Anno II – Numero 237 Mercoledì 04 Settembre 2013, S. Rosalia, Rosa Notizie in Rilievo Scienza e salute Il Proverbio di Oggi 1. Presto un calzino smart 'Buono o malamente, staje sempe ‘mmocca ‘a gente”. che monitora i parametri vitali dei neonati 2. Deriva da un antitumorale una crema che ringiovanisce la pelle 3. Fatti più in là: alle persone ansiose serve più spazio 4. Sesso, picco del desiderio in estate sta per iniziare il calo Alimenti e Salute 5. Olio extravergine, ma meglio se usato per condire a crudo 6. Dal pompelmo protezione per il cuore Prevenzione e Salute 7. Gravidanza : nuotare in piscina può essere rischioso per bambino 8. Seno tonico? Via il reggiseno 9. Il buon riposo con il giusto cibo: consigli alimentari contro l'insonnia da caldo Qualsiasi cosa tu faccia, ci sarà sempre chi troverà da ridire PRESTO UN CALZINO SMART CHE MONITORA I PARAMETRI VITALI DEI NEONATI Potrebbe arrivare presto sul mercato un “calzino intelligente” che monitora i parametri vitali dei neonati e persino la posizione assunta durante il sonno, inviando tutti i dati allo smartphone della mamma. Il ‘calzino’ ha dei sensori in grado di registrare il battito cardiaco, i livelli di ossigeno nel sangue e la qualita’ e posizione del sonno, ed e’ dotato di Bluetooth per inviare i dati. Al momento e’ stato progettato solo per ‘dare una mano’ ai genitori, ma l’azienda sta pensando di svilupparlo anche come vero e proprio dispositivo medico, per il quale chiedere l’autorizzazione all’Fda. Il costo iniziale del dispositivo sara’ 199 dollari, ma potrebbe scendere a 159 con una produzione maggiore. “Il calzino – e’ studiato per i bimbi fino a due anni”. DERIVA DA UN ANTITUMORALE UNA CREMA CHE RINGIOVANISCE LA PELLE Mimando il funzionamento di alcuni farmaci usati per la cura dei tumori allo Sloan-Kettering cancer center di New York, nasce la prima crema per il ringiovanimento della pelle che agisce sui geni coinvolti nell'invecchiamento delle cellule. La molecola di cui e' stato 'copiato' il funzionamento, come ha spiegato Andrea Alimonti, ai tempi ricercatore allo Sloan-Kettering, e' la rapamicina, antitumorale che ha anche la capacita' di inibire diversi tipi di senescenza e ringiovanire le cellule. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 237 SCIENZA E SALUTE FATTI PIÙ IN LÀ: ALLE PERSONE ANSIOSE SERVE PIÙ SPAZIO Chi ha disturbi d'ansia sente il bisogno di porre una più ampia porzione di spazio tra sé e il mondo esterno, che percepisce come "pericoloso": i curiosi risultati di una ricerca inglese. «Questo è il mio spazio, quello il tuo» vi sarà capitato di dire a chi sembrava avvicinarsi un po' troppo ai vostri confini. Ebbene, per i più ansiosi di noi quella "bolla" inviolabile di spazio libero da lasciare intorno al nostro corpo (il cosiddetto spazio peripersonale) risulta più ampia rispetto alla normale manciata di cm che basta a tutti gli altri. Vade retro, intruso!: Per la maggior parte delle persone, lo spazio peripersonale, quello che non permettiamo a quasi nessuno di invadere, se non ai familiari più stretti, termina a 20-40 cm dal proprio viso. Ma chi soffre d'ansia necessita di una porzione di spazio più vasta. Ricercatori dell'Univ. College London, sono giunti a questa conclusione testando 15 persone di un'età compresa tra i 20 e i 37 anni. A tutti i soggetti è stato sottoposto un test per misurare il livello d'ansia raggiunto in diverse situazioni. Dopodiché, a ciascuno è stato sistemato un elettrodo in corrispondenza di un preciso nervo della mano. Stimolando questo nervo si genera un riflesso automatico, non controllato dal cervello, che fa sbattere gli occhi: una sorta di risposta difensiva subconscia. Lo