Mercoledì 18 Settembre 2013, S. Sofia Anno II – Numero 247 AVVISO Il Proverbio di Oggi 1. Corsi Ecm sessione autunnale: prenotabili sul sito dell’Ordine ‘A simpatia arape ogni vià La simpatia apre ogni strada Notizie in Rilievo Patologie e salute 2. Convivere con l’ipertiroidismo Farmaci e salute 3. Integratori: quando e come usarli 4. Puoi sgonfiare la pancia bevendo l'argilla! Scienza e salute 5. L'ottimismo allunga la vita 6. A che serve il pianto femminile? 7. Perché si formano le macchie sulla pelle? Psicologia e salute 8. Far bene l’amore allunga la vita 9. Giovani e sesso: presto e senza precauzioni. L'OTTIMISMO ALLUNGA LA VITA Test effettuato cardiovascolari su persone con pregresse patologie VOLONTARI SUDDIVISI PER PERSONALITÀ - Lo studio è stato portato avanti su 600 individui seguiti per 5 anni. Tutti i partecipanti avevano sin dall'inizio dello studio un problema cardiovascolare a carico delle arterie che ossigenano il cuore (le coronarie) e quindi erano a rischio infarto. Gli esperti hanno diviso i pazienti per personalità, distinguendo due gruppi: gli ottimisti e coloro che, al contrario, avevano una visione un po' più cupa della vita. A distanza di 5 anni, meno del 10% degli ottimisti è deceduto, contro il 16,5% dell'altro gruppo. In altri termini, essere di indole positiva riduce il rischio di morte per qualsiasi causa del 42%. Gli esperti hanno anche riscontrato che coloro che tendono a essere di buon umore sono, in media, più attivi fisicamente e anche questo aspetto può incidere sul loro minore rischio di morte. (Salute, Tgcom24) A CHE SERVE IL PIANTO FEMMINILE? Le lacrime femminili contengono sostanze capaci di ridurre l’eccitazione sessuale maschile e la produzione di testosterone, l’ormone responsabile del desiderio e dell’aggressività. Lo ha dimostrato un esperimento in cui alcuni volontari maschi sono stati invitati a distinguere con l’olfatto un fazzoletto imbevuto di lacrime e uno imbevuto di soluzione salina. Non ci sono riusciti, ma dopo aver annusato le lacrime erano meno attratti da fotografie e filmati di donne, e nella loro saliva i livelli di testosterone erano ridotti. La risonanza magnetica funzionale ha poi mostrato una minore attività nell’area cerebrale associata al desiderio sessuale. Stammi lontano: dal punto di vista evolutivo, le donne ricorrerebbero al pianto per tenere sotto controllo il desiderio maschile e, in particolare, per respingere le aggressioni sessuali. (Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 247 PATOLOGIE E SALUTE CONVIVERE CON L’IPERTIROIDISMO L’esperto ci spiega quali sono i sintomi, quali problematiche comporta e come si cura questo disturbo. L’ipertiroidismo è una delle patologie più diffuse che colpisce la tiroide. “Si tratta - ci spiega il prof. Francesco Lippi, endocrinologo e professore della Scuola di Endocrinologia di Pisa - di una sindrome clinica causata da un eccesso di ormoni tiroidei nel circolo sanguigno, dovuta a un’iperfunzione della tiroide. L'ipertiroidismo, come del resto la maggior parte delle malattie che colpiscono la tiroide colpisce più frequentemente il sesso femminile rispetto a quello maschile e la sua prevalenza è fra i 20 e i 45 anni. Questo tipo di patologia può interessare anche i giovanissimi e la sintomatologia ė molto aggressiva, non discostandosi molto dalla forma dell'adulto ma, fortunatamente, l'incidenza nei bambini è molto rara. L'ipertiroidismo che colpisce le persone più anziane può essere invece più subdolo, con sintomi meno eclatanti. Spesso in questi casi si tratta di disturbi cardiaci, come una aritmia cardiaca”. Quali sono le cause che si nascondono dietro questa patologia così diffusa? “Le cause più frequenti di questo disturbo- ci dice l’endocrinologo- sono rappresentate dal Morbo di Basedow, malattia autoimmune caratterizzata dalla presenza di auto-anticorpi stimolanti la ghiandola della tiroide, dal gozzo nodulare tossico e dall'adenoma tossico. Può essere presente anche un ipertiroidismo transitorio come in alcune forme di tiroiditi, sia autoimmuni che virali. Può essere presente un ipertiroidismo da eccesso di ormoni legato all’assunzione eccessiva, e spesso ingiustificata, di ormoni tiroidei per