Anno II – Numero 241 AVVISO 1. Corsi Ecm sessione autunnale: prenotabili sul sito dell’Ordine Martedì 10 Settembre 2013, S. Sergio Il Proverbio di Oggi Fa ‘o gallo ‘ngoppo ‘a munnezza Comandare sui più deboli Notizie in Rilievo Scienza e salute 2. Farmaco contro le disfunzioni epatiche è efficace anche contro il Parkinson 3. Creato test rapido per diagnosi influenza 4. 10 cose che (forse) non sai sul bacio Prevenzione e salute 5. Sepsi, si muore 10 volte di più che d'infarto: ecco perché è importante conoscerla 6. Ecco i consigli per avere capelli sani (senza perderli) 7. Il consumo moderato di vino previene la depressione Alimenti e Salute 8. Il resveratrolo protegge il cervello e allontana l'Alzheimer FARMACO CONTRO LE DISFUNZIONI EPATICHE E’ EFFICACE ANCHE CONTRO IL PARKINSON L’acido ursodesossicolico, base per alcuni farmaci comunemente impiegati per alcune disfunzioni del fegato, potrebbe rappresentare una cura contro il Parkinson. La scoperta è il risultato di 5 anni di "screening" effettuati su farmaci potenzialmente utili per Parkinson dal Sheffield Institute for Translational Neuroscience, Regno Unito. "È davvero un grande momento per la ricerca sul Parkinson. Per la prima volta, stiamo iniziando a identificare dei farmaci che contrastino il Parkison, possibilmente rallentandolo o fermandone la progressione, anziché solo i suoi sintomi". Identificato il farmaco, la ricerca si sposterà sulla sperimentazione nei confronti di chi è già malato, in modo tale da valutare quale sia la dose ideale da assumere e se, come ipotizzato, possa essere una reale ed efficace arma per combattere questa malattia. (Sn) Creato Test Rapido per DIAGNOSI Influenza Sviluppato un nuovo approccio per la diagnosi precoce e rapida dell'influenza. La tecnologia determina il ceppo specifico del virus influenzale e aiuta a scegliere il farmaco più efficace per il trattamento entro i 2 giorni dalla comparsa dei sintomi. Si tratta di un test diagnostico veloce e poco costoso e simile ai tamponi faringei per mal di gola e ai test di gravidanza fai-da-te, che sfrutta diverse forme di carboidrati per rilevare l'emoagglutinina e la neuraminidasi, i due principali antigeni dei virus dell'influenza che ne determinano il ceppo. L'innovativo sistema indica sia il tipo di infezione sia il ceppo. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 241 PREVENZIONE E SALUTE SEPSI, SI MUORE 10 VOLTE DI PIÙ CHE D'INFARTO: ECCO PERCHÉ È IMPORTANTE CONOSCERLA Poco nota, diagnosticata con difficoltà, è in realtà una delle malattie più comuni e più mortali. Sarà per colpa del nome difficile, sarà perché non se ne parla praticamente mai al di fuori dei reparti di terapia intensiva: di fatto la sepsi è una malattia sconosciuta ai più, anche se è molto comune e soprattutto grave, con una mortalità cinque volte più alta dell'ictus e dieci volte superiore a quella dell'infarto. Anche per questo gli esperti di tutto il globo hanno indetto per il 13 settembre la Giornata Mondiale della Sepsi: un'occasione per riflettere, aumentare la consapevolezza della popolazione, migliorare la gestione dei pazienti. INFEZIONE – Scorrendo i numeri della sepsi, infatti, c'è di che avere paura: nel mondo ogni due secondi circa un paziente muore per colpa di questa sindrome, che colpisce 26 milioni di persone ogni anno. Anche nell'Unione Europea l'incidenza è elevatissima: 90 casi ogni 100mila abitanti, più delle vittime di tumore al seno, e la frequenza sta aumentando per colpa dell'invecchiamento della popolazione. Ma che cosa è la sepsi? «Si tratta di un'infezione grave, una sindrome che può avere manifestazioni diverse sovrapposte a quelle di altre malattie: per questo spesso è difficile diagnosticarla», spiega Massimo Girardis, coordinatore del Gruppo di studio