Anno II – Numero 225 AVVISO 1. Ordine: Viaggio a S. Lunedì 22 Luglio 2013, S. Maria Maddalena, Lena PERCHÉ ABBIAMO L’UGOLA? Pietroburgo. Notizie in Rilievo Farmaci e salute 2. Antidolorifici: da olio pesce un'alternativa a oppioidi. 3. 7 cose che (forse) non sai sul Viagra Scienza e Salute 4. Ictus: moderata attivita' fisica riduce rischio 5. Realizzato il bisturi che "annusa" il cancro 6. Salute: passi avanti verso pillola che potrebbe sostituire sport 7. La fertilità smarrita dei maschi occidentali Un rebus per la scienza Professione 8. Assicurazioni. D’Ambrosio Lettieri (Pdl): “Intervenire su riforma responsabilità professionale” Curiosità 9. Perché abbiamo l’ugola? Ha due funzioni importanti. 1. per l’articolazione dei suoni, perché regola il passaggio dell’aria espirata, e, alzandosi nel momento in cui si ingoia, contribuisce a indirizzare il cibo verso l’esofago, bloccando il passaggio verso le cavità nasali. 2. Meno gradita è invece la sua funzione nel russamento, che può essere determinato proprio dalla vibrazione dell’ugola contro il palato. Se non funziona: Sebbene sembri un tessuto inerte, questo organo della gola è mosso da un piccolo muscolo. Se non funziona bene, la voce prende un timbro molto nasale e la deglutizione è difficile. ANTIDOLORIFICI: DA OLIO PESCE UN'ALTERNATIVA A OPPIOIDI Medici e pazienti che diffidano di farmaci antidolorifici e oppioidi - a causa della dipendenza che innescano e degli effetti collaterali - potrebbero presto poter contare su un'alternativa piu' sana e naturale. Un nuovo studio ha rivelato che un derivato dell'ac. docosaesaenoico, ingrediente principale di molti integratori di olio di pesce, e' in grado di lenire e prevenire il dolore neuropatico causato da lesioni del sistema sensoriale. Lo studio e' stato descritto sugli 'Annals of Neurology'. Si tratta di un composto chiamato "neuroprotectina D1=protectina D1" (NPD1=PD1) che non si limita ad alleviare il dolore ma e' in grado anche di ridurre il gonfiore del nervo a seguito delle lesioni. Il suo effetto analgesico deriva dalla capacità del composto di inibire la produzione delle citochine e delle chemochine, piccole molecole di segnalazione che attirano macrofagi infiammatori alle cellule nervose. Il NPD1=PD1 diminuisce il dolore neuropatico a dosi molto basse. I topi trattati sinora con questa terapia innovativa non hanno mostrato segni di dipendenza fisica o maggiore tolleranza verso il composto lipidico. (Salute, Agi) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 225 SCIENZA E SALUTE 7 COSE CHE (FORSE) NON SAI SUL VIAGRA Oggi nel mondo si consumano 6 pillole blu al secondo: ecco i segreti del farmaco più contraffatto che ci sia. Il 22 giugno è scaduto in Italia il brevetto del Viagra, la pillola contro i problemi dell'erezione maschile. Questo significa che presto potrebbero arrivare in farmacia generici meno costosi a base di Sildenafil, il principio attivo del Viagra, e il grande mercato dei farmaci contro la disfunzione erettile potrebbe diventare ancora più grande. Già oggi nel mondo si consumano 6 pillole blu al secondo e si calcola che in 13 anni ne siano state vendute almeno 2,5 miliardi. E non è l'unica curiosità... 1) L'italia è il secondo Paese europeo per consumo di Viagra, dopo la Gran Bretagna e prima della Germania. Solo nel 2011 le nostre farmacie hanno venduto 7 milioni di pillole. La città dove se ne consuma più? Pistoia, seguita da Roma e Rimini. 2) Il Viagra è il medicinale più contraffatto al mondo. Secondo una ricerca su 22 siti internet apparsi online digitando la frase “comprare Viagra” su Google, l'80% vendevano al consumatore pillole contraffatte. Solo in Italia nel 2011 le forze dell'ordine hanno sequestrato 50 mila confezioni di Viagra "falso". 3) Guai a mischiarlo con il succo di pompelmo. Alcuni componenti del succo di pompelmo bloccano l’azione dell'enzima CYP3A4, necessario a metabolizzare il farmaco nell’intestino tenue. E questo aumenterebbe la comparsa di effetti indesiderati. Mentre i cibi grassi ne ritarderebbero l'effetto. 