Anno II – Numero 232 AVVISO 1. Ordine: Viaggio a S. Pietroburgo. Mercoledì 31 Luglio 2013, S.S. Ignazio di Loyola, Fabio TRAGEDIA IRPINIA, L'ULTIMO SALUTO ALLE VITTIME Notizie in Rilievo Ieri sono stati celebrati i funerali delle 38 vittime del bus Tecnologia e salute precipitato a Monteforte Irpino (Avellino): le famiglie hanno 2. Cuore: nuovo metodo dato l'ultimo saluto ai loro amati. per produrre cibi e bevande anti-colesterolo Prevenzione e Salute 3. Diabete: ferite e piaghe pulite frequentemente guariscono prima 4. Correlazione tra benzene e linfoma Scienza e Salute 5. Parkinson: calo testosterone improvviso causa sintomi malattia 6. Vaccinazioni: è meglio diluirle nel tempo? 7. Perché le zanzare pungono proprio te? Alimenti e Salute 8. Il bambino può sviluppare un’allergia nei confronti del latte materno? 9. La frutta d'estate aiuta a mantenere il cuore in forma Il Consiglio Direttivo dell’Ordine, a nome di tutta la Categoria esprime profondo cordoglio alla Comunità Puteolana e vicinanza ai familiari delle numerose vittime del grave incidente verificatosi in Irpinia; si accompagna una sentita partecipazione alla sofferenza delle persone ferite, in particolare ai bambini, e a tutti vogliamo augurare una pronta e completa guarigione. PARKINSON: CALO TESTOSTERONE IMPROVVISO CAUSA SINTOMI MALATTIA Un calo improvviso di testosterone, l'ormone sessuale maschile, può causare sintomi analoghi a quelli del Parkinson. L'associazione e' stata rilevata nei topi da un team di neurologi della Rush University che hanno descritto i risultati dello studio sul 'Journal of Biological Chemistry'. "Mentre molte ricerche sul morbo si concentrano sull'utilizzo di differenti tossine e su complessi approcci genetici", ha spiegato Kalipada Pahan, responsabile dell'indagine, "noi ci siamo concentrati sui livelli di testosterone. E abbiamo scoperto che l'improvviso crollo dei tassi di testosterone subito dopo la castrazione e' sufficiente a causare sintomi analoghi a quelli del morbo e una patologia come il Parkinson nei topi maschi. Abbiamo rilevato inoltre - ha aggiunto l'esperto - che l'integrazione dell'ormone nella forma diidrotestosterone dall'enzima 5-alfa-reduttasi inverte la malattia nel modello murino". Pertanto, "la conservazione del testosterone nei maschi potrebbe essere un passo importante per promuovere la resistenza al morbo di Parkinson", ha concluso. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 232 ALIMENTAZIONE E SALUTE IL BAMBINO PUÒ SVILUPPARE UN’ALLERGIA NEI CONFRONTI DEL LATTE MATERNO? Il latte materno rappresenta un alimento definito specie-specifico vale a dire predisposto dalla natura per consentire la migliore evoluzione di quella specifica specie di mammifero. E’ pertanto insostituibile per il bambino e contiene fattori di protezione immunologica e proteine alimentari. Tali proteine vengono assunte dalla mamma con la dieta , e passano nel latte materno ,isolate o coniugate con anticorpi specifici. L’ obiettivo è quello di esporre il neonato alle proteine più comuni per quell’ ambiente facilitando lo sviluppo della tolleranza verso le stesse in virtù delle capacità di modulazione del sistema immunitario del neonato da parte del latte materno. Si tratta pertanto di un processo di apprendimento di una corretta risposta immunologica guidato dal latte materno. In alcune circostanze tale processo presenta delle falle e si può sviluppare una reazione anche verso le tracce di proteine alimentari presenti nel latte della mamma. Questo si può verificare soprattutto se il bambino presenta un alto rischio di predisposione genetica come quando i genitori sono entrambi allergici e con sintomi importanti e quando anche un fratello è affetto da sintomi allergici. Quando un bambino sviluppa sintomi