infezioni e sepsi della Società Italiana di Anestesia, Analgesia, Rianimazione e Terapia Intensiva. La sepsi si manifesta quando la risposta infiammatoria dell'organismo a un'infezione qualsiasi danneggia tessuti e organi, portando a shock e insufficienza multipla d'organo fino alla morte. Nella prima fase della sepsi l'infezione da localizzata diventa generalizzata, superando i meccanismi di difesa dell'organismo: i germi, in pratica, entrano in circolo scatenando una risposta infiammatoria sistemica che deteriora le funzioni degli organi e quando questi smettono di funzionare del tutto si ha un vero e proprio shock settico che può portare alla morte. DIFFUSA – Purtroppo infatti, nonostante l'arsenale di vaccini, antibiotici e terapie di emergenza a disposizione oggi, in molti casi la sepsi è fatale: il tasso di mortalità oscilla fra il 30 e il 60% e una buona dose di colpa spetta pure ai germi, diventati resistenti ai trattamenti antibiotici a causa dell'uso non sempre ideale che viene fatto di questi medicinali. La sepsi è per giunta un problema in aumento, perché con l'incremento della popolazione anziana è cresciuto anche il “bacino” di soggetti più fragili di fronte alle infezioni, fuori e soprattutto dentro gli ospedali. È proprio fra i pazienti ricoverati che spesso la sepsi assume i contorni più gravi e la Giornata Mondiale, oltre a far conoscere il problema alla popolazione, dovrebbe essere un momento di riflessione generale per far sì che la sua gestione migliori ovunque. «Dobbiamo prevenire le infezioni ospedaliere ed evitare che si aggravino – osserva Girardis –. Inoltre, dovremmo anche capire come gli ospedali curano questi pazienti: purtroppo, a parte poche eccezioni, nelle cliniche non c'è un buon controllo di qualità per l'assistenza dei casi di sepsi». Riuscire a ridurre la sepsi, tuttavia sarebbe forse più semplice di quanto appaia a prima vista se tutti ci ricordassimo che il primo passo per evitare la sepsi è proteggersi dalle infezioni con un metodo alla portata di chiunque: lavandosi spesso e bene le mani. Non a caso proprio l'immagine di due mani ben insaponate campeggia sull'homepage del sito ufficiale della Giornata Mondiale della Sepsi. (Salute, Corriere Sera) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 241 PREVENZIONE E SALUTE ECCO I CONSIGLI PER AVERE CAPELLI SANI (SENZA PERDERLI) Le acconciature alla moda e le cattive abitudini quando laviamo e asciughiamo i capelli possono comprometterne la salute Capelli abbondanti, luminosi, sani, che non cadono a bizzeffe nel lavandino al mattino, quando ci pettiniamo. È possibile, a patto di prendersene cura costantemente e dire addio ad abitudini che possono rivelarsi dannose, primi fra tutti i «cento colpi di spazzola» consigliati dalle nostre nonne. Lo spiega un documento dell'American Academy of Dermatology, secondo cui anche seguire le mode in fatto di acconciature può rivelarsi «pericoloso»: extension, treccine e piastre per lisciare i capelli dovrebbero essere utilizzati con il contagocce, se non si vogliono perdere più capelli del dovuto. CONSIGLI – «Il modo in cui ci pettiniamo e gli accessori che usiamo possono provocare danni ai capelli e renderli fragili, poco luminosi, crespi fino a provocarne la caduta – spiega Paradi Mirmirani, dermatologo dell'università della California che ha contribuito alla stesura del documento –. Le CATTIVE ABITUDINI possono dare il colpo di grazia: spazzolarli troppo a lungo, ad esempio, favorisce la formazione delle doppie punte. REGOLE PER CAPELLI SANI: la buona notizia è che avere capelli sani e belli è possibile, seguendo piccoli accorgimenti quando li laviamo, li asciughiamo e li acconciamo». La prima regola è scegliere prodotti per il lavaggio delicati, limitare inoltre l'uso