Anno VII – Numero 1486
AVVISO
Ordine
1. ORDINE:
Progetto
“Un
Farmaco per tutti†“Una Visita
per Tuttiâ€
2. Ordine: WEB-TV dell’Ordine
di Napoli
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute
3. Neoplasie
ematologiche,
un nuovo test valuta il rischio
di ammalarsi
4. Sesso come terapia: la
classifica dei dieci Paesi che
"durano" di più sotto le
lenzuola
Prevenzione e Salute
5. Il freddo aumenta il rischio
di infarto?
6. Anche dormire troppo fa
male
7. Tacchi alti, a lungo andare
fanno venire l’artrite
Giovedì 20 Dicembre 2018 – S. Liberato
Proverbio di oggi………
Vivere annascuso d’o Pataterno
IL FREDDO Aumenta il Rischio di Infarto?
Le vacanze di Natale possono essere uno stress, anche per il cuore.
Fra sport invernali, scadenze da chiudere al lavoro e vacanze
enogastronomiche, i cardiologi svedesi hanno lanciato l’allarme:
gli attacchi di cuore in inverno sono più frequenti.
Ecco perché è necessario prestare più attenzione se si
soffre o si è a rischio di patologie cardiache.
QUALE LEGAME TRA FREDDO E INFARTO?
Cibo, alcol ma soprattutto il freddo sono i maggiori
responsabili del picco di infarti che si registra la notte
tra il 24 e il 25 dicembre, intorno alle 22. A dirlo è uno
studio osservazionale apparso sul British Medical Journal.
Colpa di tanti fattori, fra i quali le basse temperature e il fatto che i vasi
sanguigni di alcune persone a rischio non sono sempre in perfetta salute, la
vigilia di Natale si registra un incremento del 37% di attacchi di cuore,
mentre l’impennata si assesta su un +27% il giorno successivo e scende a
+20% il 1 gennaio. Gli studi che indicano infatti che il freddo intenso sia un
possibile pericolo per cuore e vasi sono numerosi. Sempre in Svezia un’altra
indagine pubblicata su Jama ha dimostrato che nelle giornate con una
temperatura al di sotto di 0°C il numero di infarti cresce. La vasocostrizione
può infatti provocare la rottura delle placche aterosclerotiche. Il solo
aumento di 8 gradi di temperatura riduce il rischio d’infarto del 3%.
EVITARE GLI SFORZI E STARE AL CALDO
L’associazione fra fatica e temperature polari può essere un vero nemico per
il cuore e aumentare fino al 34% il pericolo di un infarto. Anche le infezioni
respiratorie aumentano fino a 6 volte il pericolo di andare incontro a un
attacco cardiaco. Il suggerimento è dunque quello di ridurre l’esposizione al
freddo attraverso abbigliamento e riscaldamento adeguati, evitando sforzi
sotto zero o sport invernali impegnativi. L’eventualità di un infarto inoltre è
consistente specialmente se si sceglie di attività fisica al mattino, fra le 6 e le
10, quando la probabilità di eventi cardiovascolari è massima nell’arco delle
24 ore. (Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1486
SCIENZA E SALUTE
NEOPLASIE EMATOLOGICHE,
UN NUOVO TEST VALUTA IL RISCHIO DI AMMALARSI
L’analisi delle mutazioni collegate alle forme tumorali delle cellule del sangue
permette di identificare le persone che corrono un rischio maggiore di ammalarsi.
In quest’area si inserisce il lavoro di Humanitas e
Rete Ematologica Lombarda, finanziato da Beat
Leukemia Foundation, che supporta in Humanitas un
programma per lo sviluppo di nuovi test diagnostici
per pazienti con neoplasie ematologiche.
Il nuovo test, a partire da un semplice prelievo di
sangue, permette di cercare mutazioni in 72 geni
associati al rischio di sviluppo di neoplasie mieloidi.
Ci siamo fatti spiegare l’importante novità dal
Prof. Matteo Della Porta, responsabile della sezione
leucemie e mielodisplasie in Humanitas.
COME FUNZIONA IL TEST?
“Le neoplasie mieloidi sono un gruppo eterogeneo di neoplasie, più frequenti nella popolazione anziana,
che originano dalla cellula staminale precursore di cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi o
piastrine), e includono leucemie acute, sindromi mielodisplastiche e malattie mieloproliferative
cronicheâ€, ha spiegato il Prof. Della Porta.
“Come per altre malattie, anche in questo ambito un avanzamento nella conoscenza delle basi molecolari
e genetiche permetterebbe sia una diagnosi più precoce, con maggiori possibilità di cura, sia una
definizione migliore del rischio di sviluppare queste neoplasieâ€.
