Anno III – Numero 335 Martedì 27 Gennaio 2014, S. Tommaso d’Aquino, Valeria AVVISO Farmacia e Salute 1. Scadenza adempimenti preparazioni, ultima settimana per trasmettere dati su doping Notizie in Rilievo Prevenzione e Salute 2. Il "pane" quotidiano che allontana il cancro Scienza e Salute 3. Una dieta giusta per «attivare» la chemioterapia 4. Ho la tosse da un mese e non riesco a farla passare: di che cosa si può trattare? 5. Stetoscopio addio, arriva lo scanner hi-tech Dal dottore finisce l'era del "Dica trentatré" Domande e Risposta 6. Perché si dice "pietra dello scandalo"? 7. Indice glicemico e carico glicemico: le differenze Proverbio di oggi…….. oggi…….. Chi vo' mettere 'o pede 'ncopp 'a ttutt' 'e pprete, nun arriva maje SCADENZA ADEMPIMENTI: PREPARAZIONI, ULTIMA SETTIMANA PER TRASMETTERE DATI SU DOPING (Chi vuol mettere il piede su tutte le pietre, non arriva mai) Come ricordato a inizio del mese dallo stesso Min. della Salute con una nota pubb. sul suo portale, comincia oggi l'ultima settimana utile per attivare la procedura per la trasmissione prevista dalla legge 376/2000 e dal DM attuativo 24 ottobre 2006 (modificato dal Dm 18 novembre 2010) dei dati relativi alle quantità di principi attivi vietati per doping, utilizzati nelle preparazioni estemporanee. Il termine previsto per l’invio dei dati in modalità elettronica da parte dei farmacisti scade infatti tra quattro giorni, il 31 gennaio 2014. Non sono soggetti a trasmissione i dati relativi alle quantità di alcool etilico utilizzate, ai sensi dell'art. 3, comma 5, del decreto 19 maggio 2005 di attuazione della già citata legge 376/2000, né le quantità di mannitolo e glicerolo utilizzate per via diversa da quella endovenosa e le quantità dei principi attivi di cui alla classe S9 - Corticosteroidi, utilizzate per le preparazioni per uso topico, ivi comprese quelle per uso cutaneo, oftalmico, auricolare, nasale e orofaringeo, di cui al DM 3 febbraio 2006 di revisione della lista dei farmaci e delle pratiche mediche il cui impiego è considerato doping. Per ulteriori informazioni, sul sito del Ministero sono disponibili le istruzioni per la compilazione del modulo e l'elenco contenente i principi attivi inseriti nelle classi di sostanze vietate per doping. (Rifday) PERCHÉ si dice "PIETRA dello SCANDALO"? Perché, nell’antica Roma, i debitori e i commercianti falliti venivano esposti a una pubblica umiliazione, la bonorum cessio culo nudo super lapidem (cessione dei beni, a natiche denudate, sopra una pietra): in quelle condizioni, il malcapitato doveva gridare “cedo bona”, ossia “cedo i miei averi”. Da qui l’espressione “essere la pietra dello scandalo”, che significa essere oggetto di clamore per azioni riprovevoli. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 335 SCIENZA E SALUTE UNA DIETA GIUSTA per «ATTIVARE» la CHEMIOTERAPIA La dieta è molto importante non solo per prevenire i tumori, ma anche nella fase delle cure. E potrebbe essere addirittura decisiva nel caso dei tumori del colon retto che non rispondono alla chemioterapia, perché un'alimentazione arricchita con acidi grassi insaturi e, in particolare, con acidi Omega 3, potrebbe restituire alle cellule malate quella sensibilità ai farmaci che hanno perduto, facendole diventare più simili a quelle che ancora rispondono, e quindi più facilmente contrastabili. (In fig. un'arteria «invasa» dal colesterolo, che si può ridurre con acidi grassi insaturi (presenti in alici, sardine e salmone). Tutto questo è stato visto per ora in vitro da ricercatori dell'Università di Torino nell'ambito di uno studio finanziato dall'Associazione italiana per la ricerca sul cancro pubblicato su Molecular Cancer. Adesso dovrà però trovare conferme, prima negli animali e poi nell'uomo. Spiega Chiara Riganti, coordinatrice dello studio: «Si sa che le cellule dei tumori del colon che non rispondono alla chemioterapia sono particolarmente ricche di colesterolo: ne producono molto e ne captano quanto più possibile dall'ambiente circostante. E si sa che più colesterolo contengono, meno sono sensibili agli antitumorali. Ci siamo perciò chiesti se riducendo il colesterolo si potesse avere una diminuzione di quell'insensibilità alle cure che rende questi tumori così temibili». Fin