di tinture e altri prodotti chimici aggressivi; una volta puliti, i capelli devono quindi essere trattati con molta delicatezza. PETTINATURE – «Quando sono bagnati dovrebbero essere avvolti in un asciugamano o lasciati asciugare all'aria, almeno parzialmente: è bene cercare di farlo più possibile, limitando l'uso del phon che è molto “stressante” –. I capelli umidi, inoltre, sono più fragili del normale e non andrebbero pettinati o spazzolati perché possono spezzarsi più facilmente; l'unica eccezione sono quelli molto ricci o ruvidi, che è meglio pettinare da bagnati per ridurre il pericolo di rotture. I capelli vanno spazzolati il meno possibile, inoltre, per diminuire il rischio di doppie punte». CONSIGLI DI STILE: molte acconciature di moda, infatti, possono essere dannose per la salute delle chiome. «Il prodotti come gel e fissativi ad esempio dovrebbero essere usati raramente, perché applicarli e poi pettinare i capelli per dare loro la “forma” desiderata può spezzarli e alla lunga favorirne la caduta – dice lo specialista –. Allo stesso modo, le piastre andrebbero usate solo su capelli asciutti, a temperature basse e mai tutti i giorni, così come gli strumenti per creare ricci, da applicare per non più di uno-due secondi sulle ciocche. Il calore, di qualsiasi genere sia, fa male». Infine, no a trecce, treccine, code di cavallo, extension: la tensione che esercitano sui capelli può facilitarne la caduta, per cui non devono essere acconciature scelte tutti i giorni ma solo per “occasioni speciali”. «Se si perdono i capelli in quantità eccessiva è bene comunque rivolgersi al dermatologo, perché a volte modificare le proprie abitudini o la pettinatura non basta a risolvere il problema». (Salute, Corriere Sera) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 241 SCIENZA E SALUTE 10 COSE CHE (FORSE) NON SAI SUL BACIO Un apostrofo rosa tra le parole "ti amo"? No, il bacio è molto di più: curiosità e foto su di un'attività che ci impegna oltre 300 ore nella vita. In media, spendiamo due settimane della nostra vita a baciarci. Più o meno 336 ore. In questo modo ci scambiamo germi (il più delle volte innocui), ormoni e soprattutto informazioni. Un'usanza, il bacio, le cui origini si perdono nella notte dei tempi, tranne che a… Mangaia, l'isola del pacifico i cui abitanti non ne avevano mai sentito parlare fino all'arrivo degli inglesi nel 1700. 1. Il bacio che (non) uccide: Un bacio può contenere fino a 278 diversi batteri, ma il 95% di questi non sono pericolosi. In compenso baciare migliora la resistenza agli allergeni. 2. Il bacio più lungo; Il record del bacio più lungo del mondo appartiene a una coppia tailandese. Nel 2011 hanno tenuto le labbra incollate per quasi due giorni di fila: 46 ore, 24 minuti e nove secondi. 3. Meditazione al bacio: Baciarsi è spiritualmente appagante: il bacio induce gli stessi effetti rilassanti dello yoga e della meditazione. 4. Basium & kiss: Gli antichi romani distinguevano tra tre tipi di bacio: l'osculum, dato ai familiari, il basium, bacio d'amore e il savium, bacio della libidine (e delle prostitute). L'Oxford English Dictionary invece contiene ben 52 termini sinonimo di bacio. 5. Barra a destra: scoperto che l'80% delle coppie che si baciano, girano la testa a destra. Anche quando baciano una bambola a grandezza naturale. 6. XXX: La X è utilizzata spesso come simbolo che indica i baci negli sms (e non solo). Ma perché? Un'ipotesi è che nel medioevo, la maggior parte delle persone, analfabete, firmavano con una X, e in seguito baciavano il foglio per mostrare la sincerità del loro gesto. 7. Saliva e testosterone: Durante un bacio ci si scambia saliva che contiene sali e minerali che forniscono informazioni importanti sulla salute del partner. Non solo: le mucose della bocca sono permeabili al testosterone, l'ormone maschile che aumenta l'eccitazione. 