Anno III – Numero 356 Martedì 25 Febbraio 2014, S. Cesario, Vittorino AVVISO Ordine Proverbio di oggi…….. oggi…….. 1. In riscossione la quota sociale 2014. 2. Corsi ECM: 2014 Chi te fà male te vo’ bene e chi te fà bene te vo’ male. Notizie in Rilievo I farmacisti Napoletani incontrano i Farmacisti Europei: LISBONA Scienza e Salute I segreti del metabolismo, vera «chiave» per dimagrire in modo sano e duraturo 3. Apnea notturna: con piccola perdita di peso grandi miglioramenti 4. Narghilè pericoloso, equivale a dieci sigarette Alimenti e Salute 5. Aglio è "scudo" antibatterico Il rimprovero può essere un segno d’amore. Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei farmacisti entri in contatto con Colleghi Europei. Dopo S. Pietroburgo, prossima tappa LISBONA. MODALITÀ DI PRENOTAZIONE Si può prenotare contattando gli Uffici dell’Ordine o direttamente l’agenzia al n.: 0823 - 356433; cell. 342 544 2957; entro e non oltre il 10 Marzo. Si precisa che i Colleghi partecipanti possono essere accompagnati anche da amici e/o familiari non Farmacisti. MASTER DI II LIVELLO IN: REACH Governo e Salute 6. Farmacie. Corte Ue: “Sì a criteri demografici per nuova apertura, ma prevedendo deroghe” Organizzato dal Dipartimento di Farmacia. Come partecipare: per maggiori informazioni consultare il sito web dell’ateneo all’indirizzo: www.farmacia.unina.it; www.mastereach.unina.it Periodo di svolgimento Contributo di iscrizione Scadenza di presentazione della domanda Numero posti Maggio 2014 – Marzo 2015 Euro 3.500 (pagabili in due rate) 19 Marzo 2014 Saranno possibili eventuali riduzioni del contributo di iscrizione in base all’accordo di collaborazione con il Ministero della Salute Max 30 – Min. 15 SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 356 GOVERNO E SALUTE Farmacie. Corte Ue: “SÌ A CRITERI DEMOGRAFICI PER NUOVA APERTURA, MA PREVEDENDO DEROGHE” La Corte di Giustizia Europea l'ha affermato pronunciandosi sui criteri demografici utilizzati dall'Austria per l’apertura di nuove farmacie. "Sono incompatibili con la libertà di stabilimento” e, “non consentendo deroghe finalizzate a tener conto delle peculiarità locali, non rispettano l’esigenza di coerenza”. Sì alla pianta organica, ma prevedendo possibili deroghe per venire incontro alle esigenze della popolazione, ad es. nel caso in cui i collegamenti stradali con un’altra farmacia siano disagevoli. Ad affermarlo è stata la Corte di Giustizia Europea, in una sentenza dello scorso 13 febbraio sul caso di una farmacista austriaca che si è vista rifiutare l’autorizzazione ad aprire una farmacia a Pinsdorf per difetto del requisito della necessità sul territorio di tale Comune. In Austria, infatti, l’apertura di una nuova farmacia necessita di un’autorizzazione preventiva subordinata all’esistenza di una “necessità”. “Necessità” che non sussiste quando un’apertura determinerebbe la riduzione dell’utenza di una farmacia già esistente al di sotto di una certa soglia. Più precisamente, la necessità non sussiste quando il numero delle “persone destinate ad approvvigionarsi” presso la farmacia già esistente (cioè il numero di coloro che risiedono stabilmente nel raggio di 4 chilometri stradali), si riduce a meno di 5.500. Tuttavia, quando il numero di tali residenti è inferiore a 5500, occorre prendere in considerazione anche le persone destinate ad approvvigionarsi a causa della loro attività lavorativa o dell’utilizzo di servizi o mezzi di trasporto nella zona di approvvigionamento della farmacia esistente. Nel caso in questione, da un parere reso dall’ordine dei farmacisti austriaco emergeva che l’apertura di una farmacia a Pinsdorf avrebbe avuto l’effetto di ridurre il potenziale bacino di utenza della farmacia vicina (sita nel comune di Altmünster) nettamente al di sotto della soglia di 5 500 persone. Secondo la farmacista che richiedeva l’autorizzazione ad aprire una nuova farmacia, tuttavia, tale parere non teneva conto dell’imminente soppressione del collegamento stradale diretto esistente