Anno III – Numero 346 Martedì 11 Febbraio 2014, B.V. Maria di Lourdes AVVISO Proverbio di oggi…….. oggi…….. Ordine 1. In riscossione la quota sociale 2014. 2. ENPAF: termini piu’ favorevoli per le domande di contribuzione OGNI CAPA E’ ‘NU TRIBBUNALE Ognuno vuole emettere sentenze CORSI ECM 2014: RESIDENZIALI E FAD Notizie in Rilievo AVVISO Ambiente e Salute 3. Il “femminiello” sorrentino: vero e proprio farmaco naturale 4. Inquinamento in Campania e ricadute fertilità Scienza e Salute 5. Epidurale:riduce dolore ma aumenta travaglio Si informa che da Mercoledì 5 Febbraio è possibile prenotare i Corsi ECM Gratuiti 2014 COME PRENOTARSI: 12345- collegarsi sul sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it home page del sito dell’Ordine/sezione ECM Prenotazioni Accesso all’area riservata mediante username e password Scegliere i corsi da prenotare IDENTIFICATA L’ORA A RISCHIO ABBUFFATE MALSANE Alimentazione e Salute 6. Il riuso in cucina Curiosità 7. L’ora a rischio abbuffate Le diverse ore della giornata possono avere un’influenza diversa su ognuno di noi. C’è chi per esempio si sente più attivo al mattino; chi invece si sente di dare il meglio di sé alla sera. Ma quando si tratta di cibo e di rischio abbuffate di alimenti malsani, o cosiddetti spazzatura, c’è un’ora che può accomunare tutti quanti.Un’indagine ha svelato qual è l’ora e il minuto preciso in cui siamo più a rischio, ossia qual è il momento della giornata in cui le persone hanno maggiori probabilità di dare un calcio ai propri propositi di seguire una dieta sana o una dieta per perdere peso. Questo momento fatidico sarebbe stato individuato alle ore 16:12, l’ora in cui molte persone – minuto più, minuto meno – fanno la cosiddetta merenda. L’influenza nefasta delle quattro e dodici del pomeriggio, secondo quanto emerso dall’indagine, avrebbe già mandato a monte tutti i buoni propositi circa la dieta che si erano prefissati all’inizio dell’anno i partecipanti al sondaggio. Oltre un terzo di questi ha infatti ammesso di aver ceduto alle lusinghe di snack, dolcetti, cibo da fast-food e compagnia bella, proprio intorno a questo momento della giornata. Sul banco degli imputati tentatori sono saliti biscotti, torte, patatine.(La Stampa) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 346 AMBIENTE E SALUTE IL “FEMMINELLO” SORRENTINO: VERO E PROPRIO FARMACO NATURALE Conosciuto anche come il limone ovale o limone di Massa si distingue dai limoni delle aree limitrofe per le sue dimensioni medio-grandi, per un succo altamente acido e per un’elevata presenza di vitamina C e flavonoidi. Massa Lubrense, Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello,Sorrento, Vico Equense, Capri e Anacapri.Luoghi da scenari mozzafiato, cittadini solari e ospitali, un mare cristallino. Ma cos’è che davvero accomuna tutti questi comuni napoletani?Una sola parola, o meglio un solo agrume, il“femminiello” di Sorrento. Conosciuto anche come il limone ovale o limone di Massa – comune della penisola in cui viene coltivato – si distingue dai limoni delle aree limitrofe per le sue dimensioni medio-grandi, per un succo altamente acido e per un’elevata presenza di vitamina C e flavonoidi.Un farmaco naturale di tutto rispetto, risalente al 1500 d.C.Non a caso l’etimologia del suo nome botanico – Citrus Medica – preannuncia che si tratta di un frutto pregno di proprietà benefiche e terapeutiche. Apprezzato e promosso dalla dieta mediterranea come alleato prezioso nella prevenzione di obesità, diabete e arteriosclerosi, grazie alla sua azione fluidificante e purificatrice del sangue. L’elevato contenuto di vitamine P rafforza i vasi sanguigni, quindi particolarmente indicato nella prevenzione di emorragie interne. Gli acidi presenti nel succo svolgono un’azione batteriologica, mentre l’alto contenuto vitaminico rafforza le difese immunitarie e agevola la fissazione del calcio. Un consumo quotidiano aiuta a prevenire e combattere influenza e raffreddore. Anche l’attività intestinale ne trae giovamento, favorendo il transito, la naturale regolarità ed eliminandone le scorie. Al mattino, prima della colazione abituale, un bicchiere d’acqua tiepido con succo di limone è un toccasana per il nostro intestino. Un cattivo funzionamento renale può migliorare grazie alla presenza di acido citrico,noto per la sua capacità di dissolvere i calcoli renali e i depositi di calcio accumulatisi. Farà piacere sapere a chi soffre di anemia, o semplicemente chi ha i valori bassi della ferritina, che la presenza di vitamina C nel limone ovale aiuta l’organismo nell’assorbimento del ferro. Fonte inestimabile di antiossidanti, il “femminello” vanta anche straordinarie doti anti-invecchiamento – doti da beneficiare con una cucina ad hoc e da incrementare con semplici prodotti cosmetici fatti in casa. Un’ulteriore peculiarità del “femminello” sta nella morfologia sui generis della scorza, caratterizzata da un notevole spessore e da una profumazione più intensa e ricca di oli essenziali rispetto al comune limone. I benefici tipici del limone raggiungono livelli esponenziali nell’ovale sorrentino. È doveroso ringraziare la nostra adorata Campania che ancora una volta ci regala un dono dal valore inestimabile.