Anno III – Numero 372 AVVISO Ordine 1. In riscossione la quota sociale 2014. 2. Corsi ECM: 2014 3. ORDINE: progetto di clinical pharmacy e pharmaceutical care Mercoledì 19 Marzo 2014, San Giuseppe Sposo Proverbio di oggi…….. oggi…….. 'A casa d' 'e sunature nun se portano serenate. ORDINE: PROGETTO DI CLINICAL PHARMACY E PHARMACEUTICAL CARE Notizie in Rilievo Mercoledì 19 Marzo alle ore 20.45 – sede Ordine Lo studio, coordinato dal prof. A. Manfrin della Medway Schoool of Pharmacy – University of Kent and Greenwich, UK, propone di supportare l’attività che il Come si riconosce il Farmacista svolge quotidianamente, introducendo l’utilizzo di nozioni di Clinical raffreddore da allergia Pharmacy e Pharmaceutical Care che rappresentano uno degli sbocchi naturali nei bambini? L'anoressia si cura con per la nostra professione e per la farmacia dei servizi. l'affetto...in una Obiettivo: valutare i risultati del servizio professionale chiamato I-MUR fornito bomboletta spray Il neurostimolatore dai farmacisti di comunità italiani a una popolazione di pazienti asmatici (1800). anti-emicrania I Farmacisti che parteciperanno a questo studio saranno formati nella serata di Il cerotto cambia colore per avvertire se il Mercoledì 19 Marzo con l’obiettivo di fornire un contributo allo sviluppo della farmacia di comunità mediante l’introduzione di “servizi cognitivi avanzati”. cibo è scaduto Batteri: la regole dei 5 COME PARTECIPARE: possono partecipare alla serata Titolari e Collaboratori, secondi? Probabilmente anche se non intendono prendere parte allo studio. funziona Scienza e Salute 4. 5. 6. 7. 8. QUOTA SOCIALE 2014 DI EURO 150 Prevenzione e Salute 9. Il dolore legato alla cuffia dei rotatori 10. Sbadiglio 'contagioso' dipende dall'età e non dall'empatia di cui Euro 108,20 per l’Ordine e Euro 41,80 per la FOFI. Scaduta la riscossione della quota sociale. Si ricorda che è obbligo di ogni iscritto il versamento della quota d’iscrizione annuale, nella misura e nei termini fissati dal Consiglio Direttivo, ai sensi dell’art. 4 D.L. C.P.S. n. 233/1946, e che un eventuale ritardo comporta l’aggravio delle spese di esazione. Il mancato adempimento, oltre a comportare un’infrazione alla deontologia professionale, fa venir meno, ai sensi dell’art. 11 del citato decreto, il requisito necessario per mantenere l’iscrizione all’Albo Professionale. I Colleghi che NON HANNO ANCORA RICEVUTO “l’avviso di pagamento” della quota di iscrizione all’Ordine 2014, potranno versare il contributo mediante: un qualsiasi sportello Equitalia Bonifico intestato a: Equitalia Sud Spa – Codice IBAN IT75 B 076 0103 4000 00015085822, indicando nella causale obbligatoriamente il “Tributo 542 – Anno 2014; Codice Fiscale”, condizione necessaria per evitare il rischio di scarto del pagamento. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 372 COME SI RICONOSCE IL RAFFREDDORE DA ALLERGIA NEI BAMBINI? Il raffreddore da allergia e il raffreddore classico sono facilmente individuabili anche nei bambini osservando la mucosa, il tipo di starnuti e la congiuntivite. La mucosa: nel raffreddore da infezione batterica la mucosa nasale è arrossata e nelle fosse nasale si evidenzia muco denso, giallastro e talvolta anche verdastro e visibile anche a occhio nudo mentre nella rinite allergica la mucosa nasale è biancastra e si ha una secrezione che è “lucente”, sierosa, infatti se il paziente si soffia il naso il fazzoletto è come se si bagnasse, il naso “gocciola”. Tipo di starnuti: nel raffreddore comune infettivo gli starnuti sono rari, distanziati uno dall’altro mentre nella rinite allergica sono “a salve” cioè tutti insieme, uno dopo l’altro. Strofinamento naso: nel raffreddore comune lo strofinamento nasale è meno presente rispetto a quello presente nella rinite allergica. Congiuntivite: durante il raffreddore comune può associarsi un interessamento oculare che peraltro è più frequente in corso rinite allergica e in tal caso si ha presenza di arrossamento oculare, prurito oculare e secrezione oculare sierosa, in pratica il bambino ha come una lacrimazione intensa continua. (Salute, Corriere) IL DOLORE LEGATO ALLA CUFFIA DEI ROTATORI Il primo segnale della patologia è il dolore notturno. Poi si manifesta una progressiva debolezza