Giovedì 02 Gennaio 2014, S. Basilio Anno III – Numero 318 Notizie in Rilievo Governo e salute 1. La ricetta elettronica divide l’Italia Scienza e Salute 2. Sonno, la donna deve dormire più dell'uomo: il cervello di lei lavora più di quello di lui 3. Intolleranza al lattosio: scoprirla e trattarla, da oggi, sarà più semplice Prevenzione e Salute 4. Feste e chili di troppo, mangiare più lenti riduce introito calorie 5. Malattia delle vetrine, per scoprirla basta misurare la pressione 6. Contro ictus o infarto: l'aspirina funziona di più se si prende di sera Curiosità 7. Benvenuto 2014 a tutta la categoria Buoni propositi di inizio anno: 7 consigli per renderli efficaci Proverbi Napoletani…… Napoletani…… A lavà a capa o' cuccio se perde 'o tiempo, l'acqua e 'o sapone A far cambiare opinione al testardo, perderai solo tempo BENVENUTO 2014 A TUTTA LA CATEGORIA BUONI PROPOSITI DI INIZIO ANNO: 7 CONSIGLI PER RENDERLI EFFICACI Non c'è anno nuovo senza buoni propositi, ma in pochissimi li portano a termine. Ecco una miniguida per capire come sceglierli e centrare l'obiettivo. Non esprimere desideri generici (“Vorrei che io e mia suocera ci parlassimo di nuovo”), ma un proposito preciso (“Parlerò a mia suocera, a cui non rivolgo la parola da 5 anni”): passerai così dal volere al fare. Focalizzati su obiettivi specifici e procedi a piccoli passi: per es., per dimagrire davvero proponiti di calare di tre kg entro febbraio, e poi di altri tre entro aprile. Monitora i progressi: ti farà restare concentrato sull’obiettivo, ti aiuterà a capire se sei sulla strada giusta e ti darà soddisfazione. Condividi l’obiettivo e i progressi con chi ti sta accanto: questo ti aiuterà a restare concentrato sul loro raggiungimento. Fare più sport è uno dei proponimenti più diffusi. Cerca di incorporare l’attività fisica nella routine quotidiana, per esempio, andando al lavoro in bici o a piedi. Sii lungimirante: non prendere un impegno con te stesso sulla base di ciò che hai in mente o che ti preoccupa a capodanno: rifletti invece su ciò che davvero vuoi cambiare e aggiorna il proposito tutto l’anno. Non strafare pensando ai cambiamenti che vorresti nel 2014: fissane uno semplice da raggiungere già entro gennaio, e gli altri in seguito. (Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 318 GOVERNO E SALUTE LA RICETTA ELETTRONICA DIVIDE L’ITALIA Solo Sicilia e Valle D’Aosta si avvicinano all’obiettivo di emettere il 60% delle ricette mediche “dematerializzate” entro il 2013, come previsto dalla cosiddetta Agenda Digitale del governo Monti: tutte le altre Regioni arrancano, si fermano, tentennano. Ma il 2014 potrebbe essere un anno di svolta, in particolare per il Veneto, che ha appena terminato la fase di sperimentazione e lancia l’obiettivo di entrare a regime già dalla prossima primavera. A fare il punto alla vigilia del nuovo anno è Gianni Petrosillo, amministratore delegato di Promofarma, la società di Federfarma che si occupa di monitorare il passaggio dal cartaceo all’elettronico, che consentirà, una volta a regime, di ridurre gli errori prescrittivi, ottenere un controllo dei costi più preciso e rapido rispetto ai sistemi tradizionali di elaborazione e di ridurre, secondo le stime, del 30% della spesa farmaceutica. Niente più ricetta rossa, quindi, nel prossimo futuro: al cittadino basterà la tessera sanitaria e il promemoria con i codici identificativi di medico e paziente. Ma come detto le regioni marciano per ora in ordine sparso, e a velocità molto diverse: «A fare da apripista alla digitalizzazione della ricetta è stata la Valle d’Aosta, dove l’esiguo numero di farmacie e medici ha reso più agevole il cambiamento, ora portato a compimento. Molise e Basilicata sono appena entrate a regime, ma non senza intoppi. In Friuli-Venezia Giulia, invece, sta per iniziare la sperimentazione, così come in Piemonte», ciò significa «che sono state individuate farmacie e medici a campione per evidenziare anomalie e problematiche della “dematerializzazione”», come spiegato da Petrosillo. Le altre regioni stanno