Giovedì 10 Ottobre 2013, S. Daniele Anno II – Numero 263 AVVISO 1. Corso per la formazione dei lavoratori 2. Sito Ordine: raggiunti 500.000 contatti Notizie in Rilievo Prevenzione e salute 3. Smog inalato dalla gestante ancora più dannoso per il futuro bebé Scienza e Salute 4. Dieci falsi miti sulla salute 5. I cinque trucchi per dimagrire in modo stabile e non riprendere peso 6. È meglio la Tomografia o la Pet per diagnosticare un tumore? Farmaci e Salute 7. Farmaci: nuovi antimicrobici ottenuti 'ritoccando' vecchia classe 8. Farmaco per la tiroide troppo prescritto Il Proverbio di Oggi Tre songo ’e potenti: ‘o papa, ‘o malamente e chi nun tene niente Tre sono i potenti: il papa, il criminale e chi non ha nulla SITO DELL’ORDINE: RAGGIUNTI I 500.000 CONTATTI Ieri il sito ha superato quota cinquecentomila (500.000) visitors Questo traguardo significa molto per il nostro Ordine e per gli obiettivi che il sito si è posto: rapidità di informazione e trasparenza, due fattori fortemente voluti da questo Consiglio direttivo. Uno strumento strategico per la comunicazione non solo tra i farmacisti iscritti al nostro Ordine ma anche con Colleghi di altre province e soprattutto con i cittadini con punte di 700 visite al giorno. In questi giorni alcuni colleghi si sono attivati per rendere il sito ancora più fruibile e utile ma per far questo, oltre agli aspetti tecnici, serve una reale e diffusa partecipazione di tutti. I 500.000 contatti sono una “dote” da consegnare all’intero Consiglio direttivo e lo stimolo all’impegno di ciascuno. 500.000 VOLTE GRAZIE AD OGNUNO DI VOI IL SONNO TI FA BELLA La pelle delle donne che dormono molto possiede una barriera protettiva più sana, respira meglio, ha più acqua idratante ed è meno soggetta ad eritemi, irritazioni e fastidi. I dermatologi hanno esaminato la pelle di un gruppo di donne fra i 30 e i 49 anni composto da 60 dormiglione e 30 che, invece, dormivano male. "Nelle donne che dormivano in modo soddisfacente, la tewl (perdita di acqua attraverso la pelle) è risultata minore, mentre il punteggio legato all'invecchiamento intrinseco è risultato decisamente più elevato nelle donne con difficoltà a riposare". SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 263 FARMACI: NUOVI ANTIMICROBICI OTTENUTI 'RITOCCANDO' VECCHIA CLASSE Un gruppo di scienziati e' riuscita a "reinventare" una classe di popolari farmaci anti-microbici, migliorando la loro efficacia contro agenti patogeni resistenti ai farmaci nei modelli animali. I ricercatori hanno ottenuto oltre 650 nuovi composti modificando lievemente elementi strutturali nel metronidazolo e nei 5-nitromidazoli. Si tratta di una classe di farmaci anti-microbici vecchia di cinquant'anni usata per combattere praticamente ogni cosa, dai batteri che causano ulcere nello stomaco a protozoi trovati in acque contaminate. ''Abbiamo aggiunto pezzi molecolari in modo da cambiare forme e dimensioni'' ha spiegato L. Eckmann. I risultati hanno mostrato che i nuovi composti erano efficaci contro gli agenti patogeno, nei modelli animali, riuscendo a superare la resistenza microbica che avevano sviluppato. (Agi) DIECI FALSI MITI SULLA SALUTE Dal cioccolato che fa venire i brufoli alle gomme da masticare che fanno male allo stomaco, passando per gli effetti di alcool e bibite: vero o falso? Chi non ha mai sentito dire che non bisogna mangiare troppo cioccolato, altrimenti vengono i brufoli? O che per far guarire una ferita è meglio lasciarla all'aria aperta? E che le gomme da masticare fanno male allo stomaco? Ebbene, non tutto è vero, anzi: buona parte dei falsi miti sulla salute è appunto falsa. A smascherare le bufale in fatto di medicina ed effetti collaterali di alimentazione e stili di vita è ora un libro, Mezze verità della medicina, scritto dal medico e presentatore televisivo Carsten Leukat. Ecco allora 10 tra le mezze verità più diffuse: 1) Mangiare cioccolato fa venire i brufoli: è falso. Si tratta di una leggenda popolare sentita ripetere soprattutto quando si è adolescenti, in un momento nel quale cioè l'acne è dovuta a squilibri ormonali, che nulla hanno a che fare con la cioccolata. 