Anno II – Numero 251 Notizie in Rilievo Farmaci e salute 1. Arriva il farmaco contro la dipendenza da alcol 2. Overdose da Viagra, gli amputano il pene andato in cancrena 3. Casi clinici di Farmacia clinica e terapia: stipsi Governo e professione 4. Consiglio di Stato, sentenza sul concorso: "Legittimo che la Giunta deliberi la revisione della P.O." Scienza e Salute 5. Troppo tempo seduti promuove accumulo di grasso nei glutei 6. Cibi dolci creano dipendenza come droghe Alimenti e Salute 7. Cardiopatie: uovo assolto 8. Più patate per gli ipertesi? Prevenzione e Salute 9. Fumo:ogni sigaretta toglie 1, 2 min. di sonno Martedì 24 Settembre 2013, S. Pacifico Il Proverbio di Oggi Meglio ’o pazzo à casa soja, ca lo savio i casa d’autro Meglio un pazzo in casa propria che un saggio in casa d’altri. ARRIVA IL FARMACO CONTRO LA DIPENDENZA DA ALCOL Si chiama Nalmefene, sarà disponibile da ottobre ed è stato sviluppato dalla danese Lundbeck. Alcolisti avvertiti: dal primo ottobre sarà disponibile anche in Italia Nalmefene, il primo farmaco autorizzato per la riduzione del consumo di alcol in pazienti dipendenti. Si parla tanto di problemi del fumo e dell’obesità, e forse troppo poco di una piaga che esiste da secoli e che nel nostro Paese è la terza causa di morte, dietro solo a tumori e malattie cardiovascolari, con 30.000 decessi l’anno. La prima, secondo l’OMS, tra i giovani europei dai 15 ai 19 anni. E in questo contesto, l'Italia detiene il primato negativo dell'età più bassa del primo contatto con l'alcol rispetto agli altri paesi della Comunità. ''Con questo farmaco si passa da un approccio basato sull'astensione completa a una nuova strategia, basata sulla riduzione del consumo. Questo offre il vantaggio di proporre al paziente un obiettivo di trattamento intermedio, più realistico e quindi più accettato''. Nalmefene riduce gli effetti di rinforzo dell'alcol, essendo un modulatore del livello dei recettori degli oppioidi. ''Il nuovo paradigma di trattamento offerto punta a incrementare l'offerta di alternative terapeutiche disponibili. Il trattamento deve essere iniziato solo in pazienti che continuano ad avere un livello di consumo ad elevato rischio e deve essere prescritto solo congiuntamente a un supporto psicosociale continuativo”, chiarisce Emanuele Scafato, presidente della Società italiana di alcologia. Iniziare dalla riduzione del consumo, senza cercare la completa disassuefazione da questa grave dipendenza, è un obiettivo più semplice ma non per questo meno utile. (Salute, Tgcom24) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 251 FARMACIA E SALUTE Casi Clinici di FARMACIA CLINICA e TERAPIA: STIPSI Al fine di fornire alla Categoria una appropriata formazione, saranno inseriti “Casi Pratici” che si verificano quotidianamente in farmacia e affrontati dal punto di vista del Farmacista. Caso 1. Il sig. Angelo, un uomo di 30 anni, chiede di parlare con il farmacista. Ha stipsi ed ha assunto lattulosio ma continua ad aver difficoltà ad andare alla toilette. Chiede un lassativo più potente. Domanda: quali ulteriori informazioni chiedereste al sig. Angelo per potergli dare un consiglio? Risposta: La stipsi raramente è un sintomo di una malattia preoccupante in un soggetto dell’età del sig. Angelo. La causa più probabile è una dieta povera di fibre ed un apporto inadeguato di liquidi Scopri la natura e la durata del problema e discuti con lui sul suo tipo di dieta. Chiedi se non ci sia stato di recente un cambiamento di abitudini alimentari che potrebbe aver precipitato la stipsi. Fattori di tipo sociale possono anch’essi influire sulla stipsi; è quindi prudente chiedere se non ci siano stati cambiamenti nella sua vita come la perdita del lavoro o difficoltà in famiglia. Se le sue risposte alle domande non lasciano dubbi o se non vi siano possibili problemi medici sottostanti, gli unici consigli da dargli sono di