Anno II – Numero 311 Mercoledì 18 Dicembre 2013, S. Graziano Proverbi Napoletani……. Napoletani…….. …….. Notizie in Rilievo Alimenti e Salute 1. Non solo carne: ecco le fonti alternative di proteine Scarpa larga e mugliera brutta fanno bona riuscita. Non danno problemi. SI PUÒ DIRE ADDIO ALLA PANCETTA GRAZIE ALL'AGOPUNTURA NELL'ORECCHIO Dimagrimento "localizzato" nell'addome secondo gli esperti americani Scienza e Salute 2. Si può dire addio alla pancetta grazie all'agopuntura nell'orecchio 3. Vaccino antiinfluenzale:la nuova versione sarà senza zucchero? Prevenzione e Salute 4. Sesso: attività fisica over 50 mantiene uomini attivi 5. Allarme insetticidi, due prodotti potrebbero essere neurotossici per i bambini nel pancione 6. Le buone pratiche per la salute orale dei bambini Nella lotta quotidiana contro l'ago della bilancia ad aiutare potrebbero essere proprio degli aghi infilati nelle orecchie. Sì, perché l'agopuntura nel padiglione auricolare potrebbe fare diminuire il peso e ridurre in particolare l'adipe intorno all'addome. Questo il risultato di uno studio condotto dalla Plymouth university Peninsula school of medicine di Denvon e pubblicato su Acupuncture medicine. La ricerca – Gli scienziati hanno condotto uno studio, durato otto settimane, su 91 soggetti in sovrappeso. Trentuno sono stati sottoposti alla stimolazione prolungata di 5 punti dell'area esterna delle orecchie, in 30 soggetti gli aghi sono stati inseriti in un solo punto del padiglione auricolare; 30 persone, infine, hanno ricevuto un trattamento placebo. L'indice di massa corporea di chi si era sottoposto alla stimolazione di 5 punti è calato del 6,1%, in chi aveva ricevuto solo 1 ago è diminuito del 5%, mentre non si è ottenuto nessun calo nel gruppo che aveva ricevuto il trattamento falso. Gli autori hanno spiegato: "La ricerca è limitata e andrebbe approfondita meglio ma abbiamo osservato che è diminuita soprattutto la misura della circonferenza della vita e i risultati si sono già evidenziati dalla quarta settimana di trattamento". (Salute, Tgcom24) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 311 PREVENZIONE E SALUTE SESSO: ATTIVITÀ FISICA OVER 50 MANTIENE UOMINI ATTIVI L'attività fisica deve entrare a far parte di una terapia giornaliera pensata per limitare l'impatto dei sintomi urinari (LUTS) causati dall'ingrossamento della prostata e allontanare problemi di disfunzione erettile. A suggerirlo gli esperti e diversi studi condotti a livello internazionale che, indicano come per gli uomini over 50 mantenersi in movimento praticando uno sport vero e proprio o anche facendo le scale, uscendo a fare shopping, o le stesse attività "casalinghe" come portare fuori la spazzatura, mettere in ordine a casa e spolverare siano un valido aiuto a mantenersi attivi anche sessualmente e a ridurre la severità dei sintomi urinari fra coloro che già ne soffrono a causa dell'ingrossamento della prostata tipico dell'età. "La scelta del giusto sport può fornire benefici anche nel combattere i sintomi delle basse vie urinarie, fastidi collegati all'iperplasia prostatica benigna, ossia all'ingrossamento della prostata, che colpiscono circa 7 milioni di italiani con il progredire dell'età. Recenti scoperte scientifiche hanno evidenziato il legame che esiste fra disfunzione erettile e sintomi urinari e i meccanismi comuni alle due condizioni che possono coesistere anche nel 70% dei pazienti di età più avanzata" spiega il Prof. Giuseppe Morgia, Dir. della Clinica Urologia e della Scuola di Specializzazione in Urologia dell'Univ. di Catania. Il meccanismo che lega lo sport al sesso e al benessere maschile e' lo stesso che lega l'attività sportiva al buon funzionamento del sistema cardiovascolare. Disfunzione erettile e malattie cardiache, infatti, dipendono entrambe da un ridotto afflusso di sangue verso il pene e il cuore. L'esercizio fisico aiuta a contrastare la comparsa di malattie dei vasi sanguigni, combattendo la formazione di placche lipidiche (grassi) a livello delle arterie, responsabili dell'insufficiente irrorazione dell'organo. Lo sforzo fisico, inoltre, e' in grado di liberare particolari sostanze chiamate endorfine che influenzano positivamente il mantenimento di una soddisfacente vita sessuale. "Una corretta attività fisica è fondamentale per il benessere fisico e psichico dell'uomo over 50 ma anche per il suo apparato sessuale e urinario, a patto di scegliere l'attività