Anno II – Numero 275 Prevenzione e salute 1. 100 domande e 100 risposte sui tumori 2. Ora solare, il cambio fa bene al cuore Lunedì cala il rischio di infarto Lunedì 28 Ottobre 2013, S. . Simone, Simeone Il Proverbio di Oggi Quando c’è una meta, anche il deserto diventa strada. 100 DOMANDE e 100 RISPOSTE sui TUMORI È possibile prevenire il cancro? Vaccinarsi? Cosa bisogna fare o non fare per limitare al minimo il rischio di ammalarsi? Quali i controlli a cui sottoporsi e quando? Scienza e Salute 3. Tumori: esposizione radiazioni promuove formazione oncogeni 4. Il miglior meteo? Il ginocchio. Ora lo dice anche la scienza 5. Reggiseno tecnologico, lo slacci e parte un tweet sulla prevenzione del cancro Dermatologia e Salute 6. Ecco l’integratore in aiuto del ‘benessere’ della pelle Alimenti e Salute 7. Il caffè? Protegge il fegato dal cancro E ancora, per chi ha già dovuto confrontarsi con la malattia: quali sono le terapie migliori a disposizione? Quali i centri di cura più preparati? Cosa si può fare per vivere al meglio durante e dopo le cure? A tutte queste domande, e molte altre ancora, risponde il volume realizzato da Fondazione Umberto Veronesi e Corriere della Sera. ARCHIVIO: ISTRUZIONI PER L'USO Qual é l'ospedale migliore? Dove vado a farmi curare? All'angoscia per una diagnosi di tumore, spesso ne segue un'altra, legata alla scelta dei medici e delle strutture più adatte per la terapia, o per l'intervento chirurgico. Scegliere diventa davvero arduo se non si ha una conoscenza diretta degli ospedali, delle loro attrezzature e dello staff. Per questo il Corriere della Sera, insieme alla Fondazione Umberto Veronesi, ha deciso di creare Sportello Cancro e, in particolare, un archivio degli ospedali, che comprende tutte le strutture italiane, da quelle super-specializzate a quelle più piccole. Per ogni ospedale vengono fornite numerose informazioni, sullo staff medico-chirurgico che si occupa di tumori, sulle principali attrezzature, e sul numero dei ricoveri e degli interventi chirurgici. Un'apposita commissione di esperti ha poi selezionato una serie di reparti (indicati da una stella) che offrono assistenza e terapie di particolare qualità. Infine sono consultabili le sperimentazioni in corso con farmaci anti-tumorali (indicate con un'ampolla). SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 275 PREVENZIONE E SALUTE ORA SOLARE, IL CAMBIO FA BENE AL CUORE LUNEDÌ CALA IL RISCHIO DI INFARTO In genere nel primo giorno della settimana c’è con il cambio ora (e un maggior sonno) ci sarà un calo del 10% un picco ma Fa bene non solo all’umore, perché si dorme un’ora in più, ma anche alla salute: il passaggio all’ora solare è un toccasana anche per il cuore, al punto che la giornata di lunedì sarà quella con meno rischio di infarti dell’anno. IL GIORNO NERO - Il lunedì è noto per essere il «giorno nero» per gli infarti , che proprio all’inizio della settimana hanno il picco di massima incidenza perché si sommano tre fattori di rischio determinanti per l’insorgenza di patologie cardiovascolari: il dormire meno, il dormire peggio, ossia in orari non consoni rispetto a quanto richiesto dal nostro naturale orologio biologico e lo stress caratteristico dell’inizio settimana contribuiscono all’attivazione del sistema nervoso simpatico e al rilascio di citochine pro-infiammatorie che spianano la strada all’infarto. IL CALO DI INFARTI - Ma secondo gli internisti oggi, lunedì, sarà un’eccezione, tanto che si stima che il numero di infarti calerà di circa il 10% rispetto a un generico giorno della settimana nel resto dell’anno. «Quando in primavera si passa all’ora legale - secondo recenti studi, la mancanza di sonno prima del riadattamento del nostro orologio biologico aumenta il grado di infiammazione e lo stress ossidativo a livello dei vasi arteriosi, e il sistema immunitario risponde peggio agli stimoli esterni: tutti elementi che rendono più probabile l’insorgenza di disturbi cardiovascolari acuti dopo il cambio dell’ora e soprattutto al lunedì, quando a tutto questo si aggiunge lo stress dell’inizio della