stimolo è stato indotto mentre i partecipanti tenevano le mani a diverse distanze dal viso: 4, 20, 40 e 60 cm. Più intensa era la risposta allo stimolo, maggiore era il pericolo percepito dal soggetto. Le persone che avevano totalizzato punteggi più alti nel test dell'ansia hanno reagito più intensamente agli stimoli a 20 cm dalla propria faccia, rispetto ai meno ansiosi. Minacciati da vicino: questo potrebbe indicare che le persone ansiose percepiscono i pericoli più vicini a sé di quanto non siano realmente. (Focus) OLIO EXTRAVERGINE, MA MEGLIO SE USATO PER CONDIRE A CRUDO Se scaldato perdete le sue caratteristiche peculiari Contrasta la comparsa del cancro e di altre malattie, ma per sfruttarne tutti i benefici è meglio consumarlo a crudo: l'olio extravergine di oliva perde gran parte delle sue proprietà peculiari durante la cottura, qualunque sia il metodo di preparazione utilizzato. A svelarlo è uno studio pubb. su Food Research International da un gruppo di ricercatori dell'Univ. di Porto (Portogallo). “Purtroppo diversi metodi di cottura, dalla comune friggitura, alla bollitura e alla cottura al microonde, modificano senza dubbio il profilo chimico dell'olio d'oliva”, precisano gli scienziati. La conseguenza pratica è la perdita dei composti fenolici e degli altri antiossidanti che conferiscono all'extravergine le sue proprietà salutari. Questo fenomeno non comporta nessun rischio per la salute. Infatti dopo la cottura l'olio extravergine continua ad essere salutare almeno tanto quanto gli altri oli di origine vegetale. Tuttavia, sarebbe meglio utilizzarlo per condire le pietanze a crudo, preferendo oli d'oliva di qualità inferiore per le cotture. In alternativa è possibile aggiungere l'extravergine in padella solo poco alla volta, in modo che non si scaldi troppo e riesca a mantenere tutte le sue caratteristiche salutari. (Salute, Sole 24) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 237 PREVENZIONE E SALUTE GRAVIDANZA: NUOTARE IN PISCINA PUÒ ESSERE RISCHIOSO PER IL BAMBINO Da sempre consigliato, il nuoto in piscina per le donne incinta potrebbe creare dei problemi al nascituro: aumenterebbe le possibilità di malattie allergiche, come l'asma L’allarme arriva da uno studio, all’interno del British Journal of Dermatology, che ha analizzato l’aumento negli ultimi anni di malattie allergiche dei bambini e puntualmente pubblicato dal Daily Mail. Una delle ipotesi, tra le più conosciute, era che l’eccessiva mania di igienizzare qualsiasi cosa avesse portato a nuove generazioni assolutamente impreparate ad affrontare molti germi. E da qui l’insorgere di allergie. Oggi sembra che un’altra ipotesi stia prendendo forma, come spiega il Dr McFadden, consulente dermatologo all’St John’s Institute: l’esposizione prolungata delle future mamme a prodotti chimici, come quelli presenti nelle piscine, può creare dei problemi al feto. E altrettanto, bisogna stare attenti all’utilizzo di eccessive sostanze per la cura del corpo: anche loro potrebbero contenere sostanze chimiche che, a lungo andare, potrebbero influire negativamente sullo sviluppo neurologico e del sistema immunitario del feto. Questo non toglie che i consigli dati alle future mamme di nuotare siano sempre validi. Al mare, nessun problema. Se invece il nuoto è praticato in piscina, meglio essere cauti e non andarci tutti i giorni. E stare anche attenti ai prodotti che si utilizzano: dai bagnoschiuma alle creme. (Salute, Panorama) SENO TONICO? VIA IL REGGISENO A balconcino o triangolo, a seconda della forma delle coppe, con o senza ferretto, del tipo "push up" per le meno formose, ma anche minimizer o a fascia. Il reggiseno, da sempre alleato della