Anno III – Numero 333 AVVISO 1. Ordine: richiedi il nuovo tesserino Venerdì 24 Gennaio 2014, S. Francesco di Sales, Vera Proverbio di oggi…….. oggi…….. ‘A gallina fa ll’ove, e a’ ‘o gallo l’abbruccia ‘o culo. Notizie in Rilievo Prevenzione e Salute 2. Difendere la pelle dal freddo 3. Come evitare di recuperare peso dopo la dieta Scienza e Salute 4. Influenza: i farmaci antifebbrili aumentano il contagio 5. Arriva su Internet il "meteo" del virus stagionale: "Che influenza fa?", 6. Volete perdere peso? Allora spogliatevi Alimenti e Salute 7. Dieta mediterranea: abbassa rischio problemi ad arterie gambe Domande e Risposta 8. Il limone disinfetta i frutti di mare? ORDINE: RICHIEDI IL NUOVO TESSERINO Tesserino personalizzato su smartcard per tutti gli iscritti all’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli. AVVISO Come Richiedere il Tesserino: lo puoi fare attraverso il sito web Istituzionale dell’Ordine (www.ordinefarmacistinapoli.it) tramite la compilazione del modulo di richiesta on-line cliccando sull’immagine del nuovo tesserino ed autenticarsi con le credenziali (Password, Username) utilizzate per l’accesso all’area riservata Iscritti e seguire le istruzioni a video. Il nuovo tesserino è collegato al progetto di trasformazione e modernizzazione dei servizi che l’Ordine sta realizzando grazie ai nuovi processi indotti dall’innovazione tecnologica. Si sta cercando di garantire una serie di servizi e funzionalità efficienti al fine di consentire la completa gestione digitale di tutti i dati e di tutte le informazioni afferenti ad ogni singolo iscritto. Vantaggi del nuovo tesserino: uno dei vantaggi è basato sulla capacità di rispondere all’interrogazione a distanza da parte di appositi lettori (fissi o portatili) comunicando le informazioni in essi contenuti e consentendo, in tal modo, il riconoscimento e la tracciabilità automatica ed immediata di ogni singolo iscritto, al solo avvicinamento, del tesserino ad un lettore. I nuovi tesserini garantiscono con il supporto di un apposito lettore e del software di gestione, la rilevazione di presenze, il controllo accessi e la gestione di presenze. Per i corsi ECM tenuti dall’Ordine sarà velocizzato il controllo degli accessi grazie al nuovo tesserino contactless che sostituirà di fatto le firme di ingresso ed uscita per tracciare la presenza dei partecipanti. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 332 SCIENZA E SALUTE DIAGNOSI DI TUMORE, MEGLIO ESSERE SICURI In caso di un sintomo dubbio, quasi nove persone su dieci preferiscono andare avanti con gli esami anche se il rischio di cancro è basso: meglio sapere e salvarsi la vita Fare tutte le verifiche del caso più in fretta possibile. Anche se il rischio che si tratti di un tumore è basso, davanti a un sintomo «sospetto» la maggioranza delle persone preferisce sottoporsi a tutte le analisi necessarie per scongiurare la presenza di un cancro. E poco importa se poi si riveleranno superflue, meglio non farsi scrupoli. È questo l’atteggiamento che emerge da uno studio inglese pubblicato sull’ultimo numero della rivista Lancet Oncology dai ricercatori delle Università di Bristol e Cambridge. NOVE SU DIECI FANNO GLI ESAMI - L’indagine, condotta su 3.649 partecipanti con più di 40 anni, nasce dalla costatazione di una realtà negativa: in materia di tumori la Gran Bretagna ha tassi di sopravvivenza inferiori alla media europea. «Ed è in ritardo sulla diagnosi precoce rispetto a molti Paesi, Italia compresa - chiarisce Marco Zappa, resp. dell’Osservatorio nazionale Screening -. Spesso, infatti, scoprire la malattia agli stadi iniziali è fondamentale per poter avere maggiori probabilità di guarire e su questo fronte le autorità britanniche devono ancora lavorare». Mentre il concetto pare ormai essere chiaro alla popolazione, visto che ben l’88% degli interpellati a cui sono state sottoposte delle vignette indicanti alcuni possibili sintomi di tumore (al colon, ai polmoni o al pancreas) ha espresso il desiderio di essere sottoposto a ulteriori indagini anche se gli «indizi» indicavano soltanto l’un per cento di rischio che si trattasse di cancro. In particolare sono i 60-69enni a optare per un percorso diagnostico, più di 