giusta"; "Un colloquio con lo specialista potrà aiutare ad identificare il giusto mix di ingredienti per combattere disfunzione erettile e sintomi urinari attraverso l'assunzione di una terapia giornaliera indicata per entrambe le condizioni, come il tadalafil, e un programma di attività fisica adatto all'età oltre a corretti stili di vita". Fra le attività sportive più indicate per chi ha problemi di erezione o soffre di patologie prostatiche, vi sono il jogging e trekking che, se praticati con moderazione, sono attività aerobiche che consentono quindi di favorire il miglior funzionamento del cuore e dell'apparato respiratorio, il nuoto che migliora significativamente la resistenza allo sforzo, la frequenza cardiaca e il ritmo della respirazione, la palestra ad esempio alternando sedute dedicate alle performance di cuore e polmoni (attività aerobiche), stretching ed esercizi di rilassamento, con attività dedicate al potenziamento dei muscoli, preferendo però attrezzi come tapis roulant alla cyclette. Anche il golf, attività aerobica che non richiede sforzi fisici particolarmente intensi e concentrati non ha particolari controindicazioni, salvo il fastidio per chi soffre già di problemi alla prostata di dover urinare spesso e correre al bagno che può ostacolare il sereno svolgimento di una competizione. Fra gli sport in cui invece si deve prestare più attenzione: il ciclismo, l’equitazione e la mountain bike che, sia per la posizione che si assume sul sellino, sia per i sobbalzi soprattutto su percorsi accidentati possono avere ripercussioni negative sul benessere maschile fino a diventare un potenziale fattore di rischio per la disfunzione erettile. (Agi) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 311 ALLARME INSETTICIDI, DUE PRODOTTI POTREBBERO ESSERE NEUROTOSSICI PER I BAMBINI NEL PANCIONE L’allarme dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare: «Vanno abbassati i livelli di esposizione ammissibili» Dopo il sospetto di causare la moria d’api (e di uccelli) arrivano i timori per la salute umana. Due insetticidi neonicotinoidi, acetamiprid e imidacloprid, «possono avere effetti sul sistema nervoso umano nella fase di sviluppo». Lo affermano gli esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) che propongono l’abbassamento dei livelli guida per l’esposizione ammissibile ai due neonicotinoidi. I timori per la salute sollevati nella revisione dei dati sono considerati «giustificati». LE CONSEGUENZE SULLA MEMORIA - L’Efsa ha elaborato il suo parere su richiesta della Commissione europea (e dopo la pubblicazione di uno studio su Plos One che ha suggerito l’interazione di un tipo di recettori cerebrali con acetamiprid e imidacloprid), prendendo in considerazione recenti ricerche e i dati disponibili sul potenziale di acetamiprid e imidacloprid di danneggiare il sistema nervoso umano nella fase di sviluppo, il cervello in particolare. Va detto che, in generale, i neonicotinoidi (derivati dalla nicotina) sono progettati per colpire il sistema nervoso centrale degli insetti, causandone paralisi e morte. Purtroppo, pare, i danni non si fermerebbero agli insetti. Il gruppo di esperti ha riscontrato che i due prodotti «possono avere un effetto avverso sullo sviluppo dei neuroni e delle strutture cerebrali associate a funzioni quali l’apprendimento e la memoria», concludendo che «alcuni dei livelli guida attuali per l’esposizione ammissibile ai due insetticidi potrebbero non essere sufficienti a salvaguardare dalla neurotossicità nella fase di sviluppo, e dovrebbero essere ridotti». LE DOSI - Sulla base della revisione, l’Efsa propone comunque di modificare i valori tossicologici di riferimento per acetamiprid e imidacloprid: per acetamiprid, la dose giornaliera ammissibile e il livello ammissibile di esposizione dell’operatore attuali di 0,07 mg/kg di peso corporeo al giorno e la «dose acuta di riferimento» di 0,1 mg/kg di peso corporeo dovrebbero essere ridotti a 0,025 mg/kg di peso corporeo (al giorno); per imidacloprid, il livello ammissibile di esposizione dell’operatore e la «dose acuta di riferimento» attuali di 0,08 mg/kg di peso corporeo al giorno dovrebbero essere ridotti a 0,06 mg/kg di peso corporeo al giorno. Si ritiene che la «dose giornaliera ammissibile» attualmente fissata per imidacloprid assicuri un’adeguata protezione dai potenziali effetti di neurotossicità nella fase di sviluppo. La «dose acuta di