es. in alcuni tipi di diete dimagranti o da farmaci, come l'amiodarone, farmaco antiaritmico ricco di iodio”. Ma in che modo si manifesta l’ipertiroidismo e quali sono gli esami da effettuare? Scopriamolo insieme. I sintomi più comuni: Un dimagrimento repentino e ingiustificato, palpitazioni, eccessiva sudorazione sono dei campanelli di allarme che potrebbero rivelarci che la nostra tiroide non funziona come dovrebbe. “I sintomi più comuni dell'ipertiroidismo - ci spiega il prof. Lippi - sono in genere repentini e rappresentati da un’accelerazione cardiaca (tachicardia), o dalla comparsa di extrasistoli (palpitazioni), oppure da alterazioni del ritmo cardiaco (fibrillazione atriale o flutter atriale), ma anche senso di caldo eccessivo con sudorazione abbondante, perdita del peso nella sua componente muscolare, stanchezza, e aumento del senso di ansia, insonnia, tremori alle estremità, ecc. In alcuni casi può essere presente un interessamento oculare, la cosiddetta oftalmopatia basedowiana: questo può interessare sia il bulbo oculare con fastidio alla luce, irritazione della congiuntiva (arrossamento) o ispessimento (chemosi), lacrimazione, sia la palpebra (edema) o retrazione palpebrale (occhio più aperto), che i muscoli orbitari con comparsa di visione doppia (diplopia). Possono essere interessate, in casi ancora più rari, anche le estremità inferiori con la comparsa di una dermatite, cosiddetta a buccia di arancia, in corrispondenza della parte anteriore della gamba (mixedema pretibiale)”. (Sani e Belli) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 247 PSICOLOGIA E SALUTE FAR BENE L’AMORE ALLUNGA LA VITA Sono gli effetti positivi dell’ossitocina, chiamata anche “ormone dell’amore”, che alza le difese immunitarie e favorisce l’empatia e la socializzazione Far bene l’amore fa bene alla salute? Sembra proprio di sì, sembra che il sesso aiuti a vivere meglio perché influisce positivamente non solo sulla condizione psichica, ma anche su quella fisica, contribuendo addirittura a prevenire alcune malattie. Uno dei maggiori meriti va all’ossitocina, detta anche “ormone dell’amore”. L’ossitocina è conosciuta per i ruoli che ricopre nella regolazione delle contrazioni dell’utero durante il parto, della muscolatura intorno alle ghiandole mammarie per favorire l’allattamento e per la sua correlazione con la formazione e l’instaurarsi di un legame emotivo e sentimentale tra due persone. Presente nel nostro organismo, viene rilasciata nel sangue in una quantità 5 volte maggiore durante un orgasmo. Come riportato dalla rivista Time, sarebbe proprio in questa fase che, oltre ai ruoli ormonali descritti, ne ricopre altri: regola la temperatura corporea, rafforza le difese immunitarie, controlla il cuore e la pressione sanguigna, favorisce la coagulazione del sangue. CHI VIVE MEGLIO VIVE PIÙ A LUNGO:una ricerca effettuata presso l'Univ. di Harvard ha tentato di calcolare esattamente di quanto si allunga la vita mettendo in pratica particolari abitudini e stili di vita. “L’invecchiamento non è semplicemente una questione di geni o di destino. Condurre uno stile di vita sano può assicurare una lunga vita” hanno dichiarato gli studiosi. E tra le sane abitudini, oltre a un’alimentazione corretta e a un costante esercizio sportivo, c’è anche un’attività sessuale regolare. Secondo i ricercatori di Harvard infatti chi ha un’attività sessuale regolare vive 2 anni e mezzo in più. E naturalmente se il sesso sfocia nel matrimonio ancora meglio, perché chi decide di sposarsi e ha un matrimonio felice di anni ne guadagna anche dieci. (Sani e Belli) GIOVANI E SESSO: PRESTO E SENZA PRECAUZIONI Sono curiosi del sesso, tanto che la loro prima volta capita sempre prima, ma non del suo lato negativo, quello delle malattie a trasmissione sessuale, che di conseguenza sono sempre più diffuse. L’immagine preoccupante dei “giovani d’oggi” viene da un’indagine condotta dall’Osservatorio Nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza da cui emerge la necessità di una migliore educazione in questo campo. Lo studio ha riguardato 1400 ragazzi tra i 15 e i 25 anni. Per quasi un intervistato su cinque (il 19%) il primo rapporto è avvenuto prima dei 14 