Anno II – Numero 308 Venerdì 13 Dicembre 2013, S . Lucia Proverbi Napoletani…. Napoletani…. Notizie in Rilievo Farmacia e salute ‘A mala nuttata e ‘a figlia femmena. Va tutto storto. 1. Memoria Ko? Forse AVVISO colpa del farmaco ORDINE: TURNI 2014 APERTURA FARMACIE CITTA’ DI NAPOLI Scienza e Salute 2. Ti annuso e ti scelgo: gli odori e la scelta del partner 3. L’abbronzatura spray è davvero sicura? 4. Glaucoma, speranze dalle lenti a contatto 5. Cellulite, un jeans per combatterla Alimenti e Salute 6. Ictus: nuovo videogame per riabilitazione persone colpite Sul sito Istituzionale dell’Ordine puoi consultare la proposta dei turni per l’anno 2014, comprensivi delle ferie estive, così come inviata al Direttore Generale della A.S.L. NA–1 per la relativa Delibera e al Signor Sindaco del Comune di Napoli. ICTUS: NUOVO VIDEOGAME PER RIABILITAZIONE PERSONE COLPITE Un nuovo videogame dedicato alle persone che hanno difficoltà motorie dopo un ictus può essere di grande aiuto nella terapia. Prevenzione e Salute 7. Gravidanza sicura: i formaggi ammessi e quelli da evitare 8. Carenza di ferro e anemia: rischi maggiori nei pazienti cardiopatici Lo afferma un articolo sul sito Livescience. Il videogioco tridimensionale si basa sulla cosiddetta "CI therapy", che consiste nel far fare movimenti ripetuti agli arti indeboliti per diverse ore al giorno ai pazienti. "Questo tipo di attività migliora molto le funzioni ma meno dell'1% di chi è affetto da emiparesi ha accesso alla terapia, anche a causa dei costi. Per ovviare al problema abbiamo sviluppato il videogioco. Il gioco è un simulatore con diversi scenari, in cui il paziente può mettersi alla guida di una canoa, o lanciarsi con un paracadute o simulare altre attività che richiedono i movimenti previsti dalla terapia. I ricercatori, hanno iniziato un test del videogioco su alcuni pazienti, obbligati a giocare per 15 ore alla settimana e a indossare per il resto del tempo un guanto speciale sulla mano sana che spinge a usare di più quella malata. "La terapia ha già raccolto il gradimento dei pazienti, sia perchè possono farla a casa sia perchè più stimolante e meno noiosa della riabilitazione tradizionale. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 308 FARMACI E SALUTE MEMORIA KO? FORSE COLPA DEL FARMACO Antidepressivi, antistaminici e sonniferi sul banco degli imputati. Le defaillances mnemoniche colpiscono soprattutto gli over 65 Scordi la consegna e il capo ti fa una lavata di testa. Dimentichi l'anniversario e tua moglie mette il broncio. Non ricordi mai dove hai posteggiato la macchina. Forse dietro gli scherzetti della memoria può esserci qualche farmaco che tieni nell'armadietto di casa. Comuni medicinali per curare l'insonnia, l'ansia, il prurito o le allergie possono, infatti, avere un impatto negativo sulle capacità mnemoniche o sulla concentrazione, specie negli anziani. A lanciare l'allarme è Cara Tannenbaum, geriatra dell'Institut universitaire de gériatrie de Montréal (Iugm). La ricerca: Fino al 90% degli over 65 prende almeno un farmaco su ricetta. E il 18% si lamenta di problemi di memoria e lievi deficit cognitivi. Ebbene, la colpa potrebbe non essere sempre della demenza: secondo la ricerca canadese - condotta in collaborazione con ricercatori dell'Università di Sydney, di Calgary e dell'Iowa - può esserci un legame tra questi fenomeni e i medicinali. Tannenbaum recentemente ha guidato un team di ricercatori internazionali per capire quali farmaci hanno più probabilità di incidere sulla memoria o su attenzione, concentrazione, e performance cerebrale. Dopo aver analizzato i risultati di 162 sperimentazioni su farmaci con il potenziale di legarsi ad alcuni recettori chiave per memoria e funzioni cognitive, il team di Tannenbaum ha concluso che l'uso episodico di diversi farmaci può causare questo tipo di deficit. Meno farmaci per gli over 65: In particolare, i 68 trial sulle benzodiazepine (usate per trattare