Anno III – Numero 323 Notizie in Rilievo Domande e Risposte 1. Perché i calli fanno male? 2. Dimmi cosa bevi e ti dirò chi voti Venerdì 10 Gennaio 2014, S. Aldo Proverbio di oggi…….. oggi…….. ‘ E dritti moreno sempe pè a mano ‘e nu fesso. Coloro che si ritengono furbi, vengono fregati da uno che viene ritenuto meno furbo di loro FEDERFARMA NAPOLI Rinnova il Consiglio Direttivo per il Triennio 2014-2017 I Titolari di Farmacia al voto Domenica 12 e Lunedì 13 p.v. Care Colleghe e Cari Colleghi, Scienza e Salute l’anno appena iniziato ci coinvolge in molti impegni 3. I detergenti antibatterici l’anno appena iniziato ci coinvolge in molti impegni sono inefficaci contro elettorali dei quali saremo protagonisti tanto come l'influenza Titolari, quanto come cittadini. 4. Melanoma: aumentano le guarigioni tra gli Si inizia con il rinnovo del Consiglio Provinciale di uomini ma è forte il Federfarma Napoli, (2014 – 2017), appuntamento al rischio dei tatuaggi quale seguirà il rinnovo del Consiglio dell’Unione Regionale del quale fanno parte 5. Epilessia, una nuova terapia può bloccare le dieci titolari napoletani; si continuerà nel periodo marzo - aprile con il rinnovo crisi della Presidenza di Federfarma Nazionale e del Consiglio di Presidenza del quale sono attualmente componente; concluso tale importante passaggio andranno Prevenzione e nominati i componenti del CdA delle consociate Credifarma e Promofarma. Salute La conclusione dell’anno elettorale vedrà, infine, tutti noi responsabili attori del 6. Ho ricominciato a rinnovo del Consiglio dell’Ordine Professionale con il quale Federfarma Napoli ha correre, ma schiena e intrecciato un’intensa collaborazione. ginocchia mi fanno male. Smetto? Procedendo per gradi, il primo ed imminente appuntamento elettorale è previsto per domenica e lunedì p.v. con il rinnovo del Consiglio Provinciale di Alimenti e Salute Federfarma Napoli. 7. Vitamina C, come A conclusione di un triennio particolarmente “avventuroso“, sono di nuovo scongiurare il rischio deficit in candidato a capo di una lista nella quale riconfermo sostanzialmente tutti i inverno Colleghi che mi hanno accompagnato nell’ultimo periodo, lavorando, partecipato e fornendo alla Categoria risposte concrete. A tutti loro ritengo che la stessa Categoria debba un grato riconoscimento per quanto hanno saputo fare e dare nell’interesse della farmacia napoletana. Per tali motivi, Vi invito tutti a manifestare la propria appartenenza professionale partecipando, da protagonisti, domenica 12 dalle ore 10.00 alle 20.00 e lunedì 13 dalle ore 8.30 alle ore 20.00, conferendo il Vostro consenso al lavoro fatto, contribuendo al tanto lavoro ancora da fare. Nell’attesa di incontrarVi di persona, Vi saluto con cordialità. Michele Di Iorio SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 323 SCIENZA E SALUTE HO RICOMINCIATO A CORRERE, MA SCHIENA E GINOCCHIA MI FANNO MALE. SMETTO? La corsa sottopone a un notevole carico l’apparato muscolo-scheletrico e va iniziata con gradualità Non sono più giovane (passo i cinquanta) e sono anche in sovrappeso: secondo il mio medico di famiglia dovrei perdere almeno cinque chili. Su consiglio del medico ho «rivisto»l’alimentazione e ho anche ripreso a correre, cosa che non facevo da ormai parecchi anni. Dopo un po’ di allenamenti, però, mi sono ritrovato con mal di schiena e dolori alle ginocchia. Ho fatto qualche sbaglio? Debbo sospendere la corsa? E se la risposta è sì, per quanto tempo? Insomma, che consigli potere darmi per rimettermi forma senza farmi, invece, danno? Risponde Gianfranco Beltrami, docente di scienze motorie all’Univ. di Parma La corsa può essere un’attività fisica ideale per chi desidera dimagrire o anche solo mantenersi in peso forma. E sono notevoli i vantaggi che può dare alla salute dell’apparato cardiovascolare, grazie alla riduzione dei valori della pressione arteriosa, alla diminuzione dei livelli, nel sangue, di trigliceridi, colesterolo e glicemia e all’aumento dei valori del colesterolo “buono” HDL. Si tratta però di una disciplina che sottopone a un notevole carico l’apparato muscolo scheletrico; pertanto, chi comincia a correre deve farlo con molta gradualità, iniziando con una alternanza fra corsa e camminata veloce e abbinando all’allenamento vero e proprio un