Anno III – Numero 352 AVVISO Ordine 1. In riscossione la quota sociale 2014. 2. Prenotazioni corsi ECM 2014 3. Soppressione certificazioni sanitarie Notizie in Rilievo Prevenzione e Salute 4. Mai sottovalutare un dolore alla spalla Mercoledì 19 Febbraio 2014, S. Mansueto, Tullio, Corrado, Proverbio di oggi…….. oggi…….. Si 'o culo canta 'o miedeco se fotte scorreggiare è indice di buona salute, non c'è bisogno del medico ORDINE: SOPPRESSIONE CERTIFICAZIONI SANITARIE Si segnala che l’art. 42, comma 2, del D.L. 69/2013, convertito dalla L. 98/2013, ha SOPPRESSO L’OBBLIGO, in precedenza previsto dall’art. 32 del R.D. 1706/1938, per i titolari di farmacia di esibire i certificati medici atti a comprovare l’idoneità fisica dei dipendenti all’esercizio professionale e l’assenza di malattie contagiose in atto che rendano pericoloso l’esercizio. Pertanto, i titolari di farmacia non sono più tenuti a trasmettere la suddetta documentazione all’ASL di riferimento in occasione della comunicazione dei dipendenti assunti. Alimenti e Salute 5. Dolcificanti o pochi zuccheri per dimagrire? 6. Caffè: nemico del colesterolo, amico del cuore. Scienze e Salute 7. Cervello: possibile "allenarlo" a vedere meglio 8. Glucosio, pressione, grassi ecco l'autocontrollo hi-tech 9. Visite dermatologiche smartphone efficaci come dal vivo E’ stato, altresì, ABROGATO L’OBBLIGO, previsto dagli artt. 14 della L. 283/1962 e 37 del D.P.R. 327/1980, del libretto di idoneità sanitaria per il personale addetto alla produzione, preparazione, manipolazione e vendita di sostanze alimentari. Il MINISTERO della SALUTE dà l'OK alla VENDITA ONLINE di FARMACI da BANCO I siti autorizzati saranno riconoscibili grazie a un logo identificativo I medicinali che non necessitano di prescrizione medica potranno essere venduti online dalle farmacie e parafarmacie autorizzate. Per un acquisto sicuro, ci sarà un "bollino di qualità" rilasciato dal ministero della Salute. La novità è prevista dal provvedimento approvato il 14 febbraio dal Consiglio dei ministri, che recepisce una direttiva dell'Unione europea. L'obiettivo è impedire l'ingresso di farmaci falsificati nella catena di distribuzione. Logo identificativo - La normativa prevede che i siti che vendono medicinali siano dotati di un link collegato al sito del ministero della Salute, che indicherà la lista degli enti autorizzate alla vendita di farmaci online. Le farmacie e parafarmacie in rete saranno, inoltre riconoscibili grazie all'utilizzo di un logo comune che le renderà identificabili. "Cittadini più garantiti" - Soddisfatta la presidente Anna Rosa Racca: ''Giudichiamo positivamente il recepimento della direttiva Ue perché così il cittadino sarà più garantito nell'acquisto di farmaci online, potendo riconoscere i siti autorizzati ed evitando i siti illegali''. (Tgcom24) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 352 PREVENZIONE E SALUTE MAI SOTTOVALUTARE UN DOLORE ALLA SPALLA» Come comportarci quando avvertiamo dolore alla spalla. (dr Di giacomo resp. medico atleti degli Internazionali di Tennis di Roma) “ Ho constatato di persona l'utilità, laddove necessario, dell'artroscopia non solo applicata al ginocchio, ma anche alla spalla”. Quali sono i vantaggi di questa tecnica? «L'opportunità di introdurre un'ottica di 4mm all'interno della Spalla e di vedere le immagini amplificate a colori su un monitor ha permesso di conoscere meglio l'anatomia, la biomeccanica e quindi le differenti patologie». È ancora corretto oggi parlare di periartrite? «Il termine periartrite scapoloomerale significa "infiammazione intorno alla spalla", è quindi facile comprendere come una diagnosi di questo tipo sia troppo generica, il medico deve andare oltre: il paziente ha il diritto di avere una diagnosi più precisa e oggi, grazie all'esame clinico, alle indagini radiografiche, all'ecografia e alla risonanza magnetica è possibile ottenerla». Quali sono le categorie "a rischio"? È interessata la fascia di età tra i 40 e i 70 anni, di solito lavoratori che utilizzano questa articolazione in modo sistematico, ma anche sportivi e casalinghe. Che cosa lamentano i pazienti che hanno problemi? «Dolore