Anno III – Numero 337 Giovedì 30 Gennaio 2014, S. Martina, Savina, Serenella AVVISO Ordine 1. In riscossione la quota sociale 2014. 2. ENPAF: termini piu’ favorevoli per le domande di contribuzione Notizie in Rilievo Prevenzione e Salute 3. Asma nei bambini, quello che i genitori devono sapere 4. Distributori di benzina: distanza senza rischi è sopra i 100 metri Scienza e Salute 5. Telemedicina, diabete e cardiopatie: con Doctor Plus, Asl e bluetooth si inviano da casa i dati di glicemia e pressione Dermatologia e Salute 6. Fibromi penduli, come si eliminano Domande e Risposta 7. La muffa del cibo fa male? Proverbio di oggi…….. oggi…….. 'A buscia nun tene 'e scelle. La bugia non vola, prima o dopo vien fuori ENPAF: TERMINI PIU’ FAVOREVOLI PER LE DOMANDE DI CONTRIBUZIONE Dal 1° Gennaio 2014 sono cambiati i termini di decadenza per presentare la domanda di riduzione ovvero la richiesta di contribuzione di solidarietà: non scadranno infatti il 30 settembre dell’anno precedente a quello a cui la riduzione stessa si riferisce, ma il 30 settembre dell’anno in cui l’iscritto si trovi nelle condizioni per poter godere dell’aliquota di riduzione ovvero del contributo di solidarietà. Qualora i 6 mesi e un giorno necessari per poter usufruire dei benefici in parola si compiano successivamente al 30 settembre, è possibile presentare la relativa domanda entro il 31 dicembre immediatamente successivo. La richiesta produce effetto dall’anno in corso alla data della domanda. Per effetto di questa modifica, le domande pervenute dopo il 30 settembre 2013 non saranno considerate fuori termini ma utili per il 2014. Nel caso dei titolari di farmacia, dei soci ovvero degli iscritti comunque associati agli utili di farmacia, è necessario che tale posizione sia cessata l’anno precedente a quello di presentazione della domanda di riduzione ovvero del contributo di solidarietà. I NUOVI ISCRITTI possono presentare la relativa domanda entro il 30 settembre dell’anno successivo a quello di iscrizione all’Albo professionale. La stesura precedente stabiliva come termine il 30 settembre dell’anno in cui si richiedeva per la prima volta la contribuzione al nuovo iscritto. Con la dicitura attuale si è inteso rendere più chiaro il termine di decadenza, ancorandolo ad un evento perfettamente conoscibile dall’interessato (l’anno di iscrizione all’Ordine Professionale). SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 337 SCIENZA E SALUTE ASMA NEI BAMBINI, QUELLO CHE I GENITORI DEVONO SAPERE Un bimbo su dieci è asmatico: la Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili diffonde il decalogo per i genitori È una delle malattie più comuni dell’infanzia: in Italia soffre d’asma un bambino su dieci e tutte le proiezioni degli esperti la indicano come un problema in continuo aumento. Fiato corto e sibili possono essere scatenati da infezioni delle vie respiratorie, fattori ambientali e allergie, ma indipendentemente dalla causa diventano un calvario per qualunque genitore: per sapere come comportarsi in ogni situazione e come gestire al meglio un bimbo con asma, la Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili ha preparato un decalogo dedicato a mamme e papà, in cui trovare tutte le risposte ai dubbi più frequenti. VADEMECUM – «La malattia varia molto da un bimbo all’altro: cambiano sintomi, frequenza e gravità delle crisi. In più l’asma, che ha una componente genetica e una ambientale, può manifestarsi in modo differente anche nello stesso paziente, nelle diverse fasi della crescita. Un buon controllo dell’asma dipende moltissimo dalla conoscenza delle strategie di prevenzione attraverso l’uso di farmaci, l’adozione di comportamenti adeguati e la vita in un ambiente adatto al bimbo; anche l’educazione del singolo paziente e della sua famiglia è altrettanto importante. Il nostro documento vuole essere un punto di riferimento per aiutare i genitori e i bambini a vivere la malattia con consapevolezza ma senza privarsi di momenti di socializzazione e svago». Purtroppo, infatti, i piccoli asmatici spesso vengono messi sotto una «campana di vetro» da mamme e papà che, comprensibilmente preoccupati