anni, una cifra doppia rispetto a un’indagine analoga dello scorso anno. A preoccupare gli esperti, oltre alla precocità dei primi rapporti, è la scarsa informazione in tema di rischi correlati ai rapporti sessuali: il 73% dei ragazzi non conosce nemmeno 5 fra le principali malattie a trasmissione sessuale, il 33% pensa che la loro incidenza sia trascurabile ed il 57% non stima il tasso di Hiv. Non va meglio in ambito di prevenzione. Molto meno della metà dei giovani (35% dei maschi e 29% delle femmine) ricorre al preservativo e solo il 23% delle ragazze e il 46% dei ragazzi ha effettuato un controllo a 18 anni. Sconosciuti risultano i consultori, con l’88% del campione che non ha idea di dove si trovino quelli della propria città. Il risultato è che il 3% dei maschi e il 5% delle ragazze ha già contratto una malattia venerea, e nonostante gli intervistati siano concordi nel ritenere che la prevenzione delle malattie sia un impegno della coppia (67,4% dei maschi e il 63,4% delle femmine) e non solo della donna, il tasso di queste patologie è in aumento, come confermato recentemente anche in un rapporto dell’Ecdc che testimonia il ritorno di sifilide e gonorrea. (Salute, Il secolo XIX) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 247 FARMACI E SALUTE INTEGRATORI: QUANDO E COME USARLI Le regole da seguire per l'acquisto e la somministrazione dei prodotti utili ai nostri ragazzi in crescita Attenzione agli integratori sportivi “La tendenza di molti adolescenti a utilizzare integratori sportivi per coadiuvare l’attività fisica e aumentare il tono muscolare è grave”, sottolinea il professor Maffeis. “Tali integratori hanno un alto contenuto di ormoni e, se assunti in dosi elevate, possono portare a conseguenze piuttosto gravi sia a livello endocrino, sia riproduttivo, sia tumorale. Inoltre, essi hanno un alto contenuto di aminoacidi, quindi proteico, e non sono utili ad aumentare la massa muscolare”. La quantità di proteine necessaria a rimpiazzare quelle perse con l’attività fisica e utilizzate per costruire i muscoli è relativamente bassa. “Dunque il nostro organismo non è in grado di immagazzinare proteine oltre una certa quantità e ciò potrebbe causare problemi metabolici e sovraccarichi renali nell’adolescente”. Sconsigliato il fai-da-te“: L’importante è non stabilire mai di propria iniziativa il tipo di integratore e il dosaggio, ma seguire sempre le indicazioni del pediatra: alcune sostanze, se assunte in quantità eccessive, non sono esenti da effetti collaterali, in particolare le vitamine liposolubili: A, D, E, K!” chiarisce il professor Maffeis. D’altronde, l’eccesso in qualsiasi cosa è sempre controproducente e in questo caso può comportare l’intossicazione del piccolo sino a disturbi più gravi. “Prestate molta attenzione a dove si comprano gli integratori e alla loro composizione. Una nuova e sbagliata tendenza è di acquistarli in Rete”. In Italia, infatti, il mercato illegale dei farmaci e degli integratori alimentari venduti sul web è particolarmente fiorente e si stima che siano centinaia di migliaia gli italiani che comperano online tali prodotti. “Tenendo presente che si sta acquistando un prodotto non esente da rischi per la nostra salute o per quella dei nostri figli, è buona norma acquistare gli integratori in farmacia, para-farmacia o sanitarie, che offrono molte più garanzie”. conclude Maffeis. (Salute, Ansa) PUOI SGONFIARE LA PANCIA BEVENDO L'ARGILLA! Il rimedio naturale è efficace contro i gas intestinali: parola della Società italiana di fitoterapia Lo sapevi? Per sgonfiare la pancia puoi usare l'argilla ventilata: è disintossicante, depurativa e antinfiammatoria. La trovi in erboristeria e in farmacia e puoi farne una bevanda, ma anche applicarla sulla pelle. ARGILLA PER USO INTERNO. È adatta un'argilla particolarmente purificata, da bere dopo un periodo di riposo in acqua di almeno 10-12 ore. «Grazie alla sua azione assorbente è indicata anche in caso di gas intestinali, contribuendo a ridurre il disagio del gonfiore addominale», spiega Daniela Giachetti, presidente della Società italiana di fitoterapia. L'assunzione orale dell'argilla è consigliata per almeno due o tre cicli mensili all'anno. Ma