L’analisi delle mutazioni collegate alle forme tumorali delle cellule del sangue permette di identificare le
persone con un rischio maggiore.
ll nuovo test, a partire da un semplice prelievo di sangue, permette di cercare mutazioni in 72 geni
associati al rischio di sviluppo di neoplasie mieloidi e si deve al fatto che sono stati compiuti alcuni passi
significativi nella comprensione della biologia delle neoplasie mieloidi in seguito alla disponibilità di
tecnologie di nuova generazione per l’analisi del DNA e la ricerca di mutazioni nei geni.
Alcune di queste scoperte hanno consentito lo sviluppo di programmi di medicina personalizzata, in cui la
definizione della base genetica della malattia nel singolo paziente consente di definire il trattamento più
efficace a livello individuale.
DIAGNOSI PIÙ PRECOCE E TERAPIA PERSONALIZZATA
Lo studio delle modifiche del DNA collegate alle neoplasie ematologiche potrebbe indirizzare verso una
diagnosi più precoce e un trattamento specifico nel singolo paziente.
Sono state individuate diverse mutazioni associate al rischio di sviluppare tali forme tumorali.
“Conoscere in anticipo questi fattori di rischio che possono preludere allo sviluppo di tali tumori negli anni
successivi è di estrema importanza nell’immediato, per sottoporre questi individui a una sorveglianza
clinica attiva mirata e se necessario a una terapia in una fase più precoce, con maggiori possibilità di cura,
nonché, in un’ottica futura, per predisporre strategie di prevenzione vera e propriaâ€, dice Della Porta, e
conclude:
 “Ora la sfida è rendere questo test presto disponibile per tutti i pazientiâ€.
(Salute, Humanitas)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno VII – Numero 1486
SCIENZA E SALUTE
ANCHE DORMIRE TROPPO FA MALE
Da sei a otto ore, oltre potrebbe esserci qualche insidia per la salute.
Tanto dovrebbe durare il sonno per una persona adulta per evitare di mettere a
rischio il proprio benessere cardiovascolare.
Il sonno prolungato è stato infatti associato a
 una maggiore mortalità e a un maggior rischio di sviluppare malattia cardiovascolare.
È il risultato di uno studio pubblicato su European Heart Journal.
I suoi autori, un team di ricerca internazionale, mette però in guardia dal trarre conclusioni definitive:
“Poiché si tratta di uno studio osservazionale, che può indicare solo un'associazione più che fornire una
relazione causa-effetto, non possiamo dire che troppo sonno di per sé causi malattie cardiovascolariâ€.
Attenzione dunque al sonno eccessivo così come a un riposo notturno ridotto a poche ore: in entrambi i
casi potrebbe esserci un pregiudizio per la salute.
“A ogni modo– troppo poco sonno potrebbe essere un fattore sottostante che contribuisce alla mortalitÃ
e all'incidenza di malattia cardiovascolare e troppo sonno potrebbe indicare condizioni sottostanti che ne
aumentano il rischioâ€.
IL SONNO PER UNO STILE DI VITA SANO
Il contributo del sonno al benessere generale è ormai emerso in tutta la sua importanza. Il buon riposo,
assieme all'attività fisica e alla dieta sana ed equilibrata, si è affermato come uno dei pilastri di uno stile di
vita salutare.
Diversi studi hanno messo in risalto l'impatto che la privazione di sonno ha sulla salute del metabolismo e
su quella cardiovascolare. La ricerca si è occupata anche dell'altro tipo di eccesso, il troppo sonno.
Le associazioni con la mortalità o l'incidenza di malattie cardiovascolari, o di altro tipo, sono state
suggerite da alcuni studi ma in generale i risultati si sono rivelati contraddittori per via del modo in cui
questi studi erano stati definiti. Ad es. alcuni si sono concentrati su particolari popolazioni o non hanno
tenuto conto del fatto che in alcuni Paesi i sonnellini fatti di giorno sono comuni e considerati salutari.
I ricercatori hanno preso in considerazione la durata del sonno (e dei riposini diurni) di una popolazione di
oltre 116 mila persone dai 35 ai 70 anni di età in 21 Paesi con diverso livello di reddito in 7 aree
geografiche (Nord America ed Europa, Sud America, Medio Oriente, Asia meridionale, Sud-est asiatico,
Cina e Africa). In media i partecipanti sono stati seguiti per circa otto anni dopo i quali sono stati registrati
4381 decessi e 4365 eventi cardiovascolari maggiori come infarti o ictus.
PENNICHELLE RISTORATRICI?
