Anno I – Numero 24 Giovedì 04 Ottobre 2012, S. Francesco d’Assisi CERIMONIA CELEBRATIVA Notizie in Rilievo • Cerimonia Celebrativa “_t _t YxwxÜté|ÉÇx wxzÄ| bÜw|Ç| wx| YtÜÅtv|áà| àtÄ|tÇ|M vxÇàÉ tÇÇ| w| áàÉÜ|t |Ç|é|tà| t atÑÉÄ| |Ä G bààÉuÜx DLDE ” Si terrà il prossimo 22 Ottobre con inizio alle ore 20.00, presso il Teatro di San Carlo di Napoli. 1. La Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani: cento anni di storia iniziati a Napoli il 4 Ottobre 1912 • Patologie e SSN 2. Quel bisturi anti obesità Il Consiglio dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli ha proposto tale iniziativa affinchè tale ricorrenza non passi inosservata, dispersa nella più anonima consuetudine quotidiana, consentendo con la Vostra attiva partecipazione di ricordare che il compimento di cent’anni di vita professionale della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani, nata a Napoli il 4 ottobre 1912, costituisca un evento di indubbia rilevanza. • Salute e Prevenzione 3. Varici e gambe pesanti: le calze a compressione graduale • Età e Benessere 4. I cambiamenti dell’uomo con l’età E’ un orgoglio riscoprire che il primo Ordine dei Farmacisti a costituirsi è stato quello della provincia di Napoli e solo successivamente sono nati gli altri Ordini assumendo il numero progressivo, in ordine di anzianità di iscrizione, incominciando dal N. 1 con l’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli. E’ partendo da queste considerazioni che il Consiglio ha organizzato l’evento andando a riscoprire le nostre radici e la storia professionale dei Farmacisti . Siamo certi che vorrete comprendere ed apprezzare l’impegnativo compito che questo Consiglio dell’Ordine ha assunto per l’organizzazione della manifestazione, pur non perdendo di vista le sofferenze di alcuni Colleghi che in questo particolare momento stentano a trovare una collocazione professionale stabile. Pertanto, la partecipazione delle massime Autorità di Categoria avrà non solo una funzione celebrativa ma anche di analisi sulle varie problematiche, compresa quella occupazionale. Nell’organizzazione, pur assicurando una cornice altamente prestigiosa alla manifestazione, come il Teatro di San Carlo, abbiamo fruito per la realizzazione di contributi provenienti da Enti diversi, pertanto senza particolare onerosità a carico degli Enti di Categoria. COME PARTECIPARE: gli Iscritti che vogliono partecipare possono prenotarsi on-line sul sito dell’Ordine entro e non oltre le ore 14,00 del 12/10/2012. Gli interessati, subito dopo aver effettuato la prenotazione dovranno ritirare l'invito personale gratuito, presso la sede dell'Ordine, entro e non oltre il 16 Ottobre, negli orari di apertura degli uffici. PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 24 PATOLOGIE E SSN QUEL BISTURI ANTI-OBESITÀ Bambini e adulti ne soffrono sempre di più. Per i giovani, rischi gravi in età adulta. Con la chirurgia risultati superiori al 50% nella perdita di peso in eccesso I rischi legati all'obesità, se presente nell'infanzia e nell'adolescenza, si possono ripercuotere in modo significativo sulla vita adulta. È questo il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista British Medical Journal. STUDIO: i ricercatori hanno dimostrato come i bambini e gli adolescenti obesi incorrano in numerosi e severi rischi cardiologici o legati alla pressione alta, al colesterolo e ai livelli alti di zucchero nel sangue, ma anche l'ingrossamento del muscolo cardiaco. Gli esperti lanciano l'allarme, indicando in una percentuale compresa tra 30 e 40% il maggior rischio di incorrere in infarti cardiaci e deficit rispetto ai compagni normopeso. L'indagine ha coinvolto quasi 50 mila ragazzi in salute di età compresa tra 5 e 15 anni. Presi in esame il peso, così come altri fattori di rischio per l'apparato cardiocircolatorio tra cui pressione sanguigna, colesterolo alto e livelli di glucosio nel sangue. RISULTATI: si evidenzia nei bambini obesi una pressione sanguigna decisamente più elevata nonché livelli di colesterolo più alti. Anche i bambini sovrappeso sono risultati con livelli di pressione sanguigna più