Anno II – Numero 255 Lunedì 30 Settembre 2013, S. Girolamo, Rachele, Sofia, Sonia AVVISO 1. Richiedi il nuovo tesserino dell’Ordine Notizie in Rilievo Domande e risposta 2. Esistono società senza Il Proverbio di Oggi ’A monaca dè Camaldoli diceva ca muscio non le piaceva e tuosto le faceva male Si dice di una persona incontentabile ORDINE: RICHIEDI IL NUOVO TESSERINO denaro? Alimenti e salute 3. Con la gomma da masticare allo xilitolo si previene la carie 4. More e lamponi prevengono anche l'ulcera Scienza e Salute 5. L'uomo bionico è realtà 6. Italiani e sesso: rapporti nove volte al mese Ma la durata media è di soli due minuti Patologia e Salute 7. Come si cura la febbre nei bambini 8. Che cosa si può fare per la rosacea? Tesserino personalizzato su smartcard per tutti gli i scritti all’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli. Come Richiedere il Tesserino: lo puoi fare attraverso il sito web Istituzionale dell’Ordine (www.ordinefarmacistinapoli.it) tramite la compilazione del modulo di richiesta on-line cliccando sull’immagine del nuovo tesserino ed autenticarsi con le credenziali (Password, Username) utilizzate per l’accesso all’area riservata Iscritti e seguire le istruzioni a video. Il nuovo tesserino è collegato al progetto di trasformazione e modernizzazione dei servizi che l’Ordine sta realizzando grazie ai nuovi processi indotti dall’innovazione tecnologica. Si sta cercando di garantire una serie di servizi e funzionalità efficienti al fine di consentire la completa gestione digitale di tutti i dati e di tutte le informazioni afferenti ad ogni singolo iscritto. Vantaggi del nuovo tesserino: uno dei vantaggi è basato sulla capacità di rispondere all’interrogazione a distanza da parte di appositi lettori (fissi o portatili) comunicando le informazioni in essi contenuti e consentendo, in tal modo, il riconoscimento e la tracciabilità automatica ed immediata di ogni singolo iscritto, al solo avvicinamento, del tesserino ad un lettore. I nuovi tesserini garantiscono con il supporto di un apposito lettore e del software di gestione, la rilevazione di presenze, il controllo accessi e la gestione di presenze. Per i corsi tenuti dall’Ordine sarà velocizzato il controllo degli accessi grazie al nuovo tesserino contactless che sostituirà di fatto le firme di ingresso ed uscita per tracciare la presenza dei partecipanti. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 255 COME SI CURA LA FEBBRE NEI BAMBINI Non occorre una terapia per far scendere la temperatura se il bambino non è sofferente e gioca tranquillo Le medicine non si danno per abbassare la febbre, ma solo, quando necessario, per alleviare il malessere del bambino. «Se il piccolo ha 39°C di febbre ma è tranquillo e gioca senza lamentarsi, non occorre nessuna terapia» dice Alberto Tozzi, pediatra dell'Osp. Bambino Gesù di Roma. «La febbre non è il nemico da combattere, ma una reazione dell'organismo per difendersi dalle infezioni — conferma Marina Picca, presidente della Società Italiana delle Cure Primarie Pediatriche. Va trattata solo quando rende il piccolo sofferente e irritabile, non lo lascia dormire o mangiare normalmente». I pediatri lo ripetono da anni, ma è difficile scalfire quella che è stata ribattezzata "febbre-fobia", l'idea infondata che l'aumento della temperatura possa provocare danni cerebrali o altre conseguenze gravi. Inutile cercare di abbassarla con spugnature o altri mezzi fisici, che possono irritare ulteriormente il bambino. E se è vero che non va imbacuccato, anche spogliarlo per farlo raffreddare non serve. LE NUOVE LINEE GUIDA - Tutto questo è ribadito anche dalle nuove Linee guida del NICE, il National Institute for Health and Care Excellence britannico: «I due farmaci antipiretici autorizzati nei bambini sotto i sei anni, paracetamolo e ibuprofene, vanno usati per contrastare il malessere del bambino, e soltanto finché il malessere dura». Il rischio, altrimenti, è di fare più male che bene. «Anche attenendosi alle dosi consigliate è possibile superare nel corso della