Anno II – Numero 243 Giovedì 12 Settembre 2013, SS Nome di Maria, S. Guido Il Proverbio di Oggi ‘O peggio passo è chillo d’ ‘a porta. Notizie in Rilievo Prevenzione e salute 1. L'accoppiata vincente contro l'infiammazione? Aspirina e omega 3 Farmaci e salute 2. I farmaci per alleviare i dolori mestruali Scienza e salute 3. Asimmetrico o irregolare: le anomalie del seno 4. Una molecola potrebbe farci diventare «invisibili» alle zanzare 5. Chi ha i testicoli piccoli è un padre migliore 6. Sleep: problemi di concentrazione per chi soffre di insonnia 7. Messo a punto un naso elettronico per diagnosticare i tumori polmonari .. Il momento più brutto è quello in cui ci si chiude la porta alle spalle I FARMACI PER ALLEVIARE I DOLORI MESTRUALI Quali medicinali scegliere e come assumerli contro spasmi e crampi da ciclo Per una donna su due il ciclo è una tortura: colpa della dismenorrea (mestruazione dolorosa), che provoca spasmi o crampi. Il dolore alla parte bassa del ventre, alle cosce e al coccige appare di solito il giorno prima dell'inizio del flusso e si spegne nell'arco della prima giornata. La prevenzione: Per prevenire il malessere è utile il magnesio, da prendere in fiale o bustine almeno una settimana prima del ciclo. È importante riposare bene e fare una leggera attività fisica anche nei primi giorni di flusso. Gli antinfiammatori: Se invece hai bisogno di bloccare i dolori mestruali, puoi ricorrere ai farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans). Secondo Assosalute, l'Associazione nazionale farmaci di automedicazione, i più adatti sono quelli a base di ibuprofene, naprossene sodico e ketoprofene, oltre all'acido acetilsalicilico (da evitare sotto i 16 anni e in chi ha il ciclo abbondante). Vanno presi a stomaco pieno e senza mischiarli con alcol. Non sono indicati a chi soffre di disturbi gastrointestinali o renali o assume medicine per aumentare la fluidità del sangue. Le alternative: In questi casi, i Fans possono essere sostituiti dal paracetamolo, che però non è adatto a chi ha problemi al fegato. Se il dolore è sordo (e non acuto, come nei crampi) e si risveglia in qualunque giorno del ciclo, potrebbe trattarsi di un problema ginecologico (dismenorrea secondaria): parlane col tuo medico. L'uso di contraccettivi ormonali, assunti sempre dietro prescrizione e controllo medico, può essere d'aiuto a risolvere il malessere del ciclo. (OK, Salute e Benessere) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 243 SCIENZA E SALUTE ASIMMETRICO O IRREGOLARE: LE ANOMALIE DEL SENO Dalla politelia al capezzolo introflesso, dalla mammella tuberosa alla sindrome di Poland: ecco quali sono i problemi, di varia entità, che possono modificare l'aspetto della mammella Dovrebbe essere l'arma di seduzione per eccellenza. Invece capita che sia asimmetrico, che abbia forma irregolare o caratteristiche strane. Si tratta del seno, che può essere colpito da diverse anomalie. Problemi di varia entità, che ostacolano le attività quotidiane, come frequentare lo spogliatoio di una palestra, indossare un costume, avere una vita sessuale. Eppure se ne parla poco. L'argomento resta uno dei meno studiati anche in ambito medico: gli ultimi dati disponibili risalgono agli anni Sessanta e al lavoro del chirurgo plastico brasiliano Ivo Pitanguy. Dalla politelia al capezzolo introflesso, dalla mammella tuberosa alla sindrome di Poland, ecco le schede delle principali anomalie che colpiscono il seno, compilate con la consulenza di Marco Klinger, professore di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica all'Università degli Studi di Milano e responsabile dell'unità operativa di chirurgia plastica all'istituto clinico Humanitas di Rozzano. In