Anno III – Numero 340 Lunedì 3 Febbraio 2014, S. Biagio, Oscar, Cinzia, Ofelia AVVISO Proverbio di oggi…….. oggi…….. Ordine 1. Corsi Ecm 2014: corsi residenziali e FAD 2. Corso pratico di Preparazioni Galeniche Tutto arriva a chi sape aspettà. Tutto arriva a chi sa aspettare CORSI ECM 2014: RESIDENZIALI E FAD Notizie in Rilievo Prevenzione e Salute 3. Fumo «di terza mano» in casa e ufficio: dannoso come quello passivo 4. Cioccolata, vino rosso e fragole: ecco i nuovi scudi per il diabete Governo e Salute 5. «La terapia Di Bella produce benefici» Il Tar di Lecce ordina il rimborso della cura Scienza e Salute 6. Tra 5 anni, una lingua elettronica darà la voce ai pazienti paralizzati 7. Aids: estratto geranio efficace contro Hiv 8. Sessualità,donne over 50 il laser fa tornare ad amare Alimenti e Salute 9. Allergia alle arachidi? Si cura con le... arachidi AVVISO Si informa che da Mercoledì 5 Febbraio è possibile prenotare i Corsi ECM Gratuiti 2014 COME PRENOTARSI: 12345- collegarsi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it home page del sito dell’Ordine/sezione ECM Prenotazioni Accesso all’area riservata mediante username e password Scegliere i corsi da prenotare CORSO di “PREPARAZIONI GALENICHE” A seguito di numerose richieste pervenute dai nostri iscritti, l’Ordine ha organizzato anche un corso teorico – pratico di Alta formazione su “Preparazioni Galeniche in Farmacia: Tecnologia, qualità e sicurezza” tenuto dai proff.ri F. Barbato, A. Miro, F. Quaglia, M. Biondi, G. De Rosa, F. Ungaro. Il Corso si svilupperà in SEI sessioni teorico-pratiche e si terrà presso la Facoltà di Farmacia ad eccezione della prima sessione(8 marzo 2014) che si terrà presso il nostro Ordine. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o tel. 348.3995113 Sabato, 8 Marzo ore 9,00 Sabato, 15 Marzo ore 9,00 Sabato, 22 Marzo ore 9,00 I Sessione -Ordine II Sessione - Facoltà III Sessione - Facoltà Sabato, 29 Marzo ore 9,00 Sabato, 5 Aprile ore 9,00 Sabato, 12 Marzo ore 9,00 IV Sessione - Facoltà V Sessione - Facoltà VI Sessione - Facoltà CORSI FAD: 30 CREDITI A fianco al catalogo dei Corsi Residenziali, per soddisfare anche le esigenze dei Colleghi che hanno difficoltà a frequentare i corsi, quest’anno sono disponibili anche due Corsi con modalità FAD. Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o tel. 348.3995113 SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 340 PREVENZIONE E SALUTE FUMO «DI TERZA MANO» IN CASA E UFFICIO: DANNOSO COME QUELLO PASSIVO Le particelle si attaccano alle superfici degli oggetti e si annidano nella polvere: rischi per fegato e polmoni Fumo «di terza mano» dannoso per la salute quanto il fumo passivo. A puntare l’indice contro la sigaretta accesa in luoghi chiusi è questa volta uno studio pubblicato su Plos One. Secondo i ricercatori, la contaminazione degli ambienti con particelle microscopiche depositate dal fumo delle sigarette è dannosa, a causa delle sostanze cancerogene, quanto il fumo passivo e perfino come quello diretto. I RISCHI - La tossicità del «fumo di terza mano» è stato dunque accertato per la prima volta sui topi di laboratorio. Il fumo che si posa sulle superfici degli oggetti e si annida nella polvere resiste col passare del tempo diventando, progressivamente, perfino più tossico: la restituzione di nicotina e altre particelle nell’aria delle stanze espone chi ci vive agli stessi rischi del fumo diretto e passivo. «Abbiamo testato gli effetti del fumo di terza mano negli organi interni, scoprendo che ne colpisce diversi, in particolare fegato e polmoni. Inoltre prolunga la rimarginazione delle ferite e aumenta l’iperattività». (Salute, Corriere) «LA TERAPIA DI BELLA PRODUCE BENEFICI» Il tribunale di Lecce ordina il rimborso della cura L’Asl è stata condannata a risarcire le spese sostenute da una donna ammalata di tumore per sottoporsi alla terapia (bocciata nel 1998) La terapia Di Bella torna a far parlare di sé e lo fa dalle aule dei tribunali. Oggi il giudice del Lavoro