Anno II – Numero 239 Venerdì 06 Settembre 2013, S.Petronio, Umberto, Eva Notizie in Rilievo Il Proverbio di Oggi Scienza e salute 'Chi annanza T’onora ‘areto Te curtelleja 1. L'intervento per la cataratta aumenta longevita' 2. Sigarette elettroniche scoperti arsenico e metalli Attenzione a chi ti adula perché in genere sparla alle tue spalle Prevenzione e salute Le persone che si sottopongono ad un intervento chirurgico per la cataratta vivono piu' a lungo. 3. dieta sana "salva vita" dopo l'infarto 4. Dimenticare la pillola per la pressione aumenta del 40% il rischio di infarto Alimenti e Salute 5. Gli smoothie? Centrifughe di benessere 6. Il limone, un frutto prezioso L'INTERVENTO PER LA CATARATTA AUMENTA LONGEVITA' Il rischio di mortalita' si abbassa del 40% tra i pazienti che correggono il deficit visivo attraverso l'operazione rispetto a chi non si sottopone alla procedura, secondo un nuovo studio condotto dal Westmead Millennium Institute pubb. sulla rivista Ophthalmology. Dopo l'intervento il rischio di morire si riduce sul lungo termine. Precedenti ricerche avevano dimostrato che le persone anziane con disabilita' visiva avevano un rischio incrementato di morire rispetto ai coetanei con una vista normale. Adesso la ricerca coordinata rivela che il rischio crolla significativamente dopo essersi sottoposti ad un intervento di correzione della cataratta. PERCHÉ SI DICE "A IOSA"? Farmaci e Salute 7. L'Aifa vieta utilizzo di 9 farmaci Geymonat 8. Farmacie. Avvocato generale UE: “Legittime restrizioni vendita farmaci di fascia C” Questa espressione, che significa “in abbondanza”, deriva dalla parola chiosa, che anticamente indicava le monete finte con cui giocavano i bambini. Queste monete erano di legno o di piombo e valevano pochissimo. Per questo, qualunque cosa si potesse pagare con le chiose doveva essere di scarso valore e quindi molto abbondante. Il passaggio da chiosa a iosa deriva dalla pronuncia toscana del termine. Ce n’è Dio solo sa quanto!: Secondo un’altra ipotesi, iosa deriverebbe invece dal detto ligure “solo Dio lo sa”, che significa abbondantemente, molto. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 239 SCIENZA E SALUTE SIGARETTE ELETTRONICHE SCOPERTI ARSENICO E METALLI Piombo, arsenico, cromo e altri metalli pesanti sono stati trovati con un'analisi, commissionata dal “Salvagente” all'università Federico II di Napoli, in 30 liquidi delle ricariche delle e-cig. Immediata la reazione del Codacons che ha chiesto controlli e sequestri. Ma i produttori assicurano che le sigarette elettroniche «sono sicure» e, favorevoli a nuovi controlli, si oppongono agli allarmismi. I test hanno fatto emergere che in due casi (Puffit e DKS) le concentrazioni dic romo sono più alte della media del campione e in un altro lo stesso accade per il rame (Genesis). Per il piombo è sempre superata la soglia fissata per l'acqua e i 12 casi superano la concentrazione emdia nel sangue degli italiani. Per l'arsenico 20 campioni sforano entrambi i limiti. Dopo che a giugno il “Salvagente” aveva denunciato una presenza eccessiva di arsenico e di altri metalli pesanti nelle ricariche di sigarette elettroniche in vendita in Italia e, qualche giorno fa, è stata la Francia a mostrare una presenza di sostanze potenzialmente cancerogene nel fumo elettronico, ora è la ricerca dell'università napoletana a sollevare pesanti interrogativi. (Salute, Il mattino) GLI SMOOTHIE? CENTRIFUGHE DI BENESSERE Di frutta o di verdura, o di entrambe insieme, il centrifugato è un conglomerato di energia con poche calorie, sano e gustoso, adatto per adulti e bambini, da realizzare in casa con il supporto di una semplice centrifuga. Questa, infatti, a differenza del frullatore che frulla insieme succo e polpa, separa l’uno dall’altra, consentendo di ottenere dei succhi totalmente privi della fibra contenuta. La centrifuga, grazie alla sua potenza, permette di separare la parte liquida da quella