tra Pinsdorf e Altmünster. Il caso è stato rimandato dal giudice amministrativo austriaco alla Corte di giustizia Ue, per sapere se il diritto dell’Unione (in particolare la libertà di stabilimento e la libertà d’impresa sancite dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea) contrasti con la normativa nazionale austriaca. Ricordando che una normativa nazionale che subordini a determinati criteri il rilascio delle autorizzazioni all’istituzione di nuove farmacie "è, in linea di principio, idonea a realizzare l’obiettivo di garantire alla popolazione un approvvigionamento di medicinali sicuro e di qualità", la Corte risponde che, nel caso in questione, "la libertà di stabilimento, in particolare l’esigenza di coerente perseguimento dell’obiettivo ricercato, osta ad una normativa che non consente alle autorità competenti di tener conto delle peculiarità locali e pertanto di derogare al rigido criterio basato sul numero delle ‘persone destinate ad approvvigionarsi’”. La Corte inoltre, osserva che, “sebbene la controversia non presenti alcun elemento a carattere transfrontaliero, la normativa in questione è idonea a incidere sulla libertà di stabilimento, dal momento che non se ne può escludere l’applicabilità anche a cittadini di altri Stati membri, interessati ad aprire una farmacia in Austria. Inoltre, non si può escludere che il diritto nazionale imponga di riconoscere a un cittadino dello Stato gli stessi diritti di cui nella medesima situazione godrebbe, in base al diritto dell’Unione, un cittadino di altro Stato membro.” (QS) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 356 SCIENZA E SALUTE I SEGRETI DEL METABOLISMO, VERA «CHIAVE» PER DIMAGRIRE IN MODO SANO E DURATURO Dagli Stati Uniti un «memorandum» per chiarire i molti dubbi e sfatare i luoghi comuni Metabolismo lento: «Anche stando a dieta non riesco a dimagrire». Metabolismo veloce: «Posso mangiare quel che voglio e non ingrasso di un etto». Sono convinzioni diffuse. Ma quanti sanno davvero che cos’è il metabolismo e che ruolo ha nel peso corporeo? Quello basale un po’ pigro, ad es., è vituperato da tanti come il principale responsabile dei chili di troppo anche se non è quasi mai così. «Si tratta della quantità di energia che l’organismo spende per far girare il motore al minimo, ovvero per mantenere le funzioni vitali: respirazione, circolazione del sangue, battito cardiaco e così via. Ognuno di noi ha un proprio metabolismo basale e ci sono parametri che lo determinano su cui non possiamo agire neppure volendo: intanto, diminuisce di circa il 2% ogni dieci anni a partire dai 30 anni, perché dopo i 25 si arresta la crescita della massa ossea. È più alto negli uomini rispetto alle donne perché è proporzionale alla massa muscolare, più abbondante nel sesso maschile; a parità di peso, inoltre, una persona più alta “brucia” più energia perché deve far “viaggiare” di più sangue, nutrienti e così via. Infine, conta certamente anche l’assetto genetico». Esistono cioè i “grandi risparmiatori” e i “grandi consumatori” di energia, profili determinati non da un singolo gene, ma da un complesso di fattori. «Tendenzialmente siamo risparmiatori, perché abbiamo il genotipo degli antenati primitivi, vissuti quando il cibo scarseggiava: un metabolismo che consuma poco consentiva loro di sopravvivere alle carestie. Oggi abbiamo cibo a volontà e l’ambiente ci spinge a essere sedentari: anche da questo derivano i problemi di peso di molti di noi». «Per non accumulare chili di troppo l’introito di energia deve essere pari al consumo, che è dato dal metabolismo basale più la spesa energetica dell’attività motoria volontaria. Inoltre, serve “benzina” anche per digerire il cibo che mangiamo e per mantenere il calore corporeo». Il metabolismo basale incide per il 60-70% della spesa energetica totale, perché servono molte calorie per far funzionare tutto l’organismo anche se non muoviamo un dito e restiamo zitti. Per misurarlo in maniera grossolana si possono considerare parametri