settimana». MA NON VALE PER GLI ANZIANI - Con l’ora solare avverrà il contrario. Anche se «il vantaggio non e’ evidente negli anziani, probabilmente perché in questi ultimi la quantità di sonno è più costante, non più influenzata dalla necessità di puntare la sveglia presto al mattino, oltre al venir meno dello stress da inizio settimana. La possibilità, inoltre, di poter essere svegli e attivi sfruttando al meglio le ore meno fredde e più luminose della giornata contribuisce al maggior benessere». (Fonte: And-Kronos Salute) TUMORI: ESPOSIZIONE RADIAZIONI PROMUOVE FORMAZIONE ONCOGENI L'incidente alla centrale nucleare di Chernobyl espose nel 1986 centinaia di persone ad alti livelli di radiazioni ionizzanti. Negli anni immediatamente successivi al disastro fu rilevato un forte aumento del numero di tumori papillari della tiroide tra le persone che ai tempi dell'esplosione erano nel pieno dell'infanzia. Un nuovo studio ha analizzato campioni di tessuto da un gruppo di pazienti ucraini, bimbi all'epoca del disastro nucleare, riuscendo ad identificare mutazioni correlate a questa tipologia di cancro. RISULTATI: Dai dati e' emerso che la maggior parte dei tumori analizzati riporta riorganizzazioni cromosomiche in oncogeni, molti dei quali promossi dall'up-regulation della segnalazione della MAPK, percorso comunemente associato al tumore. Al contrario, gli oncogeni sono risultati meno comuni nei tumori papillari della tiroide dei pazienti provenienti dalla stessa regione geografica ma non esposti a radiazioni. (Agi) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 275 IL MIGLIOR METEO? IL GINOCCHIO. ORA LO DICE ANCHE LA SCIENZA È dai tempi di Ippocrate che la medicina ipotizza un nesso tra i dolori articolari e i cambiamenti di clima. Dagli Stati Uniti arriva la conferma. Ecco perché l'artrosi o altri malanni annunciano che sta per piovere Andiamo al parco con questo tempo incerto? Chiamiamo la nonna, non sbaglia un colpo". E lei, la signora Esther non si fa pregare: "Sento un formicolio qui, un brivido là: di sicuro almeno qualche goccia verrà giù". Il Wall Street Journal prende la famiglia Wolf per raccontare il rapporto tra il meteo e il dolore, ovvero come prevedere che tempo farà basandosi sui propri malanni. Ma la domanda al familiare veggente è un classico in ogni parte del mondo, tutti noi ne conosciamo uno, tutti noi spesso ci affidiamo più al corpo che ai siti ufficiali per capire come vestirci prima di uscire di casa. Il rapporto tra medicina e meteorologia è antico, Ippocrate era sicuro ci fosse un rapporto molto stretto; stessa conclusione per i maestri della tradizione cinese. In epoca moderna, i ricercatori sono stati a lungo più cauti. "Non ci sono prove scientifiche, anche se è indubbio che l'umore subisca le variazioni climatiche e di conseguenza abbia un peso anche sulla salute". Ma adesso, la credenza popolare trova invece nuove conferme. Robert Jamison, prof. alla Harvard Medical School spiega: "Il legame è diretto ed ha motivazioni biologiche". "Per chi soffre di artrite, ma non solo c'è una relazione matematica tra i due fattori. Anche se poi varia da soggetto a soggetto". Da noi se ne sono occupati gli scienziati del Cnr, secondo i quali manifesta i sintomi "un italiano su quattro". Tutte le ricerche mettono in evidenza come i cambiamenti climatici, sbalzi di temperature, piogge o bufere di neve, comportano un aumento del dolore. I più colpiti sono quelli che soffrono di reumatismi e artriti varie. Ma le patologie indotte sono varie: mal di denti, testa, schiena, e poi ancora dolgono vecchie cicatrici e fratture mai del tutto guarite. La ragione precisa non è ancora stata individuata, anche se la teoria più comune riguarda la pressione barometrica: questa scende quando arriva il maltempo e in questo modo va a influire sulla pressione sanguigna esercitando una forza inusuale sulle articolazioni. "Pensate ad un palloncino che deve gestire la spinta dell'aria interna e di quella esterna: il nostro corpo reagisce in quel modo". La relazione è ormai così accettata che i canali del meteo, negli