riferimento» è il livello stimato di una sostanza che può essere ingerito nell’arco di un breve periodo – un giorno – senza un rischio apprezzabile per la salute; la «dose giornaliera ammissibile» è la quantità di una sostanza specifica negli alimenti o nell’acqua potabile che può essere ingerita quotidianamente nel corso dell’esistenza senza un rischio apprezzabile per la salute; il «livello ammissibile di esposizione dell’operatore» è la quantità massima di una sostanza attiva a cui un lavoratore o operatore può essere esposto, per inalazione o per assorbimento cutaneo, senza effetti avversi sulla salute. INTERROGAZIONE URGENTE - In Italia è stata presentata un‘interrogazione urgente ai ministri dell’Agricoltura Nunzia De Girolamo e della Salute Beatrice Lorenzin perché «verifichino subito se risponde al vero che i pesticidi neonicotinoidi hanno effetti nocivi non soltanto per le api, ma anche per la salute umana», spiega il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi, membro della commissione Agricoltura della Camera. (salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 311 PREVENZIONE E SALUTE VACCINO ANTI-INFLUENZALE:LA NUOVA VERSIONE SARÀ SENZA ZUCCHERO? Così si riduce la potenza infettiva dei virus Se si elimina il glucosio il virus dell'influenza stagionale non riesce a replicarsi a dovere e la sua potenza infettiva diminuisce. E' quanto sostengono Amy Adamson e Hinissan Pascaline Kohio della University of North Carolina di Greensboro (Usa) in uno studio pubblicato sulla rivista Virology. Secondo la ricerca, questo meccanismo potrebbe essere alla base della messa a punto di un nuovo vaccino contro l'influenza. Il bisogno di zucchero è per i virus influenzali una sorta di “tallone d’Achille”: "Ridurre il glucosio in questi virus - spiega Adamson - ne inibisce la capacità di infettare le cellule ospiti". I ricercatori statunitensi hanno dimostrato, in colture cellulari di mammifero, che incrementando le concentrazioni di glucosio la replicazione virale risultava potenziata, mentre trattando i virus con una sostanza chimica che inibisce il metabolismo del glucosio il tasso di infezione si riduceva significativamente. "Alterare il metabolismo del glucosio - concludono i ricercatori - può essere un potenziale nuovo approccio per inibire l'infezione virale influenzale". (Salute, Sole24 ore) NON SOLO CARNE: ECCO LE FONTI ALTERNATIVE DI PROTEINE I cibi di origine animale non sono gli unici alimenti proteici. Scopriamo le migliori offerte dell'orto L'organismo non può fare a meno delle proteine, ma spesso si cade nell'errore di pensare che l'unico modo per farne scorta sia fare il pieno di carne, pesce, uova e latticini. In realtà il mondo vegetale offre numerose alternative a questi cibi, anche al di là dei legumi già da tempo indicati dagli esperti come una fonte adatta anche alle esigenze di vegetariani e vegani. Se, infatti, un etto di petto di pollo fornisce 22 grammi di proteine, una pari quantità di semi di girasole ne contiene 23,4. Seguono le mandorle con 21,1 grammi, la quinoa con 18,4, i fagioli di soia con 14, l'avena con 11 e l'avocado con 10. La lista delle fonti vegetali di proteine non finisce però qui. Proseguendo in ordine di apporto proteico decrescente troviamo lenticchie, ceci, latte di soia, fagioli rossi, riso integrale, piselli surgelati, broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolo riccio, spinaci, albicocche secche e barbabietola rossa. Variando all'interno di questa lista di alimenti è possibile garantirsi un adeguato apporto di proteine senza dover eccedere con il consumo di carne, un'abitudine che secondo gli esperti mette in serio pericolo la salute. D'altra parte, assumere troppe proteine porta con sé dei rischi indipendentemente da quali siano le loro fonti. Meglio, quindi, evitare di sovraccaricare reni e fegato con un'alimentazione iperproteica e attenersi ai consigli degli esperti, secondo cui il fabbisogno di proteine dipende da fattori come l'età, l'altezza e l'attività fisica svolta. Se, quindi, durante la crescita dei ragazzi o l'allattamento il fabbisogno è più elevato, in altre fasi della vita non bisogna esagerare. A farne le spese, come nel caso di eventuali carenze, sarebbe sempre la salute. (Salute, Sole24 ore) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno II – Numero 311 LE BUONE PRATICHE per la SALUTE ORALE dei BAMBINI LE BUONE ABITUDINI NASCONO IN FAMIGLIA