come peso, altezza, età e sesso; la misura precisa si fa invece con la calorimetria, un esame da svolgere a completo riposo con il quale si quantifica l’ossigeno consumato e l’anidride carbonica prodotta, che sono correlati al dispendio energetico. In alternativa, essendo il metabolismo basale proporzionale alla massa muscolare, si può valutare la composizione corporea con l’impedenziometria, un test che misura la resistenza dei tessuti al passaggio di una piccola corrente informando così sulla quantità di massa grassa e magra presenti, o la plicometria, che stima il grasso sottocutaneo in punti specifici del corpo “pizzicando” la pelle con uno speciale strumento. «In passato la stima del metabolismo basale veniva usata anche per valutare la funzionalità della tiroide, che incide molto sulla velocità del consumo di energia dell’organismo. Tuttavia è un metodo poco specifico, perché i valori del metabolismo basale si alterano solo per gradi elevati di disfunzioni tiroidee». PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 356 Certo è che la tiroide c’entra molto nella velocità con cui consumiamo energia: «Assieme a cortisolo e adrenalina prodotti dalle ghiandole surrenali, gli ormoni tiroidei sono quelli che più incidono sul metabolismo, perché lo regolano nella maggior parte dei tessuti: agiscono sull’apparato respiratorio delle cellule, favoriscono la produzione di nutrienti, la sintesi delle proteine e la scissione dei grassi, aumentano l’utilizzo del glucosio. Così non sorprende scoprire che il consumo di ossigeno di un paziente ipotiroideo, indicativo del metabolismo basale, scende a 150 millilitri al minuto rispetto ai circa 250 della norma; in chi invece ha una tiroide iperfunzionante, sale anche a 400 millilitri al minuto». Gli ipotiroidei e gli ipertiroidei sono infatti i casi in cui il metabolismo basale ha una velocità evidentemente diversa dal normale, con conseguenze sullo stato di salute generale: chi diventa ipertiroideo dimagrisce pur mangiando più del solito, è irrequieto, iperattivo, ha il battito cardiaco accelerato, suda molto; chi invece ha la tiroide “addormentata” perde l’appetito (l’aumento di peso quindi è spesso limitato, contrariamente a quanto tanti pensano), è sonnolento, soffre il freddo, ha il battito cardiaco rallentato. «Quando non c’è un problema della tiroide, invece, il metabolismo basale di ciascuno di noi può essere più o meno lento, ma in misura modesta, tale da giustificare solo in minima parte eventuali differenze di peso». Secondo gli endocrinologi però avere un’idea almeno approssimativa del proprio metabolismo basale è utile per non fare errori con le diete: «Seguire a lungo un’alimentazione ipocalorica che introduca meno energia di quella necessaria a riposo è pericoloso. I regimi di questo tipo non possono essere protratti più di poche settimane e solo se si è seguiti dal medico. Quando si forniscono meno calorie di quelle richieste dal metabolismo basale il corpo entra in allarme: prende nutrienti dal tessuto muscolare, azzera la possibilità di riprodursi». Tutto l’organismo si indebolisce se non ha più “benzina” per funzionare: cuore e ossa diventano più fragili, ci si ammala più facilmente, si è incapaci di concentrazione e sonnolenti, fino a sviluppare una vera e propria anoressia. Anche senza arrivare a tanto, con le diete drastiche che tagliano troppe calorie non si ottengono comunque risultati: «In breve tempo fanno “addormentare” il metabolismo, perché il corpo vive la carenza di calorie come un’emergenza da gestire abbassando i consumi al minimo. A quel punto l’ago della bilancia si inchioda e scatta la frustrazione, così viene naturale ricominciare a mangiare e i chili tornano: le soluzioni rapide non pagano mai, meglio un calo di peso lento e costante che mantenga sempre il metabolismo “sveglio”». (salute, Corriere) APNEA NOTTURNA: CON PICCOLA PERDITA DI PESO GRANDI MIGLIORAMENTI Basta una piccola perdita di peso, intorno al 5% della massa corporea, per alleviare i sintomi