4) Era nato con tutt'altro scopo. Il Viagra è stato approvato come terapia medica orale per il trattamento delle disfunzioni erettili dalla FDA americana nel 1998. Per gli scienziati era una vecchia conoscenza: nel 1986, era stato proposto come farmaco per curare l'angina pectoris. Ma non funzionò a dovere e durante la sperimentazione i pazienti lamentarono il curioso effetto collaterale che ne ha decretato il successo definitivo. 5) Il significato della parola Viagra è un mistero. C'è chi ritiene che la radice di Viagra sia la stessa di vitalità e vigore. Altri che derivi dalla parola sanscrita Vyaghra (tigre). Ma c'è anche chi pensa che si tratti di un nome scelto a caso per il suo suono gradevole e la facilità di pronuncia. E che - negli Stati Uniti - ricordi il nome delle cascate del Niagara, località dove molte coppie passano alcuni giorni del viaggio di nozze. 6) Fa crescere... le piante! somministrando il 2% della dose necessaria a un uomo a rose, margherite e garofani, i fiori restano freschi più a lungo. Dipenderebbe dal fatto che il Viagra è in grado di potenziare l'azione dell'ossido nitrico. 7) Aiuta col fuso orario. il Viagra facilita il recupero del jetlag nei... criceti. La scoperta è valsa l'IgNobel, il "premio sfottò" assegnato agli autori delle ricerche meno utili. (Focus) ICTUS: MODERATA ATTIVITA' FISICA RIDUCE RISCHIO L'attività fisica abbassa il rischio di essere colpiti da ictus. Un nuovo studio ha mostrato un legame tra la frequenza dell'esercizio fisico e il rischio di ictus, come si legge sulla rivista 'Stroke'. Le persone inattive avevano circa il 20 per cento in piu' di probabilita' di avere un ictus rispetto a quelli che si esercitavano quattro o piu' volte alla settimana. Un esercizio fisico moderato, vigoroso era legato alla riduzione del rischio di ictus: parte dell'effetto protettivo era dovuto all'abbassamento di tassi di rischio come ipertensione, diabete, obesita' e fumo. (Salute, Agi) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 225 SCIENZA E SALUTE REALIZZATO IL BISTURI CHE "ANNUSA" IL CANCRO Promette di rendere più accurata la rimozione chirurgica del cancro riducendo rischi di recidive. Evita ai chirurghi di lasciare tessuti malati sul malato. E' stato sviluppato un bisturi intelligente che, come un segugio, scova i tumori dall'"odore". Ci mette appena tre secondi a riconoscere le cellule tumorali e a comunicarlo al chirurgo. E lo fa con un'accuratezza del 100%. L'invenzione è degli scienziati dell'Imperial College di Londra che hanno pubblicato i risultati su Science Translational Medicine. Questo strumento promette di rendere più accurata la rimozione chirurgica del cancro, riducendo il rischio di recidive. Il primo bisturi col "naso" - Le prime sperimentazioni su 91 pazienti hanno dato esito positivo e partiranno adesso altri test che coinvolgeranno pazienti in tre ospedali londinesi. Il bisturi si chiama "iKnife", «l'elettrobisturi intelligente, e taglia il tessuto tumorale bruciandolo. In seguito, lo strumento analizza il "fumo" che il tessuto rimosso emana, identificando in tempo reale se è tumorale o sano. In questo modo, il dispositivo dà un'indicazione precisa al chirurgo che può comprendere se ha rimosso con precisione il tumore non lasciando tracce nel corpo del paziente. Il "naso" del bisturi è uno spettrometro di massa, uno strumento usato in chimica per capire l'identità delle sostanze. (Tgcom24) SALUTE: PASSI AVANTI VERSO PILLOLA CHE POTREBBE SOSTITUIRE SPORT Stop a sudore e fatica Un giorno forse potremmo dirlo e ottenere gli stessi risultati di lunghe sessioni in palestra, semplicemente ingoiando una pillola. Che andrebbe ad agire sui muscoli e sul metabolismo, garantendo lo stesso risultato dell'attività fisica. Ci stanno lavorando, con risultati sempre più promettenti, scienziati americani, evidenzia il 'New York Times'. Su questo tema sono stati appena pubblicati due studi, il più incoraggiante su 'Nature Medicine', che aggiungono dati a quello già apparso l'anno scorso su 'Nature'. In questa nuova indagine, i ricercatori riferiscono che un composto da loro creato e iniettato in topi obesi ha aumentato l'attivazione di una proteina chiamata Rev-Erb, nota per controllare parzialmente i ritmi circadiani e l'orologio biologico interno degli animali. I roditori trattati hanno perso peso, anche se alimentati con una dieta ricca di grassi, e sono migliorati anche i loro livelli di colesterolo. Inaspettatamente, poi, gli