Anno III – Numero 376 Martedì 25 Marzo 2014, S. Annunziata, Nunzia, Nunzio AVVISO Proverbio di oggi… oggi…….. Ordine 1. In riscossione la quota sociale 2014. 2. Corsi ECM: 2014 3. Vigilanza nelle farmacie Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Endometriosi: colpisce tre milioni di donne 5. Anche il telefonino “nuoce gravemente alla salute”? 6. La dieta è più facile se si "sniffa" la frutta Prevenzione e Salute 7. L’elogio della pennichella: bastano sei minuti per risvegliarsi riposati 8. Sale, ridurlo si può con l’aiuto delle spezie 9. Gengive infette, rischio artrite Domande e Risposta 10. Perché scartare una caramella fa tanto rumore? Menarse a mare cu' tutt''e panne. Buttarsi a mare vestito = Ridursi alla miseria PERCHÉ SCARTARE UNA CARAMELLA FA TANTO RUMORE? Accade perché la carta perde la sua integrità quando si inizia a scartare la caramella: da liscia e piatta diventa un reticolo di punti che accumulano energia elastica, che viene liberata producendo il caratteristico “crackling noise”, via via che il dolciume viene estratto dalla confezione Pop corn e patatine: Il rumore è quindi inevitabile, . anche se l’operazione è eseguita con attenzione e lentamente; in questo caso, infatti, il solo effetto è di dilatare nel tempo la liberazione dell’energia, distanziando i “click” fra loro. Il rumore delle confezioni di patatine e di pop corn è dovuto allo stesso fenomeno. (Focus) ORDINE: Corso di VIGILANZA IN FARMACIA: come PREPARARSI alla VISITA ISPETTIVA Tre serate dedicate alla Vigilanza in Farmacia. Anche quest’anno il Consiglio dell’Ordine, avvalendosi della collaborazione dei Colleghi del Servizio Farmaceutico delle ASL-NA 1, 2 e 3 e dei Colleghi designati dall’Ordine come componenti delle commissioni ispettive, propone tre serate dedicate alla Vigilanza in Farmacia. Gli eventi si svolgeranno presso la sede dell’Ordine alle ore 20,45. Data ASL Argomento Relatori Lunedì 31 Marzo, Lunedì 14 Aprile In via di definizione ASL-NA-1 Centro ASL-NA-2 Nord ASL-NA-3 Sud Corso di Vigilanza in farmacia: come prepararsi alla Visita Ispettiva Corso di Vigilanza in farmacia: come prepararsi alla Visita Ispettiva Corso di Vigilanza in farmacia: come prepararsi alla Visita Ispettiva Dr.ssa G. La Bella e Collaboratori Dr. M. Fusco e Collaboratori Dr. E. Nava e Collaboratori COME PARTECIPARE: possono partecipare alla serata Titolari e Collaboratori recandosi direttamente presso la sede dell’evento. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 376 PREVENZIONE E SALUTE L’ELOGIO DELLA PENNICHELLA: BASTANO SEI MINUTI PER RISVEGLIARSI RIPOSATI Il sonnellino pomeridiano stimola la memoria, i tempi di reazione e la produttività. Il riposo aumenta la produttività lavorativa e persino evitare incidenti Forse non tutti sanno che alcuni dei più gravi incidenti passati alla storia sono da addebitarsi alla mancanza di sonno, che causa una pericolosa distorsione della capacità percettiva e un abbassamento della soglia di attenzione. Fu così per la Exxon Valdez, che nel 1989 si incagliò in una scogliera dello stretto di Prince per colpa (anche) delle poche ore di sonno di chi dirigeva le manovre. Ma anche a Chernobyl e nel disastro dello Space Shuttle Challenger sembra che la mancanza di sonno abbia giocato un ruolo importante nel determinare, accelerare e amplificare, quell’errore umano sempre possibile, ma sicuramente più probabile nel caso di mancanza di riposo. Eppure secondo gli studi sarebbe bastato un riposino. La regola dei novanta minuti : «Il riposino può persino salvarti la vita»: essendo il sonno naturalmente diviso in cicli da 90 min. a cui corrispondono le sue varie fasi, sarebbe ideale impostare la sveglia in modo che termini in corrispondenza di una di questa fasi. Oltre alla regola dei 90 min., sottolinea poi i poteri di un