sperimentando il sistema, mentre l’unica a esser partita a regime senza prima fare un test, lo scorso settembre, è stata la Sicilia: «Si è partiti impreparati - ha aggiunto Petrosillo - ma ora si fanno centinaia di migliaia di ricette “dematerializzate” ogni mese, nonostante che non manchino le criticità. Per esempio, la mancanza di collegamenti Internet o una piattaforma di gestione del sistema troppo lenta, «al punto che a volte ci si mettono 3 minuti per aprire una ricetta elettronica». Motivo di tanta eterogeneità è anche la differenza tra i due sistemi con cui il farmacista trasmette i dati telematicamente: il meno problematico Sac (Sistema di Accoglienza centrale), utilizzato in Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Liguria, Valle D’Aosta, Molise e Sicilia; e il Sar (Sistema di Accoglienza regionale), adottato da Emilia Romagna, Lombardia, Umbria, Toscana, Trento e Bolzano, Marche e Puglia, che secondo l’Ad di Promofarma, «pure se partite prima, stanno riscontrando più difficoltà». Come anche il Veneto, che però ha finalmente terminato la sperimentazione in due delle 23 aziende sanitarie regionali, quelle di Treviso e Belluno. (Salute, Secolo XIX) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 318 SCIENZA E SALUTE SONNO, LA DONNA DEVE DORMIRE PIÙ DELL'UOMO: IL CERVELLO DI LEI LAVORA PIÙ DI QUELLO DI LUI Il cervello delle donne deve dormire più tempo di quello dell'uomo. Le femmine, secondo un gruppo di ricercatori della Duke university nella Carolina del Nord, hanno bisogno di recuperare le energie che quotidianamente spendono per la loro capacità di fare molte cose contemporaneamente. Per la loro capacità multitasking. Secondo lo studio, pubblicato su Science Worl Report" non hanno questi problemi. La mancanza di sonno nelle donne è particolarmente dannosa ed è all'origine di depressioni e repentini cambi di umore. Una delle funzioni più importanti del sonno, infatti, è quella di permettere al cervello di recuperare energia e autoripararsi. Perché più si utilizza il cervello durante la giornata e più si ha bisogno di recuperare. Di conseguenza, dormire di più per le donne è una necessità. (Salute, Il mattino) FESTE E CHILI DI TROPPO, MANGIARE PIÙ LENTI RIDUCE INTROITO CALORIE La maratona delle abbuffate non è ancora finita. Un piccolo trucco per non continuare ad accumulare chili arriva dal dipartimento di Kinesiologia della Texas Christian University (Usa) ha eseguito uno studio sia su persone normopeso, che in sovrappeso o obese. Gli esperti hanno anche raccolto dati sulla sensazione di fame e sazietà, prima e dopo i pasti veloci o lenti e sul consumo di acqua. I loro risultati sono pubblicati sul Journal of the Academy of Nutrition and Dietetics. E' stato chiesto ad un gruppo di persone di partecipare a due pasti in un ambiente controllato. STUDIO: Nel primo caso le pietanze venivano consumate con calma: i volontari sono stati invitati a immaginare di non avere vincoli di tempo, a procedere con piccoli morsi, a masticare bene e a fare delle pause. Nel secondo caso la velocità aumentava e ai partecipanti è stato detto di dare morsi più grandi, di masticare velocemente e addirittura di non riporre mai le posate sul tavolo. Conclusione dello studio: i ricercatori hanno messo in evidenza una riduzione statisticamente significativa del consumo calorico durante il lento rispetto al pasto veloce: 88 calorie in meno. Ma solo per le persone di peso normale. Il gruppo in sovrappeso o obeso ha invece evitato di introdurre 58 calorie. «Rallentare la velocità con cui si mangia - ha portato a una significativa riduzione dell'apporto energetico in presenza di un peso nella norma, ma non se questo è eccessivo. Tutto ciò può essere dovuto all'effetto di sapere di essere sotto studio. E' possibile che i soggetti in sovrappeso e obesi si sentissero più consapevoli del proprio essere fuori forma e che quindi abbiano mangiato di meno durante la ricerca». Entrambi i gruppi, comunque, hanno avvertito meno senso di fame e hanno consumato più acqua nel caso del pasto lento. (Salute, Il