questa edizione si tratta la Politelia, nelle edizioni successive il Capezzolo introflesso, la mammella tuberosa e la sindrome di Poland. La POLITELIA:Cause e terapie della presenza di capezzoli in più La politelia (dal greco poli che significa tanti e thélé, capezzoli) è il tipo più comune di malformazione che riguarda il seno. Come il nome stesso suggerisce, consiste nella presenza di capezzoli in più, i cosiddetti capezzoli soprannumerari o accessori. Questi ultimi si presentano di solito come una macula che, nel 75% dei casi, ha un diametro che può raggiungere al massimo il 30% del diametro dei capezzoli principali. I capezzoli accessori di solito sono singoli e di frequente si presentano lungo la linea mammaria, l'area che decorre dell'ascella fino all'inguine, avvicinandosi all'ombelico. Molto raramente si trovano su schiena, spalle o collo. Di solito sono asintomatici, ma talvolta possono cambiare colore, diventare tumefatti o addirittura secernere latte in alcuni momenti della vita, come adolescenza, ciclo mestruale, gravidanza. CAUSE. È una malformazione presente fin dalla nascita, che colpisce tra due e sei donne su cento. L'origine sembra ereditaria. Secondo le teorie evoluzionistiche, nel Dna umano è scritto che l'uomo deriva da altri mammiferi e per questo può potenzialmente sviluppare più capezzoli. TRATTAMENTO. Il rimedio è solo chirurgico. L'intervento è paragonabile a quello per l'asportazione di un neo: in sostanza, il chirurgo «ritaglia» con il bisturi l'area intorno al capezzolo con una forma a losanga e poi sutura i due lembi di pelle. Di solito si usano i punti riassorbibili. La cicatrice, la cui lunghezza dipende dal diametro della lesione, è in genere poco visibile. L'intervento dura 20-30 minuti e si esegue in anestesia locale. L'iter per ottenere l'esenzione prevede una visita del medico di famiglia che, constatata l'anomalia, prescriverà una visita specialistica dal chirurgo plastico. Sarà poi quest'ultimo a decidere e a programmare, nell'ambito dell'attività ospedaliera, l'intervento. (OK, Salute e Benessere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 243 SCIENZA E SALUTE UNA MOLECOLA POTREBBE FARCI DIVENTARE «INVISIBILI» ALLE ZANZARE Individuate alcune sostanze in grado di stordire l'olfatto dei fastidiosi insetti, trasformandoli in creature del tutto innocue Vagano giorno e notte a caccia della loro preda e immancabilmente, guidate dall'odore, la trovano. Ma l'incubo estivo delle zanzare potrebbe diventare un ricordo. Sembra infatti possibile mettere a punto una sorta di "mantello dell'invisibilità" che impedisca alle zanzare di stanare la vittima a cui succhiare il sangue. Un team di scienziati del Dip. di Agricoltura di Gainesville (Florida) ha descritto, la scoperta di alcune sostanze, presenti naturalmente sulla pelle umana, in grado di bloccare la capacità delle zanzare di annusare e individuare la propria vittima. PERICOLOSE - uno degli autori dello studio, ha ricordato quanto le zanzare siano non solo fastidiose ma pericolose o addirittura letali, perché vettori di malattie. Lo loro puntura trasmette la malaria e altre malattie che ogni anno uccidono un milione di persone nel mondo, in particolare nelle regioni tropicali. In America, per es., alcune zanzare diffondono un raro tipo di encefalite. Negli ultimi anni si sono affermati repellenti chimici a base di Deet (Dietiltoluamide), la cui efficacia dura alcune ore. «I repellenti - sono stati il cardine per prevenire le punture di zanzara. Tuttavia, alcune persone non tollerano la sensazione o l'odore di questi prodotti. Noi stiamo esplorando un approccio diverso, basato sulla ricerca di sostanze che alterano il senso dell'olfatto della zanzara. Se una