Anno II – Numero 282 AVVISO 1. Stasera presentazione del testo: PHT, uno strumento utile per l’esercizio della professione del farmacista 2. ORDINE: medaglie alla professione e giuramento di galeno Notizie in Rilievo Prevenzione e salute 3. È possibile smettere di fumare grazie a una sigaretta elettronica? 4. Rughe da pc: ecco le mosse per combatterle 5. Singhiozzo, tutti i modi per sconfiggerlo Scienza e Salute 6. Cosa significa avere le piastrine basse e quali sono i rimedi Curiosità 7. Che cosa c’è nelle caccole? Giovedì 07 Novembre 2013, S. Ernesto Il Proverbio di Oggi Di tutte le malattie, l’ignoranza è la piú pericolosa. ORDINE: PHT UNO STRUMENTO UTILE per L’ESERCIZIO della PROFESSIONE del FARMACISTA Stasera alle ore 21.00 presso la sede dell’Ordine sarà presentato il volume “PHT, uno strumento Utile per l’Esercizio della Professione del Farmacista”. Interverranno i responsabili del settore farmaceutico delle ASL napoletane, Dr.ssa G. La Bella, Dr. M. Fusco, Dr. E. Nava L’obiettivo del testo è quello di fornire ai farmacisti uno strumento di facile e pratica consultazione per svolgere meglio la funzione di operatori sanitari in grado di fornire indicazioni sia in ambito territoriale che ospedaliero su specialità medicinali innovative e talvolta caratterizzate da un ristretto intervallo di maneggevolezza. Nel corso della serata sarà consegnato il testo realizzato PHARMEXPO: i professionisti del SSN si confrontano aziende, istituzioni, università ed associazioni di categoria si confrontano sull’attuale situazione del settore sanitario, e sulle future azioni da intraprendere per migliorarlo. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 282 È POSSIBILE SMETTERE DI FUMARE GRAZIE A UNA SIGARETTA ELETTRONICA? Uno studio dell’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) di Milano valuterà l’utilità di questi dispositivi. Dallo studio pilota risulta che chi usa la sigaretta elettronica smette di fumare nel 60% dei casi. E Umberto Veronesi, dir. scientifico dell’istituto, dichiara che salvano 30.000 persone all’anno. Che cosa c’è di vero? Sono una moda e una mania. Gli appassionati hanno il loro «gusto» preferito e dibattono nei blog delle caratteristiche tecniche dei vari modelli di hardware disponibili. Occhieggiano dai negozi che sono spuntati come funghi (3 mila punti vendita in Italia nel 2012). Si parla e-cig, le sigarette elettroniche. Mentre si dibatte su quale sia il loro futuro da un punto di vista commerciale, la domanda da un punto di vista scientifico è: servono davvero a smettere di fumare? O perlomeno a fumare meno. Tra chi si è messo a studiare la questione c’è l’Istituto Europeo di Oncologia di Milano. Dalle loro prime parrebbe che sì, servano. Di più: delle svariate tecniche con cui i fumatori incalliti provano a liberarsi della dipendenza da tabacco, la sigaretta elettronica pare uno dei pochi sistemi in grado di dare risultati concreti. Non sarebbe una cosa da poco visto che, secondo i dati, il 90% di chi prova a smettere, prima o poi ricade nel fumo. Fumatori sotto osservazione: I risultati incoraggianti vengono da un primo studio dando la sigaretta elettronica (senza nicotina, in questo caso) a 65 pazienti che avevano avuto un infarto o un tumore e fumavano almeno dieci sigarette al giorno da dieci anni: Risultati: tra di loro, più della metà (il 60%) ha smesso di fumare, contro il 30% di chi non l’ha utilizzata e ha ricevuto solo il normale "counseling" per abbandonare il fumo. Anche chi non ha smesso del tutto, ha comunque ridotto l’uso delle sigarette. Veronesi: mezzo miliardo di vite salvate: «Se tutti coloro che fumano sigarette tradizionali si mettessero a fumare sigarette senza tabacco salveremmo almeno 30.000 vite all’anno in Italia e 500 milioni nel mondo» ha detto l’oncologo Umberto Veronesi, presentando alla stampa lo studio. Un altro studio svolto in Nuova Zelanda e pubblicato un mese fa su The Lancet ha trovato risultati positivi ma non del tutto entusiasmanti: su 650 persone seguite per sei mesi e che facevano uso di sigaretta elettronica o di cerotto alla nicotina quasi il 60% ha smesso di fumare dopo due mesi, ma dopo sei mesi la percentuale di chi ancora si teneva alla larga dalle sigarette era ridotta al 20%. Il minore dei mali: Anche tra gli esperti, il dibattito sulla sigaretta