che il bambino non vada incontro a crisi d’asma, spesso esagerano pur essendo in buona fede: ancora oggi a non pochi bimbi viene impedito di fare sport come i loro coetanei, giochi troppo «energici» fanno subito drizzare le antenne dell’ansia materna, le gite all’aperto in primavera sono affrontate con apprensione. Risultato, non di rado i piccoli asmatici si sentono «diversi» dagli amichetti. CONSIGLI – I consigli dei pediatri vogliono perciò dare alle famiglie tutti gli strumenti per gestire la malattia nel migliore dei modi, senza però stravolgere la vita dei bambini. Non a caso uno dei dieci «comandamenti» spiega proprio come modificare le abitudini per ridurre il rischio di crisi d’asma sottolineando come, al contrario di quanto temono molti genitori, la sedentarietà sia «pericolosa» tanto quanto l’alimentazione scorretta o il fumo passivo (peggio ancora quello attivo, una volta cresciuti). La prima «regola» invita poi i genitori a imparare a riconoscere bene i sintomi dell’asma per capire quando è necessario ricorrere alla terapia al bisogno: tosse, respiro sibilante, difficoltà respiratoria e sensazione di costrizione toracica sono i segnali da saper individuare al volo e trattare con l’inalatore. Se i sintomi però ci sono per più giorni di seguito o più notti a settimana, l’asma non è sotto controllo e occorre andare dal pediatra per rivalutare la terapia. «Per evitare le crisi è importante intervenire con i farmaci adeguati al primo segno di perdita del controllo». In caso di crisi asmatica sì, subito, ai broncodilatatori a breve durata d’azione («eventualmente da associare al cortisone per bocca come da piano terapeutico indicato dal pediatra») che consentono di arrivare al Pronto Soccorso, se fosse necessario andarci, con una terapia già impostata. «Al Pronto Soccorso si deve andare se la terapia al bisogno non funziona e i sintomi dell’asma sono sempre presenti, giorno e notte, con difficoltà a parlare», sottolinea il vademecum. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 337 FARMACI – Una «regola» da tenere ben presente è imparare a usare correttamente gli aerosol dosati, perché spesso (soprattutto nei bambini molto piccoli, in età prescolare) il mancato controllo dell’asma dipende proprio da errori nella somministrazione dei farmaci per inalazione. Altrettanto fondamentale capire che l’asma è una malattia cronica, per cui è necessario avere una «terapia di fondo» a base di antinfiammatori: è questa che dovrebbe controllare l’asma, riducendo l’obbligo di ricorrere ai farmaci al bisogno. Inoltre, mamme e papà «devono conoscere l’effetto dei diversi farmaci che prende il bambino, così da saper usare correttamente quelli al bisogno e quelli “di fondo”». Trattandosi di una patologia cronica, è altrettanto indispensabile che la funzionalità respiratoria e la terapia vengano controllate periodicamente dal medico. Infine, bisogna sapere che cosa può scatenare l’asma nel proprio figlio: ogni piccolo è un caso a sé, per cui i genitori devono capire se il bimbo non tollera specifici alimenti, il pelo di animali come cani, gatti o cavalli, le infezioni e certe condizioni ambientali all’interno o all’esterno della casa (muffe, fumo, odori forti, pollini, inquinamento e così via). Non bisogna invece temere troppo lo sport: l’asma può essere indotta anche dallo sforzo, ma la sedentarietà ha effetti peggiori sulla salute fisica e psicologica del bambino per cui sì allo sport preferito. Nei casi più a rischio peraltro le crisi si possono prevenire, ad esempio dando al bimbo un broncodilatatore a breve durata d’azione prima dell’allenamento in modo che i bronchi non si «restringano» in conseguenza all’esercizio. (salute, Corriere) PREVENZIONE E SALUTE DISTRIBUTORI DI BENZINA: DISTANZA SENZA RISCHI È SOPRA I 100 METRI Vivere entro 100 metri dalle “colonnine di benzina” fa male alla salute. L’allarme in uno studio del Journal of Environmental Management che dimostra come nei pressi dei distributori ci sia una pericolosa dispersione nell’aria di sostanze inquinanti, un mix di gas combusti e incombusti, polveri sottili e altri composti chimici che arrivano dalla auto