(Arpac magazine) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 346 SCIENZA E SALUTE EPIDURALE: RIDUCE IL DOLORE, MA AUMENTA IL TEMPO DI TRAVAGLIO L’anestesia epidurale riduce sì il dolore, ma ha come effetto collaterale un aumento dei tempi di travaglio di almeno un paio di ore. Lo studio. Da quando l’anestesia epidurale è entrata a far parte dell’ospedalizzazione di una donna in travaglio, ha senz’altro portato il sorriso a moltissime partorienti. Non solo l’anestesia è indolore, ma lo è quasi del tutto persino il travaglio. Come in molte delle belle scoperte mediche, però, anche in questo caso c’è un piccolo effetto “collaterale”: il travaglio può divenire più lungo di due ore oltre quelle che ci sarebbero volute normalmente. Per lo meno, questo è ciò che suggeriscono alcuni ricercatori dell’Università della California a San Francisco (UCSF) che hanno condotto uno studio coordinato dalla dottoressa Yvonne Cheng. «L’effetto dell’epidurale può essere più lungo di quanto si pensa, ma finché il bambino sembra star bene e le donne fanno comunque progressi, non necessariamente si deve intervenire ed eseguire un taglio cesareo», spiega Cheng, specialista in medicina materno-fetale presso l’UCSF. In merito ai dati acquisiti durante lo studio, le donne che portano in grembo il loro primo figlio di norma impiegano nella seconda fase del travaglio, circa 197 minuti (poco più di tre ore) di media, mentre con l’epidurale i tempi si allungano di molto: 336 minuti – circa cinque ore e mezza. La differenza che intercorre sfiora la media delle due ore. Ma può essere persino più alta se si parla di donne che hanno già avuto un bambino. Nella seconda fase, infatti, impiegano indicativamente 81 minuti – quindi poco più di un’ora – senza epidurale e 255 minuti con l’anestesia (più di quattro ore). Secondo gli studiosi, i parti cesarei sono aumentati notevolmente in questi ultimi anni, e questo generalmente è dovuto a un rallentamento del parto, probabilmente anche causato dall’aumento di interventi di anestesia epidurale. Tutto ciò, tuttavia, comporta un susseguirsi di problemi e rischi sia per la mamma che per il neonato, con ricoveri decisamente più lunghi. Durante lo studio sono stati confrontati i dati relativi a parti avvenuti a San Francisco tra il 1976 e il 2008. Le donne ricoverate erano circa 42mila e la metà di queste ha ricevuto l’anestesia epidurale. Dai risultati è emerso che mediamente una donna impiega due ore in più, partendo dalla seconda fase del travaglio, a partorire un bambino quando è stata sottoposta ad anestesia epidurale. Secondo il suo parere i risultati di tale studio non sono affatto sorprendenti, ma bisogna considerare altri fattori che possono allungare i tempi di travaglio. Così come ritiene che non si debba evitare l’anestesia solo perché può esserci il pericolo di un allungamento del travaglio. «Ci sono molte ragioni per avere l’epidurale», afferma Fox. Il dottor Christopher Glantz, specialista di gravidanze ad alto rischio presso la University of Rochester Medical Center di New York chiarisce invece che sebbene la salute dei bambini nei gruppi epidurali non era identica a quelli che non avevano richiesto l’anestesia, le madri sicuramente hanno più probabilità di complicazioni se il travaglio è troppo lungo. Cheng invita i medici a meditare sui dati da loro evidenziati e a pensare che quelli che sono stati utilizzati fino a ora forse non erano così precisi o sufficienti. In fin dei conti, le prove le possono ottenere sulle pazienti con cui ogni giorno hanno a che fare. (Salute, Tgcom24) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 346 PREVENZIONE E SALUTE L’INQUINAMENTO IN CAMPANIA E LE RICADUTE SULLA FERTILITÀ Esiste un nesso tra infertilità e inquinamento? Se ne parla già da tempo: esiste un nesso tra infertilità e inquinamento? Oggi più che mai e in particolare nella nostra regione, dopo la “scoperta” delle tonnellate di rifiuti tossici interrati in alcune zone, questo interrogativo si fa sempre più pressante. Già nel 2008 il prof. Fabrizio Menchini Fabris primario responsabile dell’ Unità Operativa di Andrologia dell’Università di Pisa, raccolse dati da diecimila uomini di età media 29 anni e con la sua equipe di ricercatori ricavò i primi dati tracciando nette differenze tra le varie regioni italiane: “Pugliesi, siciliani e toscani sembrano avere spermatozoi più sani; Lazio, Lombardia e Veneto registrano invece primati in negativo mentre la situazione più preoccupante riguarda la