Anno III – Numero 353 Notizie in Rilievo Prevenzione e Salute 1. Maschere tossiche e vestiti infiammabili: la guida per un Carnevale sicuro Scienza e Salute 2. Un altro passo avanti contro il glioblastoma 3. Tumore seno: composto in sedano lo contrasta 4. I Google Glass provocano emicrania 5. Perché fumare cannabis fa venire fame? 6. Una “banca delle feci” in Usa contro infezione che uccide 7. Salute: primavera anticipata fa esplodere allergie 'invernali' Alimenti e Salute 8. Germe di grano e lievito di birra: la vitamina B contro i dolori premestruali Domande e Risposta 9. Che cosa c’è nelle caccole? Giovedì 20 Febbraio 2014, S. Silvano Proverbio di oggi…….. oggi…….. A Pulecenella o verono sulu quanno va in carrozza A Pulcinella lo vedono solo quando va in carrozza ORDINE: SABATO RIPRENDONO I CORSI ECM GRATUITI 2014 Farmaci e Integratori in Gravidanza COME PARTECIPARE: prenotarsi attraverso il sito dell’Ordine www.ordinefarmacistinapoli.it o iscriversi direttamente Sabato mattina alle ore 9.00 presso la sede dell’Ordine dove si terrà il corso. CHE COSA C’È NELLE CACCOLE? La caccola è il muco nasale, più o meno disidratato, che fuoriesce dalle narici. Secreto dalle ghiandole mucipare, presenti nelle cavità del naso, il muco è composto principalmente da mucina (una proteina) e acqua, ma può contenere enzimi antisettici (come il lisozima, che danneggia le cellule batteriche), anticorpi e lipidi. BARRIERA: La funzione principale del muco, oltre a tenere umida la cavità nasale, è proteggerla dalla polvere e dai batteri che potrebbero entrarvi. Essendo molto viscoso intrappola infatti gli agenti esterni evitando che vengano inalati. Scaccolatori: Gli scienziati dicono che il 96,5 % delle persone si mette le dita nel naso, in media 4 volte al giorno. Si tratta di una pratica di normale igiene che diventa patologica quando la sua frequenza aumenta ossessivamente. Il 7,6% della popolazione supera infatti i 20 interventi di "pulizia manuale": questa malattia ha un nome, rinotillexomania. (Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 353 SCIENZA E SALUTE UN ALTRO PASSO AVANTI CONTRO IL GLIOBLASTOMA Scoperte due proteine responsabili della crescita del più aggressivo dei tumori cerebrali. Disattivando la loro attività, i ricercatori puntano a bloccare la malattia. Sono state individuate due particolari proteine che avviano la crescita del glioblastoma, il più aggressivo e purtroppo letale tra i tumori che colpiscono il cervello, e che potrebbero divenire in futuro anche bersagli di nuove terapie antitumorali che mirino a «disattivarle», fermando così lo sviluppo della malattia. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Communications da ricercatori di Montreal in Canada, guidati da A. Perin, che oggi lavora presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano . LO STUDIO - Il glioblastoma è il tumore più frequente e maligno che colpisce il sistema nervoso centrale di individui appartenenti ad ogni fascia di età. Secondo i dati dell’Associazione Italiana dei Registri Tumori colpisce oltre 1200 persone all’anno nel nostro Paese, in particolare tra i 45 e i 70 anni, e in media rappresenta circa il 15% di tutti casi di tumore cerebrale. La sopravvivenza media a questo tipo di neoplasia è purtroppo inferiore in media ai due anni. Le due proteine (FOXG1 e Groucho/TLE) in questione agiscono su uno specifico gruppo di cellule di differenti tipologie da cui parte lo sviluppo del glioblastoma e che ne costituisce il primo nucleo. Queste cellule, chiamate per questa ragione brain-tumor initiating cells (BTICs) e tra cui ci sono anche le cellule staminali tumorali, hanno la capacità di portare allo sviluppo del tumore anche quando sono poco numerose. Proprio per tale ragione sono spesso la causa delle recidive di questa patologia anche dopo interventi chirurgici, radioterapia e chemioterapia. SERVONO CONFERME - La novità più rilevante introdotta