Martedì 08 Ottobre 2013, S.S. Brigida, Ivano Anno II – Numero 261 Il Proverbio di Oggi AVVISO 1. Corso per la formazione dei lavoratori Notizie in Rilievo Prevenzione e salute 2. Attenzione a erbe medicinali 3. Sangue occulto nelle feci: tumore o altro? 4. Sangue occulto nelle feci: Quali sono i suggerimenti per eseguire il test in modo corretto? 5. Sangue occulto nelle feci: Domande e risposte di utilità Scienza e Salute 6. Distributori di benzina: distanza senza rischi è sopra i 100 metri Farmaci e Salute 7. Salute: 40% donne con fibromi uterini, nuove molecole per 'batterli' Cunziglio ‘e volpe rammaggio ‘e gallina Quando il furbo ti consiglia è sempre a discapito di qualcuno "ATTENZIONE A ERBE MEDICINALI" Secondo i impreviste medici possono causare reazioni allergiche Un uso disinvolto delle erbe medicinali può causare gravi reazioni avverse anche di tipo allergico. E' stato sottolineato durante la quarta edizione del congresso della Siaic Interactive School a Cagliari. Colpevole nell'ombra - Nello specifico, uno studio condotto da Sebastiano Gangemi, allergologo e immunologo clinico presso l'Univ. di Messina, mette in luce che, di pari passo con l'espansione del consumo di erbe medicinali aumenta il rischio di reazioni allergiche indesiderate e a volte misconosciute. "Non è raro assistere alla comparsa di reazioni che non sono immediatamente messe in relazione con la loro causa reale, cioè l'uso di prodotti che contengono erbe medicinali". La "lista nera" - Fra le erbe medicinali in commercio menzionate da Gangeni, c'è la Cimicifuga Racemosa, utilizzata per i disturbi della menopausa ma alla quale é stato imputato di poter provocare gravi danni al fegato, astenia e di innalzare gli enzimi muscolari. Poi l'Hypericum Perforatum (Erba di San Giovanni), che viene usata contro depressione ma é anche causa frequente di interazioni con i farmaci e, se assunta con farmaci antidepressivi può causare una sindrome da eccesso di serotonina, che può addirittura causare la morte. Passando per il Citrus Aurantium, il comune arancio amaro, che ha mostrato un rischio di tossicità cardiaca sia negli animali da laboratorio che nell'uomo, per finire con il Piper Methysticum, che ha effetti afrodisiaci, inebrianti, utilizzato per i disturbi dell'ansia e gli attacchi di panico ma che è stato ritirato dal commercio per i gravissimi danni al fegato. (Salute, Tgcom24) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 261 PREVENZIONE E SALUTE SANGUE OCCULTO NELLE FECI: TUMORE O ALTRO? La presenza del sangue occulto nelle feci indica un minimo, lento (e spesso) intermittente sanguinamento nel tratto digestivo. Tale perdita ematica, il più delle volte asintomatica, non consente di definire la natura e la sede del sanguinamento. Ogni tratto del canale alimentare può essere sede del sanguinamento e le patologie possono andare da cause benigne (emorroidi ) a patologie molto più gravi (tumori). Per accertarne la causa sono, quindi, necessari accertamenti mirati dopo valutazione medica. Cosa si intende per “sangue occulto” Il test del sangue occulto nelle feci (Fecal Occult Blood Test - FOBT) viene eseguito per la ricerca del sangue che non è visibile ad occhio nudo (da cui il termine “occulto”) e che, quindi, non altera il colore delle feci. Dal sangue “occulto” differisce, invece, il sangue “visibile”, ossia macroscopicamente evidente, che può variare (in base alla sua sede di origine) dal rosso chiaro al rosso scuro al nero piceo. Quali sono le cause: La presenza del sangue occulto nelle feci indica un minimo, lento (e spesso) intermittente sanguinamento nel tratto digestivo. Tale perdita ematica, il più delle volte asintomatica, non consente di definire la natura e la sede del sanguinamento. Ogni tratto del canale alimentare può essere sede del sanguinamento e le patologie possono andare da cause benigne (emorroidi) a patologie molto più gravi (tumori). Per accertarne la causa sono, quindi, necessari esami mirati dopo valutazione medica. Sangue occulto e tumore (screening del cancro colorettale) Il test del sangue occulto costituisce un importante esame per lo screening del cancro colo rettale. Infatti, studi epidemiologici hanno accertato che la ricerca del sangue occulto (con successiva colonscopia nei pazienti risultati positivi) comporta, rispetto al gruppo di controllo, una sensibile riduzione della mortalità per cancro colon rettale. Sulla base di tali evidenze il FOBT è stato ufficializzato dalla Commissione dell’Unione Europea sulla Prevenzione dei tumori come test di screening per il cancro colo rettale (CCR) per uomini e donne di età compresa tra i 50 e i 70-74 anni. I programmi di screening sono attivi, o in fase di realizzazione, in molte regioni dove i pazienti di età compresa nella fascia stabilita vengono invitati dall’ASL tramite lettera a ritirare il materiale per l’esame (FOBT). Nel caso il test risultasse positivo all’utente sarà consigliato di eseguire la colonscopia presso un Centro di riferimento dello screening. In Italia si registrano circa 46.000 casi all’anno di CCR e circa 15 mila decessi. Il tumore del colon in genere si sviluppa da piccole formazioni benigne, i polipi (o più precisamente adenomi), che sono più frequenti con l’avanzare dell’età. Solo una piccola parte di questi polipi si trasformerà in tumore ed essendo tale processo molto lento (10-15 anni) sarà possibile intervenire con una diagnosi precoce. La diagnosi precoce del tumore colon è molto importante in quanto la sopravvivenza è legata proprio allo stadio della malattia al momento della diagnosi, con il 94% di sopravvivenza a 5 anni nei pazienti con malattia localizzata, contro il 9% di sopravvivenza quando la malattia è nella fase di metastatizzazione. Come si ricerca il sangue occulto ? Per la ricerca del sangue occulto nelle feci sono disponibili due test: il test al guaiaco (gFOBT) ed il test immunochimico (iFOBT oppure FIT = Fecal Immunochemical Test). Per ciascun metodo c’è una precisa modalità di raccolta del campione e di esecuzione dell’esame. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 261 il test chimico al guaiaco utilizza un agente chimico che reagisce con l’attività perossidasica dell’emoglobina (Hb) contenuta nei globuli rossi. La reazione, purtroppo, è influenzata anche da sostanze non-emoglobiniche, di provenienza alimentare, che hanno attività perossidasica e che possono dare false diagnosi di positività. Ugualmente il test al guaiaco non è in grado di distinguere le Hb provenienti dai vari distretti digestivi, per cui viene rilevata ogni fonte di emorragia (bocca, gengive, esofago, stomaco, ecc.). Per evitare falsi positivi bisogna quindi attuare una serie di accorgimenti e restrizioni dietetiche/farmacologiche/comportamentali nei giorni precedenti. In particolare: 1) evitare carni rosse crude o semicrude e salumi di ogni genere; pesce, rape, rafano o farmaci come colchicina o sostanze antiossidanti (ad es. iodio ed acido borico). 2) Evitare inoltre fonti ricche di vitamina C (alimenti, farmaci ed integratori), gli alcolici; 3) Evitare composti farmacologici contenenti ferro. 4) evitare situazioni che possono determinare sanguinamento, come interventi odontoiatrici o farmaci che possono causare sanguinamento digestivo, come anticoagulanti, aspirina, steroidi o preparazioni a base di ferro. È inoltre importante spazzolare i denti con delicatezza, per evitare di provocare emorragie gengivali. Per aumentare la sensibilità diagnostica nel test al Guaiaco solitamente vengono raccolti tre campioni di feci in tre giorni differenti. Il test immunochimico (definito anche “test di seconda generazione”) reagisce esclusivamente con l’emoglobina umana. Inoltre con il test