Usa seguitissimi, hanno quasi tutti una sorta di "indice dell'artrite", dove le tempeste e il dolore del Paese vanno di pari passo. Il Wall Street Journal interroga un medico di New York che conferma: "Nei giorni di maltempo ricevo il triplo delle chiamate". "Un pomeriggio splendeva il sole, ma io mi sentivo malissimo e dopo meno di un'ora un forte uragano ha colpito la mia città nell'Ohio". Gli studi sulle cavie animali aggiungono prove. E non è solo una questione di previsioni del tempo, il clima ha un'incidenza diretta sulla nostra salute. Secondo una ricerca della Società europea di cardiologia, il freddo aumenta i rischi di infarto: ogni 17 gradi Fahrenheit le probabilità salgono del 7%. Influenze negative le possono avere anche l'esposizione al vento e gli sbalzi di pressione atmosferica che mandano in tilt l'ipotalamo (che controlla la nostra temperatura corporea). Trovato il guaio, manca il rimedio. L'idea di trasferirsi tutti al caldo non funziona: i benefici sono di breve durata come dimostra un sondaggio portato avanti dallo stesso Jaminson: "Uno che abita a San Diego sotto il sole della California si lamenta allo stesso modo di un canadese. Il corpo si abitua presto e gli effetti del clima sono identici". Non ci resta che consolarci con le previsioni della nonna o dei nostri malanni: infallibili nel raccomandarci l'ombrello o gli occhiali da sole. (Salute, Repubblica) " PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 275 DERMATOLOGIA E SALUTE Ecco l’integratore in aiuto del ‘benessere’ della pelle Bifiderm è un integratore alimentare probiotico di nuova generazione, in grado di favorire il benessere della pelle Una prodotto per l’eczema (o dermatite atopica), patologia delle pelle a base infiammatoria con andamento cronico e recidivante La dermatite atopica può colpire gli adulti ma soprattutto i bambini con manifestazioni cutanee fastidiose che possono interferire sulla vita sociale e di relazione di chi ne soffre. La pelle appare secca, desquamata e arrossata e associata quasi sempre a prurito anche intenso. Si manifesta su viso, braccia e gambe, tronco e si accompagna ad una alterazione delle funzioni di barriera della cute che non è più integra. Recenti studi evidenziano che il difetto di barriera è presente anche a livello della mucosa intestinale dove la microflora intestinale contribuisce alla funzione di barriera della mucosa e stabilizza la permeabilità intestinale. Un problema anche per le mamme. Dalle testimonianze raccolte in un’indagine Bayer su mamme di bambini con dermatite atopica emerge un senso di frustrazione per la mancanza di una cura risolutiva e per il carattere recidivo della malattia e una conseguente sfiducia nei confronti della terapia che attualmente prevede l’impiego di prodotti a uso topico a base di cortisonici ed emollienti e all’occorrenza di antistaminici. La permeabilità intestinale, la funzione barriera della mucosa intestinale e la risposta immunologica che ne deriva giocano un ruolo chiave nell’andamento della dermatite atopica: quando questi fattori risultano alterati (permeabilità aumentata, funzione di barriera compromessa, risposta immunologica sbilanciata) possono presentarsi diverse problematiche, dalle allergie alle manifestazioni cutanee dell’atopia. Diversi studi hanno dimostrato che i probiotici riducono l’estensione, la severità e i sintomi soggettivi dell’eczema nei bambini infanti. In questa cornice si inserisce la ricerca che ha portato alla realizzazione di un nuovo probiotico: Bifiderm. Frutto di una ricerca durata sei anni, Bifiderm è la combinazione di due ceppi probiotici, il Lactobacillus Salivarius LS01 e il Bifidobacterius Breve BR03, brevettati e selezionati per la loro capacità di colonizzare l’intestino. Curare la pelle... dall'intestino. Bifiderm aiuta a ripristinare l’equilibrio della flora batterica intestinale. Quando la microflora intestinale risulta alterata a causa di fattori alimentari, organici o assunzione di antibiotici può risentirne il benessere della pelle. Lorenzo Drago, dir. del Lab. Analisi Cliniche e