elettronica, e sui suoi effetti sulla salute, è acceso. L’Istituto superiore di sanità ha emesso l’anno scorso un parere secondo cui il contenuto di nicotina della sigaretta elettronica è superiore alla dose giornaliera considerata ammissibile. Ma, come hanno fatto notare diversi commentatori, non si capisce che senso abbia citare questo limite di pericolosità, quando chi si rivolge alla sigaretta elettronica è un fumatore che cerca di smettere e che quindi assume dal pacchetto normale quantità di nicotina, e altri pericolosi prodotti della combustione, in quantità decine di volte superiori. C’è poi la questione delle sostanze contenute nei liquidi usati nelle sigarette elettroniche, fabbricati di solito da chi produce aromi alimentari. «Ma la tossicità di una sostanza inalata è molto diversa da quella ingerita» spiega Enrico Davoli, responsabile del lab. di spettroscopia di massa all'Istituto Mario Negri di Milano, che sta studiando il contenuto dei liquidi aromatizzati per le e-cig. Poi Davoli vede anche un altro problema. «Con le sigarette elettroniche sta cambiando l’accettabilità sociale del fumatore. In qualche modo, “fumare” torna a essere percepito come bello. Anche questo aspetto non andrebbe sottovalutato». (Focus) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 282 PREVENZIONE E SALUTE RUGHE DA PC: ECCO LE MOSSE PER COMBATTERLE Donne e uomini combattono ogni giorno contro le rughe del viso, pensando che il nemico principale sia il tempo. Non sanno che ce n'è uno altrettanto temibile ma che, in qualche modo, si può combattere: la tecnologia. L'uso di smartphone, tablet, pc aumenta, infatti, la produzione dei radicali liberi e quindi l'invecchiamento della pelle, a causa delle onde elettromagnetiche emesse dal monitor che scaldano i tessuti superficiali del viso e collo, facilitando la disidratazione della pelle. «Se si è tra quelle sfortunate - spiega il chirurgo estetico Michael Prager - che aggrottano la fronte o strizzano gli occhi quando si concentrano, le rughe sono inevitabili. La cosa sorprendente è il numero sempre maggiore di pazienti che arrivano con le guance cascanti». Per correre ai ripari prima di approdare dal chirurgo, il primo passo è idratare profondamente la pelle al mattino con creme antiossidanti alla vitamina C, A e B, che la proteggono dalle aggressioni ambientali. La sera la pulizia del viso non è un atto superfluo ma fondamentale, insieme all'applicazione del tonico, per alleviare l'affaticamento della pelle. Il mento e le guance sono le zone che subiscono di più la posizione davanti al pc: il primo perché si passa troppo tempo con lo sguardo rivolto verso il basso provocando un accorciamento dei muscoli del collo; le seconde perché si rilassano troppo i muscoli facciali seguendo la lettura allo schermo, con conseguente perdita di tono. «Io consiglio sempre alle mie pazienti di mettere uno specchio davanti al computer, per poter verificare in ogni momento se si sta assumendo la posizione sbagliata e se si tende ad aggrottare la fronte». Importante, poi, prendere continue piccole pause dal pc per rilassare anche i muscoli facciali distogliendoli dal torpore. Di sera sono consigliabili, infine, degli esercizi di ginnastica facciale per tonificare. Per far lavorare la parte alta del viso bisogna assumere un'espressione imbronciata e successivamente distendere i muscoli; per il doppio mento è necessario abbassare e poi sollevarlo fin dove possibile, mantenendo entrambe le posizioni per alcuni secondi. Un esercizio utile per chi passa molto tempo davanti al pc è quello di sbattere ripetutamente le ciglia contando lentamente fino a 20, per poi tenere chiusi gli occhi per altri 20 secondi. Terminate l'esercizio mantenendo le palpebre spalancate il più possibile, per almeno altri 20 secondi. (Il Mattino) CHE COSA C’È NELLE CACCOLE? Piccolo esploratori crescono. La caccola è il muco nasale, più o meno disidratato, che fuoriesce dalle narici. Secreto dalle ghiandole mucipare, presenti nelle cavità del naso, il muco è composto principalmente da mucina (una proteina) e acqua, ma può contenere enzimi antisettici (come il lisozima, che danneggia le cellule batteriche), anticorpi e lipidi. Barriera: La funzione principale del muco, oltre a tenere umida la cavità nasale, è proteggerla dalla polvere e dai batteri che potrebbero