Anno II – Numero 208 AVVISO 1. Ordine: Convegno sulla dieta mediterranea 2. Concorso Ordinario: Giovedì 27 Giugno 2013, S. Cirillo Ordine dei Farmacisti: LA DIETA MEDITERRANEA: UN MITO O REALTÀ? ultimato Ne parla Anna Maria Colao, prof. Ordinario di Endocrinologia Notizie in Rilievo dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, Presidente eletto Enea (Eur Neurendocrine Association). Farmaci e Salute 3. Diabete, contro le ipoglicemie notturne in arrivo 'nuove insuline' a rilascio lento 4. Alcolismo: molecola legata a apprendimento e memoria lo contrasta Prevenzione e Salute Introduce la dott.ssa Carla Riganti, Dirigente Medico Aou “Federico II”, distaccata alla Reg. Campania, per i rapporti Istituzionali con ASL e AO e gli eventi in Sanità. Data Argomento Giovedì 27 Giugno La dieta Mediterranea: ore 21.00 “un mito o realtà” 5. Due pasti da “Re” per dimagrire 6. Trapianto di flora intestinale: nuova era terapeutica. 7. Cancro al seno: il progresso passa per la radioterapia Alimentazione e Salute 8. Le fibre sono un’arma contro il diabete. 9. Più calcio nella dieta delle donne, così la paratiroidi funzionano meglio. DA DOVE VIENE LA PAROLA LIBRO? Dal latino librum, che indica una delle tre parti della corteccia dell’albero, la più interna e morbida (le altre sono scorza e alburno). La radice europea del termine è "lap" (sbucciare). In alcune piante, come il papiro o il lino, il libro si presenta come una lamina fibrosa. Staccata e fatta seccare, veniva utilizzata fin dai tempi degli antichi Egizi per scrivere. Pre-carta: Solo in un secondo tempo, sotto l’impero di Alessandro Magno, apparve una sorta di antenata della carta, fatta con filamenti di papiro tessuti tra loro, impastati con il fango del Nilo e lasciati asciugare. Libro passò per estensione a indicare l’insieme di fogli uniti e contenenti uno scritto. Una curiosità: anche il termine greco byblos (dal fenicio gybl) nasce con lo stesso significato. Indica la lamina interna e flessibile delle piante su cui si poteva scrivere, ovvero il "libro". (Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 208 FARMACI E SALUTE DIABETE, CONTRO LE IPOGLICEMIE NOTTURNE IN ARRIVO 'NUOVE INSULINE' A RILASCIO LENTO Le novità nei sistemi di diagnosi e nei farmaci presentate al congresso dell'American Diabetese Association Controllo delle ipoglicemie, interventi più mirati sugli stili di vita e nuovi test per arrivare alla diagnosi del diabete di tipo 1 il prima possibile. Le nuove insuline. L'attenzione dei ricercatori è sempre più focalizzata sul controllo delle ipoglicemie che sono una delle principali conseguenze del paziente in terapia con le insuline. Uno spiacevole effetto collaterale che può indurre il paziente a somministrarsi una dose inferiore del farmaco o addirittura a non prenderlo per scongiurare questo rischio. L'ipoglicemia può causare perdita dei sensi, coma, cadute e quindi fratture e nei casi più gravi persino la morte, specie se si tratta di episodi notturni. Tra le novità in corso di sperimentazione presentate all'Ada, c'è un dispositivo intelligente in grado di intervenire quando i livelli di glicemia nel sangue scendono troppo, riducendo così la durata e l'incidenza delle ipoglicemie notturne. "Questa nuova tecnologia che l'FDA sta valutando rappresenta una svolta strategica nello sviluppo di un pancreas artificiale", ha dichiarato R. Bergenstal, dir. dell'International Diabetes Center e autore dello studio ASPIRE (Automation to Stimulate Pancreatic Insulin Response) pubblicato sul New England Journal of Medicine. Mirano alla riduzione delle ipoglicemie anche i nuovi farmaci in arrivo tra cui degludec, un'insulina basale a lento rilascio che ha dimostrato di ridurre del 43% il rischio di ipoglicemie notturne. "Il meccanismo d'azione del degludec è davvero innovativo perché assicura il rilascio di insulina in modo costante nell'arco di 24 ore con una durata superiore alle 42 ore". "Questo significa che se il paziente dimentica