Anno II – Numero 280 Martedì 05 Novembre 2013, S. Zaccaria AVVISO 1. PHT, uno strumento utile per l’esercizio della professione del farmacista Il Proverbio di Oggi ’E figlie ‘e don Camillo: tutt’ ‘e vonno e nisciuno s’’e piglia A donne che si dicono molto corteggiate, ma che non trovano mai marito 2. Farmaci per il diabete, ORDINE: PHT UNO STRUMENTO UTILE per L’ESERCIZIO della PROFESSIONE del FARMACISTA quale entra e quale esce di scena 3. Tumori: una dose vaccino Hpv protegge donne a lungo Giovedì p.v. alle ore 21.00 presso la sede dell’Ordine sarà presentato il volume “PHT, uno strumento Utile per l’Esercizio della Professione del Farmacista”. Notizie in Rilievo Prevenzione e salute Interverranno i responsabili del settore farmaceutico delle ASL napoletane, Dr.ssa G. La Bella, Dr. M. Fusco, Dr. E. Nava Scienza e Salute 4. Dagli Usa un nuovo metodo per dimagrire 5. Prostata, uomini single più a rischio 6. Igiene orale, sfatato un mito: «Per lavare i denti non serve aspettare mezz'ora» L’obiettivo del testo è quello di fornire ai farmacisti uno strumento di facile e pratica consultazione per svolgere meglio la funzione di operatori sanitari in grado di fornire indicazioni sia in ambito territoriale che ospedaliero su specialità medicinali innovative e talvolta caratterizzate da un ristretto intervallo di maneggevolezza. Il volume costituisce uno strumento che riassume le caratteristiche principali dei farmaci del prontuario PHT, che per praticità di lettura sono riportati con riferimento alle patologie per le quali i farmaci stessi sono indicati alla data del 31 Maggio 2013. Nel corso della serata sarà consegnato agli intervenuti il testo realizzato SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 280 FARMACI PER IL DIABETE, QUALE ENTRA E QUALE ESCE DI SCENA La fenformina è stata ritirata dal mercato. Le incretine sono efficaci e possono essere utili ai pazienti Pochi giorni fa la fenformina, un ipoglicemizzante usato nel diabete di tipo due, è stata ritirata dal mercato su iniziativa dell’azienda produttrice. I circa 6mila pazienti in cura dovranno cambiare terapia, ma i diabetologi tirano un sospiro di sollievo: la fenformina è considerata pericolosa perché può dare vari effetti collaterali, fra cui un alto rischio di ipoglicemia. Le incretine, invece, sospettate di aumentare il pericolo di tumori al pancreas, sono state “prosciolte” di recente dall’European Medicines Agency dopo la revisione di tutti i dati a disposizione: potrebbero essere utili a tanti pazienti, perché sono efficaci, comportano un basso rischio di ipoglicemie e non fanno aumentare di peso. «A oggi il loro limite è il costo, da dieci a venti volte superiore rispetto alle vecchie sulfaniluree: così, nonostante il risparmio in termini di riduzione dei ricoveri e degli accessi al pronto soccorso che garantirebbero, sono ancora poco usate. Le Società Scientifiche hanno proposto di poterle prescrivere quando ci sono fondati motivi per non usare altri farmaci» dice Carlo Bruno Giorda, presidente della Fondazione AMD. (salute, Corriere) TUMORI: UNA DOSE VACCINO HPV PROTEGGE DONNE A LUNGO Una dose di vaccino contro il papilloma virus umano puo' essere sufficiente a prevenire il cancro del collo dell'utero. Dai risultati di un nuovo studio statunitense e' emerso che le donne vaccinate con una singola dose di vaccino hanno mantenuto stabili nel sangue gli anticorpi per quattro anni. Dati che suggeriscono che una dose di vaccino riesce a generare risposte immunitarie a lungo termine e offrire protezione contro nuove infezioni da Hpv. L'indagine e' stata condotta da Mahboobeh Safaeian del National Cancer Institute. La risposta immunitaria al vaccino e' stata valutata sui campioni di sangue prelevati da 78, 192 e 120 donne che hanno ricevuto rispettivamente