Anno VII – Numero 1485
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto
“Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
2. Ordine: WEB-TV dell’Ordine
di Napoli
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Soffri
d'insonnia?
Prova con un rimedio
naturale! MELATONINA
4. Liquirizia: cosa succede a
mangiarne troppa?
Prevenzione e Salute
5. Cardiologi, addio contapassi,
arriva il coach: da gennaio
app
per
Attività Fisica su Misura
6. Natale
e
capodanno,
otto consigli per evitare la
pancia gonfia
7. Un nodulo al polmone deve
preoccupare?
Le giuste analisi
Mercoledì 19 Dicembre 2018 – S. Fausta, Dario
Proverbio di oggi………
E' n' uosso 'e presutto (E' un avaraccio!)
Cardiologi, addio contapassi, arriva il
coach: da gennaio app per
Attività Fisica su Misura
Addio contapassi e, dal 21 gennaio, arriva un coach virtuale per il
cuore sano.
Grazie a un'app gratuita sarà infatti
possibile ricevere un programma di
attività fisica tagliato su misura sulle
proprie caratteristiche cliniche e
preferenze di movimento, ma,
soprattutto, efficace per prevenire gli
eventi cardiovascolari e migliorare la salute e la qualità di vita.
Lo prevede la Campagna PERCORSO (Perché Camminare Favorisce La
Riduzione del Rischio Cardiovascolare), promossa dalla Società Italiana di
Cardiologia (SIC).
L'app - scaricabile su smartphone, di utilizzo semplice e intuitivo e presentata
in occasione del congresso nazionale SIC che si apre oggi a Roma - è un vero e
proprio "foglietto illustrativo" per l'attività fisica:
 indica l'esercizio più adatto a ciascuno ma anche i tempi di recupero
fra una sessione e l'altra e la "dose" di movimento, dal numero di passi
alle vasche in piscina. Inoltre, consente di monitorare i propri progressi
e ricevere anche consigli pratici per ottimizzare l'attività fisica.
«Sappiamo che la sedentarietà fa male, eppure oltre la metà degli italiani
non si muove abbastanza. Sappiamo anche che le malattie cardiovascolari
sono al primo posto fra le cause di morte e che l'esercizio fisico può ridurne il
rischio come un farmaco, ma il consiglio generico di camminare tre volte a
settimana per almeno 20 minuti non basta per ridurre il rischio vascolare.
Per invertire la rotta è necessario considerare realmente l'attività fisica una
medicina e prescriverla come tale, personalizzando il trattamento e fornendo
ai pazienti un vademecum che li guidi e li informi su indicazioni, tempi, dosi
del movimento». (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1485
PREVENZIONE E SALUTE
NATALE E CAPODANNO,
OTTO CONSIGLI PER EVITARE LA PANCIA GONFIA
Pancia gonfia, senso di peso, digestione lunga sono alcuni degli effetti indesiderati
delle abbuffate di Natale e Capodanno che
rischiano di rovinare il periodo delle feste.
Un pasto come quello del pranzo di Natale o del cenone di
Capodanno è una prova impegnativa per il nostro apparato
digerente – spiega la dottoressa Manuela Pastore, dietista
clinico della Direzione Sanitaria dell’Istituto Clinico
Humanitas. – Adottare tutto l’anno una dieta variata, sana e
ricca di fibra, compatibilmente con la propria tolleranza,
senza dimenticare di fare movimento con regolarità in base alle nostre caratteristiche, ci porta in forma
alle feste così il nostro apparato digerente può affrontare meglio le abbuffate delle feste. Infatti, se non è
certo un giorno di stravizi a rovinarci la linea, con alcuni consigli è possibile godere delle prelibatezze del
Natale senza avere pancia gonfia o disturbi digestivi.