di assumere l'insulina alla solita ora, non corre il rischio di andare in ipoglicemia perché degludec permette flessibilità nell'orario di somministraz. con un intervallo minimo di 8 ore". La qualità di vita. i dati su degludec hanno evidenziato un miglior punteggio relativo allo svolgimento delle comuni attività quotidiane, come camminare e vestirsi. Inoltre, il gruppo trattato con degludec ha totalizzato un punteggio più favorevole in relazione al malessere fisico, in grado di condizionare le attività giornaliere. La 'nuova insulina' ha già ricevuto l'approvazione dell'Agenzia europea del farmaco e dovrebbe essere disponibile a breve anche in Italia. Quanto contano davvero gli stili di vita. Fare attività fisica e seguire una dieta equilibrata purtroppo non basta a far diminuire il rischio di eventi cardiovascolari nei pazienti obesi affetti da diabete di tipo 2. È quanto emerge dallo studio Look Ahead. I partecipanti sono stati suddivisi in due gruppi: uno ha seguito una dieta e un programma di attività fisica e l'altro, invece, ha frequentato delle sessioni di counselling su nutrizione, attività fisica e in generale stili di vita. Al termine si è visto che anche se nel primo gruppo c'è stata una riduzione del peso dell'8,6%, il rischio di complicanze cardiovascolari non si è ridotto in confronto al gruppo di pazienti che avevano ricevuto solo un supporto informativo senza seguire alcuna dieta o programma sportivo. Dunque, quanto contano gli stili di vita? "I risultati di questo studio non devono indurci a pensare che l'attività fisica non svolga un ruolo fondamentale per la prevenzione e la cura del diabete". "Numerose ricerche hanno dimostrato che muoversi serve sia perché permette la perdita di grasso addominale sia perché migliora la captazione del glucosio. Per cui il paziente va sempre incoraggiato a svolgere un'attività fisica". Fondamentale naturalmente anche l'alimentazione. "Non esiste una dieta per il diabetico, ma ci sono delle regole alimentari che dovremmo seguire tutti a partire dai nostri figli". Prima regola, imparare a contare quanti carboidrati portiamo in tavola sia quelli a tutti noti (pane, patate, pizza) sia quelli nascosti per es. nelle banane, nei mirtilli o nelle carote disidratate. (Salute, Rep) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 208 PREVENZIONE E SALUTE ALCOLISMO: MOLECOLA LEGATA A APPRENDIMENTO E MEMORIA LO CONTRASTA Alcune molecole associate con apprendimento e memoria potrebbero essere la chiave per trattare l'alcolismo, e potrebbero aiutare chi ne e' affetto a restare sobrio, riducendo le ricadute e il desiderio di bere. Lo studio della University of California di San Francisco e' stato pubblicato su Nature. Gli studiosi hanno identificato un potenziale target molecolare nel cervello di alcuni topi. Il blocco strategico delle funzioni della molecola mTORC1 ha ridotto il pericolo delle ricadute alcoliche, andando a interferire con le memorie legate alle passate bevute. Si tratta di un meccanismo che controlla la produzione di numerose proteine associate con apprendimento e memoria. (Agi) DUE PASTI "DA RE" PER DIMAGRIRE Secondo gli esperti, bisogna dire addio a cena e spuntini Contrordine degli esperti. Per ritrovare la linea non serve spezzettare le calorie giornaliere in sei piccoli pasti, come raccomandato in precedenza. Consigliato, invece, concedersi una colazione e un pranzo luculliani al dì saltando cena e spuntini. Questo l'esito di uno studio presentato al meeting dell'American diabetes association (Ada) di Chicago. Maggiore perdita di peso - La ricerca è stata condotta dall'istituto di medicina sperimentale di Praga su 52 persone affette da diabete di tipo 2 e in sovrappeso, divise in due gruppi. A parità di calorie introdotte nella giornata, un gruppo le ha consumate a colazione e a pranzo, il secondo suddividendole in sei spuntini divisi nella giornata. Il regime dietetico ha avuto la durata di 12 settimane a conclusione delle quali coloro