alti, ma minori rispetto ai coetanei obesi. L'insulina risultava fuori norma solo nei piccoli obesi, nei quali si è evidenziato anche un incremento della massa ventricolare sinistra. In Italia è stato calcolato un aumento dell'obesità infantile, con 1 milione di bambini tra 6 e 11 anni. Campania e Puglia vantano il negativo primato europeo con una percentuale di adolescenti obesi che si attesta al 36%. Una vera e propria emergenza sanitaria che coinvolge in Italia 6 milioni di persone, ossia il 10% della popolazione, minacciati in nove casi su 10 da gravi malattie cardiovascolari, respiratorie, ma anche da tumori e diabete. Dall'incontro è emerso inoltre che i costi sanitari dell'obesità e del sovrappeso, valutabili in circa 23 miliardi di euro (di cui 11 a carico del Ssn) sono più elevati di quelli derivanti da fumo, alcolismo e povertà. L'ospedalizzazione grava sul costo per il 60%, la diagnostica per il 10% e farmaci e visite incidono per il 15%. «La patologia che deriva dall'obesità grave e che pesa maggiormente sulla spesa sanitaria è il diabete», ha affermato Nicola Basso, già presidente della Sicob, «il paziente obeso e diabetico consuma dieci volte la spesa farmaceutica di un paziente sano». Una soluzione taglia-costi, che però sembra avere anche effetti duraturi sul peso è la chirurgia bariatrica, cui si sottopongono ogni anno circa 7 mila persone. «Le terapie non chirurgiche hanno una percentuale di successo durevole bassa, compresa tra 2 e 4%, mentre qualunque chirurgia dà risultati superiori al 50% in termini di perdita di eccesso di peso», ha precisato Marcello Lucchese, presidente Sicob, «inoltre, uno studio ha dimostrato come l'83% di obesi sottoposti a bypass gastrico e il 95% di coloro che hanno subito una diversione biliopancreatica (due tecniche chirurgiche salvavita diverse, che riducono l'assorbimento dei cibi e hanno effetti sull'alimentazione) sia riuscito a ottenere una remissione completa del diabete di tipo 2». (Fonte: Medicina) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 24 SALUTE E BENESSERE VARICI E GAMBE PESANTI: LE CALZE A COMPRESSIONE GRADUALE Utili per prevenire e combattere le patologie venose, le calze speciali terapeutiche vanno scelte con attenzione. Vediamone i tipi e come utilizzarle in modo corretto Le nostre gambe, anche in assenza di una patologia venosa, fanno sempre una gran fatica a sopportare per lungo tempo il peso del corpo e la pressione della colonna di sangue che grava su di esse. Soprattutto chi è costretto a stare parecchio tempo in piedi, o al contrario chi sta molte ore seduto alla scrivania, dovrebbe quindi indossare calze elastiche a compressione graduale, anche in assenza di sintomi evidenti. Si tratta di un prodotto indispensabile per chi accusa disturbi come varici, pesantezza e dolore agli arti inferiori, che agisce come una “pompa supplementare” nel rimandare il sangue verso il cuore e rappresenta un vero e proprio toccasana nei primi stadi dell’insufficienza venosa, nelle donne in stato di gravidanza e nelle persone con qualche chilo di troppo. Le calze elastiche a compressione graduale svolgono anche azione preventiva; ne esistono infatti con vario livello di compressione, proprio per poter essere utilizzate, a seconda del tipo di problema, da donne, uomini e anche ragazzi. CALZE AD AZIONE PREVENTIVA: esercitano una forza di compressione alla caviglia inferiore ai 20 mmHg e un valore pari al 40% a livello della coscia con compressione graduale lungo tutta la gamba. Sono calze che servono quando non c’è una patologia conclamata e sono consigliabili a soggetti, anche giovani, che hanno una familiarità per problemi venosi o che svolgono un’attività che li costringe a stare molte ore in piedi o seduti, o per chi usa contraccettivi orali. CALZE TERAPEUTICHE: quando invece esiste una sintomatologia da varici, vene varicose, insufficienza venosa e altre patologie simili, le calze terapeutiche devono essere prescritte dallo specialista e sono dei veri e propri dispositivi sanitari, perciò reperibili in punti vendita specializzati (quindi non in tradizionali negozi di calze). E’ importante acquistarle della misura corretta, solo su consiglio medico in base alla gravità della patologia. È importante ricordare che il modello a gambaletto non deve essere tirato sopra il ginocchio né tantomeno arrotolato, in quanto questa operazione modificherebbe l'entità della compressione. Le calze a compressione graduale andrebbero indossate prima di alzarsi dal letto, perché quello è il momento in cui, dopo il riposo notturno, le gambe sono meno gonfie. Una volta tolte le calze prima di coricarsi, la sensazione sarà quella di una certa costrizione, soprattutto nei primi giorni. Anche dal punto di vista estetico, questo tipo di calze non ha quelle caratteristiche che le rendevano un tempo poco eleganti, specie con le gonne: ne esistono sia nere sia chiare, e tutti i modelli sono assolutamente simili a collant e gambaletti di fibra tessile. Le calze a compressione graduale vanno lavate a mano con acqua tiepida e detersivo delicato, e bisogna stenderle fra due asciugamani asciutti senza appenderle, strizzarle o stenderle al sole. Per consentire una buona circolazione agli arti è consigliato eseguire una regolare attività fisica mentre si indossano le calze terapeutiche. Oltre a ciò è bene avere un’alimentazione sana, ricca di verdure e frutta fresche, povera di grassi animali, eliminando il fumo e concedendosi non più di un bicchiere di vino a pasto. (Fonte: villaggio della salute) Anno I – Numero 24 SALUTE E BENESSERE I cambiamenti dell’uomo con il passare degli anni Con l’avanzare dell’età, nella sfera sessuale dell’uomo dei cambiamenti che possono sembrare drammatici. Imparare a conoscerli è importante per poterli affrontare serenamente Il miglioramento della qualità di vita delle persone anziane nei paesi industrializzati ha mostrato un grande interesse scientifico verso la sessualità della terza età, poiché questo aspetto riveste una grande importanza nella salute psico-fisica dell’individuo. Le involuzioni fisiologiche dovute all’invecchiamento non hanno gli stessi riscontri sulla sessualità del maschio, che si modifica solo in base a intensità e modalità. Con l’avanzare degli anni gli uomini registrano una diminuzione della produzione ormonale, cui fa seguito una lenta e soggettiva riduzione degli organi androgeni-dipendenti (scroto, pene, peli, testicoli, tessuti muscolari ecc) che non hanno un immediato effetto sull’attività sessuale, ma che, dal punto di vista psicologico, possono condizionare il maschio nella sua sessualità. L’uomo mantiene sia la capacità di avere rapporti sessuali sia di procreare dopo i 65 anni. Con il trascorrere degli anni i cambiamenti più evidenti riguardano il tempo che l’uomo impiega a raggiungere l’erezione che, in ogni caso, risulta meno completa, ma che non compromette l’esito finale; passa più tempo dall’erezione all’eiaculazione e l’orgasmo è raggiunto in un periodo più breve di tempo. L’eiaculazione che in alcuni casi può anche non presentarsi pur a fronte di un orgasmo, si avverte con un numero di contrazioni minori e un volume ridotto del liquido seminale; anche queste modifiche non cambiano l’intensità delle sensazioni orgasmiche. A differenza di quanto avviene per i maschi giovani, l’anziano perde l’erezione con estrema rapidità e la possibilità di avere una seconda eiaculazione si allunga notevolmente fino a raggiungere, alcuni giorni. Bisogna in ogni caso tener presente che queste modificazioni variano notevolmente da persona a persona e non è possibile arrivare a generalizzazioni. E’ bene quindi che, di fronte a cambiamenti importanti della propria attività sessuale, un uomo si rivolga a uno specialista (andrologo, urologo) al fine di ricondurre fenomeni che sembrano drammatici, a una normalità. Il confronto con l’andrologo o con l’urologo è importante anche per comprendere le modificazioni nei confronti dell’atto sessuale evitando che lo stress, l’ansia da prestazione, la depressione prendano il sopravvento e cronicizzino atteggiamenti difficili da sradicare. Ansia da prestazione e timore di fallimenti sono molto spesso alla base di difficoltà erettili. (Fonte: Practical Geriatrics)