Anno II – Numero 204 AVVISO 1. Ordine: Viaggio a S. Pietroburgo. 2. Ordine: Convegno “Dieta Mediterranea: un mito o realtà” Venerdì 21 Giugno 2013, S. Luigi Gonzaga La scomparsa di LUCIO VIVIANI, PRESIDENTE ONORARIO DEI FARMACISTI Napoletani Notizie in Rilievo Iscritto all’albo dal 28 Gennaio 1971. Da più di 40 anni al Tecnologia e salute servizio della Categoria. Presidente di Federfarma Napoli dal 3. Chirurgia estetica: con 1993 al 1996. Consigliere dell’Ordine da 30 anni e da un anno "blefaromix" interventi primo Presidente Onorario del Nostro Ordine. Sì è spento ieri a mini-invasivi 75 anni. Prevenzione e Salute 4. L’esercizio fisico è un’arma anticancro 5. L’importanza di lavare i denti fin dai primi mesi di vita Lascia due figli Farmacisti, Rodolfo e Pierpaolo. La Categoria Lo saluta con affetto ringraziandoLo per lo spirito, la dedizione, la competenza e il comportamento etico avuto nel corso della sua vita professionale. Lascia un grande vuoto fra noi che abbiamo apprezzato le sue doti professionali e umane. Scienza e Salute 6. Patatine e dolci ? non per tutti i bambini. 7. L’esposizione al bisfenolo aumenta il rischio di tumore alla prostata Alimenti e Salute 8. Perché il paziente si chiama così? 9. Aigo: stila il decalogo per la cura dell’apparato digerente d’estate Ordine dei Farmacisti: LA DIETA MEDITERRANEA: UN MITO O REALTÀ? Ne parla Anna Maria Colao, prof. Ordinario di Endocrinologia dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Presidente eletto Enea (Eur Neurendocrine Association). Introduce la dott.ssa Carla Riganti, Dirigente Medico Aou “Federico II”, specialista in Igiene e Sanità Pubblica, Medico Legale, distaccata presso la Reg. Campania, per i rapporti Istituzionali con ASL e AO e gli eventi in Sanità. Data Giovedì 27 Giugno, ore 21.00 Sede Ordine Argomento La dieta Mediterranea: “un mito o realtà” Relatore Prof.ssa Anna Maria COLAO Dr.ssa Carla Riganti SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 204 SCIENZA E SALUTE PATATINE E DOLCI? NON PER TUTTI I BAMBINI Nazionalità e cultura influenzano molto i gusti dei piccoli in materia alimentare: non a tutti piacciono le stesse cose Ai bambini piacciono le schifezze: cibi grassi o dolci, patatine e bibite zuccherate, hamburger e caramelle. Potrebbe parere un dogma incontrovertibile, invece una ricerca europea mostra che non tutti gli under 10 hanno gli stessi gusti in materia di cibo, anzi: le preferenze a tavola dipendono soprattutto dalla nazione in cui si vive e dalla cultura in cui si è immersi. STUDIO - La ricerca, pubblicata sulla rivista Food Quality and Preference, è parte del progetto europeo IDEFICS (Identification and prevention of Dietary and lifestyle induced health Effects in Children and infants) che ha l'obiettivo di valutare le abitudini alimentari e i gusti dei bambini europei. Per capire le loro preferenze sono stati intervistati oltre 1.700 bimbi di otto Paesi (Italia, Estonia, Cipro, Belgio, Svezia, Germania, Ungheria e Spagna), sottoponendoli quindi anche a "test del gusto" per valutarne la capacità di riconoscere e apprezzare il dolce, il salato, l'amaro, il grasso e così via. I Risultati indicano che sebbene vi sia una tendenza comune ad amare alimenti grassi o zuccherini, esistono differenze sostanziali che sono spiegate dalla nazionalità e la cultura di appartenenza: così, ad esempio, si scopre che il 70% dei bambini tedeschi è appassionato di biscotti contro il 35% appena dei piccoli ciprioti, o ancora che i teutonici apprezzano il succo di mela senza zuccheri aggiunti mentre in Italia, Svezia e Ungheria piacciono invece i succhi molto zuccherati o che contengono aromi. DIFFERENZE - I ricercatori hanno valutato se le differenze nei gusti potessero dipendere dal sesso del bambino, dalla sua "soglia" di riconoscimento dei sapori, dalle tecniche o dalle abitudini apprese durante lo svezzamento o perfino da elementi esterni come il livello socioculturale dei genitori o il tempo passato di fronte alla televisione: nessuno di questi fattori, che pure in passato sono stati ritenuti responsabili di