allergici durante l’ allattamento al seno esclusivo è opportuno effettuare una dieta di esclusione degli alimenti sospettati alla mamma per un periodo variabile di 1021 giorni. E’ fondamentale , tuttavia , che tale dieta sia prescritta assicurando un adeguato apporto calorico , di varietà nutrizionale e di apporto di calcio con il monitoraggio regolare , anche settimanale, di un dietista con esperienza nel settore. (Salute, Corriere) DIABETE: FERITE E PIAGHE PULITE FREQUENTEMENTE GUARISCONO PRIMA Le ferite croniche, come quelle dovute al diabete o le piaghe da decubito, guariscono più velocemente se sono pulite spesso. Lo afferma uno studio pubblicato dalla rivista 'Jama Dermatology'. Studio: sono state usate le cartelle di 155mila pazienti trattati in 525 strutture tra il 2008 e il 2012, per un totale di 313mila ferite curate e pulite in media due volte. Il tempo di guarigione, spiegano gli autori, varia a seconda del tipo di ferita, ma in generale e' risultato piu' veloce con una pulizia piu' frequente. "Ad es. le ulcere da piede diabetico guariscono in media in 21 giorni se sono pulite almeno una volta a settimana - scrivono - mentre in 76 se sono pulite ogni due settimane o piu'. Quelle da trauma guariscono in 14 giorni con la pulizia frequente e in 49 senza". (Agi) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 232 VACCINAZIONI: È MEGLIO DILUIRLE NEL TEMPO? Il momento della somministrazione dei vaccini è scelto dalle autorità sanitarie in base alla epidemiologia e alle caratteristiche della malattie che si vogliono prevenire e alla possibilità dell’organismo di dare una adeguata risposta protettiva alla somministrazione dei singoli preparati. Nella massima parte dei casi le più comuni malattie infettive per le quali esistono vaccini efficaci e sicuri colpiscono i bambini già nei primi mesi o anni di vita e determinano i quadri clinici più gravi proprio nei soggetti più piccoli. D’altra parte, l’organismo è in grado di produrre una risposta protettiva già dopo poche settimane o, al massimo dopo alcuni mesi, dalla nascita a patto che venga adeguatamente stimolato. Per molti vaccini questo avviene solamente con la somministrazione di più dosi di ogni singolo preparato, di solito a qualche mese di distanza l’una dall’altra. Tutto questo spiega perché per la gran parte dei vaccini si richiedono più somministrazioni iniziali e perché queste sono confinate nei primi 12-15 mesi di vita mentre a distanza, in genere di alcuni anni, vengono fatti solo i richiami utili a mantenere attiva la protezione indotta inizialmente. Se ogni vaccino fosse somministrato separatamente si dovrebbero fare decine di visite vaccinali e il bambino dovrebbe subire decine di iniezioni intramuscolari con ovvie conseguenze negative sia sul piano fisico che su quello organizzativo. Da qui la necessità di conglobare il tutto, utilizzando i vaccini combinati e somministrando contemporaneamente a questi quelli che debbono essere iniettati separatamente. L’es. più tipico di un vaccino combinato è dato dal classico esavalente, utilizzato ormai da anni in moltissimi Paesi, Italia compresa, che nulla è se non l’insieme di sei vaccini diversi, quelli contro difterite, tetano, poliomielite, pertosse, epatite B e infezioni da Haemophilus influenzae di tipo B. Insieme ad esso possono essere somministrati anche altri vaccini quali, ad es., quello contro le infezioni da pneumococco o quello contro le malattie da meningococco secondo un calendario che in Italia ha trovato l’approvazione della più importanti società scientifiche che quotidianamente si occupano della salute dei nostri bambini. Questo calendario è stato, di fatto, inserito nel Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2012-2014 pubblicato in GU, anche se la sua applicazione