mattino) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 318 MALATTIA DELLE VETRINE, PER SCOPRIRLA BASTA MISURARE LA PRESSIONE Indicatore di rischio contro infarto e ictus. I rimedi: abolire il fumo, fare esercizio, controllare peso, colesterolo e pressione Con sano pragmatismo anglosassone, Circulation Foundation - organizzazione che finanzia e promuove la ricerca su cause, trattamento e prevenzione delle malattie cardiovascolari - è andata subito al sodo. In Gran Bretagna, sui giornali, sui cartelloni per strada e sotto le pensiline alle fermate dei bus è comparso un messaggio che non passa certo inosservato: «Le gambe ti stanno uccidendo?». La frase è inserita in un segnale di pericolo giallo e nero, in cui campeggia un cervello stilizzato che ingloba una bomba con la miccia accesa. SOTTOSTIMATA - Ora, la Società Italiana di Patologia Vascolare non intende forse arrivare a tanto; gli angiologi italiani tuttavia condividono il contenuto del messaggio della campagna di prevenzione lanciata in Gran Bretagna nel 2011: l’arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori o Pad, chiamata più comunemente “malattia delle vetrine”, nome fantasioso, è pericolosa e sottostimata. Eppure, per diagnosticarla, basta un esame molto semplice: «Il medico misura la pressione alle braccia e alle caviglie - spiega Adriana Visonà, e calcola il rapporto tra i valori. Questo rapporto è denominato Indice caviglia /braccio (Ankle brachial index o Abi), e questo numero è importante non solo per svelare la malattia alle arterie delle gambe, ma anche per identificare i pazienti con elevato rischio di malattie cardiovascolari gravi, quali infarto e ictus. L’identificazione della Pad in pazienti a rischio per malattie cardiovascolari rappresenta un obiettivo inderogabile per lo specialista vascolare». CAMPAGNE - Eppure, né gli specialisti né i medici di famiglia, né tantomeno i pazienti, sembrano consapevoli dell’importanza dell’esame, che non è molto diffuso. I pazienti con familiarità per malattie vascolari, fumatori, diabetici, con elevati valori di colesterolo e di pressione arteriosa, dovrebbero essere valutati per escludere la presenza di una arteriopatia ostruttiva degli arti inferiori. Il messaggio, dunque, potrebbe essere: “Guarda le gambe, salva la vita”». L’arteriopatia è una patologia cronica che si sviluppa lentamente fino ad ostruire i vasi arteriosi periferici ed è molto diffusa nelle popolazioni occidentali. In persone tra i 60 e i 90 anni, la prevalenza della Pad è di poco inferiore al 20% e solo un terzo dei pazienti presenta i sintomi classici di claudicatio intermittens ad essa associati, cioè un dolore da crampo ai muscoli dell’arto inferiore (polpaccio, coscia o natica) che nasce quando si cammina o si salgono le scale. Questo dolore si manifesta ogni qualvolta si ripete il medesimo sforzo. DOLORE DI NOTTE - Da qui anche il nome di “malattia delle vetrine”, perché spesso chi ne soffre, un pò per mascherare il dolore, un pò per ingannare il tempo della pausa forzata, si ferma a guardare i negozi. «La visita del paziente con la palpazione delle arterie che scorrono sul piede è il primo strumento per fare la diagnosi di Pad. I pazienti più gravi hanno dolore anche quando non camminano, soprattutto di notte, tanto che si vedono costretti a tenere le gambe a penzoloni giù dal letto». La patologia è molto meno frequente sotto i 50 anni, aumenta rapidamente con l’età ed è maggiormente presente nei maschi. Le forme più gravi della patologia portano anche alla cancrena e all’amputazione. SINTOMI NASCOSTI - Spesso però l’arteriopatia non dà sintomi così evidenti. L’esame Abi diventa allora un’arma molto potente per la prognosi. «I valori di normalità dell’Abi - sono compresi tra 0,91 e 1,30. Quindi, avere ad es. un indice di 0,7 piuttosto che di 0,5 comporta, se non si adottano i provvedimenti terapeutici indicati, un calo notevole nella prospettiva di sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi». In futuro, l’incidenza di Pad sembra destinata ad aumentare. «Per questo