1- NO AL DIGIUNO DELLA VIGILIA: inutile saltare il pasto il 23 dicembre per abbuffarsi nella cena della
Vigilia o al pranzo di Natale, e neppure saltare il pranzo alla vigilia del Capodanno. Il digiuno il giorno
prima ci farebbe arrivare affamati e pronti, inevitabilmente, ad assalire stuzzichini e antipasti, spesso
molto calorici e grassi. Con un inizio così tutte le altre portate possono solo peggiorare la situazione,
anche se vengono diluite in diverse ore, e appesantire da subito il lavoro dell’intestino.
2- BOCCONI PICCOLI E MANGIARE LENTAMENTE: mangiare tanto e velocemente sono i presupposti
per gonfiarsi e affaticare la digestione. Per evitare la pancia gonfia, meglio fare bocconi piccoli, masticare
bene e mangiare lentamente, prendendosi del tempo, almeno a Natale, tra una portata e l’altra e
chiedendo piccole porzioni, senza esagerare nelle quantità . Questo aiuta a limitare la fermentazione degli
alimenti oltre a permettere di servirsi di tutte le pietanze e gustare ancor di più tutte le prelibatezze.
3- MODERAZIONE CON GLI ALCOLICI: oltre al numero di bicchieri di vino a pasto, è bene limitare i
brindisi ed evitare digestivi e superalcolici a fine pasto perché aumentano molto l’apporto calorico dei
pranzi delle feste oltre ad affaticare il fegato.
4- DOLCI SÌ, MA GLI AVANZI SOLO A COLAZIONE: dulcis in fundo in tutti i sensi, i dolci della
tradizione natalizia sono un ulteriore “mattoncino†da digerire perché ricchissimi di grassi e zuccheri che
fermentano molto facilmente. Una fettina piccola di panettone, pandoro o di qualunque altro dolce di cui
la tradizione natalizia italiana è ricca va bene a fine pranzo, ma gli eventuali avanzi solo a colazione nei
giorni successivi, se proprio non se ne può fare a meno.
5- MEGLIO EVITARE FRUTTA SECCA E CIOCCOLATINI: oltre ad aumentare notevolmente l’apporto
calorico dell’interno pranzo affaticando ulteriormente la digestione, frutta secca, frutta essiccata e
cioccolatini sono come le ciliegie e cioè “una tira l’altraâ€. Difficile smettere se sono sulla tavola.
6- ACQUA PER LIMITARE LA RITENZIONE IDRICA: tipica delle feste, causata dagli stravizi del periodo
di Natale, la ritenzione idrica che provoca in molti un fastidioso gonfiore può essere limitata bevendo
molta acqua o tisane.
7- PASSEGGIARE AIUTA L’INTESTINO: alzarsi dal tavolo per camminare un po’, aiuta sia la digestione
sia permette di smaltire calorie e liquidi. L’ideale è una bella e lunga passeggiata fuori casa.
8- THE DAY AFTER: è consigliabile evitare il digiuno il giorno dopo o saltare il pasto serale del giorno di
Natale: meglio un pasto leggero con passati di verdure, zuppe di legumi o minestroni perché aiutano a
disintossicarsi. (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1485
SCIENZA E SALUTE
SOFFRI D'INSONNIA?
PROVA CON UN RIMEDIO NATURALE! MELATONINA
Gli integratori a base della stessa sostanza prodotta dal tuo corpo per farti dormire non
provocano gli effetti collaterali e l'assuefazione che spesso si portano dietro i farmaci
ipnotici
Soffri di insonnia? Fai fatica a dormire e il tuo sonno è
agitato? Rientri in quel 15% di italiani che non riesce a passare notti
serene:
un esercito di nove milioni di persone che ha speso ben 137 milioni di
euro solo nel 2014 per acquistare ipnoinduttori.
Prima di buttarti sui medicinali classici, però, pensaci.
«Benzodiazepine e imidazopiridine sono i trattamenti più efficaci per
curare i pazienti con insonnia, ma certamente hanno parecchi inconvenienti, soprattutto per gli anziani, e
possono creare, in diversa misura, dipendenza», dice R. Manni, resp. del centro di medicina del sonno
presso l'Ist. neurologico Casimiro Mondino di Pavia.