dalla scoperta (realizzata in collaborazione con l’Ospedale di Treviso, l’Istituto di genetica e biofisica di Napoli e l’Hotchkiss Brain Institute dell’Univ. di Calgary in Canada), è proprio legata a questa loro negativa caratteristica: bloccando i meccanismi di proliferazione della BTICs, i ricercatori intendono contrastare la formazione delle recidive del tumore, una forma di questa patologia ancora più aggressiva. «FOXG1 e Groucho/TLE, come dei veri e propri interruttori, “accendono e spengono” l’espressione e quindi l’azione di numerosi geni: per questo aver scoperto il ruolo di questi due fattori di trascrizione apre diverse possibilità terapeutiche. Tuttavia è importante sottolineare che, sebbene sia un passo importante, non è ancora una cura e che quindi andranno ancora sviluppati ulteriori studi prima di un eventuale applicazione in pratica clinica». (Salute, Corriere) TUMORE SENO: COMPOSTO IN SEDANO LO CONTRASTA Un composto comune conosciuto per la sua azione contro il linfoma e alcune malattie della pelle potrebbe avere un effetto particolarmente letale nei confronti di alcuni tipi di tumori alla mammella molto aggressivi. A rivelarlo uno studio pubb. su 'PLoS ONE'. Si tratta dello psoralene, un composto organico naturale che si trovano in alcuni prodotti come fichi e sedano, da tempo noto per la sua azione 'killer' nei confronti delle cellule, delle quali danneggia la replicazione del Dna quando attivato da una fonte energetica come i raggi di luce Uv. Nel nuovo studio, gli scienziati hanno pero' scoperto che lo psoralene blocca la segnalazione del recettore HER2, che e' prodotto in eccesso nel 25% dei casi di tumore alla mammella. Quando l'HER2 e' prodotto in quantita' eccessive, alimenta la crescita incontrollata delle cellule, portando a forme aggressive di cancro. Lo psoralene agisce spegnendo questo processo. (Agi) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 353 SCIENZA E SALUTE I GOOGLE GLASS PROVOCHEREBBERO EMICRANIA Il J'accuse di uno degli sviluppatori che più li aveva lodati I Google Glass, gli occhiali della realtà aumentata che saranno in commercio entro l'anno, potrebbero causare emicrania. Questa, almeno, la segnalazione di Chris Barrett, uno degli sviluppatori che sta testando le lenti prima del lancio sul mercato. Dalla prima settimana - Proprio lui, che è stato il primo a filmare un arresto con i Google Glass e a decantare le possibilità nel giornalismo partecipativo, ora punta il dito, accusando gli occhiali di Mountain View di causare le sue emicranie. Barrett ha spiegato al blog Cnet che il primo mal di testa si è manifestato nella prima settimana di utilizzo del dispositivo: "Indossavo i Glass ogni giorno, tutto il giorno: da Starbucks, al supermercato, al volante e in ufficio. Non c'è stato un minuto in cui io non li abbia indossati. Dal secondo giorno ho iniziato a cercare su Google ogni cosa, impressionato dalla nuova tecnologia, per mostrarla ai miei amici, scattando foto e registrando video. Dopo alcune ore, ho iniziato ad avvertire mal di testa. Solitamente non soffro di emicrania". Questione di sguardi - Secondo Barrett, lo stato di malessere in particolare è dovuto alla necessità di spostare continuamente l'attenzione verso l'angolo superiore destro del campo visivo per consultare le notifiche. Malessere che può insorgere, però, anche se si è tante ore davanti al monitor di un pc. Dopo la sua esperienza, lo sviluppatore sostiene che Google dovrebbe avvisare gli utenti del fatto che l'utilizzo prolungato del dispositivo può causare mal di testa. (Salute, Tgcom24) GERME DI GRANO E LIEVITO DI BIRRA: LA VITAMINA B CONTRO I DOLORI PREMESTRUALI Dolori, fitte all’addome e irritabilità meno pesanti dell’ultima volta. La Sindrome premestruale si combatte anche con una dieta a base di vitamina B. A dirlo uno studio dell’American Journal of Clinical Nutrition secondo cui chi mangia cibi più ricchi di B, come