nell’alzare e nel ruotare il braccio Il sistema di tendini che avvolge l’omero prende il nome di cuffia dei rotatori ed un sistema che serve per muovere l’arto superiore nello spazio. Quando i tendini soffrono e si infiammano o a volte si lacerano è il primo segnale di una patologia alla cuffia dei rotatori. I tendini si infiammano per l’usura del tempo, per abuso sportivo o per un trauma. Ne parla il prof. A. Castagna dell’unità operativa della chirurgia della spalla e del gomito all’Humanitas di Milano. Il dolore è tipicamente notturno e si manifesta una progressiva debolezza nell’alzare o ruotare il braccio. L’esame ottimale per la diagnosi è la risonanza magnetica nucleare. (salute, Corriere) L'anoressia si cura con l'affetto...in una bomboletta spray Grazie a uno spruzzo di ossitocina, le pazienti hanno mostrato una minore concentrazione su cibo e grasso corporeo La lotta per l'anoressia potrebbe passare per una bomboletta spray... piena d'affetto. Più precisamente della sostanza chimica che viene rilasciata durante un abbraccio ma anche quando si partorisce o si allatta, l'ossitocina. L'ormone riduce l'insana ossessione per il cibo e il peso delle pazienti secondo uno studio pubb. su Psychoneuroendocrinology. Meno concentrate su cibo e forma fisica - Uno spray con la sostanza chimica potrebbe essere usato entro due o tre anni. Non ci sono farmaci in grado di curare il disordine alimentare che minaccia la vita. Nei casi più gravi, anche la psicoterapia dà pochi benefici. Le anoressiche che hanno assunto la sostanza erano meno concentrate sulle foto dei cibi e prestavano meno attenzione di prima alle immagini di cosce cicciottelle o pance con i rotolini. La ricerca mostra che l'ossitocina riduce le tendenze inconsce delle pazienti a focalizzarsi sul cibo e sulla forma corporea (Salute, Tgcom24) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 372 SCIENZA E SALUTE IL NEUROSTIMOLATORE ANTI-EMICRANIA Buoni risultati dalle sperimentazioni in Italia e negli Stati Uniti del «gammacore» per diversi casi del caratteristico mal di testa Uno studio pubb. sulla rivista «Cephalalgia» da Peter Goadsby , dell’Univ. della California di San Francisco dimostra come, sapendo scegliere i pazienti, sia possibile risolvere senza farmaci da quasi un quarto a oltre metà degli attacchi di emicrania (dal 21 al 63%) se sono lievi o moderati, riducendo comunque il dolore in quasi la metà dei casi (47%). Anche quando il dolore è più forte, nel 21% dei pazienti si risolve. Gammacore: La terapia, adatta a soggetti nei quali la malattia è iniziata prima dei 50 anni, si basa su uno strumento di stimolazione esterna, portatile e utilizzabile anche a casa dal paziente, denominato gammacore, che invia microimpulsi elettrici al nervo vago che transita nel collo per dirigersi al cervello. Fino a poco tempo fa per fare la stessa cosa occorreva un mini-intervento chirurgico per posizionare microcateteri collegati al nervo vago e alimentati da una pila inserita sotto la clavicola. Adesso basta appoggiare dall’esterno il gammacore sul collo alle prime avvisaglie di un attacco, accenderlo e variare l’intensità degli stimoli di 90 secondi con un’apposita rotellina fino a che non si percepiscono lievi contrazioni muscolari, preludio dell’effetto ristoratore. In Italia: I primi a usarlo in Italia sono stati i ricercatori dell’Ist. Neurologico Besta di Milano. In quasi metà dei 96 attacchi trattati nei 30 pazienti oggetto della valutazione (44,8%) il dolore è scomparso nel giro di mezz’ora e solo nell’11,4% si è verificata una riduzione moderata. Il trattamento degli attacchi si è giovato di una singola applicazione e, come nello studio di Goadsby, i pazienti non hanno riportato alcun effetto collaterale degno di nota se non un lieve arrossamento cutaneo e un po’ di raucedine in un caso. Tutti i ricercatori, italiani e americani, concordano comunque sulla necessità di un salto di qualità per questo nuovo trattamento passando dagli studi «in aperto» come quello dello stesso Goadsby a una sistematica valutazione randomizzata controllata in modo che nessuno possa criticare la correttezza degli studi, anche se ciò che conta per i pazienti è liberarsi dal dolore. «Per aumentare le possibilità di successo dei device elettronici