alla spalla ad insorgenza spesso notturna, difficoltà a compiere movimenti anche banali come il pettinarsi, allacciarsi il reggiseno, radersi etc». Quali sono le cause? «Quando parliamo del "trascorrere del tempo", in termini biologici pensiamo "all'invecchiamento". Così come negli anni la nostra pelle va incontro a dei cambiamenti, anche i tendini perdono di elasticità, e nel compiere il loro lavoro (movimento) diventano più suscettibili a traumi, a volte anche minimi». Cosa fare? «Mai sottovalutare i sintomi sin dall'inizio (dolore e difficoltà nel movimento) e sottoporsi ad un adeguato controllo specialistico. È utile affidarsi a uno specialista ed eseguire protocolli riabilitativi razionali e mirati ad una patologia ben precisa e, se necessario, a un chirurgo esperto in artroscopia di spalla, tecnica affascinante e dagli ampi orizzonti, ma che richiede strumentari particolari, addestramento, aggiornamento continuo e dedizione». CERVELLO: POSSIBILE "ALLENARLO" A VEDERE MEGLIO Un piccolo allenamento al computer o su tablet per 25 minuti al giorno, per 4 giorni alla settimana nel corso di due mesi, potrebbe "insegnare" al cervello a vedere meglio. A dirlo uno studio condotto su alcuni giocatori di baseball e svolto da un gruppo di ricercatori della University of California di Riverside. La ricerca, pubblicata sulla rivista 'Current Biology', e' la prima a mostrare che l'apprendimento "percettivo" puo' produrre miglioramenti nella visione in individui che hanno una vista normale. "Sette giocatori hanno raggiunto un'acuita' visiva che corrisponde alla lettura di un testo a tre volte la distanza a cui legge un normale osservatore". Gli atleti sono stati coinvolti in un gioco in cui avevano come scopo il trovare e selezionare determinati pattern visivi mostrati su uno schermo. Man mano che il gioco andava avanti, questi disegni diventavano sempre piu' fievoli, in modo da allenare il cervello a comportarsi meglio. (Agi) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 352 SCIENZA E SALUTE DOLCIFICANTI O POCHI ZUCCHERI PER DIMAGRIRE? Chi usa solo edulcoranti se è obeso non perde peso. Bevande e cibi «diet» non sono una valida scorciatoia per snellirsi Se siete sovrappeso e amate le bibite dolci, le soluzioni diet (ovvero con edulcoranti al posto degli zuccheri) possono sembrarvi l’ideale, ma i ricercatori sono da tempo dubbiosi sulla reale efficacia degli edulcoranti nel limitare gli apporti calorici. E ora una ricerca, pubblicata on line sull’ American Journal of Public Health, sembra confermare i dubbi. STUDIO: Alcuni ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora (USA) hanno esaminato i dati relativi al consumo di bevande e agli apporti calorici giornalieri di 24 mila adulti americani, arruolati in un vasto studio di sorveglianza. RISULTATI: Ebbene, le persone sovrappeso o obese che consumavano bibite diet introducevano più calorie provenienti da cibi solidi rispetto a chi preferiva bibite non diet, tanto che le calorie assunte nella giornata risultavano simili nei due gruppi. Invece le persone normopeso che bevevano bibite diet introducevano effettivamente meno calorie (circa 200) rispetto a quelle che consumavano bibite zuccherate. IL CONSIGLIO -«Questa ricerca conferma che il consumo di prodotti senza zucchero non si traduce automaticamente in una riduzione delle calorie o in una perdita di peso - commenta Cinzia Le Donne, nutrizionista del Centro di ricerca per gli alimenti e la nutrizione -. I ricercatori ipotizzano che, in presenza dell’edulcorante che effettivamente dolcifica, ma non apporta calorie, i sensori del cervello, preposti al riconoscimento del sapore dolce, si “confondano”: questo altererebbe il controllo dell’appetito portando a un aumento dell’introduzione di cibo. Visti i dubbi sull’utilità degli edulcoranti, il consiglio più valido resta quello delle Linee guida italiane per una sana alimentazione in cui si dice che il consumo di prodotti senza zucchero non è necessario, nemmeno se si seguono regimi ipocalorici, e che il loro uso è sconsigliato fino al terzo anno di età, durante la gravidanza e l’allattamento». LO ZUCCHERO - E che consigli