l'ansia e insonnia) hanno mostrato che questi medicinali possono portare a disturbi della memoria e della concentrazione, con una chiara relazione dose-risposta. I 12 trial sugli antistaminici e i 15 sugli antidepressivi triciclici hanno mostrato, inoltre, la possibilità di deficit di attenzione e di elaborazione delle informazioni. Insomma, i risultati di Tannenbaum supportano la raccomandazione emessa nella primavera scorsa dall'American Geriatrics Society che invita a evitare la prescrizione di sonniferi. (Salute, Tgcom24) TI ANNUSO E TI SCELGO: GLI ODORI E LA SCELTA DEL PARTNER L’olfatto influenza più di vista e tatto le scelte “primitive”, come quelle legate al partner, alla sessualità e alle relazioni ed incide anche sul successo di un profumo. «L’odore del corpo, dal punto di vista biologico, impone il suo potere sugli altri sensi, svolgendo un ruolo cruciale in una vasta gamma di comportamenti animali ed umani» spiega Roberts in una nota. «Gli odori mediano informazioni che ci rendono capaci di riconoscere gli altri individui, di allacciare relazioni e sono coinvolti nella scelta del partner». Ma se l’odore del corpo porta con sé così tanti messaggi di preferenza, perché si indossano i profumi? Roberts risponde: «Diversi studi dimostrano che ci sono due ragioni per le quali abbiamo cominciato a nascondere l’odore biologico, ovvero vestirsi e cucinare. Abiti e cibi hanno reso sgradevole l’odore, così abbiamo iniziato a usare gli aromi, oggi profondamente legati ai nostri potenziali richiami sessuali». (Salute, Secolo XIX) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 308 L’ABBRONZATURA SPRAY È DAVVERO SICURA? Il DHA agisce solo sullo strato più superficiale della pelle e, non penetrando in profondità, è ben tollerato dalla cute Mia figlia di 16 anni non sente ragioni: vuole eliminare il pallore invernale in occasione delle festività natalizie e, soprattutto, di Capodanno. L’ho debitamente informata sui danni delle lampade abbronzanti (peraltro vietate ai minorenni): scottature, eritemi, invecchiamento precoce della pelle e rischio di sviluppare tumori cutanei. Dopo un paio di giorni mi ha detto di aver trovato la soluzione: l’abbronzatura spray, un trattamento «sicuro», così almeno dice lei. Ma di questo trattamento io non so nulla. Che cos’è esattamente? Davvero non ci sono rischi per la salute? L’abbronzatura spray consiste, in pratica, nell’applicare un prodotto cosmetico sulla pelle, prodotto che può essere «spruzzato» usando un aerografo (per darle un’idea, una procedura simile a quella che si usa quando si vernicia un’automobile) o nebulizzato. Il prodotto in questione è a base di DHA (sigla del diidrossiacetone), un estratto della canna da zucchero che provoca la colorazione della cute grazie alla sua capacità di reagire con la cheratina presente sullo strato più superficiale della pelle. Il prodotto spruzzato può essere ricco anche di principi attivi idratanti ed antiossidanti. Così, senza l’esposizione a raggi ultravioletti, si può ottenere, con una seduta di pochi minuti, un colorito naturale e uniforme che compare dopo un paio di ore circa, e dura più o meno da due a sette giorni. Il DHA non stimola la melanina, agisce solo sullo strato più superficiale della pelle e, non penetrando in profondità, è ben tollerato dalla cute, per cui anche quelle più sensibili non presentano solitamente reazioni anomale. Questa metodica è considerata sicura, non presenta controindicazioni e può essere utilizzata in qualsiasi zona del corpo. È, insomma, una sorta di versione moderna delle creme autoabbronzanti, di cui ha superato alcuni «difetti», perché il modo in cui il prodotto viene applicato garantisce un colore uniforme anche nelle zone (come collo, gomiti, ginocchia) in cui è più difficile applicare le creme in modo da avere risultati omogenei. È però importante affidarsi a centri sicuri, per essere certi che non vengano usati prodotti scadenti o macchinari non