stessi topi hanno iniziato a utilizzare più ossigeno durante il giorno e a consumare circa il 5% in più di energia rispetto agli animali non trattati, anche se non facevano più movimento. Il farmaco, a quanto pareva, è come se li stesse 'allenando', senza fatica. Nel secondo studio, pubb. su 'PLoS Biology', gli scienziati hanno cercato di replicare lavori precedenti che dimostravano come grandi dosi di resveratrolo, sostanza che si trova in abbondanza nel vino rosso, aumentino la creazione di nuovi mitocondri nelle cellule muscolari, imitando in questo modo l'esercizio aerobico. Ma la brutta notizia è che a dosi molto alte questo composto può avere effetti tossici. Eppure il sogno di non fare sforzi per mantenersi in forma rimane. "So che ci sono un sacco di persone che preferirebbero" una pillola piuttosto che correre per chilometri, dice uno degli autori, "ma l'obiettivo fondamentale delle nostre ricerche è aiutare coloro che non possono fare attività fisica, non quelli che si rifiutano di muoversi. L'attività fisica ha tanti benefici per la salute e nessun farmaco può ricrearli". Il che significa che una buona passeggiata o nuotata probabilmente non sarà mai completamente 'riducibile' in forma di pasticca. (Adnkronos Salute) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 225 ASSICURAZIONI. D’AMBROSIO LETTIERI (PDL): “INTERVENIRE SU RIFORMA RESPONSABILITÀ PROFESSIONALE” Plauso del capogruppo in Commissione Sanità del Senato alla proroga di un anno dell'entrata in vigore dell’obbligo assicurativo per i professionisti sanitari. Ma “ora si deve intervenire con una riforma della responsabilità medica, dell'obbligo a contrarre da parte delle assicurazioni e con una rimodulazione dei tariffari delle polizze”. “Il via libera delle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera alla proroga di un anno del termine di obbligatorietà per gli esercenti le professione sanitarie di contrarre apposita polizza assicurativa è certo un passo avanti. Ma non basta. Ora si deve intervenire con una riforma della responsabilità medica, dell'obbligo a contrarre da parte delle assicurazioni e con una rimodulazione dei tariffari delle polizze. Numerose sono, infatti, ad oggi, le criticità da risolvere circa la possibilità effettiva per molti professionisti, soprattutto quelli maggiormente soggetti a rischio denuncia, di avere la disponibilità di compagnia assicurativa disposta a stipulare una polizza a costi sostenibili". Così in una nota il sen. Luigi d’Ambrosio Lettieri, capogruppo PdL Commissione Sanità del Senato che sottolinea come, "in questa direzione va proprio l’ordine del giorno a firma anche di molti colleghi del PdL e di altri gruppi, poi da me proposto e approvato in 12ª Commissione Sanità. Un odg sostenuto anche da un emendamento al decreto del fare che andrà in aula la settimana prossima. Dalla Camera è arrivato già un segnale importante in queste ore con l’approvazione di un emendamento analogo che proroga la scadenza del 13 agosto e di fatto conferma gli impegni presi dal Governo su nostra sollecitazione". "Siamo certi - aggiunge - che il ministro Lorenzin proseguirà sulla strada della soluzione delle criticità prima che si arrivi a nuova scadenza dei termini. Lo slittamento, infatti, si era già reso necessario per consentire la negoziazione delle condizioni generali delle polizze in regime di convenzione, considerato che, nonostante la normativa in vigore, la maggior parte delle compagnie assicurative si rifiutava di assicurare decine di migliaia di medici, specialmente chirurghi, ortopedici, ginecologi, nonché professionisti che avessero ricevuto richieste di risarcimento ". "L’Associazione A.M.A.M.I., rappresentante migliaia di sanitari tra i quali ortopedici, ginecologi, chirurghi plastici e medici disdettati - ha richiesto alle prime dieci compagnie italiane di assicurazione di formulare una proposta di convenzione, ma attualmente nessuna di queste si è dimostrata disponibile ad assicurare i sanitari, compromettendo gravemente la possibilità di garantire la continuità e l'effettiva operatività delle attività professionali". "Praticamente - aggiunge - si è verificato un paradosso: l'assicurazione è obbligatoria per i sanitari, ma non per