, i tessuti che compongono la mammella
possono non tornare allo stato precedente e il seno risultare svuotato. In questo processo un ruolo
importante lo giocano i geni:
 «Chi è predisposto ad avere tessuti distrofici soffrirà certamente di più di questa problematica.
Il tratto genetico è certamente la causa più importante:
 chi ha le smagliature già in giovane età è molto probabile che da adulta avrà a che fare con la
perdita di elasticità del seno dopo una gravidanza».
LA PERDITA DI ELASTICITÀ DEL SENO SI PUÒ PREVENIRE
«Molto si può fare durante l’allattamento ma soprattutto prima dell’allattamento.
Fondamentale è l’idratazione non solo della pancia ma anche del seno appena si scopre di essere
in dolce attesa».
In commercio sono disponibili diversi prodotti in grado di rafforzare ed elasticizzare la pelle, come ad
esempio le creme elasticizzanti e antismagliature a base di elastina e collagene, amminoacidi essenziali da
applicare massaggiando verso l’alto.
E l’esercizio fisico con cui tonificare i muscoli pettorali può servire a “tenere su†il seno?
«La ginnastica aiuta a mantenere il pettorale tonico e più ancorata la mammella ma sono i tessuti tra la
ghiandola mammaria e il muscolo pettorale che si lasciano andare, è proprio quel collante che cede».
Un ultimo consiglio utile che dà la dottoressa Banzatti riguarda l’intimo:
 «Mai stare senza reggiseno, se non quando si dorme. Questo va indossato con le bretelle corte
dal momento che deve sostenere, non schiacciare».
L’ultima via percorribile, qualora il difetto estetico del seno rischiasse di diventare un disagio psicologico,
è la chirurgia plastica:
 non necessariamente chirurgia con protesi, bensì mastopessi (o lifting del seno) che serve a
risollevare il seno svuotato e ptosico. (Salute, Humanitas)
PAGINA 6
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1484
1600 VOLTE GRAZIE AD OGNUNO DI VOI:
“Concerto di Natale, Giuramento di Galeno e Medaglie alla
Professioneâ€
Una partecipazione delle grandi occasioni è stata quella dedicata a tutta la Categoria.
Ha inizio con un concerto di Natale tenuto dal Coro Tribunal Mist Jazz Band e un
ricordo per i Colleghi scomparsi nell’ultimo anno ed alle parole del Presidente
Santagada il teatro si è alzato in piedi tributando un caloroso applauso..
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1484
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1484
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1484
PAGINA 10
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1484
PAGINA 11
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1484
CADUCEO D’ORO 2018 - PANEL DEGLI SPONSOR
Si ringraziano tutte le aziende che con un contributo volontario hanno permesso la realizzazione
dell’evento