Anno III – Numero 325 AVVISO 1. Ordine: lunedì 20 gennaio incontro con il prof. Antonio Giordano 2. Federfarma Napoli rinnova il Consiglio Direttivo per il prossimo triennio Notizie in Rilievo Domande e Risposta Martedì 14 Gennaio 2014, S. Felice, Bianca Proverbio di oggi…….. oggi…….. Videte ‘o ttuio e nun vedè chello ‘e l’autre Pensa a ciò che fai e non vedere ciò che fanno gli altri (Non esser sempre pronto a criticare) FEDERFARMA NAPOLI Rinnova il Consiglio Direttivo per il Prossimo Triennio I Titolari di Farmacia al voto Domenica 12 e Lunedì 13 p.v. riconfermano il consiglio uscente guidato da Michele Di Iorio 3. Perché guardando la La lista guidata da Presidente Michele Di Iorio, presidente uscente di Federfarma strada si soffre meno il mal d’auto? 4. Perché si usa ghiaccio sulle contusioni? Napoli, è stata scelta a rappresentare gli interessi dei titolari di farmacia di Napoli e Provincia per il prossimo triennio. Un voto praticamente unanime da parte degli iscritti al sindacato chiamato a rinnovare il consiglio di Federfarma Napoli. Alle votazioni ha partecipato oltre l’80% dei circa 800 iscritti a Federfarma Scienza e Salute Napoli. Una partecipazione significativa 5. Influenza: arriva il da parte della Categoria che ha voluto picco, "Antibiotici solo così confermare la propria fiducia a Di se necessario" 6. Fai funzionare meglio il Iorio e ai Colleghi dallo stesso individuati tuo cervello per formare il nuovo consiglio. Metodi realistici per Il Presidente dell’Ordine, Santagada, a prestazioni «geniali» nome personale e dell’intero Consiglio Prevenzione e Direttivo si congratula con l’amico Presidente Di Iorio per la riconferma con largo Salute suffragio e sottolinea che “il difficile momento che la Categoria sta attraversando, 7. Scoliosi, arriva la ci impone un IMPEGNO STRAORDINARIO”. «guida» che raddrizza Difatti, l’alta affluenza di partecipazione al voto registrata, ha definito la schiena crescendo insieme al bambino inequivocabilmente uno straordinario interesse di tutta la Categoria dei titolari indice di una forte maturità, rispetto sia al difficile momento storico congiunturale, sia al futuro della nostra Professione. La testimonianza della necessità di proseguire lungo il cammino già intrapreso di un ammodernamento professionale, sia per rilanciare il ruolo che la funzione della nostra professione,” ci deve vedere protagonisti attivi, conclude Santagada, affinchè il nostro impegno sarà sempre di più a tutela della Professione in tutte le sue diverse e compresenti componenti. Congratulazioni. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 325 PREVENZIONE E SALUTE INFLUENZA: ARRIVA IL PICCO, "ANTIBIOTICI SOLO SE NECESSARIO" Influenza stagionale, il picco s'avvicina. Come affrontarlo? La misura di prevenzione piu' efficace e' la vaccinazione annuale, ancora possibile. E attenzione agli antibiotici: usarli solo se necessario, ovvero solo se l'influenza e' accompagnata da complicanze di origine batterica. Il suggerimento arriva dall'Aifa. Il picco vero e proprio e' previsto tra fine gennaio e inizio febbraio, e sara' seguito da una coda di casi piu' o meno lunga. "L'influenza di quest'anno - ha le stesse caratteristiche di quella degli anni passati: febbre elevata, cefalea, dolori muscolari, tosse secca, e non risulta essere particolarmente aggressiva. I ceppi virali circolanti sono 3, e le loro caratteristiche sono del tutto conformi alle previsioni. Per ora, il sottotipo A/H3N2 e' quello riscontrato con maggior frequenza, seguito da A/H1N1". Per quanto riguarda il 2013/14, spiega ancora l'esperto, "si prevede una normale stagione influenzale: i virus circolanti (ovvero i tre ceppi virali i di cui si e' tenuto conto nella composizione vaccinale di quest'anno) non hanno subito mutazioni rilevanti rispetto allo scorso anno. Come ogni anno si prevede che alcuni milioni di italiani ammaleranno, ma si pensa ad una stagione con attivita' di media intensita'. Chi ha contratto l'influenza dovra' starsene a casa a riposo per alcuni giorni. Per chi non si e' vaccinato si raccomanda il lavaggio frequente e accurato delle mani per