del Tribunale di Lecce ne ha disposto la somministrazione gratuita da parte della Asl, rilevando come la «terapia ufficialmente riconosciuta sia stata inefficace nel caso della paziente», mentre la terapia secondo il protocollo Di Bella «oltre che notevoli benefici di tipo soggettivo, ha prodotto anche un miglioramento obiettivo e iconografico». TERAPIA BOCCIATA NEL 1998 - È un percorso analogo a quello della vicenda Stamina, nella quale più giudici del Lavoro hanno autorizzato strutture pubbliche a infusioni di cellule ottenute con il cosiddetto protocollo Stamina. In entrambi i casi si tratta di terapie che non hanno mai superato l’esame del mondo scientifico. Nel caso Di Bella l’inefficacia è stata anche sancita nel 1998 dalla bocciatura seguita alla sperimentazione clinica. CONDANNATA L’ASL - La sentenza del TAR di Lecce, notificata il 28 gennaio u.s. ed ha condannato la Asl a rimborsare a una donna malata di tumore la spesa di 25.000 euro, sostenuta per la terapia. Secondo il giudice, nella donna sono stati certificati miglioramenti sul piano clinico, strumentale e sintomatico, «atteso che dagli ultimi documenti emerge una situazione clinica in cui accanto ad una progressione di malattia sono evidenti riduzioni e addirittura la scomparsa di alcune lesioni con un miglioramento rispetto al periodo pre-trattamento che rende il trattamento stesso insostituibile». TIMORI DEL MONDO SCIENTIFICO - il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha espresso la preoccupazione che «casi simili a Stamina possano nascere ogni giorno», rilevando l’importanza di «costruire dei sistemi di difesa del Ssn» nei quali «il metodo scientifico e il rigore siano riconosciuti da tutti, per rafforzare le istituzioni mediche, che devono avere l’ultima parola». Fra il caso Di Bella e quello Stamina, rilevano gli esperti della Soc. Italiana di Farmacologia, c’è «una comune `metodologia´ che consiste nel sottrarsi al vaglio di sperimentazioni cliniche rigorose e verificabili». (Ansa) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 340 ALIMENTI E SALUTE ALLERGIA ALLE ARACHIDI? SI CURA CON LE... ARACHIDI Volontari "guariti" dopo sei mesi di reintroduzione controllata dell'alimento nella dieta sotto l'occhio attento dei medici L'antidoto all'allergia alle arachidi, che colpisce soprattutto i bambini, potrebbe essere la somministrazione controllata delle stesse noccioline americane. Una reintroduzione a piccole dosi nella dieta potrebbe aiutare a superare le reazioni spropositate del sistema immunitario. Questo il risultato di uno studio condotto presso l'Addensbrooke's Hospital di Cambridge e pubb. su The Lancet. Lo studio - L'allergia alle arachidi è molto grave, può portare allo shock anafilattico e, in qualche caso, alla morte. I ricercatori hanno sottoposto allo studio 85 bambini e ragazzi di età compresa tra sette e 16 anni. Questi, alla fine, sono riusciti a mangiare l'alimento fino a poco prima letale. Step by step - Gli studiosi spiegano: “E' fondamentale partire con piccoli passi. Ai ragazzi allergici è stato dato inizialmente l'equivalente di un settantesimo di nocciolina americana al giorno mischiata ad altri cibi, poi la quantità è stata man mano aumentata. I volontari sono stati tenuti sotto controllo per le reazioni prima in ospedale e poi da casa". "Guariti" dopo sei mesi - Il loro sistema immunitario è stato in qualche modo "accompagnato" all'accettazione delle arachidi e dopo sei mesi l'84% era in grado di tollerarne fino a cinque al giorno, in rari casi anche dieci. Ora si dovranno attendere ulteriori validazioni scientifiche, ma il trattamento potrebbe presto diventare una cura adottata in tutto il Regno Unito. (Salute, Tgcom24) SCIENZA E SALUTE TRA 5 ANNI, UNA LINGUA ELETTRONICA DARÀ LA VOCE AI PAZIENTI PARALIZZATI Il dispositivo libererà le parole "imprigionate" nel cervello Sarà disponibile entro cinque anni una lingua elettronica che permetterà ai pazienti colpiti da paralisi di comunicare. Ci stanno lavorando i