Dall'analisi dei dati è emersa una correlazione tra il sonno da un lato e il rischio di sviluppare malattia
cardiovascolare e la mortalità dall'altro. In particolare il rischio di sviluppare tale patologia o di mortalitÃ
cardiovascolare aumentava del 5% a fronte di 6-8 ore raccomandate; del 17% fra le 9 e le 10 ore di sonno
e del 41% oltre le 10 ore. Tuttavia anche poche ore di sonno, fino a 6, erano associate a un aumento del
rischio del 9%, un dato, però, non statisticamente significativo.
Dopo aver controllato i dati tenendo conto di possibili fattori che avrebbero potuto influenzare i risultati
(stile di vita, condizioni di salute, ad esempio) si è confermata questa correlazione tra ore di sonno e rischi
per la salute, tracciando una curva a forma di J: “Lo studio mostra che la durata ottimale del
sonno stimato per gli adulti è da sei a otto ore al giornoâ€, ricorda Wang.
Nello studio si è evidenziato infine l'apporto della pennichella, una consuetudine comune in Medio
Oriente e Sud America ad es., e che durava per lo più da 30 a 60 minuti: “Sebbene questa abitudine fosse
associata a maggiori rischi nei soggetti che dormivano a sufficienza o più a lungo questo non era il caso
per chi dormivano fino a sei ore a notte. Il sonnellino diurno sembrava compensare la mancanza di sonno
di notte o mitigarne i rischiâ€. (Salute, Sole24ore)
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Anno VII – Numero 1486
SCIENZA E SALUTE
SESSO COME TERAPIA: LA CLASSIFICA DEI DIECI PAESI
CHE "DURANO" DI PIÙ SOTTO LE LENZUOLA
L'attività sessuale fa bene alla salute. Ma quanti minuti dura la "performance" media
dei singoli Paesi del mondo? Ecco la top ten degli amanti più "resistenti"
Il sesso come terapia: fa bene all'umore e al cuore e aiuta a
combattere numerosi malanni, dal raffreddore alla cefalea. Una
classifica mostra la top ten degli amanti più "resistenti" del pianeta,
quelli che "durano" di più sotto le lenzuola. Il principio discriminante è la
durata del rapporto sessuale in termini di minutaggio.
Senza dimenticare altri importanti parametri come la frequenza e il
numero complessivo degli atti sessuali. (Salute, Tgcom24)
1 Australia: 4 min. e 2 secondi.
Al primo posto i maschietti del nuovissimo
mondo. E sebbene non brillino per la
frequenza dei rapporti sessuali, gli australiani
non hanno rivali sulla faccia della Terra in
termini di durata.
2 Stati Uniti: 3 minuti e 45 secondi.
L’american style si rivela vincente (anche) in
camera da letto. Gli amanti a stelle e strisce
sono celebri per non curarsi dei luoghi in cui
scatenare la loro passione. Che sia una classe
vuota o un ascensore poco importa: ciò che
conta è durare più di tutti.
3 Canada: 3 minuti e 41 secondi.
Il gradino più basso del podio è del nuovo
mondo. I Canadesi sanno decisamente trovare
il modo giusto per tenersi “caldiâ€. In
particolare, secondo un sondaggio, i maschietti
del Quebec brillano per durata e piacere
stimolato nelle donne.
4 Russia: 3 minuti e 31c secondi.
Si torna nel vecchio continente dove i “freddiâ€
sovietici non sono poi così freddi. Oltre a
durare molto di più a letto, i Russi si
distinguono anche per frequenza dei rapporti,
posizionandosi al quinto posto nella hit
internazionale.
5 Messico: 3 minuti e 23 secondi.
La lingua è la stessa ma i Messicani superano i
cugini europei per un solo secondo. Non è
difficile immaginare il perché: clima caldo,
vestiti più leggeri, bellissime spiagge. Senza
dimenticare il “calore†latino.
6
7
Spagna: 3 minuti e 22 secondi.
I maschietti Iberici si confermano “calienti†in
camera da letto. Alcuni esperti affermano che
una durata così superiore rispetto agli altri
Paesi Europei dipenda dalla sicurezza e dalla
predisposizione della “vida localeâ€.
Gran Bretagna: 2 muniti e 56 secondi.
Nonostante passino per essere poco passionali, i
Sudditi di sua maestà registrano tempi di
permanenza sotto le lenzuola di tutto rispetto,
piazzandosi in alto anche per quanto riguarda la
frequenza dei rapporti.
8
Francia: 2 minuti e 53 secondi.
I francesi ci battono per soli 3 secondi, e sono ai
primi posti anche per frequenza sessuale.
9
Italia: 2 minuti e 50 secondi.
Il maschio nostrano è il nono amante più attivo
sulla faccia della terra. Niente male, se non
fosse per un piccolo particolare: gli Italiani sono
gli eiaculatori più “veloci†nella top ten. Colpa
della foga maschile e dell’irresistibile fascino
femminile?