zanzara non può percepire che la sua "cena" è pronta, non ci saranno ronzii, atterraggi né morsi». Sono le zanzare femmine a succhiare il sangue per ottenere una proteina necessaria alla produzione di uova fertili. Questi insetti possono sentire l'odore di una persona da oltre 100 metri di distanza. LE MOLECOLE - Testando una vasta gamma di sostanze, i ricercatori hanno scoperto che alcune molecole (in particolare la 1-metilpiperazina) sono in grado di stordire l'olfatto delle zanzare, tanto da "trasformarle" in creature completamente innocue. La 1-metilpiperazina è già presente in alcuni medicinali e cosmetici, quindi potrebbe essere possibile pensare a un largo uso futuro. Dagli anni '90 i ricercatori hanno analizzato le sostanze secrete dalla pelle umana o formate dai batteri presenti sulla cute in grado di rendere alcune persone più "attraenti" di altre per le zanzare. L'odore di ognuno di noi, è il risultato di centinaia di composti sulla pelle, molti emessi attraverso il sudore, altri attraverso i batteri. L'ESPERIMENTO - Per identificare gli odori che attraggono le zanzare, i ricercatori hanno usato una gabbia speciale divisa da uno schermo e hanno spruzzato varie sostanze su un lato, documentando gli effetti sugli insetti. Alcuni composti, come l'acido lattico comunemente presente nel sudore umano, ha mostrato di avere un vero "effetto esca", attraendo il 90% delle zanzare sullo schermo. Mentre la reazione ad altri composti è stata praticamente nulla, cioè le zanzare non si sono neanche alzate in volo. In altri casi gli insetti sono andati in confusione. «Se si mette la mano in una gabbia dove sono stati rilasciati questi inibitori, quasi tutte le zanzare restano ferme e non riconoscono la presenza dell'arto. Noi la chiamiamo anosmia o iposmia, cioè l'incapacità o una ridotta capacità di sentire gli odori». (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 243 SCIENZA E SALUTE CHI HA I TESTICOLI PICCOLI È UN PADRE MIGLIORE La scoperta di un’università americana: il testosterone influenza i comportamenti Una ricerca dell’univ. americana Emory rivela che gli uomini che hanno i testicoli più piccoli sono padri migliori. Sembra che questo sia dovuto al livello di testosterone, che influisce sui comportamenti paterni e sulle loro azioni nei primi anni di vita del bambino. Secondo questi ricercatori, le persone che hanno una presenza più bassa di questo ormone sono più inclini a prendersi cura dei figli. Gli esperimenti sono stati condotti mostrando alcune foto di bambini a 70 padri. Pare che il cervello degli uomini che hanno i testicoli più piccoli risponda in modo più intenso a queste sollecitazioni emotive. I ricercatori hanno specificato che il collegamento tra il livello di testosterone e i comportamenti dei maschi è presente anche negli animali. Le specie che hanno i testicoli più grandi, infatti, sono quelle più propense a cambiare diversi partner. (Salute, Tgcom24) SLEEP: PROBLEMI DI CONCENTRAZIONE PER CHI SOFFRE DI INSONNIA A rimetterci in particolare sono la memoria e la capacità di messa a fuoco sui compiti da svolgere Se chi ne soffre ne è forse già a conoscenza, almeno per quanto riguarda la propria esperienza personale, ora uno studio condotto dall’ Univ. of California di San Diego e pubb. su Sleep lo conferma: chi soffre di insonnia riesce a concentrarsi di meno di chi, invece, non ha alcun problema con il riposo notturno. Gli studiosi hanno esaminato le scansioni cerebrali di 25 soggetti insonni e le hanno paragonate poi con quelle di altrettante persone che, al contrario, dichiaravano di non avere alcun problema con il sonno. Le risonanze magnetiche sono state effettuate mentre i volontari allo studio stavano effettuando