ridurre almeno parzialmente il rischio di contrarre l'infezione". L'AIFA raccomanda di non assumere antibiotici in presenza di sindrome influenzale "senza complicanze di origine batterica". Gli antibiotici vanno assunti "solo quando realmente necessario e a seguito della prescrizione o del consiglio del medico curante che ne accerti l'utilita'". Quando si utilizzano antibiotici e' importante non interrompere la terapia prima del tempo indicato dal medico per contrastare lo sviluppo dell'antibioticoresistenza. Esistono delle classi di farmaci che controllano la sintomatologia dell'influenza e riguardano essenzialmente molecole ad azione antipiretica e antiinfiammatoria. L'Aifa ricorda che la febbre e' un meccanismo di difesa naturale per contrastare l'infezione da parte di virus e batteri. L'uso degli antipiretici e' consigliato in caso di febbre superiore ai 38.5 gradi: per i bambini sono indicati il paracetamolo e l'ibuprofene. Il dosaggio di questi farmaci deve essere calibrato in base al peso del bambino e non in base all'età. Per gli adulti può essere utilizzato anche l'acido acetilsalicilico. (Agi) PERCHÉ SI USA GHIACCIO SULLE CONTUSIONI? Perché riduce il gonfiore provocato dall’accumulo di liquidi nei tessuti colpiti e lenisce il dolore causato dalla stimolazione dei nervi al loro passaggio. Serve poi per frenare il sanguinamento: fa contrarre i vasi danneggiati. In un secondo tempo però può invece essere utile il calore: favorisce circolazione e riassorbimento dei fluidi. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 325 SCOLIOSI, ARRIVA LA «GUIDA» CHE RADDRIZZA LA SCHIENA CRESCENDO INSIEME AL BAMBINO Evita il ricorso a busti, gessi, tutori e soprattutto agli innumerevoli interventi chirurgici necessari nella prima infanzia, perché si «allunga» seguendo la crescita Non sono molti, per fortuna, i bambini con una scoliosi grave evolutiva: la loro schiena inizia a curvarsi molto presto, spesso già alla scuola materna, e un intervento è necessario per evitare danni allo sviluppo dello scheletro e pure agli organi interni, schiacciati da un torace che si “piega”. Purtroppo però le cure prevedono moltissime operazioni chirurgiche, oltre a busti, gessi e tutori; oggi esiste tuttavia una tecnica grazie alla quale i piccoli pazienti non devono entrare più in sala operatoria ogni sei mesi, impiantando uno strumento che “cresce” con la schiena del bambino raddrizzandola e sostenendola. SCOLIOSI - Si chiama SHILLA ed è una sorta di “binario” fatto di bastoncini di metallo che vengono fissati alle vertebre e possono allungarsi man mano che lo scheletro cresce: alcuni giovani pazienti sono già stati trattati in Italia, presso il Centro Regionale di Riferimento per la Chirurgia Vertebrale del Veneto e gli Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna. Massimo Balsano, direttore dell’unità di Ortopedia di Schio (Vicenza) presso il Centro di Riferimento veneto, spiega: «Nel nostro Paese ogni anno sono circa un centinaio i bimbi a cui viene diagnosticata la scoliosi evolutiva grave: hanno una deformità evidente del torace fin da molto piccoli, prima di aver raggiunto i cinque-sei anni, e spesso devono essere operati anche una volta ogni sei mesi durante i primi dieci anni di vita». Il 95 % dei piccoli pazienti deve infatti sottoporsi a interventi chirurgici ripetuti per raddrizzare la spina dorsale man mano che cresce: un vero calvario, e non va meglio se la soluzione scelta è portare gessi, busti o tutori. «Presidi simili hanno un impatto psicologico molto negativo su bambini di questa età, inoltre riducono la capacità respiratoria perché “comprimono” il torace impedendone il miglior sviluppo possibile», fa notare Balsano. TUTORE INTERNO - L’uovo di Colombo è stato pensare a un “tutore” metallico che guidi la crescita della colonna vertebrale e la raddrizzi, ma dall’interno: SHILLA viene inserito con un intervento chirurgico complesso, ma una volta piazzato può accompagnare lo sviluppo del bimbo per anni. «Le complicazioni dell’operazione sono le stesse di tutti gli interventi per scoliosi: infezioni, fallimento dell’impianto, lesioni