qui l'idea di base. Per ridurre il colesterolo, esistono molti farmaci, come le statine, ma dare altri medicinali – in quanto tali mai del tutto privi di effetti collaterali - a persone di solito già sottoposte a miscele di molecole con tossicità a volte significative non è l'ideale. Per questo si è pensato di verificare le potenzialità di integratori impiegati nella prevenzione cardiovascolare: gli acidi grassi omega tre, presenti prevalentemente (ma non esclusivamente) in pesci come salmoni, tonni, aringhe e sardine e venduti in formulazioni approvate in tutto il mondo. «Il risultato è stato molto positivo: le cellule di tumore del colon umano resistente alla chemioterapia, se trattate con acidi grassi omega tre mostrano un significativo aumento della sensibilità ai chemioterapici». Sono già in corso i primi test sugli animali e, se confermeranno quello che si è visto in vitro , presto potrebbero partire quelli nell'uomo. (salute, Repubblica) INDICE GLICEMICO e CARICO GLICEMICO: le DIFFERENZE I due concetti spiegati dal nutrizionista Ghiselli Indice glicemico e carico glicemico sono due concetti piuttosto complessi che ci spiega con semplicità Andrea Ghiselli, ricercatore Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura di Roma. L’indice glicemico è la velocità con la quale 50 g. di carboidrati provenienti da un determinato alimento sono capaci di aumentare la glicemia rispetto a 50 g. di carboidrati derivati da un altro alimento standard, per esempio il glucosio. Il carico glicemico è quanti carboidrati glicemizzati arrivano in circolo e sono in grado di far aumentare la glicemia. Le carote sono in genere scartate da chi è a dieta perché hanno un alto indice glicemico. Ma è difficile ottenere 50 grammi di carboidrati da carote. (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 335 PREVENZIONE E SALUTE IL "PANE" QUOTIDIANO CHE ALLONTANA IL CANCRO Gli alimenti vegetali, patate escluse, sono efficaci nel prevenire le malattie oncologiche. Cereali e legumi in tavola ogni giorno. Ormai i ricercatori sono sicuri: almeno un terzo dei casi di tumore potrebbe essere evitato se solo mangiassimo correttamente. Ma in che modo il cibo interagisce col nostro organismo e aumenta o riduce il rischio di ammalarsi di cancro? Gli scienziati del Fondo Mondiale della Ricerca sul Cancro hanno individuato alcuni meccanismi che governano il rapporto tra nutrimento e malattia. «Conoscerli significa poter intervenire scegliendo gli alimenti più corretti, perché preferire il cibo sano non è solo questione di grassi e calorie», spiega Anna Villarini, biologa e nutrizionista dell'Istituto Nazionale Tumori di Milano. «Bisogna, per es., fare in modo di rafforzare il sistema immunitario e ridurre le calorie. O di preparare uno scudo contro i radicali liberi con l'aiuto delle verdure e smaltire velocemente le sostanze tossiche con le fibre». Proprio per accompagnare gli italiani ad adottare abitudini sane a tavola, con l'iniziativa "Arance della Salute" tornato sulle piazze sabato 25 gennaio u.s., l'Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro ha deciso di distribuire una pubblicazione speciale con alcune ricette per mettere in pratica i consigli degli esperti. Con le scelte quotidiane possiamo fare moltissimo per ridurre il rischio di ammalarsi di tumore: adottare corretti stili di vita, mangiare in maniera adeguata e ovviamente non fumare. «Non esiste un cibo che possa essere di per sé una panacea per la prevenzione», precisa Villarini. La regola numero uno è evitare sovrappeso e obesità, che si sono dimostrati associati a un maggior rischio di cancro del seno (dopo la menopausa), dell'endometrio, del rene, dell'esofago, dell'intestino e del pancreas. E il rischio sembra maggiore se la massa grassa è concentrata a livello addominale». Alzarsi dalle sedie. Di qui l'importanza di mantenersi snelli e ridurre il consumo frequente di alimenti che più di altri favoriscono l'obesità: cibi ricchi in grassi (come, per es., i formaggi), i carboidrati raffinati (come quelli che contengono farine "0" e "00"), gli zuccheri semplici e le bevande zuccherate. «La vita sedentaria è un'altra causa importante di obesità, ma è anche causa di cancro indipendentemente dal peso: studi epidemiologici hanno