in attesa e dai vapori emessi dai carburanti caricati e scaricati dalle cisterne che riforniscono i benzinai. “Alcuni composti organici nell'aria come il benzene, che aumenta il rischio di cancro, sono stati registrati nelle stazioni di servizio a livelli superiori a quelli medi per le aree urbane dove il traffico è la principale fonte di emissioni", spiega l’autrice dello studio, Marta Doval dell’Università della Murcia, in Spagna. L’ avvertimento si applica in particolare a strutture “sensibili”, come scuole, ospedali, centri sanitari e alloggi in cui vivono persone anziane. Gli scienziati hanno studiato gli effetti della contaminazione potenzialmente dannosa per la salute. La soglia di tolleranza che dovrebbe essere mantenuta, concludono, è di 50 metri, ma anche ad una distanza doppia è stata trovata prova di un inquinamento pericoloso per gli effetti cancerogeni che può scaricare. La distanza, poi, varia in funzione del numero delle stazioni in servizio, della quantità del carburante che vi transita, dell’intensità del traffico registrato nella stessa area, degli edifici che sorgono intorno e delle condizioni meteorologiche. (Salute, Sole 24ore) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 337 PREVENZIONE E SALUTE LA MUFFA DEL CIBO FA MALE? Dipende. In alcuni formaggi, come il gorgonzola o il camembert, è un elemento caratteristico e di pregio. Se però la muffa si forma in alimenti che non dovrebbero contenerne, ci si può intossicare con le micotossine o le aflatossine prodotte dai funghi microscopici che la costituiscono. Ecco la guida precisa sui cibi ammuffiti da buttare via. In generale, si devono eliminare quelli freschi o di consistenza fluida o liquida (come lo yogurt, la ricotta e i succhi di frutta), perché le tossine si propagano facilmente al loro interno. Per i formaggi stagionati invece è sufficiente togliere la parte cattiva. Anche le marmellate possono essere consumate dopo aver eliminato la parte ammuffita, perché qui l'elevato contenuto di zucchero impedisce la formazione di tossine. Si devono invece buttare via il pane ammuffito e la frutta con polpa succosa, come le pesche o i pomodori, mentre dalle mele è sufficiente togliere la parte andata a male. (Focus) TELEMEDICINA, DIABETE E CARDIOPATIE: CON DOCTOR PLUS, ASL E BLUETOOTH SI INVIANO DA CASA I DATI DI GLICEMIA E PRESSIONE Misurazioni a domicilio di alcuni parametri (glicemia, peso corporeo, pressione) con i dati che vengono inviati tramite Bluetooth a una centralina che li raccoglie e li invia a una piattaforma che utilizza il cloud, una sorta di «nuvola» telematica che consente al medico di base, allo specialista e agli infermieri di avervi subito accesso e monitorare lo stato di salute del paziente sei giorni su sette e 12 ore su 24, contattandolo per offrire consigli e suggerimenti nel caso i valori superino una certa soglia limite. La conferma del successo di una simile organizzazione (sotto egida delle Asl e senza costo per i pazienti) arriva dal più importante studio di telemedicina mai realizzato in Italia che ha coinvolto per 12 mesi circa 300 persone diabetiche monitorati attraverso “Doctor Plus” innovativo servizio telematico di monitoraggio remoto dedicato ai pazienti cronici con diabete, Bpco, e scompenso cardiaco realizzato da Vree Health (MSD Italia). Lo studio, effettuato nel Lazio e in Toscana, è stato coordinato dalla Fondazione Mario Negri Sud. I RISULTATI: miglioramento dei valori glicemici, riduzione delle complicanze, minor ricorso a prestazioni sanitarie e visite specialistiche con risparmi per il SSN. «Nel gruppo monitorato a distanza si è verificato un importante miglioramento del profilo metabolico, una riduzione significativa delle visite, ma anche un miglioramento evidente nella percezione della malattia e dello stato di benessere fisico e psicologico». Il risparmio potenziale per il SSN è stato stimato in oltre un miliardo di euro, considerati i soli pazienti diabetici con altre patologie concomitanti. Il servizio, già testato in alcune realtà del Lazio e della Toscana, viene offerto ad aziende sanitarie pubbliche e private e ha una platea potenziale di circa 