immunochimico i sanguinamenti della parte alta del tratto digestivo non vengono rilevati per le modifiche sull’Hb causate dagli acidi e dagli enzimi digestivi. Ciò significa che viene rilevato solo la presenza del sangue occulto proveniente dal colon e dal retto (polipi, tumori, angiodisplasie, diverticoli, emorroidi, ragade, ecc.). L’esame ha dimostrato una migliore sensibilità (meno falsi negativi) e specificità (meno falsi positivi) rispetto al test al guaiaco presentando inoltre il vantaggio di potersi effettuare con un solo prelievo e di non richiedere restrizioni dietetiche. Per tale motivo è preferito nei programmi di screening regionali. Cosa fare se il sangue occulto è positivo: L’esame risulta positivo in circa 5-6 persone su 100, ma questo non significa necessariamente la presenza di polipi o tumori del colon. Ciò si verifica in una parte dei casi (40% circa), mentre nel resto dei pazienti la positività può essere determinata da patologie di scarso rilievo oncologico, come emorroidi, ulcere, fistole, diverticoli, angiodisplasie, malattie infiammatorie, ecc. Per tale motivo è importante eseguire, in caso di positività del test, un accertamento mirato, che è la colonscopia, per definire correttamente la diagnosi. Cosa fare se il sangue occulto è negativo: gli adenomi (polipi) ed i tumori in fase precoce sanguinano ad intermittenza, per cui può succedere che ad un primo test, anche in presenza di una lesione, il test risulti negativo. Per aumentare la probabilità di identificare un sanguinamento viene, dunque, consigliato di ripetere periodicamente il test. La frequenza ottimale, considerando anche il lento sviluppo dei polipi e la loro trasformazione tumorale, è ogni due anni con il test immunochimico ed annualmente con il test al Guaiaco. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 261 DOMANDE E RISPOSTE DI UTILITÀ Posso seguire il test durante il ciclo mestruale? No. Il test va eseguito dopo 3-5 giorni dalla scomparsa evidente delle perdite di sangue Soffro di stitichezza: per fare l’esame posso assumere un lassativo? Certamente. Si comporti come fa di solito. Ho le emorroidi e ogni tanto noto un po’ di sangue rosso: posso fare il test? No. E’ bene eseguire il test nei momenti liberi dal sanguinamento Il mio esame è positivo ma non voglio fare la colonscopia: esiste un’alternativa? Ci sono le alternative (clisma opaco doppio contrasto, Colonscopia TAC, colonscopia con videocapsula, colonscopia robotica), ma nessun esame è valido quanto la colonscopia per qualità d’immagine e, soprattutto, per la possibilità di eseguire biopsie e polipectomie. L’esame è positivo, ma ho fatto una colonscopia 6 mesi / 1 anno fa: può essere considerata valida? Bisogna che la colonscopia venga valutata da un medico specialista che deciderà in merito. Il test è positivo ma assumo farmaci antiaggreganti (Aspirina, Tiklid, ecc.) o anticoagulanti (Coumadin, Sintrom, ecc.): ci può essere stata un’interferenza? Il sanguinamento può essere stato causato dai farmaci, ma non può essere escluso un polipo sanguinante. QUALI SONO I SUGGERIMENTI PER ESEGUIRE IL TEST IN MODO CORRETTO? Raccoglie il campione di feci al mattino Raccogliere le feci in modo tale che non cadano nell’acqua. Si consiglia di disporre uno strato di carta igienica nel WC in modo da trattenere le feci per il tempo necessario d eseguire il prelievo. Può essere eventualmente utilizzato un contenitore (tipo vaso da notte) asciutto e pulito. I campioni non devono essere raccolti durante o i primi tre giorni del ciclo mestruale, in presenza di emorroidi sanguinanti o sangue nelle urine. Alcol, aspirina ed altri farmaci antiinfiammatori possono determinare irritazione intestinale (anche al colon) e dare sanguinamento occulto per cui devono essere possibilmente evitati nelle 48 precedenti. Raccogliere con l’apposita spatolina nel vasetto più