indirizzare le preferenze alimentari dei piccoli, sembra avere però un'incidenza reale sulle preferenze a tavola. «Questo significa che la tendenza a scegliere un cibo piuttosto che l'altro è influenzata soprattutto da fattori culturali - commenta Anne Lanfer, ricercatrice all'Institute for Prevention Research and Epidemiology di Brema. In tutti gli otto Stati all'aumentare dell'età cresce la preferenza verso alimenti salati e dolci, ma le differenze restano e possono avere implicazioni pratiche di rilievo. In tutta Europa le campagne di educazione alimentare e i programmi di prevenzione dell'obesità infantile, ad es., sono molto simili: dati come questi invece dimostrano che una stessa iniziativa può avere effetti parecchio diversi da una nazione all'altra a causa delle influenze culturali sulle abitudini alimentari e i gusti dei bambini. Se ad esempio promuovessimo succhi di frutta senza zucchero per ridurre il consumo delle bevande dolcificate in Germania potremmo avere buone speranze di successo, perché i bimbi tendono a gradire prodotti non zuccherati; in Italia un'iniziativa simile non avrebbe la stessa efficacia, vista la passione dei bimbi per dolcificanti e aromi. Infine, il fatto che le preferenze alimentari si modifichino all'aumentare dell'età ha un risvolto positivo: significa che i gusti possono essere almeno un po' guidati e quindi possiamo intervenire in fase di crescita per aggiustare almeno alcune delle cattive abitudini apprese da piccoli», conclude Lanfer. (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 204 DERMATOLOGIA E SALUTE CHIRURGIA ESTETICA: CON "BLEFAROMIX" INTERVENTI MINI-INVASIVI Togliere la patina di stanchezza accumulata durante l'anno e affrontare l'estate con un'aria più fresca e giovane. E' quanto promette 'blefaromix', ossia l'insieme delle più moderne tecniche di intervento per avere uno sguardo più giovane con meno complicanze e con tempi di recupero più brevi. Tanto che "alcuni interventi, se opportunamente programmati in questa stagione, permettono anche di non dover rinunciare alle attese vacanze estive", ha spiegato P. Gilardino, chirurgo estetico di Milano. La combinazione di queste tecniche, eseguita con approccio 'sartoriale' e personalizzato dal chirurgo plastico permette di ottenere ottimi risultati. E la buona notizia e' che, se si va al mare ad agosto, non e' troppo tardi. Lo sguardo e' tra i primi elementi del viso che risente del passare del tempo, ma anche dello stress e delle cattive abitudini di vita come l'eccesso di alcol e il fumo. "E' tra i primi a segnare sul nostro volto i segni dell'età e della stanchezza". "Per questo e' anche tra le zone di maggiore interesse che vengono indicate ad un chirurgo estetico. Borse e occhiaie sono oggetto di numerose richieste da parte di chi cerca di avere un volto un po' più giovanile". La scienza viene oggi incontro alle diverse esigenze. "La blefaroplastica si e' differenziata molto negli ultimi anni. Se prima c'era un solo modo per intervenire che comportava anche dei periodi di recupero abbastanza lunghi - vista anche la delicatezza della parte interessata - oggi esistono diverse tecniche di intervento, nel rispetto della condizione del paziente, ma anche delle diverse esigenze che lo stesso paziente può avere". (Agi) L’ESPOSIZIONE AL BISFENOLO AUMENTA IL RISCHIO DI TUMORE ALLA PROSTATA L’esposizione precoce al bisfenolo A (Bpa), durante l’infanzia o ancora prima di nascere, aumenta il rischio di ammalarsi un giorno di cancro alla prostata. Il nuovo allarme sull’additivo presente in molti oggetti in plastica di uso comune, dai contenitori per alimenti ai biberon per neonati, arriva da G. Prins dell’univ. di Chicago. La scienziata – che tra i primi lanciò l’allarme sul bisfenolo A, portando nel 2009 al divieto di vendita nella ‘citta’ del vento’ di prodotti che contenevano la sostanza – annuncia di avere dimostrato la correlazione Bpa-cancro prostata in un modello animale di tumore prostatico umano. “E’ la prima evidenza diretta – di un aumentato rischio di cancro legato al bisfenolo A nel tessuto prostatico