adeguato riscaldamento e qualche esercizio di allungamento. Per il principiante è importante privilegiare il tempo e non la distanza, aumentando, quindi, prima i chilometri da percorrere molto lentamente, e solo in un secondo tempo la velocità. Per prevenire dolori articolari e muscolari è inoltre indispensabile dotarsi di scarpe idonee per la corsa e adatte alla propria corporatura, e indossare un abbigliamento adeguato che favorisca la traspirazione e non trattenga il sudore. Consigliabile comunque, prima di iniziare, una visita dal medico sportivo in grado di individuare eventuali controindicazioni e suggerire un programma di allenamento personalizzato. Qualche doloretto a muscoli e articolazioni, può essere di comune riscontro quando si comincia: in genere, questi fastidi sono la spia di un affaticamento eccessivo e quindi conviene fare qualche giorno di riposo, per poi riprendere gli allenamenti riducendo l’impegno e i carichi, e dando maggiore gradualità all’esercizio, lasciando sempre almeno un giorno di riposo tra una seduta e l’altra. Se i dolori non passano, è utile abbinare alla corsa anche esercizi per la tonificazione muscolare per irrobustire la muscolatura (e prevenire, appunto, i dolori alle articolazioni e il mal di schiena). Gli esercizi migliori sono quelli definiti di core stability (un classico esercizio di questo tipo è la «bicicletta» da supini), un insieme di movimenti volti al miglioramento del controllo motorio e della capacità muscolare del complesso pelvi-schiena. Questi distretti muscolari sono fondamentali per l’equilibrio sia in condizioni statiche che in condizioni dinamiche e, lavorando in sinergia con la muscolatura degli arti inferiori, sono in grado di prevenire l’affaticamento dei muscoli del dorso (che spesso sono la causa del mal di schiena del podista). Livelli di forza non adeguati in questi distretti muscolari possono, viceversa, predisporre a pubalgie, lombalgie e dolori alle ginocchia. (salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 323 ALIMENTI E SALUTE VITAMINA C, COME SCONGIURARE IL RISCHIO DEFICIT IN INVERNO Nei mesi invernali gli italiani mangiano tanti agrumi ma poche verdure: come introdurre la giusta quantità di vitamina C Mandarini, arance, anche ananas e kiwi: in inverno molti italiani non se li fanno mancare, riuscendo così a garantirsi una buona quantità di vitamina C. Troppo bassi, invece, i consumi di verdure che ne sono ricche e così, nel bilancio complessivo, il rischio di deficit diventa reale specialmente per i fumatori, che avrebbero un fabbisogno maggiore di questa preziosa vitamina antiossidante ma mangiano per giunta meno vegetali rispetto a chi non fuma. INVERNO – I dati mostrano che le donne introducono in media circa 143 mg di vitamina C al giorno, gli uomini 146: non male, visto che secondo i nuovi LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento dei Nutrienti) della Società Italiana di Nutrizione Umana l’assunzione raccomandata per gli adulti italiani si attesta attorno ai 105 mg al giorno. Il problema, secondo gli esperti che hanno condotto l’indagine, è che in inverno si tende a consumare mediamente meno frutta e verdura, in più si prediligono gli agrumi ma si trascurano verdure ricche di vitamina C come cavoli, broccoli, verdura a foglia larga, pomodori, legumi. Il rischio è che riducendo un po’ l’introito di frutta si finisca ben presto per scivolare verso un deficit, soprattutto perché la vitamina C è molto labile: esposizione alla luce, conservazione inadeguata o cotture prolungate possono incidere molto sui livelli di vitamina, di conseguenza non è raro introdurne in pratica quantità minori di quelle che crediamo di assumere, considerando solo il tipo di vegetali portati in tavola. Per giunta, l’indagine mostra che i fumatori ne introducono mediamente meno rispetto agli altri: un problema, visto che la vitamina C aiuta a contrastare almeno in parte i danni delle sigarette. EFFETTI – «La vitamina C ha molteplici funzioni, prima fra tutte una buona capacità antiossidante che è preziosa proprio per i fumatori, molto esposti all’azione nociva dei radicali liberi; inoltre ogni sigaretta “elimina” circa 20 mg di vitamina C, per cui chi fuma dovrebbe assumerne molta di più per raggiungere il proprio fabbisogno. La vitamina