sicuri. In pratica, quando si entra in un centro per abbronzatura spray, è bene appurare se il trattamento è eseguito da personale addestrato, che ha effettuato corsi specifici, e verificare che il centro rispetti le normali regole di igiene. Infine, come solitamente dice il personale addetto, per una buona riuscita di questo trattamento, prima della seduta, bisogna esfoliare la pelle, per prolungare l’effetto e ottenere un risultato più omogeneo. Bisogna inoltre evitare creme, olii o profumi nelle tre ore precedenti l’applicazione, perché altrimenti il prodotto potrebbe non aderire al meglio, e indossare indumenti comodi per evitare un eccessivo sfregamento con l’abbigliamento quando ci si riveste dopo lo spray. Dopo la seduta occorre attendere almeno 5-6 ore prima di fare la doccia o un’attività sportiva (per non sudare, onde evitare di “diluire” il prodotto) e, nei giorni seguenti, bisogna idratare la pelle dopo il lavaggio per mantenere al meglio il colorito. Può accadere che gli abiti si macchino, ma un lavaggio a 30 gradi è di solito sufficiente per eliminare ogni traccia. Infine, bisogna ricordare che la pelle è solo «colorata» e non davvero abbronzata, per cui se ci si espone al sole bisogna proteggersi adeguatamente. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 308 SCIENZA E SALUTE GLAUCOMA, SPERANZE DALLE LENTI A CONTATTO Nuove speranze per le persone affette da glaucoma: i ricercatori americani del dipartimento di Oftalmologia dell’Harvard Medical School e del Massachusetts Institute of Technology hanno individuato una nuova cura che prevede l’uso di specifiche lenti a contatto che rilasciano nell’occhio il latanoprost, farmaco usato nel trattamento di questa patologia oculare che se trascurata può addirittura portare alla cecità. La ricerca, pubblicata sulla rivista Biomaterials, è considerata un notevole passo avanti nella lotta al glaucoma, che si presenta quando i tubi di drenaggio dell’occhio si bloccano, impedendo che il fluido oculare scarichi correttamente con un aumento della pressione che può danneggiare il nervo ottico con pesanti conseguenze per la vista: «In generale, le gocce oculari sono un metodo inefficiente di consegna del farmaco che ha notoriamente scarsa aderenza nel paziente. Questa lente a contatto può potenzialmente essere usata come trattamento per il glaucoma e come piattaforma per altre applicazioni di consegna di farmaci oculari». I test eseguiti dai ricercatori americani hanno dimostrato come le lenti a contatto siano state in grado di rilasciare, in un mese, le stesse concentrazioni di latanoprost garantite dai colliri, uno dei trattamenti usati per curare il glaucoma, insieme con il laser e l’intervento chirurgico. (Salute, Secolo XIX) CELLULITE, UN JEANS PER COMBATTERLA Addio a diete, creme, lozioni ed estenuanti sessioni di ginnastica: la battaglia contro la cellulite si combatterà (forse) semplicemente indossando un paio di jeans. Dopo una ricerca durata cinque anni, lo stilista brasiliano Alexandre Herchcovitch sostiene di avere sviluppato il primo jeans al mondo in grado di eliminare quell’antiestetico effetto “buccia d’arancia” che colpisce migliaia di donne in tutto il mondo. I pantaloni in questione, realizzati con una fibra artificiale nota come “emana” e già impiegata nella realizzazione di capi sportivi, agirebbero sulla cattiva circolazione (uno dei principali fattori di rischio per la formazione della cellulite insieme con la ritenzione idrica e un’alimentazione scorretta). I jeans ideati dallo stilista brasiliano trasformerebbero dunque il calore emanato dal corpo in raggi infrarossi che andrebbero poi a stimolare la microcircolazione. Il modello, che non ha ancora una data di vendita, potrebbe diventare il sogno di molte donne anche se i medici si dicono scettici, sostenendo che non esiste una vera e propria cura contro la cellulite. Herchcovitch non è il primo a ingegnarsi: all’inizio di quest’anno la nota marca