40enni e 50enni, ma anche degli over 70. Oltre all’età, altre variabili che influenzano la decisione di fare un esame sono la vicinanza del centro in cui recarsi e la presenza di casi di cancro in famiglia. UNO SU TRE A RISCHIO DI CANCRO - Oggi una persona su tre in Italia (così come in Inghilterra) è a rischio di ammalarsi di un tumore nel corso della vita e la consapevolezza dell’importanza della diagnosi precoce è sempre più diffusa. «Infatti - gli intervistati nello studio dicono di voler fare le analisi in tempi il più rapidi principalmente per due motivi: perché pensano che scoprire in anticipo un eventuale neoplasia può salvare la vita e per poter vivere serenamente. Il motivo che spinge la maggior parte della gente a fare i test è avere una rassicurazione, oltre a capire di cosa soffre per risolvere il disturbo». Pare, insomma, che il vasto pubblico abbia capito: in caso di avvisaglie non c’è da perdere tempo, bisogna parlare con un medico e andare a fondo. Tacere, temporeggiare, non affrontare la trafila diagnostica rinviando continuamente esami e visite è una politica che può costare cara. SI DIMEZZA IL RISCHIO DI MORTE - «Lo confermano anche i numeri dei programmi di screening italiani: nonostante il periodo di difficoltà l’adesione (fuorché al Sud) è in lenta crescita perché molti italiani ne hanno capito la grande utilità. Si tratta di controlli di routine che, anche se si è perfettamente sani e non si percepiscono dei sintomi, possono fare la differenza nello scoprire e poter curare tempestivamente un tumore. In base alla statistiche ad oggi disponibili, sappiamo che 1. fare una mammografia regolarmente ogni due anni riduce il rischio di morire per tumore della mammella del 40 %. 2. Eseguire il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci ogni due anni riduce del 20% il rischio di ammalarsi di carcinoma colon-rettale e del 40% quello di morirne. 3. Fare una rettosigmoidoscopia una volta nella vita riduce il rischio di ammalarsi del 40%. 4. sottoporsi a pap test ogni tre anni riduce del 60-70% la probabilità di sviluppare un cancro della cervice. E con il test per la ricerca dell’Hpv questa protezione cresce ulteriormente». (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 332 PREVENZIONE E SALUTE COME EVITARE DI RECUPERARE PESO DOPO LA DIETA Giocano un importante ruolo diversi ormoni, quali la leptina e la grelina, che «regolano» la sensazione di sazietà e l’appetito Perché, dopo una dieta dimagrante, è così facile recuperare il peso perso? Due recenti revisioni degli studi hanno cercato di fare il punto sulle attuali, ancora incomplete, conoscenze su questo tema. Quello che emerge chiaramente è che in risposta alla riduzione delle riserve energetiche nell’organismo si attivano meccanismi che portano a ridurre le calorie che “spendiamo” e ad aumentare quelle che introduciamo. Riguardo alle prime, come riportano ricercatori canadesi sul Canadian Journal of Diabetes, è stato per es. stimato che per ogni kg di peso perso, la spesa energetica a riposo si riduca mediamente di 15,4 kcal. Riguardo all’aumento degli introiti calorici, i meccanismi coinvolti sono molti e complessi. Fra questi, giocano un importante ruolo diversi ormoni , quali la leptina e la grelina: con il dimagrimento si riduce la sintesi della prima (ormone della sazietà) e aumenta quello della seconda, ormone dell’appetito. Insomma, non è facile mantenere i risultati e lo è ancor meno se, come ipotizzano alcuni ricercatori della Columbia University (su Physiology and Behavior), i meccanismi che promuovono il recupero del peso perso verrebbero innescati dalla restrizione calorica stessa, prima ancora che dal dimagrimento, per mantenere il peso al suo livello più elevato. «Cresce l’aspettativa di spiegazioni e rimedi per una efficace perdita e stabilizzazione del peso. Un dato è assodato: sottoporsi a diete ripetute è un efficace lasciapassare per l’obesità di grado elevato. Sono diversi i fattori che contribuiscono al tanto temuto “fallimento”. In primo luogo, si ritiene di assumere meno calorie di quanto avviene in realtà: un errore facile da commettere se non si presta attenzione alle porzioni e alle scelte (es. in merito ai grassi e alle