C ha poi un’azione anti-invecchiamento, ci difende dall’anemia sideropenica provocata dalla carenza di ferro, migliora il tono dell’umore e aiuta a proteggerci da raffreddori e influenza stimolando il sistema immunitario. È perciò una vitamina indispensabile per il nostro organismo, che non è in grado di produrla autonomamente: per questo occorre essere certi di assumerne in quantità adeguata dagli alimenti». È infatti dal cibo che dobbiamo ricavare la nostra “dose” quotidiana di vitamina C: non ci sono prove certe che gli integratori abbiano un effetto protettivo contro batteri e virus, perciò l’uso dei supplementi deve essere raccomandato dal medico in base alle necessità eventuali del singolo. CONSIGLI – «Un’alimentazione variata, corretta ed equilibrata è in grado di soddisfare il fabbisogno di tutti i micronutrienti, compresa la vitamina C. Per introdurne a sufficienza, sì a frutta e verdura di stagione a pranzo e a cena, variandone tipo e colore: sono ricchi di vitamina C gli agrumi, il ribes nero, i kiwi e ortaggi come pomodori, peperoni, broccoli, rucola, cavolfiori, cavolo e spinaci. L’importante è che siano vegetali freschi: se la conservazione è protratta troppo a lungo si possono avere perdite di vitamine». La vitamina C è sensibile anche a luce e ossigeno: una volta sbucciata o spremuta la frutta dovrebbe essere consumata subito, così come la verdura appena pulita. I vegetali andrebbero mangiati crudi perché la vitamina C è idrosolubile e instabile al calore, per cui in gran parte viene persa se frutta e verdura sono bollite in acqua: se si devono cuocere, meglio optare per cotture brevi e senza acqua (nel microonde, al vapore o alla piastra). È una buona abitudine, infine, aggiungere un po’ di succo di limone sulla carne, il pesce o nelle insalate: così infatti si limitano i condimenti grassi e si favorisce l’assorbimento del ferro contenuto nei cibi. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 323 PERCHÉ I CALLI FANNO MALE? I calli sono cumuli di cellule morte che si formano su mani e piedi, nei punti che rimangono a lungo a contatto con un oggetto esterno, e sono dunque sottoposti a una pressione continua. Si formano in questo modo: la circolazione del sangue viene bloccata, a causa della pressione, e in questo modo la pelle non riceve più l’ossigeno che le è necessario. A mano a mano che le cellule muoiono si accumulano una sull’altra, creando uno “spessore” tra lo stimolo esterno e la pelle. Calli dolorosi e calli famosi: all’interno del callo poi una parte più dura penetra in profondità e raggiunge il derma, dove si trovano le terminazioni nervose che vengono colpite: è qui che nasce la sensazione del dolore. I calli che fanno più male in genere sono quelli ai piedi, proprio perché non si può fare a meno di sottoporli allo stimolo che li ha causati, cioè le scarpe. Il callo più famoso è invece quello dello scrittore: si forma sul dito medio, nel punto in cui la penna fa pressione sulla falange. I DETERGENTI ANTIBATTERICI SONO INEFFICACI CONTRO L'INFLUENZA Per gli esperti potrebbero avere più svantaggi che benefici I detergenti antibatterici non riducono il rischio di ammalarsi di influenza o di trasmettere i germi. A confutare l'efficacia dei gel disinfettanti tascabili sono gli esperti della Fda. Per l'ente regolatorio, addirittura, i potenziali rischi sarebbero più dei benefici. Non ci sono prove sull'efficacia - non ci sono prove che questi prodotti da banco siano più efficaci nel prevenire la trasmissione di malattie rispetto al lavarsi le mani con acqua e sapone. Inoltre, contengono sostanze chimiche, es. triclosan e triclocarban, che risultano pericolose. Potrebbero aumentare la resistenza dei batteri - "I dati suggeriscono che i rischi associati all'uso quotidiano e a lungo termine dei saponi antibatterici possano superare i loro benefici. Alcune sostanze possono contribuire alla resistenza batterica agli antibiotici e avere effetti ormonali". (Tgcom24) MELANOMA: aumentano le guarigioni tra gli uomini ma è forte il rischio dei tatuaggi Nel convegno di Napoli discussi i motivi che caratterizzano una percentuale di guarigioni maggiore tra gli uomini rispetto alle donne (l’84%, che non trova invece riscontro fra le donne, dove l’incremento è passato dall’83 all’89%), e il