una, due e tre dosi di vaccino. I dati sono stati confrontati con quelli raccolti su un gruppo di centotredici donne che non avevano ricevuto il vaccino ma che avevano anticorpi nel sangue perche' infettate dall'Hpv precedentemente. Le analisi hanno dimostrato che il cento per cento delle donne nei tre gruppi ha mantenuto anticorpi contro l'Hpv per un massimo di quattro anni. Lo studio e' stato pubblicato su 'Cancer Prevention Research'. (Agi) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 280 SCIENZA E SALUTE DAGLI USA UN NUOVO METODO PER DIMAGRIRE Il dispositivo «Aspire Assist» permette di perdere in un anno il 20% del peso corporeo: al via la sperimentazione in Italia La lotta all’obesità non conosce tregua, anche perché superati certi limiti di peso è molto complicato rientrare nella norma. E spesso gli interventi drastici, come quelli chirurgici, ottengono risultati ma comportano anche complicanze. Quindi, non disponendo di soluzioni farmacologiche, la ricerca di metodi reversibili è continua. Soprattutto negli Stati Uniti, dove sovrappeso e obesità riguardano ormai il 78,6% della popolazione. L’ultima novità sbarca ora in Italia. Ed è uno svuotastomaco utilizzato direttamente dal soggetto che vuole dimagrire. Si tratta di un dispositivo innovativo, mini-invasivo, per aiutare i pazienti obesi a perdere peso mediante uno svuotamento parziale del contenuto gastrico dopo il pasto (“aspirazione”) tramite un tubo, non grande, per gastrostomia tramite un attacco posizionato a livello della pelle. Una sorta di rubinetto che il paziente apre e chiude quando vuole. BUONI RISULTATI - Si chiama «Aspire Assist», per ricordare il concetto di aspirazione. È indicato per quei pazienti che non sono riusciti a perdere peso o a mantenere il dimagrimento a lungo termine mediante regimi alimentari mirati, esercizio fisico e cambiamento dello stile di vita. A 24 mesi, la perdita di peso media conseguita è stata del 20,1% del peso corporeo, fino a punte del 54,6%. SPERIMENTAZIONE - Ora arriva in Italia. Parte un programma presso il San Raffaele di Milano per raccogliere dati su un gruppo di pazienti arruolati per un periodo di un anno. Se ne occupa Pier Alberto Testoni, dir. della Gastroenterologia ed endoscopia digestiva. Che dice: «La novità di questo dispositivo, rispetto ad altre metodiche, è la collaborazione attiva del paziente nell’ottenimento della perdita di peso. D’accordo con l’équipe medica, il paziente può gestire lo svuotamento parziale del contenuto gastrico in autonomia perché il dispositivo funziona come un rubinetto. L’obiettivo è un perdita di peso importante e, a lungo termine, la rieducazione del paziente affinché acquisisca uno stile alimentare corretto masticando a lungo e bene il cibo». CONTROLLO DEL CIBO - Ovviamente il metodo deve essere abbinato anche a un programma di cambiamento dello stile di vita. Non deve essere un sistema per mangiare quanto si vuole per poi liberarsi del peccato di gola. Insomma non deve essere un metodo moderno simile a quello adottato oltre 2000 anni fa dagli opulenti antichi romani. La cura aspirativa deve fornire al paziente un metodo che consente di raggiungere un efficace controllo delle porzioni nell’assunzione del cibo a livello gastrico, producendo un’efficace perdita di peso e facilitando il cambiamento dello stile di vita per una gestione del peso a lungo termine. Si rimuove circa il 30% del cibo dallo stomaco prima che le calorie vengano assorbite dal corpo, non provocando deficit di nutrienti. L’aspirazione va eseguita circa 20 minuti dopo il consumo di un pasto completo e si effettua in 5-10 minuti. IL DISPOSITIVO - Come funziona? Viene applicato nello stomaco per via endoscopica un tubo per gastrostomia. Il tutto ambulatorialmente. Il tubo è collegato a