è molto importante modificare gli stili di vita. Bisogna abolire il fumo di sigaretta, fare esercizio fisico (camminare almeno 30 min. al giorno) e controllare il peso, i valori di colesterolo e della pressione. La terapia farmacologica più indicata è quella con antitrombotici». (Salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 318 CONTRO ICTUS O INFARTO: L'ASPIRINA FUNZIONA DI PIÙ SE SI PRENDE DI SERA Così inibisce meglio la coagulazione del sangue, massima nelle prime ore della mattina I benefici sulla fluidificazione del sangue e quindi sulla prevenzione degli attacchi cardiaci dell'acido acetilsalicilico, più comunemente noto come aspirina, sono già noti. Un gruppo di studiosi dell'Univ. Medical Center di Leida, in Olanda, ha ora messo in evidenza, per la prima volta, che assumere il farmaco la sera, prima di andare a letto, sortisce effetti migliori rispetto al prenderlo di mattina, appena svegli. Questo perché, spiegano i ricercatori, l'assunzione serale inibirebbe l'attività delle piastrine - i componenti del sangue responsabili della coagulazione - che al mattino presto raggiunge i livelli massimi. Più coaguli di notte - Le piastrine sono i componenti del sangue responsabili della coagulazione: se, da una parte, sono indispensabili per la vita umana poiché aiutano le ferite a rimarginarsi e le emorragie a bloccarsi, dall'altra sono anche responsabili della formazione di coaguli di sangue "di troppo" che possono arrivare a ostruire il passaggio del sangue nei vasi sanguigni, provocando infarti e ictus. La loro attività è massima nelle prime ore del mattino: e secondo la comunità scientifica è proprio per questo che la maggior parte degli infarti e degli ictus accade in quella parte della giornata. Lo studio - I ricercatori hanno monitorato l'assunzione dell'aspirina da parte di 290 pazienti con malattia cardiaca: l'assunzione, per alcuni dei partecipanti, era serale, mentre per altri avveniva al mattino, dopo il risveglio. Gli studiosi hanno quindi monitorato, per tutta la durata dello studio, la pressione sanguigna e i livelli di coagulazione dei partecipanti allo studio: ed è emerso che, mentre la pressione sanguigna non risultava diminuita dall'assunzione serale del farmaco, l'attività delle piastrine veniva invece ridotta in modo significativo: "L'attività piastrinica è più alta al mattino, che è anche il momento in cui si verificano la maggior parte degli infarti e degli ictus. Ridurre quindi l'attività piastrinica durante le prime ore del mattino potrebbe aiutare a contenere il numero di infarti e ictus in quel periodo della giornata". (Salute, Sole 24 ore) INTOLLERANZA AL LATTOSIO: SCOPRIRLA E TRATTARLA, DA OGGI, SARÀ PIÙ SEMPLICE L’intolleranza al lattosio è un disturbo molto diffuso, per il quale non esistevano sinora risposte adeguate. Per la diagnosi ci si è da sempre avvalsi principalmente del test del respiro all’idrogeno (breath test), che presenta però alcuni limiti diagnostici e pratici anche a causa della sua difficile esecuzione con i pazienti pediatrici. Oggi, Crinos e g&life, aziende leader nel settore farmaceutico e della nutrigenetica, rendono disponibili in farmacia due nuovi prodotti capaci di scoprire e trattare in modo semplice e veloce l’intolleranza al lattosio: il test genetico (Lactease©), con cui viene segnalata la possibile predisposizione all’intolleranza al lattosio, e l’integratore alimentare di lattasi, commercializzato anche in una facile formulazioni studiata appositamente per I bambini. “I dati di letteratura – ha detto il prof. Paolo Gasparini, indicano che circa il 50-60% degli italiani ha una predisposizione all'intolleranza al lattosio. I nostri dati ci dicono che il 75% non sa di esserlo, perché i sintomi sono così variabili che spesso non fanno sospettare un'intolleranza. Un test genetico, rapido e di semplice esecuzione come Lactease, permette di conoscere con facilità la predisposizione a un deficit di lattasi, e consentirà di migliorare la qualità di vita di coloro che presentano una sintomatologia atipica o poco severa”.