dell'apnea notturna. Lo afferma uno studio finlandese pubblicato dalla rivista 'Sleep Medicine'. Basta essere moderatamente sovrappeso, per avere un rischio 10 volte superiore di sviluppare una apnea notturna ostruttiva, il tipo piu' comune. Per lo studio a 57 persone sovrappeso e con la patologia nella forma moderata e' stato chiesto di seguire un programma di un anno per perdere peso, mentre altrettanti soggetti sono stati usati come gruppo di controllo. "Nei quattro anni successivi allo studio - coloro che hanno perso almeno il 5% del peso hanno avuto grandi miglioramenti nell'apnea". (Agi) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 356 NARGHILÈ PERICOLOSO, EQUIVALE A DIECI SIGARETTE Chi lo fuma spesso presenta livelli di metaboliti della nicotina equivalenti a quelli dei forti fumatori di «bionde» In Italia non è certamente diffuso come le sigarette, ma si può trovare in alcuni locali e chi va in alcuni Paesi africani o orientali può acquistarne uno da tenere in casa. È il narghilè, o pipa ad acqua, spesso considerato un modo di fumare più «sano» rispetto alle sigarette. Così non è, e lo ribadisce uno studio pubb. sulla rivista Respiratory Medicine. I RISCHI - Il narghilè determina per la salute gli stessi rischi di ogni altro modo di consumare tabacco, a partire dalla dipendenza. Nelle urine di chi ne fa uso tutti i giorni sono stati trovati livelli di metaboliti della nicotina equivalenti a quelli di una persona che fuma 10 sigarette al giorno, sufficienti a dare dipendenza. Inoltre alcune ricerche hanno legato il narghilè agli stessi tumori e problemi respiratori delle sigarette (bronchite cronica, tumori al polmone, alla bocca, alla prostata, disturbi cardiovascolari), con in più il rischio di trasmissione di herpes ed epatite C dovuto alla condivisione del dispositivo. Per non parlare del rischio di avvelenamento da monossido di carbonio. «Il narghilè spesso è visto come una forma di uso del tabacco più socialmente accettabile, ma non dovrebbe essere considerata un’alternativa più salutare». Tanto più che secondo l’Oms chi usa il narghilè lo fa in genere per un tempo che va dai 20 agli 80 minuti, e in questo lasso di tempo è possibile inalare un quantitativo di fumo equivalente a quello di cento sigarette. COME FUNZIONA - Il narghilè, chiamato anche «shisha» o «hookah», produce il fumo grazie a un contenitore d’acqua, spesso profumata, al cui interno viene fatta passare una spirale che consente al fumo di raffreddarsi prima di giungere alla bocca del fumatore attraverso un tubicino flessibile. «È proprio il sapore profumato del tabacco usato nei narghilè che lo rende uno strumento attraente e alla moda per i ragazzi, che in questo modo credono falsamente che sia meno dannoso rispetto alle sigarette. Ma l’acqua non filtra nessuna delle tossine presenti nel tabacco». (Salute, Corriere) AGLIO È "SCUDO" ANTIBATTERICO Ricerca danese scopre come ferma le infezioni Stop alle infezioni grazie all'aglio. Lo ha scoperto uno studio dell'Università di Copenaghen che ha messo in luce una proprietà di un suo composto chimico, l'ajoene. Che l'aglio fosse infatti un potente antibatterico e antisettico è cosa nota, ma adesso il ricercatore danese Tim Holm Jakobsen ha scoperto che l'azione di questa sostanza, combinata con quella degli antibiotici può neutralizzare oltre il 90% delle colonie batteriche pericolose. Ecco come. L'azione dell'ajoene è indirizzata contro la produzione di rhamnolipidi, sostanze prodotte dai batteri per distruggere i globuli bianchi, “soldati” del sistema immunitario contro le infezioni. L'ajoene paralizza il sistema di comunicazione, bloccando la produzione delle armi batteriche e proteggendo dalle infezioni. Unico inconveniente. “L'aglio però ne contiene così poco che dovremmo mangiarne circa cinquanta spicchi al giorno per ottenere l'effetto desiderato”, puntualizza l'autore dello studio. Prossimo passo per la ricerca, un integratore concentrato che salvi l'alito e le relazioni sociali. (Salute, Sole 24ore)