bellezza delle donne, ne ha fatta di strada dal lontano 1912 quando l'ereditiera americana Mary Phelps Jacob, meglio nota come Caresse Crosby, realizzò il primo modello moderno. Da cento anni a questa parte è diventato il capo di lingerie più amato dal gentil sesso, ma ora, un nuovo studio potrebbe sfatarne il mito. Secondo alcuni ricercatori dell’ospedale di Besancon, in Francia, non portare il reggiseno o indossarlo in modo saltuario non solo non farebbe ricadere i seni ma, anzi, aiuterebbe a tenerli su, alti e sodi. Gli studiosi francesi, guidati dal prof. Jean-Denis Rouillon, sono giunti a questa conclusione dopo aver seguito per 15 anni l’evoluzione dei seni di 130 donne, alcune delle quali, da quando non indossano il reggiseno, affermano di avere anche molto meno male alla schiena. Secondo Rouillon il reggiseno rappresenterebbe “un falso bisogno, un’arma di seduzione che costringe e sacrifica i seni favorendo il rilassamento dei muscoli. ” Ma bisognerà aspettare ancora dieci anni prima che i dati dell’equipe francese possano considerarsi definitivi. (Salute, Il Secolo XIX) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 237 SCIENZA E SALUTE SESSO, PICCO DEL DESIDERIO IN ESTATE MA STA PER INIZIARE IL CALO Più luce, più testosterone. E' questa la formula magica alla base del calendario del desiderio: il motivo biologico per cui, in estate, sia lui che lei mostrano molto più interesse rispetto al resto dell'anno per gli incontri ravvicinati. Ecco perché in inverno, con le giornate più corte, la libido crolla. Anche se la stagione meno hot in assoluto è quella che sta per arrivare, l'autunno. Quando al rientro dalle vacanze tutto ricomincia e la routine quotidiana soffoca la passione. Quanto alla primavera, periodo del risveglio per antonomasia, la sua fama è meritata: va a lei la medaglia d'argento del desiderio, dopo l'oro incontrastato dell'estate. Ad analizzare tutto il sesso stagione per stagione è Alessandro Littara, fondatore e responsabile del Centro di medicina sessuale di Milano. «E' un'esperienza comune, ma confermata anche dalle nostre ossservazioni cliniche - spiega - che nelle stagioni più calde, in particolare l'estate, il desiderio tende ad aumentare. Il motivo fisiologico è che le giornate sono più lunghe: ci sono più ore di luce e la luce aumenta la produzione di testosterone, che per entrambi è l'ormone del desiderio». Nel maschio i livelli di testosterone aumentano naturalmente fino alla terza decade di vita circa. «Ma dopo i 40, 45-50 anni c'è un calo. Quindi - la componente stagionale produce effetti più evidenti». Nel periodo che sta per arrivare, dunque, non c'è da preoccuparsi se la passione è un po' meno forte: «Improvvisamente c'è molto meno tempo a disposizione, bisogna programmare l'anno che comincia e c'è la malinconia del rientro. Uomini e donne meno romantici». (Salute, Il Mattino) DAL POMPELMO LA PROTEZIONE PER IL CUORE Le malattie del sistema cardiovascolare rappresentano la principale causa di morte nei paesi industrializzati. Per questo sono numerose le ricerche per la realizzazione di farmaci più efficaci che contrastino queste patologie. Una buona notizia arriva dallo studio dei ricercatori dell'Inst. of Molecular, Cell and Systems Biology presso l'Univ. di Glasgow, in Scozia. Hanno scoperto l'importante funzione protettiva della naringenina, presente nel pompelmo. Secondo i dati, pubb. sulla rivista scientifica Biochemical Journal, questo flavonoide, già noto per l'azione antiossidante e perché conferisce al frutto il sapore aspro, agisce da anti infiammatorio sulle pareti dei vasi sanguigni, inibendo alcuni processi del sistema immunitario, che possono portare