di stimolazione autogestibili –dice Licia Grazzi- è innanzitutto importante educare i pazienti a un loro uso corretto, tranquillizzandoli al contempo sulla loro sicurezza, come infatti noi facciamo sistematicamente». Effetto placebo: «Ogni volta che al posto della solita pastiglia usiamo un qualsiasi device – conclude Goadsby- c’è un po’ di effetto placebo: succede ad es. con l’autoiniettore transcutaneo del sumatriptan (effetto del 9%), l’inalatore spray della diidroergotamina (10%), dello zolmitriptan (7%) o del sumatriptan (dal 17 al 25%), quindi con tutti i farmaci di riferimento nell’emicrania. Anche altre terapie di neurostimolazione non invasiva come quella magnetica transcranica non sfuggono a questa regola (22% in uno studio su 99 casi), ma alla fin fine queste terapie sono sostenute dagli enormi vantaggi potenziali che possono trarne i pazienti senza pagare lo scotto di effetti collaterali qui pressoché assenti. Anche supponendo un effetto placebo medio del 10% da verificare nei prossimi studi, per molti pazienti l’effetto terapeutico che ottengono è comunque desiderabile e se il dolore ricompare molti preferiscono certamente passarsi sul collo un’altra volta il gammacore che praticarsi un’altra iniezione». (Fonte: Corriere, salute) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 372 PREVENZIONE E SALUTE IL CEROTTO CAMBIA COLORE PER AVVERTIRE SE IL CIBO È SCADUTO L’invenzione di un ricercatore cinese: Un’etichetta collegata a un sensore intelligente, da posizionare sui cibi deperibili, al posto della segnalazione della data di scadenza Al posto della data di scadenza per il consumo ottimale di un cibo, presto potremmo avere sulle confezioni di beni deperibili e freschi, come i latticini, una etichetta intelligente che cambia colore quando si accorge che il latte ha cambiato le sue proprietà ed è andato a male, risultando rischioso per la nostra salute. L’invenzione è di queste settimane e ancora non ha avuto uno sbocco commerciale: arriva dai laboratori di un ateneo cinese e promette di rivoluzionare il mondo del packaging del cibo e della sua conservazione, evitando gli sprechi che spesso portano a eliminare un alimento solo perché la legge ha imposto una data di scadenza sulla sua confezione. Peraltro, come spiegano gli scienziati che hanno inventato il sistema, la sua accuratezza e sicurezza è molto più affidabile rispetto a una data scelta a tavolino dalle aziende, perché tiene conto anche di fattori sconosciuti in fase di produzione, come le tecniche di conservazione applicate in ogni casa e il fattore ambientale. Quell’etichetta cge cambia colore: «Abbiamo sincronizzato, a temperature differenti, il processo di evoluzione chimica e la crescita microbica nel latte», ha spiegato il dr Chao Zhang dell’univ. di Pechino, illustrando la prima prova pratica delle sue etichette intelligenti. Queste sono composte da nanotubi metallici, acido acetico, vitamina C, acido lattico, agar-agar (un gelificante naturale giapponese). La combinazione di questi materiali fa sì che i nanotubi, a contatto con la sostanza da monitorare, cambino colore a seconda di come il contenuto microbico del latte si evolve e cresce, reagendo peraltro anche al cambiamento di temperatura dell’ambiente in cui il prodotto è conservato. Questo fa sì che il gel che ricopre il sensore, che in partenza è di colore rosso, cambi tonalità a seconda di come gli ingredienti reagiscono a contatto gli uni con gli altri. Nel caso del latte, la velocità di cambiamento del colore del sensore-gel equivale al ritmo di crescita del batterio E. Coli a temperature diverse. Una volta che l’etichetta (un quadratino della grandezza di un’unghia della mano) diventa completamente verde, il latte sarà contaminato e dunque da giudicare imbevibile. (Salute, Corriere) Sbadiglio 'contagioso' dipende dall'età e non dall'empatia Un nuovo studio del Duke Center for Human Genome Variation mette in discussione quel che si sa sulla natura dello sbadiglio contagioso:non dipende dall'empatia. La ricerca rivela che la contagiosità dello sbadiglio si riduce con il passare dell'età e non è affatto correlata a variabili come empatia, stanchezza e livelli di energia. L'indagine, pubb. sulla rivista Plos One, è la più ampia mai effettuata sui