Dunque? Puoi provare gli integratori e i nuovi farmaci a base di melatonina, rimedi che si potrebbero
definire naturali. La sostanza sintetizzata in laboratorio infatti è un ormone che il tuo corpo già produce: lo
secerne una piccola ghiandola del cervello chiamata epifisi, in base all'alternanza di luce e di buio, e la sua
secrezione influenza il ritmo sonno-veglia.
«L'eventuale secrezione insufficiente di melatonina può portare all'insonnia, come avviene negli
anziani, e può essere integrata con i prodotti venduti in farmacia, in modo da fornire all'organismo la
sostanza naturale di cui è carente».
QUANDO FA BENE «L'azione dei prodotti a base di melatonina può essere più efficace di tisane e
prodotti fitoterapici, perché aumenta la propensione al sonno, la sua durata e la sua qualità », dice L.
Parrino, presidente dell'Associazione italiana di medicina del sonno.
«In più, la melatonina non provoca l'assuefazione e gli effetti collaterali che spesso si portano dietro i
farmaci ipnotici».
In generale gli integratori a base di melatonina sono indicati: per combattere i disturbi di
addormentamento; per contrastare i risvegli notturni e il sonno disturbato.
Ci sono poi alcune condizioni che possono influire sulla secrezione notturna di melatonina, alterando di
conseguenza i ritmi sonno-veglia:
 l'invecchiamento, perché la produzione di melatonina diminuisce con l'avanzare dell'età ;
 l'avvicinarsi della menopausa;
 il jet lag (la sindrome di chi non si adegua al nuovo fuso orario dopo un lungo volo);
 lavoro nelle ore notturne; periodi di stress;
 effetti collaterali di alcuni farmaci;
 condizioni patologiche quali obesità e sindrome metabolica, patologie cardiovascolari e cefalee.
LE FORMULAZIONI IN VENDITA: Gli integratori a base di melatonina sono prodotti da banco, in
compresse o gocce, venduti senza ricetta in farmacia, parafarmacia e in erboristeria. Contengono quantitÃ
variabili dell'ormone sintetizzato, comunque non superiori a 1 mg.
Da qualche tempo è in commercio anche una super melatonina, un farmaco a dosaggi più alti (fino a 2
mg) e anche in una formulazione a rilascio prolungato di 8-10 ore, disponibile solo dietro prescrizione
medica. È importante anche la scelta del giusto dosaggio e rilascio: esistono diverse formulazioni, adatte
ai vari disturbi del sonno. L'ideale, specie se l'uso è prolungato, è sempre farsi consigliare dal medico,
anche se non è richiesta per l'acquisto una sua ricetta. (Salute e Benessere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1485
SCIENZA E SALUTE
LIQUIRIZIA: COSA SUCCEDE A MANGIARNE TROPPA?
Dalle molte virtù benefiche per la salute, il suo consumo eccessivo è però legato a
ipertensione, cefalea e crisi epilettiche. E' accaduto a un bambino italiano
Alle liquirizie non riusciva a resistere e, una dopo l’altra, arrivava a mangiarne
almeno 20 in un solo giorno. Così dopo quattro mesi di scorpacciate, un
bambino di 10 anni ha pagato caro il prezzo della golosità finendo all'Ospedale
Sant’Orsola-Malpighi di Bologna:
 non per una banale indigestione, bensì per una serie di sintomi, tra cui
crisi epilettiche temporanee (tonico-cloniche) e ipertensione,
all'apparenza inspiegabili.
O almeno fino a quando i pediatri, durante nuovi accertamenti a una settimana dall’emergenza, hanno
notato che il bambino aveva i denti neri. Nero liquirizia.
Il caso è riportato sulle pagine della rivista scientifica Pediatric Neurology e dimostra in modo chiaro gli
effetti collaterali di un consumo di liquirizia oltre i limiti raccomandati a livello internazionale.