le compagnie assicurative che dovrebbero assicurarli. A ciò si aggiunge l'anomalia dell’assicurazione obbligatoria per i sanitari che, al contrario di quanto previsto in altri casi (circolazione dei veicoli), non prevede l'azione diretta del danneggiato verso l'Assicurazione, nonostante il professionista sia obbligato ad informare l'assistito della sua polizza, del nome della compagnia assicurativa e perfino del suo massimale". "E’ evidente che, per la sua particolare peculiarità - conclude D'Ambrosio Lettieri - la materia assicurativa dei sanitari vada regolamentata tenendo conto delle specificità connesse sia alle diverse tipologie di professionisti interessati (medici dipendenti, liberi professionisti e convenzionati) che alle differenti specializzazioni mediche, nell'ottica di assicurarne una maggiore uniformità applicativa, nonché una obbligatorietà piena dell' Assicurazione anche con riferimento all'istituzione dell’azione diretta, come per ogni assicurazione obbligatoria”. (Farmacista online) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 225 LA FERTILITÀ SMARRITA DEI MASCHI OCCIDENTALI UN REBUS PER LA SCIENZA Un terzo di spermatozoi in meno in 17 anni. Sotto accusa saune, cibi grassi e fumo (anche della madre in gravidanza) È la crisi degli spermatozoi, come la chiamano gli esperti. Secondo un recente studio francese, negli ultimi 17 anni la conta delle cellule riproduttive maschili, nei trentacinquenni, è calata del 32,2%. La stessa tendenza si registra anche in Italia: una ricerca del 2011, condotta a Padova su 2.000 persone, metà diciottenni e metà quarantenni, ha evidenziato, nei più giovani, una diminuzione del 25% del numero degli spermatozoi rispetto agli adulti. Questi dati allarmano gli specialisti. Le loro preoccupazioni nascono dal fatto che il numero di spermatozoi condiziona la fertilità: normalmente un uomo produce circa 60 milioni di spermatozoi per millilitro di sperma e, perché sia considerato fertile, ne bastano anche 40 milioni. Al di sotto di questa quantità, invece, e soprattutto sotto i 20 milioni, le sue capacità riproduttive si riducono di molto. Uno studio, condotto nel Nord Europa da ricercatori dell'Univ. di Edimburgo, ha mostrato che un giovane su cinque ha un n. di spermatozoi così basso da interferire con le sue capacità di avere figli. Non tutti, però, credono alla crisi degli spermatozoi. Secondo alcuni, infatti, la conta spermatica non è semplice perché è difficile selezionare gli uomini rappresentativi dell'intera popolazione e perché il numero degli spermatozoi varia a seconda della stagione, della durata dell'astinenza prima del test e della temperatura dello scroto. Sta di fatto, comunque, che oggi, nel 50% delle coppie che non riescono ad avere figli, è l'uomo ad avere problemi: una situazione che costringe spesso a ricorrere alle tecniche di procreazione assistita. Ma da che cosa dipenderebbe questo deficit di cellule riproduttive maschili? I fattori ipotizzati sono diversi e cominciano ad agire già prima della nascita. LE CAUSE - Per esempio il fumo della madre in gravidanza ha un effetto negativo. Ancora: dal momento che il numero di spermatozoi dipende anche dalle dimensioni dei testicoli, i bambini che nascono prematuri o che sono sottopeso o sovrappeso durante l'infanzia, hanno una maggiore probabilità di produrre meno spermatozoi. Poi ci sono i composti chimici: pesticidi, ftalati (sostanze contenute nelle plastiche) e inquinanti che si comportano da «interferenti endocrini»: agiscono cioè sul sistema ormonale alterandone il funzionamento e, di conseguenza, hanno effetti sulla produzione di sperma. E il calore: acqua troppo calda e sauna sembrano favorire l'infertilità maschile. Infine, le cattive abitudini. Il fumo di marijuana, oltre che quello di tabacco, danneggia gli spermatozoi come anche la sedentarietà o una dieta ricca di grassi. Per fortuna alcune di queste situazioni sono reversibili e, anche per la fertilità, dieta corretta e attività fisica possono essere ottime medicine. Uno studio pubblicato sul British Journal of Sport Medicine ha appena dimostrato che gli uomini che guardano troppa Tv hanno la metà, o quasi, degli spermatozoi di chi, invece, pratica un'attività sportiva. (Salute, Corriere)