ricercatori dell'Istituto italiano di tecnologia di Genova guidati dal fisiologo Luciano Fadiga, che ha presentato il progetto "Dagli atomi al cervello. Le scienze di base per la comprensione delle funzioni del cervello" organizzato dal Politecnico di Milano. Focus sul linguaggio - Fadiga, prof. ordinario di fisiologia all'Univ. di Ferrara spiega: "Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita esponenziale delle ricerche sulle interfacce cervello-macchina a cui non è corrisposta una parallela esplosione sul versante applicativo. Noi abbiamo pensato di concentrarci sul linguaggio, piuttosto che sul movimento di un arto, perché la possibilità di comunicare ed esprimere la creatività è ciò che caratterizza davvero l'essere umano". Elettrodi che "leggono" i neuroni - Per "liberare" le parole imprigionate nel cervello dei pazienti paralizzati, i ricercatori hanno sviluppato elettrodi capaci di leggere in maniera minuziosa l'attività dei neuroni che coordinano i movimenti legati al linguaggio. Fadiga sottolinea: "In questo modo riusciamo a mappare il cervello in maniera molto dettagliata, con una risoluzione inferiore a mezzo millimetro. Questo sistema potrebbe rivelarsi molto utile anche durante gli interventi di neurochirurgia, perché potrebbe rivelare se il tessuto su cui si sta operando è interessato funzionalmente". (Salute, Tgcom24) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 340 PREVENZIONE E SALUTE CIOCCOLATA, VINO ROSSO E FRAGOLE: ECCO I NUOVI SCUDI PER IL DIABETE Secondo la University of East Anglia e il King's College London possono fare da barriera per il diabete di tipo 2 Vino rosso, cioccolato e fragole potrebbero fornire uno scudo contro il diabete di tipo 2. Un peccato di gola con inclusa assoluzione visto l'effetto protettivo dei flavonoidi che può regolare i livelli di glucosio nel sangue. A sostenerlo, è una ricerca condotta presso la University of East Anglia e il King's College London e pubblicata su Journal of Nutrition. Grazie ai flavonoidi – I flavonoidi sono composti antiossidanti che possono proteggere da un'ampia gamma di patologie tra cui i problemi cardiaci, l'ipertensione, alcuni tipi di cancro e la demenza senile. Lo studio ha scoperto che il principale effetto di salvaguardia deriva dall'assunzione di alte dosi di antociani, presenti in fragole, more, mirtilli e ribes nero. I ricercatori hanno trovato una correlazione tra la loro massiccia presenza nella dieta e bassa insulinoresistenza e una migliore regolazione del glucosio nel sangue. Inoltre, abbassano le infiammazioni che, se croniche, possono condurre a malattie. "Non si conoscono le dosi necessarie" - Aedin Cassidy, autore della ricerca, ha detto: “Ci siamo concentrati sui flavonoidi che si trovano in erbe e vegetali come prezzemolo, timo e sedano e sugli antociani che si trovano nei frutti di bosco, nell'uva rossa, nel vino e in altri vegetali di colore rosso o blu”. “Gli studi di laboratorio hanno mostrato che questi alimenti possono modulare la regolazione di glucosio nel sangue che influenza la possibilità di incorrere nel diabete di tipo 2”. “Ciò che ancora non sappiamo è l'esatta quantità perché questi composti possano ridurre il rischio di diabete di tipo 2”. Cioccolato e vino non sono solo amici - “Alcuni cibi considerati poco salutari come cioccolato o vino possono contenere sostanze benefiche”. Gli esperti, però, concludono: “Ciò che consigliamo per evitare la patologia è uno stile di vita sano e ciò significa fare attività fisica e avere una dieta sana. Ciò include mangiare frutti e vegetali alcuni dei quali, come i frutti di bosco, le mele e le pere, sono ricchi di flavonoidi. Per quanto riguarda vino rosso e cioccolato, che pure li contengono, il nostro consiglio è di limitare il consumo e attendere successive ricerche perché i benefici dei flavonoidi potrebbero essere limitati dalle calorie del cioccolato e dall'alcol del vino”. (Salute, Tgcom24) AIDS: ESTRATTO GERANIO EFFICACE CONTRO HIV Estratti della