solida, intrappolando quest’ultima nell’apposito filtro e filtrando dal beccuccio il liquido ottenuto. Va da sé che la frutta e la verdura utilizzate devono essere fresche, mature ma integre, in modo da non alterare i benefici vitaminici del centrifugato. Ecco i passaggi da seguire: innanzitutto dovrete privare la frutta di buccia e semi mentre gli ortaggi vanno lavati e tagliati. Quindi inserite tutto all’interno della centrifuga e azionate. Degustatela immediatamente, affinché il succo ottenuto non si ossidi e perda così le componenti nutritive. Non gettate la polpa che appare sfibrata: in realtà è ancora ricca di molti principi nutritivi e sprecarli sarebbe davvero un peccato. Per esempio la polpa di un fresco e dissetante centrifugato di cetriolo e menta, amalgamato con dello yogurt greco, uno spicchio d’aglio, sale e olio, può diventare una squisita salsa tzatziki da servire sui crostini o o come accompagnamento a carne e pesce. (Salute, Il mattino) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 239 PROFESSIONE E SALUTE FARMACIE. AVVOCATO GENERALE UE: “LEGITTIME RESTRIZIONI VENDITA FARMACI DI FASCIA C” Ne danno notizia la Fofi e Federfarma. La tesi è contenuta nelle conclusioni dell’avvocato generale della Corte di Giustizia Europa Nils Wahl sulla compatibilità con il diritto comunitario della normativa italiana che riserva alle farmacie la vendita dei medicinali con obbligo di ricetta medica. Mandelli: "Ormai si è creata una giurisprudenza che considera la regolazione della dispensazione del farmaco come uno degli strumenti con i quali gli Stati nazionali organizzano la tutela della salute della popolazione". Sono state depositate le conclusioni dell’Avvocato Generale Nils Wahl nel procedimento di rinvio pregiudiziale, proposto dal TAR della Lombardia, in data 2 aprile 2012, con cui è stato richiesto ai Giudici Europei di verificare se la normativa nazionale che preclude al professionista farmacista di dispensare medicinali di fascia C soggetti a prescrizione medica nelle parafarmacie osti con il principio di libertà di stabilimento di cui all’art. 49 del TFUE. Ne dà notizia una nota della Fofi. In particolare, l’Avvocato Walh ha concluso affermando che “l’articolo 49 TFUE deve essere interpretato nel senso che non osta ad una normativa nazionale, come quella in discussione nel procedimento principale, che riserva alle farmacie la vendita di medicinali soggetti a prescrizione medica, ma posti a carico dell’acquirente.” Nelle conclusioni, è precisato che la normativa controversa, pur costituendo una restrizione alla libertà di stabilimento ai sensi dell’art. 49 del TFUE, è proporzionale e giustificata da motivi imperativi di interesse generale. La finalità della disciplina italiana, difatti, “è quella di tutelare la salute assicurando la distribuzione dei medicinali su tutto il territorio nazionale ed evitando che le farmacie si concentrino unicamente nelle zone considerate più attraenti dal punto di vista commerciale.” Come più volte ribadito dalla Corte di Giustizia Europea, “la tutela della sanità pubblica figura tra le ragioni imperative di interesse generale che possono giustificare restrizioni alla libertà di stabilimento. Più precisamente, restrizioni alla libertà di stabilimento possono essere giustificate dallo scopo di garantire un rifornimento di medicinali alla popolazione sicuro e di qualità.” Il sistema italiano affida alle farmacie la prestazione di un servizio pubblico e, a tal fine, le sottopone ad una serie di obblighi specifici nonché al rispetto di determinati limiti riguardo alle modalità di gestione delle loro attività, che non gravano sulle parafarmacie. “Tali obblighi e limiti implicano costi supplementari importanti per le farmacie. Non si può escludere che una riduzione sostanziale del monopolio sulla vendita di determinati medicinali esporrebbe alcune farmacie al rischio di perdere la propria redditività, poiché le priverebbe di