2) Leggere al buio danneggia la vista: è falso, perchè la vista non viene danneggiata, ma affaticata dallo sforzo della lettura con meno luce. 3) Le ferite guariscono più rapidamente se lasciate all'aria aperta: non è vero. Al contrario, perché la guarigione avvenga prima sarebbe meglio che rimanessero umide. 4) Bere rende più attraenti: è una mezza verità, nel senso che gli alcolici hanno come effetto quello di abbassare gli effetti inibitori e distorcere la percezione degli altri. 5) Dopo mangiato è bene camminare per digerire meglio: non è del tutto vero, perché l'attività fisica, se non debitamente dosata, rallenta la digestione, che richiede maggior afflusso di sangue all'intestino e allo stomaco. Il riposo subito dopo il pranzo o la cena potrebbe far insorgere bruciori di stomaco. 6) Scrocchiare le dita fa venire l'artrite: non è vero, anche se questo movimento continua indebolisce le articolazioni e potrebbe causare gonfiore alle dita stesse. 7) Bere bibite gassate o cibi salati aiuta a combattere la diarrea: falso, potrebbe farla peggiorare. 8) Le gomme da masticare fanno male allo stomaco (se ingerite): falso, si tratta pur sempre di alimenti che, se ingeriti in quantità limitata non causano danni. 9) Il fuoco di Sant'Antonio può essere mortale: falso. È vero, invece, che questa malattia insorge in condizioni di forte indebolimento delle difese immunitarie, che dunque potrebbero avere collaterali anche molto seri o mortali. 10) Aumentare la gradazione alcolica in modo progressivo non fa star male: falso. Non è il fatto di alternare bevande più o meno alcoliche a far star male, quanto piuttosto la quantità di alcool ingerita. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 263 I CINQUE TRUCCHI PER DIMAGRIRE IN MODO STABILE E NON RIPRENDERE PESO Meglio modificare le abitudini a poco a poco, ponendosi obiettivi realizzabili, per non cadere nella frustrazione Chi non ha mai promesso solennemente che dall’inizio della settimana, il primo del mese o con il nuovo anno avrebbe gettato alle ortiche le cattive abitudini per abbracciare una dieta sana e liberarsi dei chili di troppo? Pochi però riescono a mantenere fede ai propositi e il problema di chi sta a dieta è proprio, come ormai è noto, la “tenuta” dei risultati nel tempo. Eppure, come dimostra una ricerca pubblicata sul Journal of Medical Internet Research, riuscire a perdere peso stabilmente non è impossibile e pochi, piccoli trucchi possono fare la differenza. Li ha declinati uno dei più noti studiosi del comportamento in tema di alimentazione, Brian Wansink del Food and Brand Lab della Cornell University, negli Stati Uniti. Wansink ha infatti dimostrato che il più delle volte mangiamo in eccesso senza accorgercene (il cosiddetto “mindless eating”, letteralmente “mangiare scriteriato”) ed è proprio questo che ci rovina la linea e la salute. AMBIENTE E ABITUDINI -Questo accade perché l’ambiente e l’abitudine ci condizionano. La disposizione dei cibi in cucina o sugli scaffali del supermercato, il fatto di rilassarsi sempre davanti alla Tv sono, per esempio, tra gli elementi che possono incidere sul girovita. Saperlo, e prendere le dovute contromisure, sarebbe la chiave di volta per spezzare l’odiato effetto yoyo e acquisire solide abitudini salutari. Il ricercatore americano per capire quali siano i trucchi migliori per perdere peso, ha organizzato un programma online per dimagrire attraverso modifiche delle abitudini e dell’ambiente, anziché della dieta. Ai partecipanti sono state inviate via e-mail le regole da seguire e, ogni mese, questionari che indagavano sull’aderenza alle raccomandazioni e sul peso perso. I dati pubblicati, riferiti a circa 500 persone, sono chiari: il 42% di chi ha partecipato al programma è dimagrito il 27% è rimasto almeno stabile. Chi ha seguito alla lettera i suggerimenti indicati da Wansink ha perso più peso, chi si è attenuto ai consigli sgarrando non oltre un giorno alla settimana è dimagrito in media un chilo al mese. I CINQUE TRUCCHI - Le regole sono semplici, anzi: i cinque trucchi più efficaci secondo la maggioranza dei partecipanti sono quasi banali. 