tipo dietetico. Tuttavia, avendo lui già assunto il lattulosio è probabile che insisterà nella richiesta di un lassativo. Chiedi al sig. Angelo come assumeva il lattulosio e per quanto tempo. I pazienti sovente non hanno idee chiare su quanto rapidamente possono funzionare i farmaci. Un lassativo stimolante potrebbe andare bene in questo caso perché agisce velocemente. OVERDOSE DA VIAGRA, GLI AMPUTANO IL PENE ANDATO IN CANCRENA La vittima è un uomo colombiano di 66 anni. L'assunzione massiccia delle pillole ha causato un priapismo prolungato Voleva impressionare la fidanzata, ma la vicenda è finita in tragedia: un signore sessantaseienne colombiano ha infatti fatto indigestione di pillole blu, nel tentativo di regalare un amplesso da record alla nuova conquista. Dopo l’assunzione l’uomo, ha avuto un episodio di priapismo talmente prolungato e grave da rendersi necessaria l’amputazione del pene. PRIAPISMO DI DIVERSI GIORNI - Il priapismo è un'erezione persistente e anomala dei soli corpi cavernosi del pene, di durata superiore a 4 ore, che non è accompagnata dal consueto desiderio sessuale. Ma nel caso di questo signore, ex agricoltore e politico locale, l’erezione è durata diversi giorni e la normale terapia, consistente nell’aspirazione del sangue non ossigenato dai tessuti penieni, non era ormai più sufficiente. Quando l’uomo, non senza imbarazzo, si è convinto a rivolgersi a una struttura ospedaliera i medici hanno riscontrato in seguito alla prolungata erezione segni di cancrena e frattura del pene. L’amputazione dell’organo riproduttivo è stata obbligata e finalizzata anche ad evitare che la complicazione si diffondesse al resto del corpo. ALTRI DANNI DI QUESTE PILLOLE – Vale la pena ricordare che gli incidenti di questo tipo sono stati ricorrenti da quando hanno incominciato a diffondersi i farmaci contro le disfunzioni erettili. Di recente un altro uomo è morto in seguito a un’indigestione da Viagra proprio il giorno della sua prima notte di nozze e sono purtroppo molti i casi di infarti, poiché il Viagra, essendo composto da un inibitore che induce una vasodilatazione arteriosa, può condurre alla restrizione dei vasi sanguigni. (Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 251 CONSIGLIO di STATO, SENTENZA sul CONCORSO: "LEGITTIMO che la GIUNTA DELIBERI la REVISIONE della P.O." Con la sentenza n. 4668 del 19 settembre 2013, il Consiglio di Stato è tornato a pronunciarsi sul concorso straordinario per l'assegnazione delle nuove farmacie "Cresci Italia", respingendo tutti i dubbi d'incostituzionalità sollevati da un titolare di farmacia di Castellammare di Stabia, che aveva opposto appello contro una sentenza del Tar Campania relativa alla delibera di individuazione delle nuove farmacie dell'amministrazione comunale della città. Nella sentenza, i giudici di Palazzo Spada passano in rassegna importanti aspetti del contenzioso relativo al concorso straordinario. Tra i più rilevanti, vi è quello relativo alla competenza della Giunta comunale in tema di individuazione di nuove sedi farmaceutiche (art. 11 del DL n.1/12, poi convertito con la legge n. 27/2012), questione che - come è noto - era anche alla base della sentenza n.6615 del 4 luglio scorso con la quale il Tar Lazio ha di fatto annullato l'intero provvedimento di revisione delle farmacie di Roma Capitale. Nel semplificare il procedimento di formazione della pianta organica, argomenta la sentenza, l'art. 11 del DL 1/12 si limita a stabilire che il relativo provvedimento è di competenza esclusiva dell’amministrazione comunale, senza precisare l’organo." In questa situazione - si legge nella sentenza - appare ragionevole richiamare la giurisprudenza formatasi sotto la disciplina previgente, e in particolare sotto la legge n. 475/1968. Quest’ultima prevedeva che nel procedimento di formazione della pianta organica delle farmacie intervenisse il Consiglio