entrarvi. Essendo molto viscoso intrappola infatti gli agenti esterni evitando che vengano inalati. Scaccolatori: Gli scienziati dicono che il 96,5% delle persone si mette le dita nel naso, in media 4 volte al giorno. Si tratta di una pratica di normale igiene che diventa patologica quando la sua frequenza aumenta ossessivamente. Il 7,6% della popolazione supera infatti i 20 interventi di "pulizia manuale": questa malattia ha un nome, rinotillexomania. (Focus) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 282 COSA SIGNIFICA AVERE LE PIASTRINE BASSE E QUALI SONO I RIMEDI Essere piastrinopenici: gli esami specifici per riconoscere la patologia e come imparare a conviverci Le piastrine (o trombociti), insieme a globuli rossi e bianchi, sono cellule insostituibili nonché indispensabili presenti nel nostro sangue. Le piastrine, cellule prive di nucleo, svolgono molte funzioni ma certamente sono conosciute per la loro principale funzione: formano un tappo emostatico, laddove c’è stata una lesione dell’endotelio, impedendo così la fuoriuscita di sangue. In medicina e più specificamente in ematologia, se per qualunque motivo il numero di piastrine nel sangue scende al di sotto del valore di laboratorio considerato “normale”, ci troviamo di fronte ad una condizione chiamata trombocitopenia o più semplicemente piastrinopenia . Teoricamente, il valore di laboratorio considerato “normale” varia tra 150.000 e 450.000 piastrine per microlitro di sangue circolante. Da un punto di vista schematico, puramente didattico, valori al di sotto di tale limite, vengono identificati con il termine di piastrinopenie e valori superiori al limite soglia, identificati come trombocitosi. Un ematologo però, non considera in “assoluto” il solo valore di laboratorio (numerico) e solitamente utilizza i termini di piastrinopenia o di trombocitosi solo dopo aver valutato ogni aspetto clinico-laboratoristico possibile. Il nostro organismo, attraverso il midollo osseo (come se fosse una fabbrica perfetta), è in grado di produrre continuamente piastrine, così da "rifornirci" ininterrottamente di nuove piastrine. Quali sono o quali potrebbero essere le cause di una riduzione del numero delle piastrine. E, soprattutto, a cosa porta una riduzione delle piastrine ? Ci sono moltissime cause che possono provocare una piastrinopenia che, peraltro può, a seconda dei casi, presentarsi in maniera improvvisa (quasi sempre importante, sintomatica e di gravità variabile) oppure presentarsi in occasione di un controllo di routine di laboratorio. Se volessimo utilizzare termini semplici, potremmo dire che una piastrinopenia può verificarsi ed essere riconducibile ad almeno tre grandi gruppi di cause: • una mancata o diminuita produzione a livello della “fabbrica” (midollo osseo), • una loro distruzione nel circolo periferico, • per qualche altra causa, al di fuori del midollo, che ne ha provocato la loro diminuzione. Certo, parliamo in termini molto semplici ma, se il midollo non produce le piastrine perché sofferente non potremmo, ovviamente, aspettarci di avere un numero normale di piastrine nel sangue periferico. Ad es., da un lato potremmo avere delle neoplasie midollari (tipo le leucemie acute etc.) o delle neoplasie che “infiltrano” il midollo (linfomi, carcinomi) che provocano una ridotta produzione dei precursori piastrinici e dunque delle piastrine (ma anche di globuli rossi e globuli bianchi), e da un altro potremmo avere delle malattie che provocano una aumentata distruzione delle piastrine. Le piastrine fisiologicamente hanno una vita breve e, nel nostro sangue periferico, circolano per circa 10 giorni. In alcune situazioni patologiche, la loro sopravvivenza si riduce e questo porta ad una piastrinopenia la cui gravità è tanto inversamente proporzionale all’accorciamento della sopravvivenza quanto inversamente proporzionale alla produzione a livello midollare. Abbiamo ricordato come una riduzione delle piastrine può essere dovuta ad una loro aumentata distruzione. Questo, per es., può capitare in corso di alcune malattie immuni (es. il lupus eritematoso disseminato, la porpora trombocitopenica idiopatica) o per un uso di farmaci (Fans compresi) o ancora per alcune malattie associate ad infezioni, ed infine per taluni difetti intrinseci alle piastrine. (Sani e