Le virtù della liquirizia sono decantate sin dall’antico Egitto e la sua radice ha una lunga storia come
rimedio naturale, adatto per bruciori di stomaco, ulcere, mal di gola, tosse, bronchiti e alcune infezioni
virali.
Se da un lato le sue proprietà benefiche non hanno convinto del tutto la scienza - insufficienti i dati
raccolti sul suo ruolo medicale, dall’altro sono poco chiari anche gli effetti dannosi correlati a un abuso.
Da anni gli esperti raccomandano di non abusarne:
 l’OMS stabilisce come soglia di sicurezza una quantità inferiore ai 2 mg per Kg di peso al giorno.
Concorda anche la FDA.
A sollevare sospetti e preoccupazioni è la GLICIRRIZINA, una sorta di ‘principio attivo' dell’estratto di
liquirizia: è stato dimostrato che il composto fa crollare i livelli di potassio nel sangue, causando
pressione alta, irregolarità del battito o aritmie, gonfiore, sonnolenza.
L’impatto sui bambini è ancor meno conosciuto.
Nel caso italiano, in cui il bambino arrivava a consumarne una dose di 2,88 mg per Kg di peso al giorno, è
stata osservata ipertensione e sindrome da encefalopatia posteriore reversibile, una condizione clinica
caratterizzata da mal di testa, nausea, disturbi della vista e motori.
Tutti sintomi che sono scomparsi quando il bambino ingordo di caramelle alla liquirizia ha smesso di
mangiarle. Secondo i pediatri, queste evidenze scientifiche dovrebbero indurre i produttori a indicare
sulle confezioni la quantità massima al giorno da non superare. (Salute, Corriere)
CURIOSITA’
COME È NATO L’ORDINE ALFABETICO DELLE LETTERE?
Le lettere dell’alfabeto si succedono secondo un ordine fissato nell’antichità . .
Si ritiene che la realizzazione del primo alfabeto risalga alla metà del II millennio avanti Cristo a opera di
popoli semitici della Siria e della Palestina, che idearono l’uso delle lettere e associarono a ciascuna di esse
un segno grafico derivandolo dai geroglifici egiziani.
LETTERE E NUMERI. Il criterio con cui le lettere furono originariamente ordinate all’interno dell’alfabeto
non è certo. L’ipotesi più attendibile è che i caratteri grafici delle lettere venissero usati anche per indicare
piccoli numeri, per cui il segno corrispondente all’uno fu collocato nell’alfabeto al primo posto, quello
corrispondente al 2 al secondo posto e così via. Con lievi modifiche e aggiunte, dall’alfabeto semitico
derivò quello fenicio, da questo quello greco, quindi quello etrusco, poi il latino e infine l’italiano
moderno.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1485
PREVENZIONE E SALUTE
UN NODULO AL POLMONE DEVE PREOCCUPARE?
LE GIUSTE ANALISI
Sono molto diffusi nei forti fumatori: di solito sono una «cicatrice», un granuloma,
oppure un’infezione, meno spesso un tumore
Se avete fatto un esame al torace, magari per altri motivi, e avete
scoperto di avere un nodulo al polmone, mantenete la calma. Nella
maggior parte dei casi non si tratta di un tumore; tuttavia, per
mettersi il cuore in pace, è meglio rivolgersi a un esperto e magari
fare qualche altro accertamento.
«Nei nostri protocolli di prevenzione del tumore al polmone non è
affatto raro individuare noduli con la Tac - fa notare Lorenzo
Spaggiari, direttore del Programma polmone e della divisione di
Chirurgia Toracica dell’Istituto Europeo di Oncologia (Ieo) di
Milano -. Su 5 mila soggetti esaminati, con più di 50 anni e forti fumatori, troviamo noduli nella metà dei
casi, ma alla fine solo 50 risultano tumorali».