comunale. Con l’entrata in vigore della legge n. 142/1990 e del testo unico n. 267/2000, la giurisprudenza, dopo qualche incertezza, si è attestata sul principio che nel nuovo assetto degli enti locali quella competenza fosse passata alla Giunta. Le innovazioni del DL n. 1/2012 non toccano questo aspetto. È noto che anche con la disciplina anteriore era quello comunale il livello decisionale effettivo nel quale si formava la pianta organica delle farmacie; il decreto legge ha eliminato un passaggio burocratico ma non ha alterato la sostanza del processo decisionale. Pertanto, se con la normativa anteriore si riteneva che la competenza fosse della Giunta e non del Consiglio comunale, non vi è ora ragione di ritenere diversamente." In buona sostanza, per i giudici di Palazzo Spada i provvedimenti di revisione della pianta organica delle farmacie emanati dalle Giunte comunali, e non dai Consigli, sono comunque legittimi. (RifDay) PIÙ BRAVI A SCUOLA CON IL PESCE Grazie agli omega-3 che migliorano le capacità di apprendimento e memorizzazione. Mangiando il pesce il profitto scolastico migliora. Lo dimostra uno studio condotto presso la Oxford University e pubblicato su Plos One. Grazie agli omega-3 - gli esperti hanno trovato che i bimbi con alti livelli di grassi omega-3 nel sangue vanno meglio a scuola, in particolare nella lettura e nella memorizzazione delle nozioni apprese. Gli omega-3 sono un nutriente importante per il cervello e si trovano soprattutto nel pesce. Già in passato, alcuni studi avevano evidenziato che somministrando integratori di grassi omega-3 aumentano alcune capacità cognitive, di apprendimento e memoria. Gli esperti hanno misurato quanto pesce mangiavano i bambini e poi analizzato i livelli di omega-3 nel sangue. Hanno confrontato questi dati con le loro capacità a scuola e osservato che a una maggiore concentrazione di questi grassi nel sangue, corrisponde un migliore rendimento scolastico. (Salute, Tgcom24) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 251 ALIMENTI E SALUTE CARDIOPATIE: UOVO ASSOLTO Il consumo di uova non sembra associato con il rischio di malattie cardiovascolari e di mortalità cardiaca nella popolazione generale. Con qualche riserva per i diabetici. Una revisione sistematica della letteratura è stata condotta per gli studi prospettici pubblicati in EMBASE e PubMed. Risultati: si è così, in sintesi, dimostrato che i forti consumatori di uova (≥ 1 uovo/d) al confronto con quelli che hanno dichiarato uno scarso consumo (<1 uovo / settimana o mai), non mostravano un aumento del rischio complessivo per malattie cardiovascolari, per cardiopatie ischemiche o per l'ictus e lo stesso avveniva per il rischio di mortalità per cardiopatie. Ma tra i diabetici di tipo 2, se forti consumatori di uova, le malattie cardiovascolari avevano un’incidenza più elevata rispetto alla popolazione generale. Dunque, 2 uova la settimana sono concesse a tutti, diabetici compresi, come del resto è raccomandato anche nelle linee guida per una sana alimentazione. (Obesità.it) PIÙ PATATE PER GLI IPERTESI? Anche i cardiopatici ipertesi possono mangiare patate tutti i giorni? Forse sì, con molta attenzione a qualità, quantità e tipo di cottura. In uno studio crossover 18 soggetti ipertesi con un BMI medio di 29 sono stati trattati aggiungendo alla dieta abituale 6-8 piccole patate cucinate nel forno a microonde (pigmentate di colore viola) due volte al giorno e per 4 settimane, e successivamente con la dieta senza patate per altre 4 settimane. Risultati: si è così evidenziato che il consumo quotidiano di patate non aveva alcun effetto significativo sulla glicemia a digiuno, sui livelli plasmatici di HbA1c e sul quadro lipidico. Inoltre, non si poteva notare alcun significativo aumento del peso corporeo. La pressione diastolica era, invece, significativamente diminuita del 4,3% (una riduzione di 4 mm) e la