introiti adeguati. Come accadeva nella causa Blanco Pérez con l’apertura di nuove farmacie, l’estensione della gamma di medicinali offerti dalle parafarmacie potrebbe sottrarre alle prime un quantitativo considerevole di risorse.” E’ stato, infine, nuovamente ribadito il principio secondo cui “la salute e la vita delle persone occupano una posizione preminente tra i beni e gli interessi protetti dal Trattato CE e che spetta agli Stati membri stabilire il livello al quale intendono garantire la tutela della sanità pubblica e il modo in cui tale livello deve essere raggiunto. Poiché tale livello può variare da uno Stato membro all’altro, si deve riconoscere agli Stati membri un margine di discrezionalità.” Con riferimento al prosieguo dell’iter del giudizio, la Fofi informa che la sentenza definitiva è attesa per la fine dell’anno in corso. (Farmacista online) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 239 PREVENZIONE E SALUTE L'AIFA VIETA UTILIZZO DI 9 FARMACI GEYMONAT Provvedimento cautelativo per possibili difetti di qualità per la presenza di minore quantità di principio attivo. Indagano i Nas L'Agenzia Italiana del farmaco ha vietato, in via cautelativa, l'utilizzo di nove farmaci della Geymonat per difetti di qualità. Si tratta dell'Alvenex 450 mg per l'insufficienza venosa; Gastrogel 2 g/10 ml per l'ulcera gastrica. Sucrate 2 g gel orale per l'ulcera. Intrafer 50 mg/ml per le anemie. Nabuser 30 per l'artrite. Citogel 2g/10 ml per l'ulcera. Ecomì per le infezioni dermatologiche e Venomine 4% per le varici, infine Testo Enant per le patologie sessuali. Chi dovesse averli in casa è invitato "a non utilizzarli in attesa del completamento delle indagini" per la possibile minor presenza di principio attivo. I farmaci sono stati bloccati alla distribuzione. La Geymonat è la stessa azienda delle supposte per neonati sequestrate a giugno. Un'indagine coordinata dalla Procura di Frosinone e condotta dal Nas di Latina assieme all'Aifa, aveva portato nel giugno 2013 al ritiro dei lotti di Ozopulmin prodotto dall'azienda. Ora il sospetto di difetti di qualità si è esteso ad altri prodotti e riguarda la possibile presenza di un quantitativo di principio attivo inferiore a quello approvato e indicato in etichetta. Si attendono ora i risultati delle analisi dell'Istituto Superiore di Sanità, che potrebbero portare alla revoca del provvedimento dell'Aifa. (Salute, Tgcom24) ALIMENTI E SALUTE IL LIMONE, UN FRUTTO PREZIOSO Ecco le dieci proprietà benefiche Vi siete mai chiesti quanti benefici si nascondano dietro un limone? Almeno dieci. Dieci effetti benefici e dieci buoni motivi per inserire questo straordinario frutto nella nostra alimentazione quotidiana. Chi, infatti, da bambino non ha bevuto una bella spremuta di limone per scacciare via il raffreddore? E c’è addirittura chi lo consiglia contro il mal di testa. Fin dall'antichità, il limone è sempre stato considerato un vero e proprio farmaco, un alleato, assieme ad altri alimenti, per il benessere e la salute del corpo. Il perché, è presto detto: 1) Riequilibra il pH corporeo: grazie alle reazioni alcalinizzanti che innesca; 2) Ostacola l'insorgere dell'osteoporosi; 3) Possiede proprietà antibatteriche; 4) Migliora la digestione e favorisce il transito intestinale; 5) Combatte raffreddori ed influenze grazie al contenuto di Vitamina C e flavonoidi; 6) Contrasta l'acido urico e depura il fegato; 7) Rafforza i vasi sanguigni, grazie alla vitamina P; 8) Contribuisce a dissolvere i calcoli biliari e i calcoli renali grazie all'acido citrico; 9) Contrasta i radicali liberi, e dunque l'invecchiamento cellulare dell'organismo; 10) Secondo recenti studi, contrasterebbe l'insorgere di tumori. Ecco, dunque, dieci ottimi motivi per utilizzare un frutto tanto prezioso e salutare nella nostra alimentazione. Oltretutto, il sud Italia vanta una straordinaria produzione di limoni grandi, dolci e succosi, quindi come non