pianta di geranio Pelargonium sidoides sono in grado di inattivare il virus dell'immunodeficienza umana e impediscono all'Hiv di invadere le cellule. La scoperta e' stata descritta sulla rivista Plos One e porta alla luce una nuova potenziale classe di agenti anti-Hiv per il trattamento dell'Aids. Dai test e' emerso che estratti dalla radice di questa pianta medicinale contengono composti che attaccano le particelle di Hiv e impediscono la replicazione del virus nelle cellule in coltura. I dati rivelano che questi estratti proteggono dall'infezione sangue e cellule immunitarie. Si tratta di un effetto antivirale mediato dai polifenoli. (Agi) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 340 SCIENZA E SALUTE ADDIO INIEZIONI, BENE I TEST PER LA PILLOLA INSULINA Tentativi da anni '30 ma molecola si distruggeva In futuro il trattamento del diabete potrebbe fare a meno delle iniezioni di insulina. Lo afferma l'azienda israeliana Oramed, la cui pillola sostitutiva ha superato con successo la fase 2 della sperimentazione, la prima che valuta l'efficacia. I tentativi di realizzare una pillola di insulina, spiega il comunicato dell'azienda, risalgono agli anni '30, ma il compito è reso difficile dal fatto che la molecola viene distrutta dagli enzimi digestivi. Quella realizzata dall'azienda israeliana però, testata sui primi 30 pazienti con diabete di tipo 2 per una settimana, si è rivelata efficace nel sostituire l'iniezione. ''Il risultato - ci permette di andare avanti con un nuovo test su 150 pazienti che inizierà entro la fine dell'anno''. Oltre il 90% dei 382 milioni di pazienti diabetici al mondo soffre del tipo 2, ma l'azienda sta pianificando anche i test della stessa pillola per quello di tipo 1. (Ansa, Salute e Benessere) SESSUALITÀ,DONNE OVER 50 IL LASER FA TORNARE AD AMARE Un laser per tornare ad amarsi e superare quelle difficoltà che affliggono molte donne over 50 che non riescono più a mantenere una vita intima soddisfacente ed appagate. Già largamente utilizzata negli Stati Uniti, la nuova metodica è da poco applicata anche in Italia rivelandosi, secondo gli esperti, decisiva per tante donne. «Con la fase della menopausa - afferma il ginecologo Claudio Giorlandino, presidente della Fondazione Artemisia per lo studio e la ricerca delle patologie della donna, della gestante e del feto avviene che donne ancora nel pieno del benessere fisico, nella sfera intima si rivelino invece totalmente diverse. Questa dicotomia porta spesso a conseguenze importanti. L'armonia che è alla base di una sana vita di coppia si perde e il rapporto ne soffre». La ragione, spiega il medico, è che con l'invecchiamento gli organi genitali femminili perdono in funzionalità, fino ad arrivare al disturbo della distrofia che comporta che i rapporti sessuali divengano man mano difficoltosi o addirittura dolorosi: «Le terapie ormonali sono molto utilizzate, così come creme di ogni tipo ma, in genere, si rivelano palliativi. Il laser consente invece di rimodellare e ringiovanire questi tessuti, senza controindicazioni». Una prospettiva importante considerando che, sottolineano i medici, oggi l'attesa di una donna in menopausa è cresciuta e si assiste ad un capovolgimento della lunghezza delle fasi: il periodo di vita che una donna trascorre in menopausa è divenuto infatti più lungo di quello nella vita fertile. Ma se per gli uomini, da anni, pillole di avrio colore promettono di mantenere quel vigore che si va perdendo, per le donne il problema è sempre stato più complesso. Una nuova possibilità arriva dal trattamento laser che controllato da un sistema computerizzato agisce sui tessuti stimolando la produzione di collagene e migliorando la funzionalità. In un anno, in Italia, il trattamento laser è stato applicato su oltre 500 donne con un'efficacia che in oltre l'80% dei casi ha migliorato la qualità di vita delle pazienti, con un'età compresa tra i 40 e i 75 anni, in menopausa fisiologica o indotta da chemioterapia. (Salute, il Messaggero)