umano”. Negli studi condotti finora, infatti, l’associaz. era stata dimostrata sempre dal gruppo di Prins nei ratti. Per allargare la correlazione all’uomo, Prins e colleghi, nell’intento di simulare l’esposizione al Bpa durante lo sviluppo prostatico, hanno somministrato ai topi la sostanza per via alimentare, nelle prime 2 settimane dopo l’impianto delle cellule, in dosi simili ai livelli riscontrati nelle donne in gravidanza. Studi precedenti hanno dimostrato che oltre il 95% delle mamme americane in attesa ha del Bpa nelle urine. Passato un mese dall’esposizione al bisfenolo A, dopo che il tessuto prostatico è stato fatto proliferare liberamente, i ricercatori hanno esposto i topi ad alte dosi di estrogeni per 2-4 mesi, così da mimare il normale aumento di questi ormoni che si verifica quando un uomo invecchia. Ebbene, in un terzo dei topi ‘nutriti’ a Bpa si sviluppava tessuto prostatico canceroso, contro appena il 12% di quelli non esposti a bisfenolo A. (Sn) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 204 PREVENZIONE E SALUTE L’IMPORTANZA DI LAVARE I DENTI FIN DAI PRIMI MESI DI VITA L’educazione ad una corretta igiene orale, a sane abitudini alimentari e la fluoroprofilassi rappresentano i fattori che hanno favorito il miglioramento della salute orale che abbiamo osservato negli ultimi decenni e dovranno contribuire ad un ulteriore miglioramento. In questo articolo si parla dell’importanza dell’igiene orale e dell’alimentazione, sin dalle prime epoche di vita, nel prevenire la carie e le malattie del cavo orale. Igiene orale: Fondamentale e’ la pulizia della bocca e dei denti sin dai primi mesi di vita. Si incominciano a pulire i primi dentini con una garza umida o con dita di gomma. Successivamente si cercherà di utilizzare lo spazzolino prima possibile perché il bambino lo conosca e ne prenda confidenza. Si raccomanda, per i bambini più piccoli, la supervisione di un adulto per controllare l’uso del dentifricio e per uno spazzolamento più accurato. Quanto dentifricio e quale spazzolino? Basta poco dentifricio(le dimensioni di un pisello o una lenticchia). Infatti, la pulizia è data dal movimento meccanico dello spazzolino, che deve essere piccolo e con setole morbide. E’ bene sostituirlo appena le setole si rovinano. Attenzione agli spazzolini con pupazzetti e simili che a volte rendono difficile la pulizia dei denti perché possono non essere facili da impugnare e spesso sono troppo grandi. Per una buona pulizia bisogna far ruotare, come un rullo, le setole dello spazzolino dalla gengiva al dente, pulire tutti i lati di tutti i denti facendo dei movimenti tali da consentire alle setole di infilarsi nei solchi e nelle fessure per rimuovere i residui di cibo e la placca batterica. Lo spazzolamento dovrebbe essere fatto due volte al giorno, meglio 3 volte, dopo i pasti principali e dovrebbe durare qualche minuto (si consigliano 3-4 minuti). È importante che i genitori diano il buon es.: il bambino che vede i genitori lavarsi i denti quotidianamente più volte al giorno è portato certamente ad imitarli. Il problema può essere la durata di una pulizia ben fatta: può essere utile far ascoltare una canzone . Ricordiamo anche che i bambini e tutte le persone con apparecchi ortodontici devono prestare molta attenzione alla pulizia dei denti per evitare l’accumulo di placca batterica e lo sviluppo di lesioni cariose. Infine alcuni soggetti presentano un maggior rischio di carie, in questi casi sono necessari controlli più frequenti, indicazioni specifiche e l’utilizzo di applicazioni particolari da parte dello specialista(ad esempio specifici collutori, gel, vernici ecc). Ancora un messaggio: molto spesso si pensa che sia inutile curare la carie nei denti decidui (denti da latte). Invece è importante fare controlli periodici, curare la carie anche nei denti decidui per proteggere il bambino dal rischio di avere dolore e di dover rimuovere il dente ormai “troppo malato”, per evitare il rischio di carie ai denti permanenti, di complicanze di tipo infettivo e per mantenere una buona igiene. Abitudini alimentari: L’ assunzione di bevande e cibi contenenti carboidrati semplici favorisce la formazione della carie : è importante la frequenza con cui vengono consumati, la consistenza e composizione, per quanto tempo restano in bocca. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 204 Per questo il consumo di zuccheri quali il saccarosio(il comune zucchero) e di alimenti come biscotti, dolciumi, bibite, succhi di frutta, caramelle, miele soprattutto lontano dai pasti principali e per lunghi intervalli di tempo rappresenta un terreno favorevole alla colonizzazione batterica e porta ad un aumentato rischio di carie. Quindi è importante che la frequenza e la quantità di cibi e bevande zuccherate vengano ridotte e limitate ai pasti principali al termine dei quali la pulizia dei denti e del cavo orale possono allontanarli dalla bocca. Uno dei peggiori nemici dei denti nei bambini piccoli è l’uso del succhiotto con zucchero o miele e di biberon con bevande zuccherate soprattutto durante il sonno quando la produzione di saliva, che ha un effetto”lavante”, è ridotta. Queste cattive abitudini sono la causa di una forma di carie particolarmente severa, che rapidamente distrugge il dente, di solito colpisce gli elementi anteriori superiori con notevole disagio funzionale ed estetico per il bambino (baby bottle o carie precoce). Ricordiamo infine che educare a sane abitudini alimentari e di vita è importante nel prevenire, non solo le malattie del cavo orale ma anche molte altre patologie come ad esempio le malattie cardiovascolari, diabete, obesità. (M. Picca, Salute) SCIENZA E SALUTE AIGO STILA IL DECALOGO PER LA CURA DELL’APPARATO DIGERENTE D’ESTATE La Aigo, Associazione Italiana dei Gastroenterologi ed endoscopisti Ospedalieri , ha stilato un decalogo con le buone regole per prenderci cura dell'apparato digerente durante il periodo estivo. La prima regola, secondo gli specialisti, e' quella di evitare diete dimagranti drastiche e, quindi, di sfuggire il mito collettivo della "prova-costume". L'alimentazione deve essere bilanciata: ogni pasto deve contenere carboidrati, proteine, fibre e vitamine e pochi grassi, soprattutto quelli saturi. La seconda regola è quella di aumentare l'assunzione di acqua: costituisce la scelta migliore per placare la sete ed è un elemento chiave per mantenere il corpo in buona salute. "Con alti livelli di umidità, il sudore non evapora rapidamente: questo impedisce al corpo di rilasciare calore in modo efficiente e quindi e' necessario bere anche quando non si avverte sete". Terza regola: consumare pasti leggeri, nutrienti e non grassi; il grasso ha un effetto termico, cioè porta il corpo a produrre calore. "E' importante tenere presente che si può cucinare e condire cibi gustosi anche con solo uno o due cucchiai di olio di oliva a pasto", hanno sottolineato gli esperti. E poi: evitare caffeina, bevande gassate e ad alto contenuto di zucchero. Queste bevande, infatti, contengono conservanti, coloranti e zuccheri. Gli specialisti raccomandano poi di limitare il consumo di alcolici: anche chi è in buona salute deve consumare al massimo uno o due bicchieri di vino al giorno. Quarta regola riguarda l'aumento dell'assunzione di frutta fresca sotto forma di insalate, frullati e centrifugati freschi, preferibilmente senza zucchero. "Anche la frutta secca a guscio - è salutare ma tre noci o quattro mandorle al giorno sono sufficienti". Inoltre, gli esperti dell'Aigo consigliano di evitare gli alimenti zuccherati e preferire gli zuccheri naturali di frutta e verdura. "Chi ha problemi di sovrappeso o fegato grasso non dovrebbe tuttavia eccedere i 400 g di frutta fresca (o 700 g di anguria) al giorno", hanno precisato. Le ultime regole raccomandano di evitare l'assunzione di cibi molto salati, di fare massima attenzione alle norme di igiene nella manipolazione e preparazione dei cibi (in estate aumenta il rischio di infezioni alimentari) e di fare attività fisica regolare (almeno 3-5 volte alla settimana) di intensità moderata (camminata veloce, bicicletta, nuoto) per almeno 30-60 minuti. (Sn)