evidenziato che le persone sedentarie si ammalano di più di neoplasie dell'intestino, del seno e dell'endometrio» aggiunge l'esperta. Per uscire dalla sedentarietà è sufficiente fare almeno 30 minuti di camminata a passo veloce tutti i giorni. «Infine, bere più di due bicchieri di vino al giorno fa aumentare il rischio di tumori di cavo orale, faringe, laringe, seno e altri. Mentre il consumo frequente di carni rosse e soprattutto conservate (salumi) è fra le cause note del cancro che colpisce intestino e stomaco. Mentre gli alimenti vegetali (patate escluse) appaiono come protettivi nei confronti delle patologie oncologiche. Per questo è consigliabile mangiare cereali integrali e legumi in ogni pasto insieme a 5 porzioni di verdura e frutta ogni giorno». «La vita sedentaria è causa di tumori, anche per i non obesi». (Sette) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 335 PREVENZIONE E SALUTE HO LA TOSSE DA UN MESE E NON RIESCO A FARLA PASSARE: DI CHE COSA SI PUÒ TRATTARE? Negli episodi post-influenzali il virus irrita la mucosa dei bronchi causando, in soggetti predisposti, una risposta asmatica Domanda: Sono una giovane donna e faccio una vita abbastanza sana, anche se sono un po’ stressata. Non fumo e non ho mai avuto problemi particolari di salute fino a poche settimane fa. Dopo una brutta influenza, mi è comparsa da circa un mese una tosse molto fastidiosa, irritativa, che talvolta - ma non sempre - si accompagna a catarro. Ho provato a curarla con calmanti della tosse e farmaci per sciogliere il catarro, ma senza successo. Anche gli antibiotici, prescritti dal medico, non hanno avuto grandi risultati: si è solo ridotta un po’ la componente di catarro. Devo cominciare a preoccuparmi? Risponde Sergio Harari, primario Reparto di Pneumologia, Ospedale San Giuseppe, Milano La tosse è un sintomo che può accompagnare tantissime malattie: polmoniti, bronchiti acute e croniche, asma, reflusso gastro-esofageo, pleuriti, pneumotoraci, tumori, problemi cardiologici, solo per citarne alcune, e può anche essere un effetto indesiderato di alcuni farmaci. Le cause di tosse di gran lunga più comuni sono l’asma e la bronchite. Negli episodi post-influenzali che si registrano in questo periodo, il virus irrita la mucosa dei bronchi e delle vie aeree causando, in soggetti predisposti, una risposta di tipo asmatico che è responsabile della tosse. Si tratta, in questi casi, di una tosse stizzosa, che si trascina per parecchie settimane, e che talvolta può diventare “produttiva”. Una corretta terapia, quando è presente una componente asmatica, con farmaci broncodilatatori e corticosteroidei, anche per aerosol, è di grande aiuto e, spesso, risolutiva. Teniamo conto del fatto che l’asma è una malattia molto frequente, in forte aumento a causa dell’inquinamento atmosferico e della moltiplicazione delle allergie, ma ancor oggi sottostimata e spesso non correttamente riconosciuta e curata. Sintomi come quelli che lei descrive sono talvolta la prima spia di una forma di asma lieve ancora non riconosciuta. I sintomi dell’asma possono essere infatti molto ingannevoli e variabili nel tempo: un momento i disturbi possono farsi sentire, qualche minuto dopo scomparire. Per questa ragione, quando i fastidi che si avvertono sono: una sensazione persistente di “raspino” o anche una tosse transitoria, è consigliabile effettuare una radiografia del torace, una visita specialistica e una spirometria. La diagnosi è molto importante anche perché le cure oggi disponibili sono molto efficaci, con effetti collaterali davvero minimi. Nei soggetti portatori di bronchite cronica, frequente acciacco dei fumatori e dell’età avanzata, la tosse invece è solitamente più “grassa”, sono più frequenti le riacutizzazioni batteriche, efficacemente trattabili con cure antibiotiche. La tosse è un normale e fisiologico meccanismo di difesa del nostro organismo, ma può essere anche un campanello d’allarme, particolarmente in alcune situazioni, come quando il catarro è striato di sangue, o si accompagna ad altri sintomi come un calo di peso, qualche linea di febbre nelle ore serali, spossatezza generale, quando perdura per qualche settimana, quando non permette un sonno riposante. Si tratta, insomma, di un sintomo molto