dare sullo zucchero? «Lo zucchero nella dieta - risponde Gabriele Riccardi, presidente del Corso di laurea magistrale di Nutrizione umana all’Università Federico II di Napoli - è un fenomeno relativamente recente: la tecnologia per l’estrazione dello zucchero dalla canna o dalla barbabietola fu introdotta solo circa 150 anni fa. In tempo di scarsità di cibo questo permise di avere una buona fonte di energia a basso costo, ma oggi, in presenza di una diffusa obesità, dobbiamo tagliare le calorie superflue e tra quelle eliminare ci sono anche quelle dello zucchero. Ma ci sono zuccheri e zuccheri e il problema non si pone per chi è magro e fa regolare esercizio fisico ». (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 352 SCIENZA E SALUTE Glucosio, pressione, grassi ecco l'autocontrollo hi-tech Orologi, braccialetti o cerotti wireless: la strategia del sensore che monitora lo stato di salute, collegandosi a computer o cellulari.Anche l'app per la schiena dritta La parola d’ordine è monitorare: lo stato di salute, la forma fisica, l’evoluzione di patologie croniche. Oppure semplicemente lo stile di vita, raccogliendo tutte le informazioni necessarie a condurne uno più sano e a esercitare maggior controllo sulla propria esistenza. La strategia per riuscirci è ricoprirsi di sensori e dispositivi wireless (dal costo sempre più economico) che prendono le sembianze di orologi supertecnologici da portare sul polsino, braccialetti colorati o semplici cerotti da nascondere sotto i vestiti. Quando lo scopo è misurare le prestazione atletiche si parla di Digital Wellness, mentre con l’espressione Digital Health ci si riferisce di solito alla misurazione di parametri vitali a scopo terapeutico. Quel che è certo, è che non si tratta dell’ultima e passeggera moda tecnologica nata in Silicon Valley: siamo anzi di fronte a un mercato fiorente e in rapida espansione, come testimoniano lo spazio e la rilevanza che centinaia di aziende del settore (oltre 300, il 40 per cento in più rispetto all’edizione precedente) hanno ottenuto quest’anno al recentissimo Consumer Electronic Show (CES) di Las Vegas. Passeggiando tra i numerosi e affollati stand di quella che forse è la più grande fiera al mondo per l’elettronica di consumo, si trovava un po’ di tutto: a cominciare dal Basis, uno smartwatch che tiene sotto controllo qualsiasi attività fisica, dalla camminata alla corsa, così come la qualità e la durata del sonno, fino a rilevare la quantità di stress cui l’utente è sottoposto. Una montagna di dati che un’apposita piattaforma online raccoglie, analizza e utilizza per poi suggerire all’utente come migliorare progressivamente le proprie abitudini e prestazioni. Per molti versi simili, sebbene caratterizzati da un design più “minimalista” e da funzionalità più orientate al wellness, sono i braccialetti iFit e Fitbit. Coloratissimi e persino belli da indossare, monitorano l’attività fisica e mettono a disposizione programmi di allenamento mirati per qualsiasi obiettivo, dal semplice dimagrimento all’attività agonistica. A Las Vegas ce n’erano di tutti i tipi e per tutte le tasche. Ricade invece pienamente nella categoria Digital Health il Blood Glucose Meter (BGM) della Telcare, un piccolo dispositivo wireless con ampio schermo LCD destinato ai diabetici. Una volta indossato, il BGM tiene costantemente sotto controllo i parametri del paziente, raccogliendo dati che invia a un’app oppure a una piattaforma online cui ha accesso anche il medico curante, il quale può così seguire l’assistito a distanza. Se poi il problema è la pressione alta, ci sono gli sfigmomanometri creati da aziende come iHealthlabs, che grazie all’uso della tecnologia Bluetooth e di app per smartphone dedicate, consentono il monitoraggio costante di minima, massima e del battito cardiaco con un semplice tocco del dito. Quando invece l’obiettivo è dimagrire o tenere d’occhio il peso, il device giusto può essere la Smart Body Analyzer, una bilancia “intelligente” prodotta dalla Withings che non si limita a pesare l’utente, ma tiene traccia anche della percentuale di grasso nel corpo, del battito cardiaco e persino della qualità dell’aria