calorie che si assumono). si pensa di fare più movimento di quanto si faccia; si mangia ad orari sbagliati, superando le 5 ore di digiuno tra un pasto e l’altro; si dorme poco, meno di 7 ore al giorno. Se associamo questi dati a quelli delle ricerche citate, ci si rende conto che lo scenario è complesso. Questo significa che il risultato del dimagrimento e del mantenimento del peso raggiunto non è facilmente determinabile nè, tantomeno, costante». Abbandonare, allora, l’impresa? «Assolutamente no. La persona con problemi di peso non caschi in facili tentazioni e si rivolga a professionisti seri in grado di considerare più fattori della struttura biologica e psicologica del paziente». (salute, Corriere) IL LIMONE DISINFETTA I FRUTTI DI MARE? È una leggenda da sfatare: La marinatura con aceto o l’aggiunta di limone non disinfettano, ovvero non rendono sicuri dal punto di vista igienico, i frutti di mare. Limone e aceto non hanno infatti una efficace attività battericida su cozze, vongole e simili. Nonostante la tradizione di consumare frutti di mare crudi abbia radici lontane, andrebbe sicuramente rivista a causa dei potenziali rischi. I frutti di mare filtrano attraverso il loro organismo diversi litri d’acqua marina ogni giorno, con il rischio potenziale di accumulare quantità non trascurabili di batteri, alcuni dei quali possono nuocere alla salute (es. il Campylobacter lari, batteri della famiglia degli stafilococchi e dei vibrioni, Escherichia coli). I rischi possono essere evitati cuocendo cozze e vongole, perché il calore uccide i germi. (Focus) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 332 INFLUENZA: I FARMACI ANTIFEBBRILI AUMENTANO IL CONTAGIO Abbassando la temperatura corporea si rischia di sviluppare e diffondere maggiormente il virus. Il "meteo" per controllare le possibilità di ammalarsi. Troppe medicine per i sintomi della febbre, gli antifebbrili classici come l'aspirina o l'ibuprofene che tutti prendiamo per far calare la temperatura, rischiano di aumentare i contagi dell'influenza di molto e, quindi, andrebbero evitati il più possibile. STUDIO: l'esperto ha stimato che l'uso diffuso di farmaci che riducono la febbre può portare a decine di migliaia di casi di influenza in più ogni anno e naturalmente anche a migliaia di morti in più per influenza. Il punto è che abbassando la febbre con un farmaco, l'organismo del soggetto influenzato reagisce meno e il carico virale che si porta addosso aumenta, mentre la temperatura alta abbassa il carico virale. Meno virus con la febbre: In poche parole se abbiamo l'influenza e abbassiamo la temperatura con un farmaco, nel nostro corpo circola più virus e quindi siamo più contagiosi. Per di più oggi è invalsa l'abitudine di prendersi antifebbrili per tornare subito attivi a scuola e a lavoro, per cui le persone con l'influenza e con più virus in corpo da disperdere tornano in comunità (scuola, ufficio, asili..) e sono più contagiosi che mai. Negli Usa ogni anno decine di migliaia di casi di influenza e oltre 1.000 morti potrebbero essere evitati se le persone influenzate prendessero meno farmaci antipiretici. ARRIVA SU INTERNET IL "METEO" DEL VIRUS STAGIONALE: "CHE INFLUENZA FA?" Su un sito creato ad hoc dal ministero della Salute, le previsioni sul contagio. Disponibile anche come app gratuita per smartphone. Calcolare i rischi: Nel frattempo anche in Italia debutta un servizio "meteo dell'influenza", per calcolare il rischio virus giorno per giorno: "Che influenza fa?" è il nuovo servizio del ministero della Salute messo a disposizione dei cittadini ''per prevedere il picco dell'influenza e pianificare di conseguenza studio, lavoro e vacanze''. Si tratta, si legge sul sito , di una sorta di meteo dell'influenza interattivo dove, in tempo reale, ogni giorno è indicato il rischio influenza. Che rischio di contagio c'è oggi? La risposta è data da una sorta di "meteo" del Min. della Salute. "Che influenza fa?", questo il nome dello strumento, consente di prevedere il picco dell'epidemia e pianificare studio, lavoro e vacanze. Vedo, prevedo... - E' una sorta di meteo interattivo disponibile sul sito www.campagnainfluenza.it. Disponibile anche come app per smartphone per i