i cereali integrali, il lievito di birra, il fegato, i legumi, il germe di grano e la frutta a guscio, sente meno i sintomi che precedono il periodo delle mestruazioni e che colpiscono almeno una donna su sei. I ricercatori della Università del Massachusetts hanno chiesto a circa 3.000 donne quale fosse la loro alimentazione in un periodo di circa 10 anni. I sintomi della sindrome premestruale si presentano con dolore lieve o moderato all’addome, gonfiore, affaticamento, irritabilità, ansia e in alcuni casi può favorire la depressione. Le donne che avevano un’alimentazione che integrava maggiori quantità di tiamina (B1) e riboflavina (B2) avvertivano meno gli effetti del periodo “nero”. Più del 60% delle donne che avevano nel loro menu giornaliero almeno 1,9 mg di tiamina godevano di una migliore protezione dalla sindrome premestruale. Medesimi risultati si sono riscontrati nelle donne che consumavano alimenti con un’assunzione di 2,5 mg di riboflavina. “È facile consumarne in modo sufficiente - perché si tratta di due o tre tazze di lievito di birra”. (salute, Sole 24ore) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 353 PREVENZIONE E SALUTE MASCHERE TOSSICHE E VESTITI INFIAMMABILI: LA GUIDA PER UN CARNEVALE SICURO Maschere tossiche, spray nocivi, vestiti infiammabili con bottoni e lacci a rischio soffocamento e gadget pericolosi soprattutto per i più piccoli: diversi sono i pericoli che si possono incontrare durante i festeggiamenti di Carnevale e che possono mettere a serio rischio l'incolumità di grandi e piccini che hanno voglia di festeggiare. Per aiutarci a festeggiare senza pensieri, il ministero della Salute ha pubblicato sul suo sito la «Guida al Carnevale sicuro». Vestiti infiammabili e rischio soffocamento. Che siano da Zorro, da Principessa, da egiziana o da Spiderman, molti costumi sono realizzati spesso in materiale sintetico e possono prendere fuoco facilmente. Non solo. Alcuni vestiti sono stati ritirati dal mercato di alcuni paesi dell'Unione Europea perché a rischio soffocamento, poiché rifiniti con piccoli bottoni facilmente staccabili (e ingoiabili) o perché avevano dei laccetti nella zona del collo che, se stretti inavvertitamente, sarebbero potuti risultare a rischio strangolamento. Maschere realizzate con materiali tossici. L'Unione Europa ha da tempo limitato la presenza di ftalati nelle plastiche dedicate ai giocattoli dei bambini a una soglia inferiore allo 0,1%. Uno dei principali rischi connesso all'uso delle maschere è proprio la loro tossicità legata alla presenza di questo gruppo di sostanze tossiche (una maschera horror, ritirata dal mercato inglese nel 2011 e fabbricata in Cina, era costituita da materiale plastico contenente livelli di uno ftalato superiori al 48.9%). Cappelli, fasce e manganelli (finti). Molta attenzione deve essere prestata ai gadget e agli accessori di abbigliamento relativi a maschere e scherzi di Carnevale: diversi cappelli e fasce dei principali eroi dei cartoni animati giapponesi, ad esempio, vennero ritirati nel 2009 per la presenza di parti metalliche taglienti. Il sistema Rapex. È possibile informarsi sui rischi più comuni, sottolinea il ministero della Salute, analizzando i dati raccolti nel Rapex, il sistema di allarme attraverso il quale gli Stati membri dell'Unione Europea condividono le informazioni sui prodotti pericolosi per la salute e la sicurezza dei consumatori. (salute, Sole 24ore) PERCHÉ FUMARE CANNABIS FA VENIRE FAME? La fame chimica che si sperimenta dopo aver fumato la cannabis sarebbe dovuta alla stimolazione di un recettore presente nel bulbo olfattivo, che amplifica la sensibilità agli odori e l'appetito. La fame insaziabile che chi fa uso di cannabis e fuma marijuana dice di provare dopo aver consumato la droga non è una suggestione. Una ricerca del gruppo diretto da G. Marsicano, al Neurocentre Magendie di Bordeaux, ha chiarito che la sensazione è reale