una placca cutanea, un disco di 3,5 cm di diametro, contenente una valvola che viene aperta quando il paziente esegue la procedura aspirativa dopo un pasto. Dispositivo che aspira il contenuto gastrico immettendo acqua nello stomaco. Il dispositivo, portatile, è contenuto in una custodia della dimensione di un libro. I vantaggi per il paziente? Perdita di peso pari ad almeno il 20% nell’arco di un anno, senza la necessità di sottoporre il paziente a diete drastiche né a interventi chirurgici; per applicare il dispositivo non serve ricovero né anestesia generale; il dispositivo può essere rimosso, in qualsiasi momento, in ambulatorio. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 280 SCIENZA E SALUTE PROSTATA, UOMINI SINGLE PIÙ A RISCHIO I maschi curano meno la propria salute, se non stimolati dalle compagne. Un italiano over 50 su 16 è a rischio tumore Fra gli uomini divorziati sono più elevati i tassi di mortalità, depressione e abuso di varie sostanze. A lanciare l’allarme sulla salute dei maschi che vivono soli è uno studio americano pubblicato sulla rivista Journal of Men’s Health, i cui esiti confermano ciò che altre ricerche avevano precedentemente dimostrato: i single, statistiche alla mano, vivono meno e tendono ad avere maggiori problemi di salute. MASCHI E SALUTE, UNA SFIDA - «È quello che possiamo verificare ogni giorno anche in Italia - commenta Riccardo Valdagni, direttore del Programma Prostata e della Radioterapia Oncologica 1 all’Istituto Tumori di Milano -: gli uomini vanno meno dal medico, fanno un utilizzo inferiore di farmaci e si vaccinano di meno. Inoltre uno degli stereotipi della mascolinità, l’atteggiamento di sfida nei confronti del rischio, influenza in modo negativo il loro comportamento anche rispetto alla prevenzione, alla cura tempestiva delle malattie e della persona, che tendono a delegare alla figura femminile di riferimento». Senza mogli, compagne o madri, dunque, la salute viene spesso trascurata. E se controlli e cure tempestive sono sempre importanti, in materia di tumore alla prostata anche arrivare alla diagnosi nel più breve tempo possibile è fondamentale per poter avere maggiori probabilità di guarigione. PROSTATA, A RISCHIO UN OVER 50 SU 16 - Sono più di 42mila i nuovi casi di carcinoma prostatico diagnosticati nel 2012 nel nostro Paese e le cifre, soprattutto per l’allungamento dell’età media, sono destinate a salire. Già oggi un italiano over 50 su 16 è a rischio tumore, ma grazie ai molti progressi, la mortalità è in costante diminuzione. «Con l’avanzare dell’età la prostata può diventare un punto debole - spiega Valdagni, coordinatore della Fondazione ProADAMO, che nel mese di novembre lancia la seconda edizione della campagna “Mese della Salute Maschile” -. Ipertrofia prostatica benigna, prostatite e tumore sono tra le malattie più frequenti. È per questo motivo che è bene, dopo i 40-50 anni farsi controllare dallo specialista urologo, soprattutto se in famiglia ci sono parenti stretti (padre, zio o fratello) che hanno avuto un carcinoma della prostata». In occasione della campagna, nella settimana dal 4 al 10 novembre, sarà disponibile gratuitamente in tutte le farmacie di Milano l’opuscolo “I punti deboli del sesso forte, con semplici consigli per la prevenzione e uno stile di vita salutare al maschile. ATTENZIONE A QUESTI SEGNALI - A cosa fare attenzione? I sintomi che accompagnano ipertrofia prostatica benigna e prostatite sono spesso gli stessi: un getto delle urine più debole, necessità di urinare frequentemente, incontenibile stimolo a urinare, possibile dolore mentre si urina e sangue nelle urine. Nelle sue fasi iniziali, invece, una neoplasia è per lo più asintomatica e può venire diagnosticata in seguito alla visita urologica, che comporta esplorazione