neurologiche che tuttavia sono rarissime grazie alle guide neurofisiologiche intraoperatorie che utilizziamo - osserva Balsano -. Anche i costi sono sovrapponibili a quelli delle altre opzioni di intervento, ma SHILLA ha un vantaggio non da poco per questi piccoli pazienti: dopo la prima operazione il bimbo non deve tornare in sala operatoria se non superati i dieci anni, quando lo sviluppo dello scheletro è più avanzato, per una correzione finale con la fusione dei corpi vertebrali a dare stabilità alla colonna dritta. Durante tutta l’infanzia i pazienti possono avere una vita quasi normale, praticare pressoché tutti gli sport e non avere l’ingombro di busti o gessi. Non si tratta dell’unica soluzione possibile per la scoliosi “maligna”, ma certamente è una delle migliori in diversi casi». (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 325 SCIENZA E SALUTE FAI FUNZIONARE MEGLIO IL TUO CERVELLO METODI REALISTICI PER PRESTAZIONI «GENIALI» Come aumentare memoria, creatività e concentrazione. L’importanza del sonno e meno «sovraccarico» di stress Esistono molti modi per ottenere il massimo dal nostro cervello aumentandone le prestazioni: avere più memoria, riuscire a concentrarsi di più, sfruttare a fondo la creatività, imparare a usare meglio il ragionamento, rafforzare la logica. È possibile farlo da giovanissimi, quando le capacità cerebrali si stanno sviluppando grazie alla creazione di nuove connessioni fra i neuroni, ma è un obiettivo realistico anche per chi è già adulto: ormai si sa da tempo che le cellule del cervello mantengono una certa plasticità ben oltre i 18 anni, consentendo a chiunque di poter migliorare le performance cerebrali e, almeno in teoria, in ogni momento dell’esistenza. UNA MARCIA IN PIU’ - Il bello è che dare una marcia in più al cervello sembra perfino piacevole: stando alle ricerche scientifiche, le attività più efficaci allo scopo sarebbero, per es., lo studio di uno strumento musicale, la meditazione, un buon sonno, un po’ di sano movimento, o esercizi che chiunque può fare senza troppi sforzi. Prima regola, usare costantemente il “muscolo-cervello”, perché l’inattività lo indebolisce. «Come la ginnastica fortifica i muscoli, così l’attività mentale rafforza il cervello — spiega Giuseppe Iannoccari, presidente di Associazione per lo sviluppo e il potenziamento delle capacità mentali. Così come l’eccesso di sport può far male, però, anche il superlavoro cerebrale può essere deleterio: lo stress, attraverso ormoni come il cortisolo, impedisce ad es. la sedimentazione della memoria e compromette l’apprendimento. Allo stesso modo, guai a “intasare” il cervello con troppe informazioni: per trattenere ciò che arriva dall’esterno le cellule devono creare collegamenti e per farlo serve tempo, e se vengono continuamente “sovrapposte” notizie finiamo per creare solo confusione». L’IMPORTANZA DEL SONNO - Il cervello per potenziarsi ha bisogno di allenarsi, ma anche di riposarsi: non a caso un buon sonno è fondamentale, perché è in questa fase che le connessioni cerebrali si riorganizzano e alcuni circuiti mentali sono rafforzati mentre altri sono sfoltiti. «Dormire bene è indispensabile per il cervello. Dopo una notte poco ristoratrice le performance sono meno brillanti, chi ha disturbi del sonno con l’invecchiamento va incontro più facilmente a disturbi cognitivi. In caso di difficoltà però occorre rivolgersi a uno specialista: farmaci come le benzodiazepine, usati da molti per il fai da te anti-insonnia, possono peggiorare le prestazioni cognitive». ATTIVITA’ UTILI - Ma quali sono le attività più utili per far diventare “super” il cervello? «Come nel nostro corpo abbiamo molti muscoli diversi, da potenziare con allenamenti differenti, così il cervello ha varie capacità da esercitare: memoria, attenzione, concentrazione, linguaggio, logica, creatività, ragionamento e così via. Per stimolare il cervello però serve qualcosa che lo attivi davvero: le parole crociate, ad es., sono un esercizio passivo in cui andiamo semplicemente a recuperare nozioni già presenti nella memoria. Pure la lettura può essere passiva, se non