7,5 milioni di pazienti affetti da patologie croniche che possono essere gestiti in monitoraggio remoto. Anche in Italia, quindi, si fa strada la rivoluzione della sanità digitale che offre una via di uscita alle grandi sfide, in particolare quella delle malattie croniche coniugando un'assistenza più vicina ai pazienti e una spesa più razionale: nel nostro paese per l'assistenza e la cura delle persone con diabete, BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) e insufficienza cardiaca si spendono ogni anno 18 miliardi di euro. (salute, Il Mattino) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 337 DERMATOLOGIA E SALUTE FIBROMI PENDULI, COME SI ELIMINANO Il filo di cotone a casa, il laser o l'elettrocoagulazione dal dermatologo: i metodi per la rimozione dei peduncoli della pelle detti porri Avete presente quelle piccole escrescenze, o peduncoli, che si protendono verso l'esterno dalla pelle del collo, delle ascelle, dell'inguine o vicino alle palpebre? Sono comunissime, anche se le persone non sanno mai definirle in modo preciso. Magari le chiamano porro, porretto o neo sopraelevato. Ebbene: si chiamano fibromi penduli. Hanno lo stesso colore della pelle o appena appena più scuri, sono singoli oppure, abbastanza spesso, multipli, nel senso che se ne formano diversi nella stessa area. Soprattutto, il fibroma pendulo è benigno, non contagioso e non preoccupante da un punto di vista clinico. LE CAUSE. Non ci sono cause particolari conosciute per la formazione dei fibromi penduli. Di certo, c'è una componente genetica. Nella stessa famiglia più soggetti hanno la tendenza a sviluppare tali escrescenze assolutamente benigne. Visto che non si sono appurate le radici, non si è potuto nemmeno mettere a punto un metodo per prevenirne la comparsa. Ma, per fortuna, non è un problema: quei peduncoli non comportano rischi per la salute. Di conseguenza, la rimozione dei fibromi penduli non è indispensabile. Tuttavia, proprio perché compaiono in punti visibili del corpo, sono considerati antiestetici. LA RIMOZIONE. Come eliminare un fibroma pendulo? Le soluzioni da promuovere e da bocciare. • Il metodo casalingo. In teoria si può procedere anche da sé, secondo un vecchio procedimento: si strozza il peduncolo legandolo con un semplice filo di cotone. L'operazione ha l'effetto meccanico di chiudere il capillare che alimenta l'escrescenza. Poi basta aspettare: non più nutrito, il fibroma pendulo si secca e dopo un po' di tempo cade. Se l'escrescenza non è piccolissima, però, strozzarla con il filo può essere complicato, lungo, doloroso e con un risultato estetico imperfetto. E certo lo strozzamento non è consigliabile se il fibroma pendulo è sul viso. • Il laser chirurgico. L'intervento con il laser chirurgico CO2 per eliminare il fibroma pendulo dura una manciata di secondi: basta un colpetto di luce e il peduncolo scompare. Solo in caso di escrescenze grandicelle il dermatologo può iniettare localmente una goccia di anestesia, altrimenti nulla. Poi si medica con una crema antibiotica e un cerottino per una settimana. Non ci sono in genere controindicazioni particolari né rischi e nella quasi totalità dei casi non restano segni o cicatrici. • L'elettrocoagulazione. Resiste il vecchio metodo dell'elettrocoagulazione per i fibromi penduli: l'operazione avviene mediante elettrobisturi, ma la durata e la preparazione sono le stesse del laser. In pochi secondi, si taglia il fibromino e via. Anche in questo caso minima anestesia locale solo se le dimensioni lo consigliano, cremina e cerottino. Non ci sono in genere controindicazioni particolari né rischi e nella quasi totalità dei casi non restano segni o cicatrici. • I farmaci. Preciso che non esistono pomate né altre preparazioni locali che possano eliminare il fibroma e che la cosa migliore, quando appare un'anomalia sulla pelle, è sempre farsi dare un'occhiata dal dermatologo. IL DISTACCO DEL FIBROMA PENDULO. È frequente che il peduncolo possa staccarsi, in tutto o in parte, in seguito a trauma o sfregamento. Si crea una ferita, che è meglio disinfettare per evitare il rischio d'infezione batterica. (OK, Salute e Benessere)