giornata la soglia di tossicità». «Oppure, è possibile danneggiare il fegato se si prosegue con le dosi massime consentite per parecchi giorni. Le indicazioni del foglietto illustrativo che raccomandano un intervallo di 4-6 ore per il paracetamolo e di 6-8 ore per l'ibuprofene non vanno intese nel senso che dopo questo tempo si deve ridare il farmaco, ma solo che lo si può fare se il bambino è di nuovo sofferente». Viceversa, se il disagio non migliora dopo aver dato uno dei due medicinali, o torna prima che sia trascorso il tempo necessario per una seconda dose, gli esperti inglesi per la prima volta ammettono che si può provare a utilizzare l'altro. «Ma occorre farlo con cautela, — sottolinea Clavenna — perché in passato sono stati segnalati danni renali». «Inoltre questa alternanza espone al rischio di errori», dice Picca, che raccomanda di non dare comunque mai i due medicinali insieme. «Mai inoltre accorciare il tempo tra le due somministrazioni di uno stesso farmaco — consiglia il farmacologo — perché in questo modo, anche se la dose quotidiana totale resta nella norma, si possono raggiungere picchi di concentrazioni pericolose». INTOSSICAZIONE - La segnalazione di alcuni casi di intossicazione da paracetamolo ha spinto qualche anno fa l'Aifa a modificare il foglietto illustrativo, che ora fa riferimento sia all'età sia al peso del bambino. «Nel caso in cui vi sia discordanza, quel che conta è il peso» chiarisce il farmacologo Clavenna. «Perché la dose effettiva assorbita sia quella prevista è preferibile dare questi medicinali per bocca — aggiunge la pediatra Marina Picca — riservando le supposte ai casi in cui il vomito impedisce la somministrazione orale». I due farmaci se usati bene sono molto sicuri, sebbene la Food and Drug Administration americana abbia segnalato rarissime, ma gravi, reazioni cutanee da paracetamolo, mentre l'ibuprofen può provocare qualche disturbo gastrico, come tutti gli antinfiammatori. (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 255 PATOLOGIA E SALUTE CHE COSA SI PUÒ FARE PER LA ROSACEA? Contro il «rossore» poco sole, acqua tiepida e niente alcolici. In alcuni casi può essere utile anche il bisturi. Una volta era considerata l'acne degli adulti, ma non è così. La rosacea è una dermatite infiammatoria che non comporta la presenza dei comedoni tipici dell’acne. È chiamata anche couperose per l’arrossamento della cute nelle fasi iniziali. «Si stima che interessi l'1% della popolazione, soprattutto tra i 40 e i 60 anni» spiega Stefano Veraldi, prof. associato della Clinica dermatologica dell'Università di Milano. Come si riconosce la rosacea? : «All’inizio con arrossamento della cute e dilatazione dei capillari (teleangectasie) soprattutto su guance, naso e fronte. Chi ne soffre può presentare anche eritrosi, cioè arrossamenti che dapprima vanno e vengono e poi diventano persistenti. In taluni casi si formano papule prima e pustole poi. Le pustole, diversamente da quanto avviene nell'acne, però, sono prive di batteri patogeni. Nelle forme più gravi, e più rare, nonché più comuni negli uomini, c'è un ispessimento (ipertrofia) dei tessuti, che a volte diviene molto evidente sul naso, che si presenta gonfio e con superficie irregolare (rinofima). Infine, in rari casi si possono avere complicazioni oculari». Quali sono le cause della rosacea? «Le cause non sono ancora chiare. Al suo sviluppo concorrono fattori diversi tra cui disturbi della microcircolazione, familiarità, proliferazione sulla cute di un particolare acaro (Demodex folliculorum), fattori ambientali (esposizione al sole, sbalzi di temperatura), psicologici e immunologici». Come può essere curata? «Innanzitutto non sottovalutandola, perché è più facile intervenire con successo quando la rosacea è in fase iniziale. L’approccio varia a seconda della gravità. Nelle forme lievi si predilige un trattamento locale in genere con retinaldeide, un derivato della vitamina A. Altri farmaci topici di comune utilizzo nelle fasi intermedie sono metronidazolo, acido azelaico e azeloglicina, che