fattori che influenzano lo sbadiglio. "La mancanza di associazione tra sbadiglio contagioso ed empatia rilevata dal nostro studio suggerisce che lo sbadiglio non sia semplicemente un prodotto della capacità individuale di entrare in sintonia con il prossimo". Lo sbadiglio contagioso è un fenomeno ben documentato che si verifica solo negli esseri umani e negli scimpanzè in risposta al vedere e sentire qualcuno sbadigliare. E' diverso dallo sbadiglio spontaneo che si verifica quando ci si annoia o si e' stanchi. Il secondo si manifesta per la prima volta già nel grembo materno, il primo dall'infanzia in poi. A differenza delle ricerche precedenti sul tema, lo studio non ha trovato un forte legame tra sbadiglio contagioso ed empatia. L'unico fattore emerso come determinante è l'età: con l'aumentare dell'età gli esseri umani diventano sempre più immuni al contagio da sbadiglio. (Agi) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 372 Batteri: la regole dei 5 secondi? Probabilmente funziona Uno studio inglese conferma che lasciando il cibo caduto a terra a contatto con il pavimento per poco tempo la migrazione dei batteri è minore Tutte le volte che mi trovo a Londra nella cucina di casa di mia sorella e mentre chiacchieriamo le cade per terra qualcosa di commestibile (un biscotto, un pezzetto di formaggio o una fetta di pane), di solito lei lo raccoglie rapida e, prima di ficcarselo in bocca, pronuncia la frase di rito: "Five seconds rule". Io non l'avevo mai sentita prima che me la spiegasse lei questa regola non scritta secondo la quale se un pezzo di cibo staziona per terra per meno di 5 secondi i germi non faranno in tempo ad invaderlo. Ma è ovvio che, pur sembrando troppo bello per essere vero, lei ha deciso di credere che l'oliva, la patatina, o il cioccolatino che le sono sfuggiti di mano restano commestibili, basta raccoglierli immediatamente. Comunque proprio del tutto sbagliata la regole non deve essere dal momento che a seguirla sono in tanti e non mi sono mai arrivate notizie di morti per intossicazione dovute alla Five Seconds Rule. Ora uno studio scientifico condotto da un gruppo di studenti della facoltà di Biologia della Aston University di Birmingham spiega il perché: un legame tra il tempo in cui il cibo resta a contatto col pavimento e il rischio di contaminazione da parte dei batteri esiste davvero. STUDIO: gli studenti dell'ultimo anno, guidati da Anthony Hilton, prof. di Microbiologia alla Aston, hanno monitorato il trasferimento di due batteri comuni, Escherichia coli (E. coli) e Staphylococcus aureus, da una varietà di tipi di pavimenti interni (moquette, laminato e superfici piastrellate) su diversi tipi di alimenti: toast, pasta, biscotti e un dolce morbido (appiccicoso), per periodi compresi tra i 3 e i 30 secondi. Cosa hanno scoperto? Che il tempo di contatto è un fattore importante per la migrazione dei batteri e che il tipo di pavimento può fare una notevole differenza. Lo scenario peggiore è quello di un cibo umido a contatto con un pavimento in laminato o piastrelle, quello migliore è un cibo secco, come per es. un biscotto, a contatto con la moquette. Saranno contenti gli inglesi, noi un po' meno perché la moquette, che da noi è da molto tempo passata di moda nell'arredamento, sicuramente anche all'apice della sua popolarità non ha mai ricoperto i pavimenti della cucina, la stanza dove è più probabile che avvengano incidenti di questo tipo. Aston ha chiosato: "Il consumo di cibo caduto sul pavimento comporta comunque un rischio di infezione, molto dipende da quali batteri sono presenti sul pavimento al momento della caduta. Ma i risultati di questo studio porteranno un leggero sollievo a coloro che hanno impiegato la regola dei cinque secondi per anni, nonostante il generale consenso sul fatto che si tratti soltanto di un mito". Già, ma quanti sono i seguaci della mitica regola che lo studio dimostrerebbe essere valida? Da un sondaggio fatto dagli stessi autori risulta che l'87% degli intervistati mangerebbe del cibo caduto per terra o lo ha già fatto. Per la maggior parte (55%) si tratta di donne e la stragrande maggioranza (81%) delle donne che si sono dette pronte a farlo ha dichiarato che seguirebbe la regola dei 5 secondi. (Salute, Panorama)