sistolica era diminuita del 3,5%, (circa 5 mm). Tra l’altro, è da notare che 14/18 soggetti stavano assumendo farmaci antipertensivi. In sintesi questo primo studio sulle patate viola ha dimostrato che queste possono essere introdotte nelle diete degli ipertesi anche se questi sono in sovrappeso. (Obesità.it) FUMO: OGNI SIGARETTA TOGLIE 1, 2 MINUTI DI SONNO Tra i buoni motivi per smettere di fumare c'e' anche l'avere un sonno migliore. Lo afferma uno studio dell'universita' della Florida pubblicato da 'Psychology, Health & Medicine'. Secondo lo studio l'11,9% dei fumatori ha problemi ad addormentarsi, il 10,6% si sveglia di notte e il 9,1 si sveglia troppo presto al mattino. Ogni sigaretta diminuisce il sonno di 1,2 minuti. "Le difficoltà a dormire – sono legate a una serie di problemi mentali, a partire dalla depressione". (Agi) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 251 SCIENZA E SALUTE TROPPO TEMPO SEDUTI PROMUOVE ACCUMULO DI GRASSO NEI GLUTEI Troppo tempo trascorso sedendo può influire sulla fisiologia del tessuto adiposo dei glutei, favorendo accumulo di grasso. Troppo tempo seduti può favorire l’accumulo di grasso nella regione dei glutei. Questa è la singolare conclusione a cui sono giunti i ricercatori israeliani che si dedicano allo studio all’ingegneria dei tessuti dell’Università di Tel Aviv. Lo stress meccanico causato dal prolungato carico esercitato dal peso corporeo sui glutei nella postura seduta facilita l’accumulo di lipidi all’interno delle cellule ancora indifferenziate che daranno origine agli adipociti, cioè i costituenti del tessuto adiposo. Ebbene, le cellule che avevano subito deformazione meccanica presentavano un contenuto di lipidi decisamente superiore rispetto alle cellule controllo non stimolate. Queste differenze si rendevano evidenti già a 10 giorni dall’inizio del trattamento. I ricercatori hanno spinto nel dettaglio la propria indagine, dimostrando come l’aggiunta di una molecola in grado di inibire un meccanismo cardine nel processo di differenziamento adipocitico (peroxisome proliferatoractivated receptor-γ; PPARγ) non preveniva questo evento, evidenziando così l’esistenza di meccanismi alternativi nel favorire l’accumulo di grasso nelle cellule. Al contrario, l’interferenza in una seconda via di segnalazione cellulare (il pathway MEK/MAPK) riduceva significativamente il processo di adipogenesi, evidenziandone così rilevanza nel mediare lo stimolo meccanico all’interno delle cellule. Risultati nuovi e convincenti dunque. Il quesito d’obbligo? Qual è il limite di ore giornaliere consentite per evitare tale degenerazione? CIBI DOLCI CREANO DIPENDENZA COME DROGHE Le dipendenze da droghe e dal cibo presentano meccanismi neurofisiologici comuni, nuove conferma da studio su animali. Che il cibo possa tramutarsi in una droga non è nulla di nuovo. In parte, non lo è neppure il fatto che i meccanismi neurofisiologici che controllano l’instaurarsi di entrambe le dipendenze condividano comuni circuiti cerebrali e comportamenti. Per questo vi sarebbe il rischio di una doppia vulnerabilità, per il cibo e la droga come la cocaina, proprio come conseguenza di una cosensibilità. È questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori del dipartimento di psicologia dell’Università di Guelph. Gli studiosi hanno analizzato il comportamento di ratti inizialmente condizionati spazialmente mediante la somministrazione di alimenti zuccherati e, in seguito analizzati per l’autosomministrazione di cocaina. In questo modo è stato possibile dimostrare come vi fosse un rinforzamento sinergico tra lo stimolo del cibo e della cocaine nel guidare i comportamenti degli animali, traducibile in una doppia dipendenza da cibo e droga, e giustificato dall’esistenza di meccanismi di vulnerablità fisiologica parzialmente sovrapponibili che conducono a comportamenti guidati da forti incentivi. (Obesità.it)