1. ripulire la dispensa da tutti i cibi che non siano salutari (il motivo è ovvio, se in casa non ci sono snack ipercalorici sarà difficile ingozzarsi); 2. occorre evitare di mangiare direttamente dalle confezioni, servendosi invece e sempre una porzione in un piatto o una ciotola, possibilmente piccoli: trangugiare popcorn o patatine direttamente dal sacchetto è rischioso, metterne una manciata in un piattino dalle dimensioni contenute aiuta a controllare le dosi. 3. Altrettanto efficace fare spuntini leggeri, per non restare a stomaco vuoto più di tre o quattro ore 4. coccolarsi con un cibo caldo al mattino, per colazione o comunque entro un’ora dal risveglio: vanno bene ad esempio un tè, un caffè ma anche il pane tostato. 5. abbassare sempre le posate di fianco al piatto fra un boccone e l’altro: questo induce a masticare più lentamente e a sentirci sazi in tempi più brevi. Sono meno efficaci misure come lavarsi i denti e usare il filo interdentale dopo cena, per farsi passare la voglia di uno snack notturno; stringere un pò la cintura prima di sedersi a tavola o seguire la regola dei tre morsi (concedersi qualsiasi cibo, anche il più ipercalorico, ma non prenderne più di tre bocconi). PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 263 ACCORGIMENTI SU MISURA - «Chi vuole dimagrire o mangiare più sano dovrebbe individuare una serie di piccoli accorgimenti “su misura”, che siano al tempo stesso efficaci e facili da seguire: ognuno reagisce meglio o peggio ai diversi stratagemmi, per cui è importante trovare le modificazioni comportamentali più adatte a ciascuno e al momento che sta vivendo. Il primo e più importante trucchetto pare perciò essere quello di procedere a piccoli passi, anche perché i risultati della ricerca confermano che essere “virtuosi” troppo a lungo è difficile: meglio quindi cambiare le abitudini poco a poco, ponendosi obiettivi realizzabili per non cadere nella frustrazione. «La prima meta può essere, ad es., cercare di fare meno spuntini ipercalorici. Per riuscirci si può puntare su piccoli cambiamenti come eliminare cioccolatini e caramelle dal tavolino del salotto davanti alla Tv, trovare un’occupazione gradevole per la pausa caffè in ufficio così da non dover stare di fronte al distributore automatico di cibi e bibite varie. Bisogna,poi, cercare di attenersi a queste nuove abitudini finché diventano parte integrante del proprio modo di vivere». (Salute, Corriere) FARMACO PER LA TIROIDE TROPPO PRESCRITTO Eccesso terapeutico per la levotiroxina sodica, che può favorire l’osteoporosi e le aritmie Potrebbe esservi un marcato abuso delle prescrizioni del farmaco per la tiroide (levotiroxina sodica, un composto di sintesi che funge da ormone tiroideo) per soggetti considerati affetti da ipotiroidismo. Secondo un maxi-studio pubblicato sulla rivista JAMA Internal Medicine e condotto da Peter Taylor della Cardiff University inglese, la levotiroxina sodica è troppo prescritta anche a chi non ne ha bisogno, con molti rischi per la salute perché il farmaco può favorire l’osteoporosi e le aritmie. Lo studio ha coinvolto oltre 52mila pazienti cui è stata prescritta la terapia tra il 2001 e il 2009. IL DISTURBO - L’ipotiroidismo è un deficit di funzionamento della tiroide. Può verificarsi dopo una tiroidite autoimmune in cui una reazione immunitaria anomala distrugge parte della ghiandola. Il disturbo si può misurare osservando con un prelievo i livelli di TSH, l’ormone stimolante della tiroide. Livelli elevati di TSH indicano che la tiroide fatica a funzionare e di solito si fissa una soglia tale, oltre la quale va prescritto l’ormone tiroideo per supplire al malfunzionamento della tiroide. Ma secondo gli esperti inglesi la levotiroxina sodica è troppo prescritta e nel tempo si è andata erroneamente abbassando la soglia di TSH oltre la quale si raccomanda il trattamento. Risultato: il farmaco è prescritto anche a chi non ne ha bisogno