Campania e Napoli in particolare, che presentano valori di gran lunga al di sotto della media nazionale”… E non si sapeva ancora dei rifiuti interrati… Fabris, con le sue dichiarazioni sembrava fugare ogni dubbio: “Esiste una correlazione diretta fra riduzione della fertilità e gli inquinanti ambientali specie in Campania. Negli uomini che vivono nei grandi centri urbani, in aree inquinate da rifiuti industriali o zone agricole dove si fa ampio uso di pesticidi gli spermatozoi sono meno mobili del 20% rispetto ai coetanei non esposti a queste fonti inquinanti”. In Campania, a provare a dare una risposta definitiva al quesito iniziale Luigi Montano, responsabile dell’ambulatorio di andrologia dell’Asl di Salerno che ha messo a punto il progetto di ricerca ‘EcoFood Fertility’ ancora in fase di avvio, che coinvolge i Dipartimenti del Cnr di Napoli, Avellino e Roma e l’Università di Torino. Si tratterà di testare e comparare i dati di 1800 uomini sani tra i 20-40 anni, non fumatori, non bevitori, non consumatori di droghe, scelti nell’area Nola-Acerra-Giugliano, nel basso beneventano e nel basso salernitano-Cilento (le ultime due aree a medio e basso inquinamento ambientale) per verificare l’indice di frammentazione del Dna dello spermatozoo e correlare i livelli di frammentazione con i livelli di inquinanti nel sangue e nel seme: diossine, Pcb, Ipa, metalli pesanti”. EcoFood Fertility, però, oltre a dimostrare una volta per tutte il nesso inquinamento-salute in Campania ha anche lo scopo di offrire risposte preventive, indicazioni per i soggetti a rischio, terapie disintossicanti, utilizzando applicazioni delle scienze della nutrizione. (Arpac magazine) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 346 CURIOSITA’ IL RIUSO IN CUCINA: CONSIGLI UTILI Oggi viene buttato via il 40% di ciò che produciamo Le parti secche del pane sono perfette per essere grattugiate, insaporiscono le minestre e ci consentono di creare manicaretti. Fino agli anni settanta le croste da buttare venivano baciate prima di essere conferite nel cestino. Tra gli antichi greci era addirittura in auge l’uso di desinare su piatti commestibili. Il boom economico è riuscito a fornire una quantità di vivande mai vista in precedenza, ridondante. Oggi viene buttato via il 40% di ciò che produciamo. I pesticidi invadono le acque e nello stesso istante le discariche si gonfiano del superfluo, inquiniamo il territorio per aumentare le rese. Adottando in massa vecchie ricette possiamo risparmiare soldi, rispettare gli ecosistemi e nel frattempo inviare messaggi molto eloquenti ai mercati finanziari per cercare di interrompere questo trend schizofrenico. Il cuore dei broccoli nascosto in un fusto legnoso è uno spuntino tenero e nutriente. Sa di anice ed è fresco in tutti i sensi, cresce nelle temperature fredde del centro dell’inverno e le conserva nei tessuti. Gustato subito, magari crudo, è davvero delizioso. Anche il cuore dei carciofi, stracotto, è di sicuro più adatto a insaporire i risotti che a finire tra i rifiuti. Scegliere agrumi biologici aiuta a diminuire il fardello degli sprechi: possiamo trasformare le bucce in caramelle e confetture. Le vitamine assorbite aumentano, i sacchi di spazzatura diventano sempre più piccoli. Antibiotiche e debolmente abrasive, profumatissime, le bucce degli agrumi (di chi magari è a dieta) sono ottimi sostituti delle spugne. Umide, assorbono bene cenere o polvere di caffè a cui aderiscono perfettamente formando un panno 100% sostenibile. Una spesa accorta taglia i consumi perché non rende necessario l’uso del frigorifero. Con gli avanzi di ieri possiamo rendere più gustose e nutrienti le portate di oggi, è sufficiente avere un po’ di fantasia per mangiare meglio cucinando meno. Un mestolo di ragù avanzato e avremo conservato il più saporito degli ingredienti, prepareremo delle ottime patate affogate. Il limone fatto macerare in aceto stempera i toni aggressivi quando abbiamo intenzione di usare come detergenti gli acidi organici. Il compost fatto in casa fa crescere molto bene le piante sul terrazzo ma anche il fresco avanzato dopo le pulizie degli ortaggi è riusabile come un micro sovescio. Un’accortenza: i residui vanno posizionati venti centimetri sotto gli strati di terreno. Quando il vino si è trasformato in aceto può essere unito in sorsi a una punta di bicarbonato, otterremo un simpaticissimo colluttorio effervescente e davvero antisettico. I sughi dei giorni passati vanno assaggiati dopo aver messo le pentole sul fuoco. Le fiamme purificano dai batteri e correggono il pH. Il senso di acidità si dilegua, ma attenzione in estate. Le bottiglie di vetro delle conserve di pomodoro in teoria durano migliaia di anni. Fonderle e ricostruirle identiche attraverso il riciclo non ha molto senso. Meglio sciacquarle bene e tenerle pronte così come sono. (Arpac magazine)