sistemi operativi iOS e Android. Con pochi click si può conoscere in anticipo il rischio di influenza, settimana per settimana, per età, riferendosi alle medie dei dati epidemiologici delle ultime stagioni influenzali. Anche "Vaccinometro" e altri test - Sul sito sono scaricabili anche altri servizi interattivi di informazione, test e prevenzione sull'influenza e sulla vaccinazione. Il “Vaccinometro”, per es., permette di sapere rapidamente se l'utente deve ricorrere o meno alla vaccinazione. "Come Stai?" consente all'utente di indicare i sintomi e ottenere un risultato, da discutere con il proprio medico, per scoprire se si tratta di influenza o di un semplice raffreddore. Il "Puzzle Quiz", è un gioco a premi rivolto principalmente ai ragazzi per imparare a prevenire l'influenza. Infine, sul sito sono presenti 6 test per aiutare l'utente a gestire il problema influenza in gravidanza, sul lavoro, a casa, con i bambini, nelle persone anziane. (Salute, Tgcom24, Panorama) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 332 ALIMENTI E SALUTE DIETA MEDITERRANEA: ABBASSA RISCHIO PROBLEMI AD ARTERIE GAMBE Tra gli effetti positivi della dieta mediterranea c'e' anche la diminuzione del rischio di avere un'occlusione delle arterie delle gambe. Lo afferma uno studio pubb. dalla rivista Jama, che rivela la diminuzione del rischio cardiaco. La malattia, spiegano gli autori, ha lo stesso meccanismo di ictus e problemi cardiovascolari, cioe' l'indurimento delle arterie con la formazione di placche. Lo studio e' uno dei primi condotti non valutando le diete esistenti, ma assegnando a tre gruppi di persone tre diversi stili alimentari: una dieta mediterranea con aggiunta di olio d'oliva; una dieta mediterranea con aggiunta di noci; una dieta non 'mediterranea' ma con pochi grassi. Risultati: Al termine dello studio la dieta con extra olio si e' rivelata la piu' protettiva, tagliando il rischio del 64%, mentre quella con noci extra lo ha diminuito della meta'. (Agi) VOLETE PERDERE PESO? ALLORA SPOGLIATEVI Secondo un nuovo studio l'esposizione al freddo attiva processi metabolici che fanno bruciare più grassi Avete sperimentato diete ferree e massacranti esercizi fisici senza successo? Provate a stare al freddo. La regolare esposizione a temperature più basse di quanto siamo abituati potrebbe rivelarsi un modo salutare ed efficace per dimagrire. Lo affermano scienziati dell’Univ. di Maastricht su Trends in Endocrinology & Metabolism. La spiegazione fornita dai ricercatori è semplice: quando ci si trova in un ambiente freddo, il nostro organismo deve bruciare molte più calorie per mantenere la normale temperatura corporea. Il processo è regolato dal tessuto adiposo bruno, che si attiva quando diminuisce la temperatura esterna, sfruttando i lipidi per produrre il calore sufficiente a proteggerci dal freddo. Il team olandese ha scoperto che, diversamente da quanto si riteneva finora, questo tessuto è presente non solo nei neonati, ma anche nelle persone adulte. E che quando interviene per generare calore, sottrae fino al 30% di calorie nel bilancio energetico dell’organismo. Una conferma è arrivata dal Giappone: alcuni individui esposti almeno due ore al giorno a una temperatura di 17°C hanno ottenuto una notevole diminuzione del grasso corporeo. Per la maggior parte delle persone che, tra casa e ufficio, passano quasi il 90% del tempo al chiuso, variare la temperatura dell’ambiente più volte durante la giornata potrebbe aiutare a perdere peso. E se ci si trova in un luogo, come appunto il posto di lavoro, dove non è possibile regolarla a piacimento senza suscitare le ire dei colleghi, allora l’alternativa è spogliarsi. Ovviamente non fino al punto da farsi venire i brividi: non c’è bisogno di sperimentare un clima polare, basta una leggera sensazione di freddo. Sempre secondo lo studio, rimanere sei ore al giorno a temperature più basse per un lungo periodo di tempo, non solo favorisce l’aumento del tessuto adiposo bruno (quello che fa dimagrire), ma avrebbe anche altri effetti benefici. Primo tra tutti, abituare il corpo al freddo e agli sbalzi termici così da non beccarsi un raffreddore ogni volta che si esce all’aperto d’inverno. (salute, Panorama)