rettale, o test del Psa, un semplice prelievo del sangue. Mentre quando la massa tumorale cresce può dare origine a sintomi urinari simili a quelli dei problemi prostatici di tipo benigno. «Per questo è importante non perdere tempo e, quando si nota qualcosa che non va rivolgersi, senza indugiare troppo, al proprio medico e allo specialista per decidere se sono necessari ulteriori esami di approfondimento» conclude l’esperto. (Salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 280 SCIENZA E SALUTE IGIENE ORALE, SFATATO UN MITO: «Per LAVARE i DENTI NON SERVE ASPETTARE MEZZ'ORA» Denti e dintorni. Spesso se ne sentono di tutte i colori e molti consigli non sempre sono affidabili. Ad esempio, quello secondo cui prima di lavarsi i denti bisognerebbe aspettare circa mezz'ora per non creare troppi danni allo smalto. Smentisce il falso mito Nicola Esposito, Segretario Nazionale dell'Andi, l'Associazione nazionale dentisti italiani: “Spazzolino, dentifricio e filo interdentale vanno usati subito dopo i pasti, perché sono gli unici strumenti che ci consentono di ridurre i batteri che approfittano dei residui di cibo sui nostri denti per moltiplicarsi. Lo zucchero è un terreno di coltura eccezionale per i batteri. Il rischio di carie dipende proprio da quanto resta attaccato alla superficie. Semmai mezz'ora è il tempo limite per pulire i denti”. I cibi-spazzolino - Consiglio numero due. “Mangiare più fibre. È impossibile dire 'non mangiate zucchero!' - continua l'esperto -, come si fa a proibire la cioccolata ad un bambino? Ma educarlo a lavare subito i denti, questo è possibile”. Consiglio numero due. Lo spazzolino. Ricorda Esposito che va cambiato ogni tre mesi. E c'è un indizio per capire quando è stato usato troppo energicamente. “Se prima dei tre mesi le setole appaiono già 'spanciate', aperte, inclinate verso il lato della testina – spiega – significa stiamo usando lo spazzolino in maniera troppo energica”. Le setole. “Preferire quelle medie – aggiunge -, più delicate, con quelle dure si rischia infatti con movimenti scorretti di provocare usure e abrasioni. Sempre se non ci sono indicazioni diverse da parte del proprio dentista di fiducia: quelle morbide, ad es., sono suggerite quando c'è un'infiammazione in corso”. Consiglio numero tre. “Certo se non abbiamo a disposizione spazzolino e dentifricio e siamo fuori casa si può cercare di ovviare con una gomma da masticare ricca di fluoro – spiega ancora Esposito -. Masticare fa produrre più saliva e in bocca si crea un ambiente acido che neutralizza i batteri. Anche se la cosa migliore sarebbe quella di avere sul posto di lavoro o nella borsetta un kit portatile. Negli Stati Uniti non è raro vedere gente che pulisce i denti mentre è in taxi”. Non siamo negli Stati Uniti e la crisi non sta aiutando gli italiani nelle cure odontoiatriche, da sempre tra le voci più pesanti del bilancio familiare. “Abbiamo assistito a un calo delle cure per la prevenzione, pulizia, sigillature dei solchi, fluoroprofilassi – afferma il medico - e drastico anche di tutti gli interventi di riabilitazione e protesici che vengono rimandati aspettando tempi migliori”. Con il rischio che i problemi si ripresentino più avanti e più gravi. Quindi se l'igiene domestica rimane il presidio più economico, non dimenticare l'ultimo consiglio. “Ogni sei mesi una visita di controllo, una volta all'anno una seduta di igiene ambulatoriale per rimuovere il tartaro”. Perché “lavare i denti regolarmente è fondamentale, ma non elimina i problemi – spiega ancora Esposito –. Solo l'igiene praticata dal dentista può individuare anche la placca e il tartaro che si nascondono sotto la gengiva, quella parte non visibile che però a lungo andare provoca la gengivite e la malattia parodontale”. (Salute, Sole 24 ore)