attenzione: in alcune persone potrebbe insorgere stipsi. ARGILLA PER USO TOPICO. L'argilla ventilata può essere applicata sul viso come maschera di bellezza, nei casi di pelli impure e seborroiche e, grazie alla presenza di silicio, può essere usata come rassodante nelle pelli senescenti. Come impacco freddo, meglio se preparato aggiungendo all'acqua una piccola percentuale di glicerina, l'argilla può essere impiegata negli stati infiammatori e nelle flogosi. «Applicandola tiepida sulla zona interessata, può trovare indicazione nelle discinesie delle vie biliari e renali». «In tutti i casi, dal viso al corpo, le applicazioni non devono durare meno di 30 minuti e l'argilla va buttata dopo l'uso. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 247 PREVENZIONE E SALUTE PERCHÉ SI FORMANO LE MACCHIE SULLA PELLE? Il melasma si presenta soprattutto sul volto. Le lentigo solari, anche su decoltè, braccia e dorso delle mani Le macchie scure della pelle, alla cui formazione molto contribuisce l'esposizione al sole, soprattutto se prolungata e incontrollata, sono molto comuni E chi pensa che siano prerogativa di chi è ormai più in là con gli anni, si sbaglia: oggi sempre più spesso si vedono sul volto di persone ancora giovani. «Le iperpigmentazioni cutanee sono provocate da un'aumentata produzione di melanina, delle cellule (melanociti) che la producono, o da entrambi i fattori - spiega Norma Cameli, responsabile del Servizio di dermatologia estetica dell'Istituto dermatologico San Gallicano di Roma -. Ne esistono di diversi tipi, ma quelle a cui in genere ci si riferisce quando si parla macchie cutanee sono il melasma e le lentigo solari». Quali sono le loro caratteristiche?: «Il melasma predilige le donne e si presenta soprattutto sul volto, sotto forma di macchie scure irregolari, che tendono a confluire e ad accentuarsi con l'esposizione al sole. Non sono ancora chiari i meccanismi che causano questa iperpigmentazione, ma diversi fattori, tra cui la predisposizione genetica, l'esposizione ai raggi solari o artificiali (lampade), i contraccettivi orali, la gravidanza e, più in generale, i cambiamenti ormonali, giocano un ruolo importante. Le lentigo solari, dette anche senili, perché più comuni negli anziani, sono macchie scure circoscritte della cute esposta ai raggi solari o alle lampade abbronzanti. Sono il risultato di un'eccessiva e incontrollata fotoesposizione. Oltre a essere più diffuse negli anziani, hanno una predilezione per chi ha un fototipo chiaro (I e II) e quindi una pelle più delicata. Compaiono soprattutto nelle zone più esposte alla luce solare(viso, decoltè, braccia e dorso delle mani), e hanno un colore dal marrone chiaro al nero e dimensioni da pochi millimetri a 1-2 centimetri». Come si possono contrastare?: «Esistono diverse contromisure, ma prima di metterle in atto è fondamentale un'accurata diagnosi basata non solo sulla valutazione delle macchie, ma anche, quando opportuno, su ulteriori metodiche che permettono di definirne le caratteristiche per poter meglio indirizzare le terapie. In particolare tanto più va in profondità nella cute la macchia, tanto maggiore sarà la difficoltà a eliminarla. I cardini della terapia sono prodotti depigmentanti locali, sempre abbinati prodotti solari protettivi, preparati che favoriscono l'esfoliazione della cute, peeling chimici, crioterapia (per le lentigo solari) nonché laser specifici e luce pulsata. A seconda dei casi, poi, si possono abbinare tra loro più trattamenti. Per evitare la formazione di nuove macchie sono fondamentali alcuni accorgimenti, a partire dalla protezione delle pelle dai raggi solari. Attualmente sono in corso diversi studi su terapie innovative che, per ora, hanno dato buoni risultati in vitro. Per esempio con metodiche di biologia molecolare si è provato a silenziare i geni coinvolti nella sintesi delle proteine del citoscheletro, una rete di filamenti coinvolta nel trasferimento della melanina dai melanociti ai cheratinociti. O ancora, sulla base dell'ipotesi per la quale il melasma è favorito da alterazioni vascolari che stimolano la produzione di melanina, si è provato ad agire su questo fronte con farmaci mirati». (Salute, Corriere)