di jeans Wrangler ha lanciato una nuova linea, la Spa Denim, a base di caffeina mentre già diversi anni fa l’azienda d’abbigliamento Miss Sixty aveva prodotto una gamma di pantaloni che contenevano un siero anticellulite a base di retinolo chiamato Skintex. (Salute, Secolo XIX) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 308 PREVENZIONE E SALUTE GRAVIDANZA SICURA: I FORMAGGI AMMESSI E QUELLI DA EVITARE Un'alimentazione corretta riduce i rischi per mamma e bambino Qual è l'alimentazione più corretta durante la gravidanza? Alcuni cibi sono noti per la loro pericolosità in questo periodo. Si sa, ad es., che le donne che non hanno mai avuto a che fare con la toxoplasmosi devono evitare di consumare insaccati. La stessa raccomandazione è valida per il pesce fresco crudo, che potrebbe essere contaminato dall'Anisakis. Ma cosa dire a proposito dei formaggi? Anche in questo caso durante la dolce attesa è bene fare attenzione. Il rischio principale è la listeriosi, un'infezione causata dal batterio Listeria monocytogenes. In realtà i casi di listeriosi associati al consumo di formaggio sono piuttosto rari e nella maggior parte delle situazioni l'infezione è associata a lievi sintomi come febbre, vomito e diarrea che scompaiono entro tre giorni senza bisogno di nessun trattamento. Tuttavia in altri casi il problema può essere più grave e avere gravi complicanze, ad esempio la meningite. Non bisogna inoltre dimenticare che la gravidanza è un periodo molto delicato e che anche le forme di listeriosi meno serie costituiscono un pericolo per il bambino. Per questo motivo è meglio evitare i formaggi molli maturati con le muffe, come il brie e il camembert, indipendentemente da che si tratti di formaggio di capra o ottenuto da latte vaccino. Il problema principale dei formaggi molli è che si tratta di cibi meno acidi e più umidi rispetto ad altri formaggi, caratteristiche che li rendono l'ambiente ideale per la proliferazione di batteri pericolosi, proprio come la listeria. Per la stessa ragione è meglio evitare prodotti tipo gorgonzola o roquefort. Da questo punto di vista i formaggi stagionati sono una scelta migliore anche quando sono prodotti con latte non pastorizzato. Le varietà dure, come il parmigiano, contengono meno acqua rispetto a quelle molli e, quindi, è più difficile che i batteri riescano a crescere al loro interno. Tuttavia, alcuni formaggi non stagionati sono da considerare sicuri se si ha la certezza che siano stati prodotti con latte pastorizzato. Si tratta dei fiocchi di latte, della mozzarella, della feta, del formaggio spalmabile, del paneer, della ricotta, dell'halloumi e della maggior parte dei formaggi di capra, fatta eccezione per quelli tipo chèvre. Non solo, le temperature elevate permettono di uccidere tutti i batteri eventualmente presenti anche nei formaggi freschi. L'importante è assicurarsi che siano cotti in ogni loro punto. (Salute, Sole 24ore) CARENZA DI FERRO E ANEMIA: RISCHI MAGGIORI NEI PAZIENTI CARDIOPATICI L’anemia, che secondo stime dell’OMS riguarda circa 700 milioni di persone. Alcuni studi, infatti, hanno dimostrato che, in questa precisa categoria di pazienti, l’anemia è un fattore di rischio indipendente per mortalità ed ospedalizzazione. Insieme alla carenza di ferro, il disturbo nutrizionale più comune al mondo, entrambe le patologie insorgono frequentemente in diversi quadri clinici come, ad es., la malattia renale cronica, le malattie infiammatorie intestinali e, appunto, lo scompenso cardiaco. Ciononostante, si tratta di una problematica fortemente sottostimata e sotto-trattata, verso la quale permangono una percezione di scarsa gravità e un deficit educazionale. L’Associazione si pone anche l’obiettivo di avviare programmi educazionali e di comunicazione, oltre che di sostenere studi clinici, epidemiologici e di costo-efficacia correlati alla malattia, nonchè di contribuire al cambiamento dell’approccio alla stessa. (Sani e Belli)