approfittarne? (Salute, Tgcom24) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 239 PREVENZIONE E SALUTE DIETA SANA "SALVA VITA" DOPO L'INFARTO "Riaggiustare" il regime alimentare riduce i rischi di mortalità del 30% Cambiare abitudini a tavola dopo un attacco di cuore riduce di un terzo il rischio di morire per qualsiasi causa e e del 40% per cause cardiovascolari. Lo rivela uno studio della Harvard School of Public Health e pubb. su Jama Internal Medicine. La ricerca - Lo studio ha coinvolto circa 4mila mila persone, tutte reduci da un infarto. I ricercatori hanno diviso il campione in gruppi in base al “punteggio” assegnato per le scelte alimentari fatte da ciascuno dopo l'infarto. Nel corso del periodo di monitoraggio si sono verificati, per varie cause (tra cui anche cardiovascolari), oltre mille decessi nel campione. E' emerso che le morti sono sopraggiunte soprattutto tra coloro che anche dopo l'infarto hanno continuato a mangiare male. Il rischio di morire, invece, è risultato ridotto del 30-40% tra coloro che avevano adottato un'alimentazione sana e simile per ingredienti alla dieta mediterranea. Il livello di riduzione del rischio di morte che si raggiunge con piccole modifiche all'alimentazione è comparabile a quello che si ottiene con altre tipologie di intervento preventivo, per es. con la somministrazione di farmaci per abbassare il colesterolo. (Salute, Tgcom24) DIMENTICARE LA PILLOLA PER LA PRESSIONE AUMENTA DEL 40% IL RISCHIO DI INFARTO Gli attacchi di cuore aumentano con rapidi cambiamenti della pressione causati spesso dalla dimenticanza di farmaci L’ipertensione è considerata il primo killer silenzioso al mondo: se non si sa di soffrirne, può portare a un rischio molto alto di morte e di problemi al cuore, e le cifre ormai parlano chiaro, giacché anche nel nostro Paese ne soffrirebbe il 30% della popolazione adulta, circa 15 milioni di persone. A ricordare che rivolgersi al medico e seguire una giusta terapia per regolare la pressione sia un comportamento fondamentale per la salute, arriva anche l’ultima ricerca britannica. UNA PILLOLA PUNTUALE - Secondo i ricercatori, dimenticare di prendere la pillola per la pressione ogni giorno può aumentare il rischio di attacchi di cuore anche del 42 %. Mentre non curarsi, o farlo saltuariamente, alternando momenti in cui la pastiglia è somministrata ad altri in cui i livelli di pressione non vengono contenuti, nel lungo periodo metterebbero il paziente a rischio aumentato del 35% di morte prematura. Il colpevole di tale rischio accentuato sarebbe il continuo ciclo di sbandamenti dei valori arteriosi, che se oscillano troppo tra alto e basso, nuocciono alla salute tanto quanto i valori costantemente troppo alti e fuori scala. Ecco perché, la puntualità nel prendere le medicine è ora considerata un obbligo pari all’andare dal medico per questo tipo di problemi e al generico consiglio di curarsi. Anzi, dicono le ricerche, l’ora migliore per abbassare la pressione arteriosa è la sera, prima di andare a letto: regolarizzare l’orario nella fascia serale avrebbe aiutato a combattere ictus e infarti sul nascere. FATTORI SCATENANTI – Anche la predisposizione genetica, o altre patologie come il diabete, o ancor di più situazioni di stress ricorrente infatti causerebbero un repentino innalzamento e abbassamento della pressione sanguigna, scatenando gli stessi livelli di rischio dovuti al mancare l’appuntamento con la pastiglia serale ripetutamente. Anzi, nemmeno i livelli di medicina presi influirebbero tanto quanto la loro regolarità. Anche minori quantitativi del principio attivo in esse contenuto funzionano, basta che ci si ricordi di curarsi ogni giorno. Mentre resta imperativo il controllo e continuo monitoraggio dei valori pressori di massima e di minima, dal medico, a casa o in farmacia, da fare regolarmente a partire dai 20 anni di età, come consigliano le linee guida sull’ipertensione e prevenzione cardiovascolare.