nel dettaglio è lasciata alle singole regioni. Tutti gli studi hanno dimostrato che dare insieme più vaccini non crea alcun problema dal punto di vista della protezione indotta perché il livello di anticorpi prodotti contro i singoli vaccini in caso di somministrazione contemporanea era analogo a quello che si poteva ottenere con le singole iniezioni. Per quanto riguarda la sicurezza e la tollerabilità si dava per scontato che l’iniezione di un elevato carico di sostanze stimolanti il sistema immunitario non potesse creare alcun problema perché questo carico era in ogni caso inferiore a quello che un bambino normale riceve ogni giorno tramite le sostanze contenute in ciò che respira o introduce per altra via nell’organismo senza rendersene conto e contro le quali produce quantità enormi di anticorpi. La ricerca si è soprattutto concentrata sul problema della possibile interferenza di un vaccino con gli altri e sul rischio che ciò producesse una minore protezione. Fortunatamente si è visto che ciò non accade perché il livello di anticorpi prodotti dai vaccini combinati o somministrati in contemporanea è identico a quello che si ha dopo somministrazioni singole. L’insieme dei soggetti che hanno febbre elevata dopo l’esavalente è inferiore al 10%. Quindi, nessuna diluizione delle vaccinazioni, ma larga possibilità di somministrazione concentrata con grandi vantaggi, soprattutto in termini di una precoce protezione del bambino verso malattie gravi, anche potenzialmente mortali. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 232 ALIMENTAZIONE E SALUTE LA FRUTTA D'ESTATE AIUTA A MANTENERE IL CUORE IN FORMA Fragole e mirtilli difendono dagli infarti mentre la vitamina C contrasta l'aterosclerosi Cuore e vasi più protetti grazie alla frutta dell'estate? Sembrerebbe di sì, stando a recenti studi. Nel primo, pubb. on line su Circulation, ricercatori della Univ. of East Anglia di Norwich (UK), analizzando i dati relativi a quasi 94 mila donne giovani e di mezza età, seguite per 18 anni, hanno osservato che coloro che mangiavano più spesso fragole e mirtilli (almeno tre porzioni alla settimana) presentavano un rischio di infarto inferiore del 32% rispetto alle donne con i consumi più bassi (una porzione al mese, o meno). Il merito sarebbe delle antocianine, composti della famiglia dei flavonoidi - cui fragole e mirtilli, ma anche arance rosse, ribes, melanzane, uva devono i loro colori rossi, blu o viola - con riconosciute proprietà antiossidanti e antiinfiammatorie. Anche la vitamina C, però, ben presente in vari frutti del l'estate sta richiamando l'attenzione dei ricercatori. «In effetti, — dice F. Galvano, prof. di Alimentazione e nutrizione umana dell'Univ. di Catania — ci sono studi che, seppure necessitino di ulteriore conferme, suggeriscono che questa vitamina interverrebbe sui fattori coinvolti nell'aterosclerosi. In particolare, grazie all’azione antiossidante, contrasterebbe la formazione del cosiddetto "colesterolo cattivo-ossidato" (ox-LDL) che rappresenta l'inizio del processo aterosclerotico. La vitamina C, inoltre, avrebbe effetti benefici sull’endotelio (la membrana che riveste i vasi sanguigni), favorendo la dilatazione arteriosa e contrastando così l'ipertensione». LA CONSERVAZIONE - Ma queste sostanze protettive della frutta «resistono» alla conservazione in frigorifero, inevitabile durante l’estate? Mentre sulle antocianine la conservazione al freddo sembra influire positivamente, diversa è la sorte della vitamina C. «In uno studio che abbiamo recentemente condotto su melone, kiwi e ananas, pubblicato su Food Chemistry — spiega P.A. Serra, prof. di Farmacologia dell’Università di Sassari — si è visto che il contenuto di vitamina C si riduce (specie nella frutta tagliata) e che basta