e ne ha individuato l'origine. Gli esperimenti hanno mostrato infatti che il THC, il principio attivo della cannabis, si lega a una molecola presente nei neuroni del bulbo olfattivo, la zona del cervello che riceve gli stimoli provenienti dal naso, e che questo legame amplifica la sensibilità agli odori e aumenta l'appetito. La molecola in questione si chiama recettore CB1, ed è presente anche in altre parti del cervello. (Focus) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 353 SCIENZA E SALUTE UNA “BANCA DELLE FECI” IN USA CONTRO INFEZIONE CHE UCCIDE A pochi mesi dell'apertura è un successo la prima “banca delle feci” degli Usa, verosimilmente la prima al mondo, nata per raccogliere campioni da destinare alla cura dell'infezione da Clostridium Difficile. Alcune ricerche hanno confermato che la batterioscopia fecale (cioè il trapianto di flora batterica da un individuo sano ad uno malato) funziona più dei farmaci. La banca, si basa su donazioni volontarie e i campioni vengono poi trasformati in veri e propri medicinali in sacche sterili che vengono inviati a vari ospedali nel paese. Il Clostridium Difficile è un batterio che vive normalmente nell'intestino, ma che in particolari condizioni diventa dominante sugli altri componenti della flora batterica, secernendo delle tossine che possono portare anche alla morte. Nei soli Stati Uniti sono 1400 le vittime ogni anno di questo batterio, che recentemente è diventato resistente agli antibiotici ma che può essere sconfitto ripristinando i batteri “buoni”. «Le persone muoiono, ed incredibile perché sappiamo esattamente che cose serve per salvarle - spiega Mark Smith 27 anni ideatore di OpenBiome - Le persone fanno la batterioterapia da sole, senza requisiti di sterilità o le metodologie adeguate. Serve una soluzione intermedia finché non arriveranno dei prodotti commerciali». L'ultimo studio che conferma l'efficacia della batterioscopia per l'infezione è stato pubblicato nel 2013 sul New England Journal of Medicine. Altre ricerche, sulla base delle scoperte sull'importanza della flora batterica per la salute, potrebbero, però, espandere l'uso di questa terapia anche ad altre patologie, compresa l'obesità. (Salute, Il Mattino) SALUTE: PRIMAVERA ANTICIPATA FA ESPLODERE ALLERGIE 'INVERNALI' Starnuti, naso che prude e 'cola', tosse, occhi rossi e irritati "La primavera anticipata ha scatenato reazioni inattese in adulti e bambini, che in questi giorni si trovano a fare i conti con fastidi fuori stagione. Colpa dei pollini di betulla, nocciolo e cipresso, già in fiore. E se al Nord le piogge tengono più sotto controllo i fastidi, al Centro-Sud questo caldo improvviso e il bel tempo seguito alle alluvioni insidiano il respiro degli allergici". "Dopodichè, nei giorni delle alluvioni, il maltempo ha pulito l'aria. In quelle settimane - abbiamo registrato reazioni allergiche legate alle muffe. Mentre ora vediamo già le allergie tipicamente primaverili. Ecco dunque che, in caso di sintomi sospetti, pensare semplicemente a un virus potrebbe contribuire a mascherare un'allergia". Nel caso dei più piccoli, l'esperto invita le mamme a tenere d'occhio sintomi insoliti. "Se il bambino inizia a strofinare spesso il naso sulla spalla della mamma o contro la manina, ha episodi di sangue dal naso, fa strani versi e smorfie simili a tic, ecco che bisogna sospettare un'allergia. Sintomi più comuni, ma anche più vaghi, sono starnuti, tosse, occhi rossi e acqua dal naso". A fare attenzione alle reazioni devono essere anche i non allergici, adulti e bambini: ogni anno, infatti, le allergie si manifestano in persone che prima non ne soffrivano. "E' bene rivolgersi a uno specialista, che diagnosticherà l'allergia e individuerà l'approccio più corretto. In alcuni casi, infatti, è bene intervenire con farmaci, in altri con vaccini, e in altri ancora - è più opportuno attendere per monitorare le reazioni". (Adnkronos Salute)