che avevano mangiato tutto a colazione e a pranzo hanno perso una media di 1.23 punti dell'Indice di massa corporea, mentre gli altri lo 0,82. Importante la frequenza ma anche gli orari - Hana Kahleova, a capo dell'indagine, ha commentato: "I nostri risultati supportano il detto antico "mangia a colazione come un re, a pranzo come un principe e a cena come un povero per vivere a lungo". La frequenza dei pasti è importante e gli orari migliori sono fra le 6 e le 10 del mattino per la colazione e fra le 12 e le 16 per il pranzo. Due pasti al giorno portano a una calo di grasso nel fegato e a un incremento della sensibilità all'insulina maggiore rispetto a quando si spezzano i pasti e si diluiscono nell'arco della giornata". (Salute, Tgcom) Trapianto di flora intestinale: nuova era terapeutica Un paziente con una infezione intestinale incurabile è guarito grazie al trapianto di flora batterica da un donatore sano. Prima volta nel Lazio e seconda in Italia, il successo è del gruppo dell'Università Cattolica-Policlinico Gemelli di Roma coordinato da Antonio Gasbarrini e segna l'avvio di una nuova era terapeutica. Nel mirino patologie come obesità e diabete che potrebbero essere curate, analogamente, passando la flora di un individuo sano a un malato diabetico o obeso. (sani e Belli) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 208 ALIMENTAZIONE E SALUTE LE FIBRE SONO UN'ARMA CONTRO IL DIABETE Legumi e frutta, ma anche cereali integrali, abbassano la glicemia dopo i pasti Le fibre vegetali sono un'arma contro il diabete. In particolare, una dieta ricca di questi alimenti protegge dalle alterazioni metaboliche dopo i pasti. Momento critico dopo i pasti - Il periodo post-prandiale può rappresentare una condizione di rischio aggiuntivo per il diabete e le malattie cardiovascolari perché si producono alterazioni a livello della glicemia e dei trigliceridi. Diversi studi hanno dimostrato una correlazione tra i livelli di glicemia dopo un pasto e l’aumento del rischio di malattie cardiovascolari. Anche l’aumento dei trigliceridi dopo un pasto rappresenta un importante fattore di rischio per malattie cardiovascolari, in quanto provoca disfunzione endoteliale, uno stato di infiammazione subclinica e aumenta lo stress ossidativo. Le fibre non sono tutte uguali - Alcune fibre hanno un effetto maggiore sul metabolismo, quindi sulla glicemia e sui lipidi, altre regolano maggiormente la velocità del transito intestinale. Per esempio, le fibre contenute nei legumi, nella frutta e nella verdura sono prevalentemente di tipo idrosolubile e migliorano la glicemia in fase post-prandiale. Ma è stato dimostrato, in una ricerca condotta da esperti membri della Sid, che anche le fibre insolubili, come quelle contenute nei cereali integrali, che si riteneva non avessero un grosso effetto sul metabolismo, sono invece in grado di provocare una riduzione sia dell’insulina che dei trigliceridi in fase post-prandiale. Cancro al seno: il progresso passa dalla radioterapia Diagnosi precoce, chirurgia conservativa e radioterapia: sono questi i tre "strumenti" che, negli ultimi decenni, hanno fatto sì che "la prognosi del carcinoma della mammella sia stata completamente modificata sia in termini di qualità della vita grazie alla conservazione della mammella - sia in termini di aspettativa di vita - la sopravvivenza è infatti nettamente aumentata rispetto agli anni '80-'90". A spiegare l'importanza della radioterapia nella cura del cancro al seno è Riccardo Maurizi Enrici, prof. di Radioterapia dell'Università "La Sapienza" di Roma. E afferma che, fermo restando che per prevenire il tumore alla mammella "rimane sempre valido il messaggio a tutte le donne che è necessario sottoporsi ai programmi di screening", è stata la radioterapia "a cambiare completamente la cura del carcinoma alla mammella". "Fino a 15-20 anni fa - spiega lo studioso - la terapia comportava l'asportazione di tutta la mammella (mastectomia radicale) provocando