comune ma che può non essere di facile interpretazione e diagnosi, per questo è bene non sottovalutarlo e riferirlo con attenzione al proprio medico registrandone anche le variazioni durante la giornata (si acuisce vicino ai pasti? Aumenta con gli sbalzi di temperatura? Scompare cambiando ambiente?). (salute, Corriere) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 335 SCIENZA E SALUTE STETOSCOPIO ADDIO, ARRIVA LO SCANNER HI-TECH DAL DOTTORE FINISCE L'ERA DEL "DICA TRENTATRÉ" Rivoluzione nelle visite. I cardiologi: le diagnosi saranno più accurate. Le alternative? Gli ecografi tascabili, la telemedicina e, ora anche le app per smartphone ch sono in grado di prendere frequenza respiratoria e cardiaca. Le nuove tecnologie sono utili, ma non devono incrinare il rapporto con i pazienti DA DUE secoli pende dal collo dei dottori, sbuca dalla tasca dei camici, viene portato alle orecchie quando si inizia a fare sul serio. È uno strumento di lavoro importante ma è anche diventato un simbolo potentissimo, forse il più potente tra quelli medici. E sarebbe destinato a sparire. Lo stetoscopio ha poca vita davanti a sé, sarà cacciato in cantina dai nuovi strumenti elettronici che trasformeranno il contenuto della valigetta del medico. La rivoluzione digitale in sanità è già iniziata, parole come telemedicina, cartella elettronica, app, sono pronunciate con sempre maggiore naturalezza negli studi e negli ospedali. Così tra qualche anno non ci sarà più posto per lo stetoscopio, almeno nei paesi del Nord del mondo. Lo sostiene la rivista dell’associazione internazionale di cardiologi World heart federation che ha pubblicato un editoriale dove si parla della fine di un’era. In commercio sono arrivati ormai da un po’ gli ecografi portatili, macchine sofisticate grandi come uno smartphone a cui viene attaccata una piccola sonda, con cui grazie agli ultrasuoni si può effettuare un esame piuttosto accurato. In situazioni di emergenza ma anche durante una visita di routine. Il cuore, i polmoni, l’addome si possono auscultare così. Meglio, si possono “vedere”. «La figura del medico sta cambiando, siamo sempre più tecnologici e ci sono molti vantaggi che permettono di abbreviare il percorso della diagnosi e quindi la cura», spiega F. Bovenzi, presidente dell’Associazione dei cardiologi ospedalieri italiani. «A cosa serve posare lo stetoscopio su un cuore quando con una sonda ecografica sono in grado di ottenere informazioni accurate sull’organo? — Credo che le nuove tecnologie in questo momento ci servano molto nell’urgenza. Sull’importanza di questi strumenti nelle visite ambulatoriali o di reparto, ho invece dei dubbi. Mi sembra presto per sostituire il vecchio stetoscopio». Il tema della modernità porta allo scoperto un punto critico dell’utilizzo delle nuove tecnologie in questo settore: rischiano di rendere ancora più distante il dottore dal paziente, cioè di danneggiare ancora di più un rapporto che, almeno nella medicina occidentale, ha tempo iniziato a incrinarsi. Amedeo Bianco, il pres. degli ordini dei medici, riflette proprio su questo punto. «Nell’uso o nel mancato uso dello stetoscopio ci sono due immagini contrapposte, di un medico che avvicina o non avvicina il paziente, lo tocca o non lo tocca, ascolta le sue parole o meno. Quello strumento mette in gioco un elemento fisico, di un dottore che accosta la mano al torace del malato, e quindi oltre che cercare una diagnosi gli sta vicino. È evidente il valore simbolico di tutto questo». Bianco considera l’avvento delle tecnologie un’occasione di evoluzione del rapporto tra il medico e il paziente che non va sprecata. «Questi strumenti dovrebbero farci riscoprire valori come il contatto, l’ascolto, le parole». Nelle facoltà di Medicina si continua a insegnare ad auscultare i pazienti, ma stanno entrando anche le nuove tecnologie. Non ci sono solo gli ecografi portatili, ci sono strumenti che permettono di monitorare lo stato di salute dei pazienti cronici a casa loro, e quindi di ridurre il numero delle visite a domicilio. Sono anche in commercio app in grado di misurare battito cardiaco e respiro senza neanche toccare il paziente con lo smartphone. La concorrenza per il vecchio stetoscopio si fa sempre più dura. (salute, Repubblica)