possibile rischio dei tatuaggi, non per l’aumento del melanoma ma perché possono renderne più difficile la diagnosi. “I pigmenti infatti ostacolano il monitoraggio dei nei, i cui cambiamenti rappresentano il segnale della trasformazione in forma tumorale. Inoltre il 50% dei melanomi si sviluppa a partire da nei preesistenti, per cui i tatuaggi non dovrebbero mai essere eseguiti su lesioni pigmentate”, afferma il Paolo Ascierto. “Oggi si stanno aprendo grandi prospettive con l’immunoterapia personalizzata, un approccio che permette di selezionare il paziente in base al ‘bersaglio’ che si vuole colpire”. Il Pascale di Napoli si è anche distinto per uno studio che ha dimostrato l’efficacia dell’associazione tra un anticorpo monoclonale, ipilimumab, con l’elettrochemioterapia. Con questa tecnica, utilizzata nel trattamento locale delle metastasi, si ottengono percentuali di successo intorno al 70%. (sani e belli) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 323 SCIENZA E SALUTE EPILESSIA, UNA NUOVA TERAPIA PUÒ BLOCCARE LE CRISI Lo 0,5% della popolazione mondiale soffre di epilessia. In Italia sono circa 500.000 le persone affette e 30.000 i nuovi casi per anno, con incidenza più elevata dei bambini e negli anziani. Nel corso del convegno organizzato dal Centro Diagnostico Italiano di Milano, sono stati presentati nuovi studi, tra cui una nuova tecnica non invasiva per curare l'epilessia. In pratica un trattamento basato sull’uso di un fascio di radiazioni, spesse poco più di mezzo millimetro, che riescono a tagliare le fibre nervose che, all’interno del cervello, trasmettono le scariche elettriche che provocano gli attacchi epilettici, bloccando in questo modo il propagarsi della crisi. Rispetto alla classica e collaudata terapia farmacologica, questo trattamento, basato sull’uso di acceleratori di particelle, può rappresentare una valida alternativa per quei pazienti (che sono il 3040% del totale) su cui i farmaci non hanno effetto. Rispetto poi alla chirurgia, ha il vantaggio di non essere invasivo e quindi risulta privo di rischi di danni neurologici per il paziente. Pantaleo Romanelli, direttore scientifico del Cyberknife Centre del Centro Diagnostico Italiano di Milano, responsabile scientifico del convegno e autore di studi su questa tecnica, sottolinea però che, sebbene sia un trattamento che «può avere applicazione non solo sull’epilessia ma anche su un’ampia gamma di disordini neuropsichiatrici, si tratta comunque di una sperimentazione di laboratorio e non ancora di una terapia disponibile nella pratica clinica». (Salute, Il mattino) DIMMI COSA BEVI E TI DIRÒ CHI VOTI Attenti a cosa bevete: il vostro aperitivo preferito potrebbe rivelare il vostro orientamento politico. I democratici prediligono vodka, gin e i superalcolici chiari. I repubblicani non disdegnano invece whiskey, cognac e drink dai colori intensi. È, in estrema sintesi, il risultato di una curiosa ricerca. Lo studio è stato condotto sulla base di questionari somministrati a un panel di 50.000 consumatori e, pur non avendo la pretesa della scientificità, evidenzia alcuni schemi di comportamento molto precisi. Più bevi più voti?: La ricerca ha evidenziato come gli amanti degli alcoolici siano più propensi a recarsi alle urne, mentre negli astemi il tasso di assenteismo sembra essere più elevato. Ma Jennifer Dube e suoi colleghi si sono spinti oltre, arrivando ad analizzare le possibili correlazioni tra marca di alcoolici preferita e comportamento di voto: i più fedeli all’urna sembrano essere i consumatori di Jagermeister, Tequila e Don Julio. Repubblicani rossi, democratici bianchi: Ben chiare e distinte risultano anche le preferenze dei consumatori di vino; mentre i repubblicani (che sono conservatori e di destra) dimostrano una spiccata preferenza per i vini californiani, i democratici (liberali e di sinistra) amano gli champagne d’oltreaceano e i bianchi frizzanti. A mettere d’accordo tutti è invece il rum, apprezzato in egual misura da entrambe le parti politiche. La correlazione tra scelte di consumo e tendenza politica non è una novità: nel 2012 Scarborough Research aveva evidenziato come tra i repubblicani ci fosse una marcata preferenza per la birra Sam Adams, mentre tra i democratici fosse più in voga la Heineken. (Focus)