all'occlusione di vene e arterie con conseguenze gravi o letali. Grazie alla scoperta dei ricercatori scozzesi è ora possibile ipotizzare la produzione in tempi rapidi di farmaci di nuova generazione derivati dal pompelmo efficaci, economici e soprattutto meno tossici per l'organismo. (Salute, Il Mattino) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 237 PREVENZIONE E SALUTE IL BUON RIPOSO CON IL GIUSTO CIBO: CONSIGLI ALIMENTARI CONTRO L'INSONNIA DA CALDO Per battere il grande caldo e garantirsi giorni e notti più tranquille, afferma Coldiretti, è importante non sbagliare l'alimentazione. Cibi come pane, pasta e riso, ma anche lattuga, radicchio, cipolla, aglio e formaggi freschi, uova bollite, latte fresco caldo e frutta dolce di stagione come pesche e nettarine possono venire in soccorso per riposare meglio nonostante il caldo. Sono invece gli alimenti conditi con molto pepe e sale, ma anche con curry e paprika, oltre alle patatine in sacchetto, ai salatini, agli alimenti in scatola e alle minestre con dado da cucina i veri nemici del riposo che le alte temperature rendono più difficile. Da evitare, soprattutto la sera, sono anche il cioccolato, il cacao, il caffè e il the, oltre ai superalcolici che inducono un sonno di qualità cattiva con risveglio al mattino presto, e sono da tenere lontani anche gli alimenti in scatola per l'eccesso di sodio e di conservanti. Particolarmente importante è l'attenzione all'alimentazione nei soggetti a rischio come anziani e bambini. Esistono invece cibi che aiutano a rilassarsi: pasta, riso, orzo, pane e tutti quelli che contengono un aminoacido, il triptofano, che favorisce la sintesi della serotonina, il neuromediatore del benessere e il neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento. Bene nella dieta serale anche per legumi, uova bollite, carne, pesce, formaggi freschi e yogurt. La serotonina aumenta con il consumo di alimenti con zuccheri semplici come la frutta dolce di stagione mentre tra le verdure - ricorda ancora Coldiretti - al primo posto la lattuga seguita da radicchio, cipolla e aglio, perché le loro spiccate proprietà sedative conciliano il sonno. Un bicchiere di latte fresco caldo, appena prima di andare a letto, che oltre a diminuire l'acidità gastrica che può interrompere il sonno, fa entrare in circolo durante la digestione elementi che favoriscono una buona dormita. Infine - un buon dolcetto ricco di carboidrati semplici ha un'azione antistress, così come infusi e tisane dolcificati con miele che creano un'atmosfera di relax e di piacere che distende la mente. (sole 24 ore) ALZHEIMER: NEI PROBLEMI DI SONNO UNA SPIA DELLA MALATTIA? I problemi di sonno possono della malattia di Alzheimer. predire i primi sintomi Lo studio, pubblicato su Science Traslational Medicine, è stato per ora condotto solo sui topi ma, spiegano i ricercatori, gli stessi meccanismi dovrebbero valere anche per gli esseri umani. La responsabilità sarebbe della beta amiloide, una proteina presente nel cervello che nel caso della malattia di Alzheimer tende ad accumularsi in aggregati chiamati «placche»: sarebbe proprio la formazione di queste placche a favorire i primi disturbi del sonno legati a questa forma di demenza. Gli esperimenti della Washington University di St. Louis (Usa) hanno dimostrato che i topi sotto osservazione dormivano in media 40 min. per ogni ora di luce, mentre non appena le placche di beta amiloide iniziavano a formarsi gli animaletti non riuscivano a superare i 30 min. a ora. «Se le alterazioni del sonno iniziano così presto anche negli uomini, questi cambiamenti potrebbero fornirci un segno facilmente rilevabile della malattia». (Salute, Sole 24 ore)