Cina: 2 minuti e 40 secondi.
Il paese più popoloso del mondo occupa il
gradino più basso della top ten mondiale. Le
coppie cinesi sono però le più attive dal punto di
vista sessuale, piazzandosi al I° posto per tempo
totale impiegato in attività … da letto.
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PREVENZIONE E SALUTE
TACCHI ALTI,
A LUNGO ANDARE FANNO VENIRE L’ARTRITE
Studio della Stanford University: gli stiletti tanto amati dalla donne modificano
l’andatura e provocano l’infiammazione delle articolazioni. Ne risente anche il
tendine di Achille. Ma c’è anche un beneficio: camminando con scarpe alte si allenano
i muscoli pelvici
Renderanno pure le donne più sexy, slanciando la loro
figura. Ma il prezzo dei tacchi alti potrebbe essere ben più
alto di quello che in realtà immaginiamo.
Indossarli, infatti, può non essere semplicemente fastidioso o
doloroso.
Potrebbe anche avere conseguenze durature sulla salute.
Uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Orthopaedic
Research, ha scoperto che
 camminare con i tacchi alti poco più di 7 centimetri può alterare l’andatura e provocare lo
sviluppo dell’artrite,
una malattia infiammatoria che colpisce le articolazioni. Questo spiegherebbe anche il perché l’artrite è
due o tre volte più frequente nelle donne che negli uomini.
Specialmente la forma più comune di artrite, l’osteoartrite, che è caratterizzata dalla degenerazione della
cartilagine articolare.
Ora lo studio, che ha coinvolto un campione di 14 donne, ha rivelato che i tacchi modificano
sostanzialmente l’andatura delle volontarie. Un’alterazione, questa, che appare più evidente nelle donne
in sovrappeso, probabilmente perché sforzano maggiormente le articolazioni.
“Molti dei cambiamenti osservati con l’aumentare dell’altezza del tallone e il peso sono stati simili a quelli
osservati con l’invecchiamento e la progressione dell’osteoartriteâ€, spiegano i ricercatori. “Questo
suggerisce che l’utilizzo dei tacchi alti, specialmente con un peso alto, può contribuire ad aumentare il
rischio artrosi nelle donneâ€, aggiungono.
Quello della Stanford University non è il primo studio a mettere in luce la pericolosità dello stiletto.
Una ricerca condotta dalla Manchester Metropolitan University e dall’Università di Vienna ha infatti
dimostrato che indossare i tacchi alti per periodi di tempo prolungati può causare un accorciamento
delle fibre muscolari e un ispessimento del tendine d’Achille.
Nello studio, sono state coinvolte 80 donne con un’età compresa fra i 20 e i 50 anni, che indossavano
abitualmente tacchi alti almeno cinque centimetri.
Le volontarie sono state sottoposte a una serie di accertamenti, fra cui risonanze magnetiche ed esami
agli ultrasuoni, e i risultati sono stati confrontati con quelli di un secondo gruppo di donne che avevano
dichiarato di indossare scarpe basse.
Ebbene, nelle donne che indossavano abitualmente i tacchi è stata riscontrata una riduzione del 13% delle
fibre muscolari del polpaccio e un ispessimento del tendine di Achille.
“Il tendine - cerca di compensare l’accorciamento delle fibre muscolari del polpaccio, consentendo alle
amanti dei tacchi di camminare in maniera ottimale, ma provocando loro, però, del disagio.
Disagio che si acutizza quando indossano le scarpe basse perché, così ispessito, non riesce ad allungarsi a
sufficienzaâ€. Tuttavia, le amanti dello stiletto possono trovare conforto dai risultati di una ricerca italiana
pubblicata qualche anno fa. I risultati, infatti, hanno dimostrato inaspettati effetti benefici dell’indossare,
con moderazione, i tacchi a spillo. Lo studio ha riscontrato che la scarpa alta allenerebbe i muscoli pelvici
di chi le indossa, aumentando il desiderio e il piacere sessuale. (Salute, La Stampa)
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Anno VII – Numero 1486
1600 VOLTE GRAZIE AD OGNUNO DI VOI:
“Concerto di Natale, Giuramento di Galeno e Medaglie alla
Professioneâ€
Una partecipazione delle grandi occasioni è stata quella dedicata a tutta la Categoria.
Ha inizio con un concerto di Natale tenuto dal Coro Tribunal Mist Jazz Band e un
ricordo per i Colleghi scomparsi nell’ultimo anno ed alle parole del Presidente
Santagada il teatro si è alzato in piedi tributando un caloroso applauso..
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CADUCEO D’ORO 2018 - PANEL DEGLI SPONSOR
Si ringraziano tutte le aziende che con un contributo volontario hanno permesso la realizzazione
dell’evento