un’interruzione anche breve della "catena del freddo" per accentuare questa riduzione, in particolare nel melone. Perciò, per non perdere vitamina C è bene consumare frutta freschissima o, se necessario, conservarla in frigorifero solo per tempi brevi» (Salute, Corriere) CORRELAZIONE TRA BENZENE E LINFOMA La distanza tra il luogo dell'abitazione e una fabbrica che sprigiona benzene puo' aumentare il rischio di sviluppare un tumore immunitario. Secondo un recente studio condotto in Georgia sull'incidenza del linfoma non-Hodgkin, il rischio di malattia diminuisce man mano che aumenta la distanza chilometrica tra il luogo in cui si vive e la struttura che rilascia benzene. (Agi) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 232 SCIENZA E SALUTE PERCHÉ le ZANZARE PUNGONO PROPRIO TE? Ci sono almeno 10 motivi: da che cosa bevi a come ti vesti. Ma anche da quanto sport fai... Il sangue dolce? La luce accesa? La cattiva sorte? Se stai cercando un motivo che spieghi l'accanimento delle zanzare nei tuoi confronti, secondo la scienza ce ne sono almeno 10. 1. Il tuo gruppo sanguigno: Secondo uno studio effettuato su 64 persone da ricercatori del Pest Control Technology institute, le zanzare preferiscono il sangue del gruppo "0" più che quello del gruppo "B" e circa il doppio di quello del gruppo "A". Come fanno a scoprirlo? L'85% delle persone secerne un segnale chimico che indica il gruppo sanguigno. È probabile che tu sia tra loro.. 2. Il tuo respiro: Le zanzare sono attratte dall'anidride carbonica nel tuo respiro. Riescono a fiutarla a 164 metri. Questo spiegherebbe perché le persone in sovrappeso risulterebbero più appetitose (hanno uno scambio ossigeno/anidride carbonica maggiore) e i bambini meno. 3. Perché sei un tipo sportivo: Dopo un'intensa attività fisica, nei tuoi muscoli si forma acido lattico e le zanzare ne riescono a percepire l'odore. Alcuni integratori poi aumentano la quantità di ammoniaca e di acido urico che espelli con il sudore e anche questo le attira. E la temperatura corporea fa la sua parte: durante l'esercizio fisico aumenta e le zanzare lo leggono come un invito a pranzo… 4. I batteri della pelle: Soprattutto le colonie che albergano nei pressi di piedi e caviglie attraggono le zanzare. Il che spiegherebbe perché ti pungono soprattutto alle estremità. 5. Un drink di troppo: Una lattina di birra aumenta le tue probabilità di essere morso. Potrebbe dipendere dall'etanolo o dal fatto che gli alcolici fanno aumentare la temperatura corporea. Oppure semplicemente perché gli piace pasteggiare con… la birra. 6. Sei incinta: E per questo produci più anidride carbonica col respiro rispetto alla media e la tua temperatura corporea è più alta. 7. Vesti di nero: Le zanzare non seguono le mode: prediligono sempre i colori scuri e il rosso. Indossa qualcosa di bianco e (forse) ne attirerai meno. 8. Semplicemente perché sei tu: L'85% dei motivi per cui le zanzare preferiscono mordere te, dipende dai geni. I geni influiscono sul tuo metabolismo, sul fatto che sudi più o meno della media delle persone e così via. Secondo Jerry Butler, entomologo forense all'Università della Florida (Usa), "Una persona su 10 risulta particolarmente attraente per le zanzare". 9. Non sei repellente: Nel senso che nel tuo sudore, a differenza di quello di altre persone, non sono presenti le sostanze repellenti che secondo gli scienziati inglesi del Rothamsted Research Lab servono a tenere lontane le zanzare. Ma con 400 sostanze da analizzare ci vorrà del tempo perché gli scienziati capiscano quali sono. 10. Gli ormoni e il colesterolo: Sempre secondo Butler, "le persone con alte concentrazioni di colesterolo o steroidi sulla pelle attirano più zanzare". Proprio così: anche gli ormoni fanno la loro parte. (Focus)