Belli) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 282 SINGHIOZZO, TUTTI I MODI PER SCONFIGGERLO Lo abbiamo provato tutti almeno una volta nella vita, e lo ricordiamo perché si è presentato nei momenti meno opportuni con il suo caratteristico "hic". Il singhiozzo colpisce all'improvviso e a qualunque età. E' provocato dalla contrazione dei muscoli del diaframma e i sistemi per farlo passare sono i più vari. In genere il singhiozzo è occasionale e transitorio e non deve far preoccupare, ma se diventa persistente è opportuno indagarne le cause con l'aiuto del medico. Cos'è il singhiozzo? Cosa può scatenarlo? Quali sono i rimedi più efficaci per farlo andare via? Esistono rimedi dolci per sconfiggerlo? SINGHIOZZO COS'È E CHI COLPISCE Il singhiozzo può colpire a qualunque età, neonati, bambini, adulti e persone anziane. Ma cos'è esattamente? E' la contrazione ripetuta e involontaria del muscolo del diaframma lo stesso muscolo che si contrae durante l´inspirazione e si distende durante l´espirazione. Il tipico suono è dovuto alla brusca chiusura della glottide ad ogni contrazione del diaframma. Perché succede? La ragione sta nell'alterazione del nervo frenico, nervo deputato al controllo delle contrazioni del diaframma. Il nervo frenico nasce dal cervello, attraversa la zona cervicale, innerva il diaframma, la sottile membrana che avvolge il cuore, il fegato, lo stomaco e i reni. Se questo viene irritato in qualunque punto del suo percorso, può verificarsi un episodio di singhiozzo. Ma può verificarsi anche per altri problemi legati a sbalzi di temperatura, alla dilatazione dello stomaco oppure se si beve un liquido in un modo non corretto. LE VARIE CAUSE DEL SINGHIOZZO A tutt'oggi le cause del singhiozzo sono sconosciute, ma si è riscontrato che ci sono alcune particolari situazioni che possono scatenarle. Vediamo quali sono: • bruschi sbalzi di temperatura; mangiare molto in fretta; mangiare pasti molto abbondanti; • bere un liquido in modo non corretto; eccesso di alcol; situazioni di stress. In questi momenti si ingurgita più aria rispetto ad una situazione anormale, che scatena l'irritazione del diaframma. Non ci sono solo queste situazioni scatenanti. Il singhiozzo occasionale e transitorio non deve destare preoccupazione, ma se dura oltre le 48 ore potrebbe essere dovuto a problemi legati agli organi interni Vediamo più nel dettaglio quali sono: • gastrite; reflusso gastroesofageo; alterazione dei centri nervosi che controllano il singhiozzo; • un tumore; un'infezione del sistema nervoso centrale, (meningite, ictus o sclerosi multipla). RIMEDI ANTISINGHIOZZO EFFICACI per ADULTI e BAMBINI Il singhiozzo si presenta nei momenti meno opportuni e quando si tenta di combatterlo diventa anche peggiore. In ogni caso da quando esiste il singhiozzo esistono anche i rimedi per farlo passare. Alcuni rimedi sono davvero empirici, altri sembrano avere una base scientifica. Come quello consigliato già da Ippocrate duemila anni fa, che consiste nel trattenere il fiato e restare in apnea per 10-15 secondi. Perché funziona? Perché si costringe il diaframma a rilassarsi e spesso il fastidio cessa in pochissimo tempo. L'elenco degli altri rimedi per contrastare il singhiozzo è davvero lungo, ma alcuni rimedi sono più adatti agli adulti e altri ai bambini. Vediamo nel dettaglio. Rimedi antisinghiozzo per adulti: Non c'è garanzia che con questi rimedi si possa sconfiggere il singhiozzo, ma tanto vale provare: • bere acqua a piccoli sorsi; smettere di respirare e inghiottire 10 sorsi di acqua uno dopo l'altro; • succhiare una fetta di limone; succhiare del ghiaccio tritato; masticare e inghiottire del pane secco; tirare la lingua verso l'esterno tenendola tra pollice e indice; bere un cucchiaio di limone; • bere un cucchiaio di aceto; fare dei gargarismi con acqua molto calda o molto fredda; • tappare il naso, chiudere la bocca, trattenere il respiro il più possibile come si fa prima di un tuffo; • masticare radice di zenzero; mangiare un cucchiaio di zucchero. PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 282 MEDAGLIE alla PROFESSIONE e GIURAMENTO di GALENO: Venerdì 6 Dicembre, ore 20,45–Teatro Auditorium Mediterraneo–Mostra d’Oltremare PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 282 MEDAGLIE alla PROFESSIONE e GIURAMENTO di GALENO: PROGRAMMA