agiscono anche nei confronti del Demodex folliculorum. Il Demodex, in chi soffre di forme particolarmente infiammatorie, è presente sulla cute in quantità superiori alla norma. Nelle forme moderate si possono usare anche alcuni antibiotici orali (soprattutto tetracicline e macrolidi). L'isotretinoina orale viene in genere riservata alle forme gravi. La chirurgia può rendersi necessario in casi importanti di rinofima, mentre il laser vascolare può essere d'aiuto per le teleangectasie». Consigli generali da seguire per chi ne soffre? «Limitare l'esposizione al sole e farlo sono dopo aver applicato fattori di protezione, non bere alcolici, evitare gli sbalzi di temperatura, lavarsi il viso con acqua tiepida o fresca, usare detergenti specifici per la malattia, non usare cosmetici contenenti alcol, mentolo e prodotti grassi in generale». (Salute, Corriere) ESISTONO SOCIETÀ SENZA DENARO? No, non esiste alcuna nazione che non abbia denaro da utilizzare per le forme di scambio commerciale, sia all’interno sia con l’estero. Sappiamo che esistono alcune tribù (es, in Amazzonia) dove il baratto è ancora in uso e dove il denaro non viene utilizzato anche perché non sono praticati scambi commerciali con altri popoli o nazioni. Il concetto è noto. Tuttavia, anche queste popolazioni sanno che il denaro esiste e quale ne sia l’uso, dal momento che sono entrate in contatto con “civiltà” che utilizzano i soldi in contanti, le carte di credito e altri moderni strumenti di scambio. (Focus) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 255 PREVENZIONE E SALUTE ITALIANI E SESSO: RAPPORTI NOVE VOLTE AL MESE MA LA DURATA MEDIA È DI SOLI DUE MINUTI Nonostante il primato, una ricerca evidenzia come i rapporti sessuali made in Italy creino frustrazione nella coppia: l'eiaculazione precoce resta il problema numero uno. Con una media di nove rapporti sessuali al mese, gli italiani si attestano tra i più assidui amanti al mondo. Un dato per dire la verità non troppo esaltante, ma pur sempre superiore alla media globale. Il primato nasconde però un retroscena: una coppia su quattro afferma di non riuscire a oltrepassare i due minuti di durata. Queste “micro-prestazioni” sono spesso fonte di tensione tra i partner, al punto da scatenare gravi conseguenze sulla vita di coppia e indurre all’infedeltà. Una ricerca condotta da DoxaPharma ha rivelato che il 70% dei nostri connazionali si sente insoddisfatto, se non frustrato, della propria attività sotto le lenzuola. L’ostacolo numero uno sembra essere l’eiaculazione precoce, il disturbo più diffuso tra gli uomini: “Lui diventa insicuro e perde l'autostima – spiega Vincenzo Mirone, Segretario Generale della Società Italiana di Urologia - lei invece reagisce con rabbia e aggressività. Tutto ciò crea tensioni che possono portare alla crisi della coppia”. Una questione che oltre a minare la relazione crea forte imbarazzo, infatti solo un uomo su dieci sceglie di affrontare il problema rivolgendosi al medico, molto più semplice - ma non altrettanto efficace - affidandosi alle ricerche fai-da-te online. (Salute, Tgcom24) SCIENZA E SALUTE L'UOMO BIONICO È REALTÀ Innestato per la prima volta nell'uomo un arto artificiale meccanizzato comandato direttamente dal pensiero Zac Vawter è un trentunenne americano che ha perso una gamba, dal ginocchio in giù, in un incidente stradale mentre sfrecciava a bordo della sua motocicletta quattro anni fa. Ora può camminare, salire le scale, perfino fare qualche corsetta: grazie alla sua nuova gamba bionica che controlla direttamente e solamente con il pensiero. È il primo uomo con un arto artificiale meccanizzato e comandato direttamente dal cervello. La protesi, è stata creata ed innestata sul paziente al Rehabilitation Institute of Chicago. Gli scienziati hanno usato una tecnica innovativa che consente di muovere l’arto grazie a sensori posti sugli stessi nervi rimasti dopo l’amputazione e che sono stati rinvigoriti e “ricablati” chirurgicamente, come spiegato sull’ultimo numero del New England Journal of Medicine. Così