una mutilazione importante. Dagli anni '80 - dobbiamo dare merito al Prof. Veronesi di essere stato colui che ha introdotto questo nuovo modo di curare il cancro alla mammella - si toglie solo il quadrante sede della neoplasia e, anziché asportare tutta la mammella, si effettua la radioterapia - definita adiuvante - che va a distruggere eventuali piccoli residui neoplastici, ottenendo quindi gli stessi risultati che prima si ottenevano con la mastectomia radicale". Nel trattamento del cancro al seno, con l'affiancamento della radioterapia alla chirurgia si è ottenuto negli ultimi due decenni "un miglioramento nell'aspetto psicosomatico delle pazienti. Non avendo più lo spauracchio della mutilazione, le donne si sottopongono più facilmente ai programmi di screening e questo fa sì che ci troviamo sempre più spesso a trattare pazienti quando il tumore è ancora molto piccolo. Questo ci ha permesso un ulteriore miglioramento dei risultati". (Salute, Sole 24 ore) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 208 SCIENZA E SALUTE PIÙ CALCIO NELLA DIETA DELLE DONNE, COSÌ LE PARATIROIDI FUNZIONANO MEGLIO Le donne che assumono calcio ogni giorno, anche in dosi moderate, sono più protette dal rischio di iperparatiroidismo, un disturbo che può comportare fratture più facili a causa di ossa fragili, oltre che calcoli renali. Lo hanno scoperto i ricercatori del Brigham and Women Hospital che hanno studiato i dati di oltre 58mila donne statunitensi in una ricerca pubblicata su British Medical Journal. Le donne con più calcio nella dieta, infatti, dimezzano il rischio (-44%) di incorrere in iperparatiroidismo primario, disfunzione causata da un superlavoro delle ghiandole paratiroidi che producono per questo più ormoni. Fenomeno che se non è trattato per tempo può provocare anche ipertensione, infarto e ictus e colpisce prevalentemente le donne in menopausa dopo i 50 anni. I ricercatori americani hanno scoperto che le donne che avevano assunto integratori “leggeri” di calcio ogni giorno, 500 milligrammi, mostravano un rischio il 50% inferiore di ammalarsi. Una prova, secondo un editoriale che accompagna lo studio, per i medici ad incoraggiare le pazienti ad assumere più calcio, sia sotto la forma di integratori, sia nella dieta. Oltre al latte e derivati, tra gli alimenti ricchi di calcio ci sono le verdure a foglia verde (broccoli, cavoli, cavolini di Bruxelles ecc.), i semi di sesamo, i legumi, la frutta in guscio, i piccoli pesci, in testa acciughe e sardine. (sole 24 ore) LA MEMORIA DISTORCE I RICORDI: COME NEL TELEFONO SENZA FILI Il cervello distorce i ricordi ogni volta che li richiama, e man man che il tempo passa e che il ricordo viene riportato alla mente più volte, la distorsione aumenta perché la memoria va a basarsi non sull'evento accaduto, ma su quello che si è ricordato l'ultima volta. Come in una sorta di gioco del telefono senza fili: con il risultato che, alla fine, il ricordo contiene molte imprecisioni rispetto a ciò che davvero accadde. È quanto spiegano in uno studio pubb. sul Journal of Neuroscience, secondo cui già la seconda volta che ricordiamo un evento non ricordiamo l'evento stesso, ma la distorsione dovuta alla prima volta che il ricordo è stato richiamato alla mente. E così ogni volta che si prova a ricordare un certo avvenimento si ricorda non l'evento originale, ma quello che si ricordava la volta precedente. Lo studio della Northwestern University è il primo a mostrare che la memoria funziona in questo modo: «Un ricordo non è semplicemente un'immagine prodotta viaggiando indietro nel tempo fino all'evento originale. Può essere un'immagine distorta dalle precedenti volte in cui si è richiamata alla mente. La memoria di un evento può diventare via via meno precisa fino al punto di diventare totalmente scollata dalla realtà. Quando qualcuno - conclude Bridge - mi dice che è sicuro di ricordare esattamente il modo in cui è successo qualcosa, mi scappa da ridere». (sole 24 ore)