campioni sulla superficie delle feci emesse ed in punti diversi (3 o 4) Qualora venga richiesto l’esame su tre campioni è necessario raccogliere un campione su tre diverse emissioni di feci (anche dello stesso giorno) Portare in Laboratorio entro poche ore Se vengono raccolti 3 campioni questi devono essere conservati in un luogo fresco (frigorifero) e portarli in Laboratorio contemporaneamente. Dopo la raccolta i campioni hanno una stabilità massima di 7 giorni. Bisogna però rispettare i tempi di consegna indicati dal Laboratorio. (La Stampa, MedicItalia) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 261 PREVENZIONE E SALUTE DISTRIBUTORI DI BENZINA: DISTANZA SENZA RISCHI È SOPRA I 100 METRI Vivere entro 100 metri dalle “colonnine di benzina” fa male alla salute. L’allarme in uno studio del Journal of Environmental Management che dimostra come nei pressi dei distributori ci sia una pericolosa dispersione nell’aria di sostanze inquinanti, un mix di gas combusti e incombusti, polveri sottili e altri composti chimici che arrivano dalla auto in attesa e dai vapori emessi dai carburanti caricati e scaricati dalle cisterne che riforniscono i benzinai. “Alcuni composti organici nell'aria come il benzene, che aumenta il rischio di cancro, sono stati registrati nelle stazioni di servizio a livelli superiori a quelli medi per le aree urbane dove il traffico è la principale fonte di emissioni", spiega l’autrice dello studio, Marta Doval dell’Università della Murcia, in Spagna. L’ avvertimento si applica in particolare a strutture “sensibili”, come scuole, ospedali, centri sanitari e alloggi in cui vivono persone anziane. Gli scienziati hanno studiato gli effetti della contaminazione potenzialmente dannosa per la salute. La soglia di tolleranza che dovrebbe essere mantenuta, concludono, è di 50 metri, ma anche ad una distanza doppia è stata trovata prova di un inquinamento pericoloso per gli effetti cancerogeni che può scaricare. La distanza, poi, varia in funzione del numero delle stazioni in servizio, della quantità del carburante che vi transita, dell’intensità del traffico registrato nella stessa area, degli edifici che sorgono intorno e delle condizioni meteorologiche. (Salute, Sole 24ore) SALUTE: 40% DONNE CON FIBROMI UTERINI, NUOVE MOLECOLE PER 'BATTERLI' Ad oggi non si conoscono le cause dell'insorgenza dei fibromi, alcuni fattori di rischio sono: una storia familiare, l'obesità e non aver ancora avuto una gravidanza I fibromi uterini sono i piu' diffusi tumori benigni del tratto genitale femminile, e arrivano a colpire fino al 40% delle donne tra i 35 e i 55 anni. Ad oggi non si conoscono le cause dell'insorgenza dei fibromi, alcuni fattori di rischio sono: una storia familiare, l'obesita e non aver ancora avuto una gravidanza. "E' una delle patologie piu' diffuse tra le donne, che nel 50% dei casi non hanno sintomi gravi, ma l'altra meta' presenta un eccessivo sanguinamento dell'utero, forti emorragie mestruali, anemia e infertilità", spiega all'Adnkronos Salute Anna Maria Paoletti, ordinario di ginecologia e ostetricia dell'Univ. di Cagliari, tra i relatori del congresso di ginecologia a Napoli fino al 9 ottobre. "Oggi una nuova classe di molecole, i modulatori del recettore del progesterone (SPRMs) - avverte Giuseppe De Francesco, resp. dell'Unita' operativa endoscopica dell'ospedale Villa Betania di Napoli promette una rivoluzione perche' questi farmaci possono ridurre il volume dei fibromi eliminando gli effetti collaterali di altre terapie farmacologiche. Inoltre - possono essere usati come trattamento pre-intervento chirurgico di sintomi da moderati a gravi di fibromi, come appunto il sanguinamento. E il trattamento può durare fino a tre mesi. In Europa - conclude - questa classe di molecole è già autorizzata e disponibile, speriamo che arrivi presto in Italia". (Adnkronos)