8. Il primo bacio è... decisivo: Lo psicologo Gordon Gallup Jr dell'Università di New York ha studiato il comportamento post bacio di 200 tra uomini e donne, scoprendo che la maggior parte di loro ha smesso di vedere qualcuno da cui era stato attratti, dopo il primo bacio perché questo non li aveva convinti. Le donne si sono rivelate più esigenti rispetto agli uomini. 9. Uomini & donne: Le donne usano l'intensità e la frequenza del bacio per valutare l'idoneità di un uomo per i rapporti a breve termine e se un rapporto a breve termine si può evolvere in un rapporto a lungo termine. Gli uomini invece, secondo alcuni psicologi, ricorrono al bacio, soprattutto nelle relazioni a breve termine, per aumentare la probabilità di avere rapporti sessuali. 10. Bacio e teletrasporto; Fino agli anni 60 negli Stati Uniti era vietato mostrare baci interrazziali sullo schermo: quando cadde il divieto il primo bacio si consumò in un episodio di Star Trek, tra il capitano Kirk (William Shatner) e il tenente Uhura. All'inizio la sceneggiatura prevedeva che a baciare l'attrice Nichelle Nichols fosse il tenente Spock. (Focus) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 241 PREVENZIONE E SALUTE IL CONSUMO MODERATO DI VINO PREVIENE LA DEPRESSIONE Pochi bicchieri di vino a settimana garantiscono uno schermo contro la depressione. E' quanto asseriscono i ricercatori dell'Univ. di Navarra a Pamplona che hanno pubblicato su BMC Medicine la loro indagine. Gli scienziati hanno scoperto che bere quantità moderate di alcol, in particolare vino, potrebbe essere associato a un rischio più basso di depressione. I volontari che hanno consumato dai due ai sette bicchieri di vino a settimana riduce del 32% le possibilità di soffrire di depressione rispetto a coloro che non hanno assunto alcol. Secondo i ricercatori, chi ha bevuto in media dai 5 ai 15 grammi di alcol al giorno aveva un minore rischio di sviluppare la patologia. Questa scoperta contraddice studi precedenti che hanno associato l'alcol a un aumento dei rischi di depressione. Secondo l'autore risultati contraddittori potrebbero essere dovuti al fatto che il risultato non include persone che hanno sofferto in passato di depressione o di alcolismo. La conclusione è che "Un consumo moderato può ridurre l'incidenza della depressione mentre i forti bevitori sembrano avere un rischio più alto". (Sn) IL RESVERATROLO PROTEGGE IL CERVELLO E ALLONTANA L'ALZHEIMER Favorisce azione antiossidante La vendemmia è alle porte, ma la ricerca sta già dando buoni frutti. Scienziati cinesi hanno scoperto un altro benefico effetto del resveratrolo, il polifenolo che rende così “salutari” il vino e la buccia di ogni acino. Alla Zhengzhou University, infatti, i ricercatori hanno scoperto come e perché la sostanza naturale interviene positivamente sulla circolazione sanguigna proteggendo il cervello dallo stress ossidativo. Nei fatti allontanando la demenza vascolare, Alzheimer, ma anche Parkinson e Huntington. Gli effetti del resveratrolo sono sorprendenti su memoria e apprendimento. Lo hanno testato i ricercatori sugli animali. Su alcuni di essi, affetti da demenza vascolare, il polifenolo ha contribuito a contrastare la degenerazione dei vasi sanguigni. Quali benefici? - Secondo la ricerca cinese, pubblicata su Neural Regeneration Research, sono tre i benefici a livello funzionale della sostanza: 1. ridurre i livelli di malondialdeide, una “spia” nel sangue dell'azione dei radicali liberi, 2. favorire l'azione del glutatione, un antiossidante, dell'ippocampo e della corteccia cerebrale 3. favorire l’azione di un altro potente molecola anti-age, il superossido dismutasi. (Salute, Sole 24ore)