esercizi di memoria via via più impegnativi: a paragone effettuato, i ricercatori hanno rilevato che le funzioni cerebrali di coloro che non riposano bene sono alterate, e che in particolare a rimetterci sono la memoria, i tempi di reazione e la capacità di concentrazione e di messa a fuoco sui compiti da svolgere. “Abbiamo rilevato - spiega Drummond, che i soggetti affetti da insonnia non sono in grado di attivare le regioni cerebrali appropriate per la risoluzione dei problemi e, allo stesso tempo, non sono capaci di spegnere le aree del cervello irrilevanti ai fini dell’esecuzione dei compiti”. (Salute, Sole 24ore) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 243 PREVENZIONE E SALUTE L'ACCOPPIATA VINCENTE CONTRO L'INFIAMMAZIONE? ASPIRINA E OMEGA 3 Omega 3 e aspirina sono un'accoppiata vincente contro l'infiammazione: se i primi sono il materiale di partenza utilizzato dall'organismo per molecole in grado letteralmente di “spegnere” i processi infiammatori, la seconda aiuta le cellule a dare il via alla produzione di queste sostanze dall'attività antinfiammatoria. A svelare questo meccanismo è uno studio pubblicato sulla rivista Chemistry & Biology dai ricercatori dell'Harvard Medical School di Boston e dell'University of Southern California di Los Angeles (USA). Le sostanze in questione sono le resolvine, note per la loro capacità di contrastare l'infiammazione associata a disturbi come le malattie polmonari infiammatorie, quelle cardiache e l'artrite. “L'aspirina – ha spiegato Nicos Petasis, coautore dello studio – è in grado di modificare un enzima infiammatorio per interrompere la sintesi di molecole che propagano l'infiammazione e produrre invece dagli acidi grassi omega 3 molecole, come la resolvina D3, che aiutano a far terminare l'infiammazione”. Non solo, Petasis e colleghi hanno scoperto che rispetto ad altre resolvine la D3 rimane più a lungo nei siti dell'infiammazione, dove potrebbe svolgere delle funzioni specifiche nelle fasi finali della battaglia contro i processi infiammatori dannosi per l'organismo. Somministrate a cellule umane o a topi, sia la resolvina D3, sia la forma di resolvina D3 prodotta in presenza di aspirina esercitano una potente azione antinfiammatoria. Infine, i ricercatori hanno identificato i recettori che nelle cellule umane vengono attivati dalla resolvina D3. Con queste informazioni alla mano sarà possibile approfondire ulteriormente la conoscenza dei meccanismi antinfiammatori in cui è coinvolta questa molecola e capire quali malattie infiammatorie potrebbero essere trattate sfruttando la sua attività. (Salute, Sole24ore) MESSO A PUNTO UN NASO ELETTRONICO PER DIAGNOSTICARE I TUMORI POLMONARI Un naso elettronico per diagnosticare il cancro ai polmoni: e' la sfida di un nuovo studio condotto da un team di ricercatori dell'Universita' della Lettonia. I test attualmente disponibili per il tumore polmonare prevedono esami del sangue e delle urine, seguiti da TAC e radiografie al torace. Il nuovo metodo potrebbe identificare le persone ad alto rischio di cancro ai polmoni, permettendo una rapida valutazione dei sintomi. Il progetto sfrutta la tecnica del "naso" elettronico, capace di rilevare differenti composti organici volatili associati a condizioni polmonari sane e al cancro. Il test e' stato valutato sinora su un campione di 252 pazienti affetti da tumore ai polmoni, 223 con altre patologie polmonari, 265 non fumatori e 210 fumatori. Tra i non fumatori, il "naso" e' riuscito ad identificare il cancro dall'analisi del respiro in 128 individui con solo 5 diagnosi scorrette mentre nel gruppo dei fumatori i diagnosticati sono stati 114 con falsi risultati positivi associati a cinque persone. (Sn)