Microbiologiche IRCCS Istituto Galeazzi, Dip. scienze Biomediche per la Salute Università di Milano dichiara: “Si fatica a credere che una patologia della pelle si possa curare a livello intestinale. Gli studi effettuati hanno evidenziato che il difetto di barriera della pelle alla base della Dermatite atopica è presente anche a livello della mucosa intestinale dove la microflora contribuisce alla funzione di barriera e stabilizza la permeabilità intestinale. Bifiderm diminuisce la permeabilità intestinale, ha un’azione dimostrata sull’evoluzione positiva del punteggio SCORAD (che valuta i parametri clinici della Da) e sull’indice DLQ (qualità della vita), diminuisce la carica stafilococcica che aumenta l’infiammazione eritemica, modula l’assetto immunologico, con un effetto riequilibrante del rapporto Th1/Th2 e una regolazione del rapporto Th17/Treg, e riduce la percentuale di cellule T attivate”. (Libero, Salute) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 275 PREVENZIONE E SALUTE REGGISENO TECNOLOGICO, LO SLACCI E PARTE UN TWEET SULLA PREVENZIONE DEL CANCRO Novità, in Grecia, che passa attraverso la rete. Un consiglio per le donne di svolgere auto-esami, nel tentativo di mantenere la loro salute sotto controllo Le lotte alle malattie al passo con i tempi. L'azienda greca OgilvyOne Atene, per sensibilizzare sul cancro al seno anche gli utilizzatori di social network, ha progettato un reggiseno high-tech capace di inviare un tweet ogni volta che viene slacciato. Questo innovativo indumento intimo chiamato "The Tweeting Bra", fa parte della nuova campagna Nestlè Fitness. Nuova idea - Chissà se uomini e donne hanno mai desiderato una lingerie in grado di comunicare col web. A realizzare tutto questo ci ha pensato un'azienda greca, la OgilvyOne Atene, per la nuova campagna Nestlè Fitness. Un reggiseno che appena slacciato invia un tweet che promuove la consapevolezza del cancro al seno e la necessità per le donne di svolgere autoesami, nel tentativo di mantenere la loro salute sotto controllo. Come funziona - Sotto il gancio del nuovissimo "Tweeting Bra" si nasconde uno speciale meccanismo in grado, ogni volta che viene slacciato, di inviare un segnale al telefonino. Quest'ultimo lo notificherà a un server che genera un tweet. E' semplicissimo, basta compiere le stesse azioni che noi donne facciamo quotidianamente. Per chi volesse leggere i messaggi è stato creato anche l'account da seguire: @tweetingbra. Dal momento che la campagna sta accadendo in Grecia , la maggior parte dei tweet sono in greco ma non è escluso che coinvolga ben presto altri Paesi. (Salute, Tgcom24) IL CAFFÈ? PROTEGGE IL FEGATO DAL CANCRO È una delle bevande più amate al mondo, e se assunta in quantità moderate può anche avere effetti benefici sulla salute. Un nuovo studio italiano, pubblicato sulla rivista Clinical Gastronenterology & Hepatology, promuove il caffè, spiegando che tre tazzine al giorno possono ridurre del 50% la possibilità di ammalarsi di carcinoma epatocellulare (Hcc), il tipo più comune di cancro al fegato. La ricerca, condotta dal dipartimento di Epidemiologia, istituto di Ricerche farmacologiche “Mario Negri” e Università degli Studi di Milano, ha dimostrato l’effetto preventivo nei confronti del carcinoma per la capacità del caffè di prevenire il diabete, uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del tumore al fegato, oltre ai suoi effetti benefici su enzimi epatici e cirrosi. «La nostra ricerca conferma affermazioni passate che il caffè fa bene alla salute, e in particolare al fegato», ha spiegato C. La Vecchia, del dip. di Scienze cliniche e di Comunità. Per confermare gli effetti positivi del caffè, i ricercatori hanno esaminato una serie di articoli pubblicati tra il 1996 e il settembre 2012: il caffè, insomma, può rappresentare un ottimo alleato per proteggere il fegato dal cancro, ma solo se abbinato a uno stile di vita corretto, che passa attraverso la riduzione del consumo di alcol, la vaccinazione dall’epatite B e il controllo della trasmissione del virus dell’epatite C. (Salute, Secolo XIX)