QUALI SONO LE CAUSE DEI NODULI POLMONARI? «Nella maggior parte dei casi sono benigni,
dovuti, per esempio, a esiti cicatriziali di precedenti infiammazioni, come broncopolmoniti, a granulomi,
oppure sono segno di infezioni come la tubercolosi. Altre volte, sono, invece, di natura maligna e quindi
spia di un tumore al polmone o di metastasi polmonari di tumori di altra provenienza. Ecco perché, pur
senza allarmarsi, non vanno sottovalutati».
COME SI PUÒ CAPIRE LA NATURA DI UN NODULO? «Il primo passo è valutare fattori di rischio
come, per esempio, età (sopra i 50 anni è più facile incorrere in un tumore), fumo, famigliarità per tumore
al polmone o ad altri organi, oppure cure già effettuate per altre neoplasie. Poi si esamina il nodulo con la
Tac. Rispetto alla tradizionale radiografia del torace, che visualizza noduli polmonari con diametro di
almeno 1-2 centimetri, mostrando opacità non ben definite, la Tac consente di rilevare noduli di
dimensioni inferiori al centimetro nonché diversi parametri, tra cui densità , forma, presenza di
calcificazioni. Le Tac più recenti possono anche ricostruire l’aspetto volumetrico del nodulo, permettendo
di valutarne con precisione la crescita nel tempo. L’analisi di tutti questi parametri orienta la diagnosi,
evitando, in molti casi, inutili esami e tanta ansia».
COME SI PROCEDE NELLA DIAGNOSI? «Se la Tac fa pensare che il nodulo sia benigno, e a questo si
associano informazioni rassicuranti sul paziente (giovane età , non fumatore) si osserva l’eventuale
crescita nel tempo, con Tac ogni 3-4 mesi per 2 anni. La stazionarietà delle dimensioni in questo tempo è
tipica delle formazioni benigne. Se la situazione è dubbia a volte basta una Tac con mezzo di contrasto per
capire se il nodulo è vascolarizzato, informazione che può spostare l’ago della bilancia verso la malignità .
Per confermare o escludere che si tratti di una lesione maligna, il passo successivo è fare una Pet
(tomografia a emissione di positroni), per vedere quanto il nodulo è attivo dal punto di vista metabolico e
se ci sono metastasi a distanza. Se la Pet è positiva si fanno ulteriori indagini, tra cui broncoscopia con
prelievo istologico e talvolta ago aspirato. Infine, se tutte queste indagini non sono sufficienti non resta
che eseguire una biopsia chirurgica mininvasiva. Nel nostro protocollo abbiamo un patologo in sala
operatoria che analizza subito il campione di tessuto prelevato: se si ha una conferma della malignità del
nodulo, lo si toglie nella stessa seduta operatoria».
SI PUÒ FARE PREVENZIONE? «Non fumare è la prima regola. Se si è stati forti fumatori a lungo si può
considerare l’opportunità di controlli periodici con la Tac dopo i 50 anni. Questo esame permette una
diagnosi precoce di tumore al polmone nel 75% dei casi, il che aumenta le possibilità di guarigione».
(Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1485
1600 VOLTE GRAZIE AD OGNUNO DI VOI:
“Concerto di Natale, Giuramento di Galeno e Medaglie alla
Professioneâ€
Una partecipazione delle grandi occasioni è stata quella dedicata a tutta la Categoria.
Ha inizio con un concerto di Natale tenuto dal Coro Tribunal Mist Jazz Band e un
ricordo per i Colleghi scomparsi nell’ultimo anno ed alle parole del Presidente
Santagada il teatro si è alzato in piedi tributando un caloroso applauso..
PAGINA 7
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1485
PAGINA 8
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1485
PAGINA 9
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1485
PAGINA 10
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1485
PAGINA 11
FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1485
CADUCEO D’ORO 2018 - PANEL DEGLI SPONSOR
Si ringraziano tutte le aziende che con un contributo volontario hanno permesso la realizzazione
dell’evento