a Zac basta pensare di compiere un movimento per riprodurlo sulla protesi, proprio come se avesse ancora la gamba: la protesi bionica “legge” le contrazioni muscolari inviate alle terminazioni nervose, trasformandole in impulsi elettrici per i due motori che azionano l’arto artificiale. Prima dell’impianto il paziente ha dovuto però passare ore ed ore con sensori collegati alla coscia, per “insegnare” all’arto robotico come interpretare gli impulsi neurali pensati nel suo cervello e convertirli in corrette stimolazioni motorie. Adesso Zac è finalmente in grado di muoversi con pochissimo margine di errore, grazie alla sua cyber-gamba, che gli consente anche di compiere azioni, come appunto salire le scale, impossibili per altre persone con protesi normali. (Salute, Panorama) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 255 ALIMENTI E SALUTE CON LA GOMMA DA MASTICARE ALLO XILITOLO SI PREVIENE LA CARIE L'utilizzo delle gomme da masticare contenenti xilitolo è uno strumento integrativo per la prevenzione dalla carie. Lo ha dimostrato uno studio realizzato dall'Univ. degli Studi di Milano con il proprio Centro di Collaborazione OMS per l'Epidemiologia e l'Odontoiatria di Comunità e l'Istituto di Clinica Odontoiatrica dell'Università degli Studi di Sassari con il parziale supporto di Perfetti Van Melle. Lo xilitolo, è un edulcorante di origine vegetale utilizzato come sostituto dello zucchero e fa parte di un gruppo di sostanze non cariogene che hanno la peculiarità di non essere fermentate dai batteri del cavo orale e, quindi, di non consentire la formazione degli acidi che corrodono lo smalto. In particolare, lo xilitolo è considerato anche cario-protettivo perché svolge un'azione specifica contro gli streptococchi del gruppo mutans, batteri collegati allo sviluppo della carie. Nello studio, durato 2 anni, è stato condotto su 176 bambini, fra i 7 e 9 anni, ad alto rischio di carie, divisi in due gruppi: in uno (gruppo xilitolo) hanno masticato chewing gum senza zucchero contenenti xilitolo, nell'altro (gruppo controllo) hanno masticato gomme senza zucchero non contenenti xilitolo, in entrambi i casi in aggiunta alle pratiche fondamentali di igiene orale. Risultati: Alla fine del periodo di masticazione (6 mesi), i bambini del gruppo xilitolo avevano meno streptococchi nella saliva e una placca con minore capacità di generare acidi. Terminati i primi sei mesi, la prevenzione della carie è stata affidata, sostanzialmente all'uso di spazzolino e dentifricio al fluoro. Dopo due anni, un tempo sufficiente per lo sviluppo di carie, nel gruppo controllo, il 16,66% dei bambini aveva nuove carie dello smalto, mentre per il gruppo xilitolo questo valore era del 2,86%. Inoltre, il 10,26% dei bambini del gruppo di controllo aveva nuove lesioni cariose, nel gruppo xilitolo, invece, l'incremento è stato dell'1,43%. (Salute, Il Messaggero) MORE E LAMPONI PREVENGONO ANCHE L'ULCERA More e lamponi non sono solo buoni ma fanno anche bene allo stomaco. Soprattutto a quello di chi soffre di ulcera peptica. Lo ha scoperto un team dell'Univ. di Milano, il cui lavoro è stato pubblicato su Plos One: il consumo regolare di more e lamponi avrebbe infatti un notevole effetto protettivo grazie agli ellagitannini contenuti nelle bacche che sono in grado di proteggere lo stomaco contro le lesioni gastriche causate dall'etanolo. Scrivono i ricercatori italiani: «È importante sottolineare che l'effetto è stato ottenuto con una dose di ellagitannini paragonabile al quantitativo consumato in una porzione di bacche da 125 grammi, corrispondente al peso del contenuto dei cestini venduti nei negozi. L'effetto anti-ulcera della mora, misurato in forma di UI, è risultato più elevato di quello del lampone». Gli ellagitannini appartengono alla classe dei polifenoli - tra cui già da tempo sono molto studiati per esempio flavonoidi e antocianine - e finora erano stati segnalati per i loro benefici cardiovascolari e anticancro. Ora i ricercatori hanno messo sotto esame anche le fragole. (Salute, Il Messaggero)