circostante. Ancora, c’è chi ha pensato a un sistema per correggere la postura: si chiama Lumo Lift, si indossa grazie a una clip magnetica, si gestisce via app, conta passi e calorie consumate, ma soprattutto vibra ogni volta che dobbiamo ricordarci di raddrizzare la schiena. (Salute, Repubblica) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 352 SCIENZA E SALUTE Visite dermatologiche smartphone efficaci come dal vivo A promuovere la teledermatologia gli specialisti della università della Pennsylvania Le visite dermatologiche effettuate per telefono sono efficaci quanto quelle fatte dal vivo e sono un aiuto per ridurre le liste d'attesa negli ospedali. Promuovono la teledermatologia gli specialisti della università della Pennsylvania in una ricerca pubblicata su Jama dermatology. Gli autori hanno confrontato, su 50 pazienti affetti da patologie della pelle comuni, le diagnosi svolte a distanza dagli specialisti con l'uso di uno smartphone con le visite dei colleghi fatte invece dal vivo. Gli specialisti al telefono hanno fornito le stesse diagnosi di quelli che visitavano dal vivo nell'88% dei casi e prescritto una biopsia urgente come gli altri nel 95% dei casi. Gli studiosi hanno usato delle applicazioni messe a punto insieme con l'American Academy of Dermatology. "Il problema delle liste d'attesa interessa anche chi è affetto dalle malattie della pelle e i dipartimento di dermatologia degli ospedali universitari americani sono ingolfati, il personale ridotto, rari i posti letti" spiegano i ricercatori. "La tele dermatologia può aiutare a snellire le attese ed è affidabile". (Salute e Benessere) CAFFÈ: NEMICO DEL COLESTEROLO, AMICO DEL CUORE Al contrario di quel che spesso si pensa, l'espresso riduce i grassi nel sangue e allontana infarto e ictus. E non è il solo luogo comune da smentire sulle proprietà della bevanda. Secondo te, per esempio, è più forte il lungo oppure il ristretto? Leggi e scopri la verità! Buone notizie per quelli che non c'è buon giorno senza il caffè. Corto o lungo, macchiato o nero, espresso o moka, è un concentrato di proprietà benefiche e quel che conta è che si può bere... a cuor leggero. Una mole di ricerche scientifiche su vasta scala ha ormai fugato ogni dubbio sul fatto che la bevanda più amata dagli italiani possa arrecare guai a chi ha disturbi cardiovascolari. «Senza esagerare, il caffè non solo non fa male, ma nel lungo termine sembra addirittura conferire una lieve protezione da infarto, ictus, scompenso cardiaco», dice Alessandra Tavani, capo del laboratorio di epidemiologia delle malattie croniche presso l’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri di Milano. «La caffeina contenuta nella tazzina può far aumentare leggermente la pressione del sangue e il battito cardiaco, ma l'effetto, transitorio e ininfluente dal punto di vista clinico, è più leggero in chi è abituato a bere l'espresso. Nessuna cardiopatia è provocata dal caffè. Solo chi già soffre di aritmie è meglio ne riduca il consumo oppure che opti per il decaffeinato». Persino dopo un attacco di cuore, non c'è ragione per vietare il piacere di una tazzina. «Uno studio clinico italiano, chiamato Gissi, e condotto su oltre 11mila infartuati, ha mostrato che un consumo moderato non aumenta il rischio di nuovi eventi cardiovascolari». Semaforo verde anche per chi ha il colesterolo alto. «Il caffè è ricco di antiossidanti, come l'acido clorogenico, l'acido caffeico e le melanoidine, prodotte nella tostatura dei chicchi». «Dopo un pasto pesante, come una frittura, queste sostanze agiscono sia a livello gastrico sul bolo alimentare sia nel circolo sanguigno, bloccando il nefasto processo di ossidazione e riducendo i rischi provocati dai radicali liberi». Grazie ai benefici polifenoli, due-tre tazzine al giorno avrebbero anche un'azione anti-ictus e anti-cancro. «Il caffè abbassa il rischio di tumore dell'oro-faringe, tumore del fegato, cirrosi epatica, tumore dell'endometrio e forse del tumore del colon-retto e del melanoma». Altro che vizio. Chi ama il caffè vive più a lungo: fino al 10% in più gli uomini e il 15% in più le donne, (New England Journal of Medicine).