sollecita la fantasia e non ci stimola: chi ama leggere, per far sì che ciò diventi un buon esercizio mentale, dovrebbe fermarsi dopo aver letto alcune pagine e ripensare agli avvenimenti e ai personaggi, rievocando le emozioni provate. In questo modo la lettura diventa strumento per allenare la memoria e l’attenzione». PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 325 IL RACCONTO E LA MUSICA - Un altro esercizio molto semplice proposto dall’esperto è la ripetizione a tre persone diverse di una notizia appresa durante la giornata: la prima volta il racconto sarà poco efficace, la seconda sarà più chiaro e fluente, alla terza ripetizione ci accorgeremo di saper riferire la storia in maniera lineare e con ricchezza di particolari. Un metodo facile, che aiuta a migliorare concentrazione, capacità linguistiche, costruzione del pensiero e memoria. Un po’ più di impegno nel lungo termine occorre per attività che secondo numerosi studi scientifici sono un toccasana per il cervello: imparare a suonare uno strumento, ad es., sembra addirittura in grado di aumentare il quoziente intellettivo se si comincia da piccoli. I meccanismi non sono chiari, probabilmente hanno un ruolo le risorse motorie, sensoriali ed emotive coinvolte. Chi non suona può provare con l’effetto Mozart, secondo cui le prestazioni cerebrali migliorerebbero anche solo ascoltando buona musica: molti esperti ritengono però che non si tratti di un vero potenziamento delle capacità del cervello, bensì che il benessere indotto dall’ascolto aiuti la mente a funzionare al massimo. SECONDA LINGUA - C’è invece certezza sull’efficacia dell’apprendimento di una seconda lingua: da tempo si sa che i bilingui hanno un vantaggio cognitivo (ad es. migliori capacità esecutive, cioè migliore capacità di concentrarsi su ciò che serve o di passare da un compito all’altro senza confondersi), ora molte evidenze sottolineano che pure studiare le lingue da adulti migliora le performance cerebrali. «Anche imparare a usare uno strumento tecnologico nuovo, come un tablet o uno smartphone, è utile. Per riuscirci dobbiamo ristrutturare gli schemi cognitivi e imparare a pensare in modo diverso, allenando perciò la mente a essere flessibile: più l’intelligenza è fluida, più siamo capaci di trovare soluzioni ai problemi». ATTIVITA’ CONTEMPLATIVE - Chi preferisce attività contemplative può affidarsi alla meditazione. È dimostrato che ritagliarsi ogni giorno qualche minuto per meditare allena attenzione e concentrazione, aiutando il cervello a ottimizzare le sue prestazioni. Chi al contrario è un iperattivo per natura può sfruttare i vantaggi dell’esercizio fisico: «Facendo sport non si diventa automaticamente geni, è bene specificarlo. Tuttavia, essere in forma crea le condizioni ideali perché il cervello possa dare il meglio: l’attività fisica mantiene sano il sistema cardiovascolare ossigenando e irrorando il sistema nervoso, inoltre produce endorfine che tengono alto il tono dell’umore e aumenta la sintesi di proteine preziose per proteggere i neuroni» conclude Giuseppe Iannoccari. DOMANDE E RISPOSTA Perché guardando la strada si soffre meno il mal d’auto? Il mal d’auto fa parte di un insieme di disturbi chiamati chinetosi, provocati dall’eccessivo movimento di un mezzo di trasporto. Malesseri analoghi si possono avvertire in treno, su un’imbarcazione, in aereo. La causa principale della chinetosi è una stimolazione eccessiva dell’organo responsabile dell’equilibrio (l’apparato vestibolare) localizzato all’interno dell’orecchio. Quando l’organismo affronta una serie di movimenti troppo rapidi, si origina dall’apparato vestibolare una scarica di messaggi nervosi che il cervello non è in grado di smaltire ed interpretare ed al quale reagisce con nausea e vomito. Guardare la strada può aiutare il cervello a interpretare questi stimoli, ma soprattutto può permettere un meccanismo inconscio per cui si è portati, per es. in corrispondenza di una curva, a preparare i muscoli del collo e dell’addome alla sollecitazione esterna in modo da diminuire il movimento della testa e quindi dell’apparato vestibolare. (Focus)