e non ha livelli di TSH eccessivi con pericolosi effetti collaterali che non sono giustificati da un reale beneficio del farmaco. (Salute, Corriere) SMOG INALATO DALLA GESTANTE ANCORA PIÙ DANNOSO PER IL FUTURO BEBÉ Forti stati di ansia e stress vissuti dalle mamme durante il periodo della gestazione possono aumentare per i nascituri il pericolo di andare incontro a depressione, aggressività, deficit di attenzione e problemi di comportamento. Un nuovo studio ha riscontrato che tali effetti esporrebbero maggiormente a rischio i futuri bebè se associati a un’eventuale esposizione della gestante ad alti livelli d’inquinamento atmosferico, da traffico e/o per l’uso di carbone come fonte di calore. (Pediatrics) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 263 SCIENZA E SALUTE È MEGLIO LA TOMOGRAFIA O LA PET PER DIAGNOSTICARE UN TUMORE? I due esami forniscono informazioni diverse e complementari e devono essere prescritti a seconda delle differenti indicazioni Sono stato operato nel 1997 per un adenocarcinoma gastrico e per gli esami del follow up mi sono sottoposto sia a TC (Tomografia Computerizzata) che a PET (Tomografia ad Emissione di Positroni). Ho cercato di comprendere la differenza fra le due metodiche, ma ho ottenuto da diversi specialisti risposte piuttosto differenti e, di conseguenza, il dubbio mi è rimasto. Mi aiutate a fare chiarezza? A che cosa servono di preciso i due esami? E, soprattutto, quando deve essere scelto l’uno e quando invece l’altro? La TC è una metodica diagnostica utilizzata dal 1975, che, attraverso l’uso delle radiazioni ionizzanti (raggi X) riproduce il corpo umano in sezioni elaborate da un computer. L’iniezione endovenosa di un mezzo di contrasto a base di iodio consente di migliorare la definizione delle immagini, esaltando il contrasto di un organo, di una lesione o di una struttura rispetto a ciò che li circonda. La PET, invece, è una metodica introdotta dopo la metà degli anni ‘90, in grado di produrre immagini corporee attraverso traccianti, marcati con radionuclidi emittenti positroni, iniettati endovena, che si concentrano all’interno dei tessuti in base alla loro attività metabolica. Le radiazioni emesse dai radionuclidi vengono rilevate da un tomografo dedicato. La TC, quindi, fornisce informazioni di tipo morfologico dei distretti anatomici studiati, mentre la PET fornisce informazioni funzionali e metaboliche. Recentemente si utilizzano tomografi PET-TC che consentono la fusione delle due modalità diagnostiche, fornendo informazioni sia funzionali sia morfologiche, queste ultime a bassa definizione, in un unico esame. È quindi chiaro che la PET non può essere definita più potente o avanzata della TC, in quanto è una metodica differente. In pratica i due esami forniscono informazioni diverse e complementari e devono dunque essere prescritti a seconda delle differenti indicazioni. La TC viene impiegata di routine nella fase diagnostica e nel follow-up della maggior parte dei tumori solidi (tra i quali l’adenocarcinoma gastrico). In questo ambito la PET viene utilizzata come esame di secondo livello per dirimere reperti TC clinicamente controversi o per definire una indicazione chirurgica (ad es. nel caso delle neoplasie polmonari) o per la ricerca del tumore primitivo, quando la diagnosi sia stata fatta attraverso la biopsia di una sede metastatica e la TC non ne riveli l’origine. Lo scarso impiego della PET nel follow-up è dovuto soprattutto alla possibilità di falsi positivi per accumulo del radiofarmaco in sede di processi infiammatori. La PET è invece utilizzata come prima indagine per valutare la risposta precoce al trattamento chemioterapico, per meglio determinare la successiva strategia terapeutica. Ci sono però casi in cui la PET non può essere utilizzata, per esempio in chi soffre di diabete gravemente scompensato o per lo studio di tumori che non captano il radiofarmaco, ad esempio il carcinoma renale, i tumori mucinosi, il carcinoma bronchiolo alveolare e alcuni sarcomi e linfomi a basso grado di malignità. (Salute, Corriere)