riposo diurno, anche di breve durata: bastano sei minuti. Elogio del riposino: Uno studio dell’Univ. di Harvard ha dimostrato come una siesta di una trentina di minuti sia in grado di tagliare del 37% i rischi di attacco cardiaco. Un ulteriore studio dell’Univ. di Dusseldorf, individuava le prodigiose proprietà della pennichella in termini di potenziamento della memoria e una ricerca della Nasa evidenzia come i piloti che fanno un riposino di 25 min. siano il 35% più pronti nei riflessi. C’era una volta la pennichella: Non troppi decenni fa i signori (meno le signore) usavano ritirarsi dopo il pranzo (che non si chiamava lunch e comprendeva pastasciutta, secondo e frutta), per schiacciare un sonnellino pomeridiano in attesa del rientro in ufficio. Erano ancora i tempi in cui tutto scorreva più lentamente, in cui si pranzava con la famiglia riunita, i bambini uscivano da scuola a mezzogiorno e ci si concedeva persino la pennichella. Poi è diventata demodè e soprattutto impraticabile in un mondo che corre veloce, troppo veloce. Ma la verità è che il riposino pomeridiano ha delle proprietà miracolose: poche decine di minuti di sonno possono salvare la vita, impedire incidenti e regalare una meravigliosa sensazione ristoratrice. Le ricerche sul sonno: sarà che la società ha iniziato a diventare troppo frettolosa e a dormire poco, fatto sta che a un certo punto i ricercatori hanno iniziato a studiare le conseguenze nefaste della deprivazione del riposo. Uno dei primi studi su questo tema fotografò spietatamente, in un esperimento su cavie, lo scenario che si può verificare se un organismo viene privato delle necessarie ore di sonno. I topi deprivati morirono tutti dopo aver iniziato a perdere velocemente peso, nonostante l’abbondanza di cibo. E ancora i ricercatori dello Univ. College London hanno trascorso vent’anni a studiare un campione di 10 mila persone, pubblicando le loro conclusioni nel 2007 in uno studio che sanciva, per coloro a cui mancavano due o più ore di riposo, un rischio di morte prematura duplicato. Insomma, bisognerebbe creare una cultura tale per cui se si salta il riposino ci si sente un pò in colpa nei confronti di sé stessi. E poi avere una guida pratica sulla siesta, ormai semi sconosciuta ai più: sono importanti i minuti, ma è anche importante azzeccare il nap time (l’ora del riposo) a seconda dell’ora in cui ci si è svegliati. Per una normale sveglia mattutina delle sette, l’ora della siesta consigliata è intorno alle 14, mentre se ci si è svegliati alle 9 il consiglio è di ritirarsi verso le 15. (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 376 SCIENZA E SALUTE ENDOMETRIOSI: COLPISCE TRE MILIONI DI DONNE Le cause non sono ancora certe, ma di sicuro questa condizione è in aumento, tanto da essere ora definita una patologia sociale Il primo sintomo è il dolore, spesso taciuto dalla donna e sottovalutato dai medici. È un dolore profondo, all’addome, che compare durante la mestruazione, ma anche in altri momenti del ciclo, un dolore che con il tempo diventa cronico. A volte si confonde con una dismenorrea (mestruazioni dolorose), ma è invece il segno di una malattia, l’endometriosi, fino a qualche tempo fa considerata rara. Ma non lo è. «Se si prendono in esame i casi clinici che arrivano in ospedale si osservano percentuali attorno al 45% nelle donne in età fertile - spiega F. Parazzini, ginecologo alla Clinica Mangiagalli di Milano, ma complessivamente questa condizione interessa almeno il 10% delle donne e nel 40% dei casi si osservano manifestazioni cliniche, cioè sintomi». L’endometriosi è caratterizzata dalla presenza di tessuto endometriale (quello che riveste la parete interna dell’utero e si sfalda durante la mestruazione), in aree anomale: l’ovaio, innanzitutto (90% dei casi), ma anche l’interno dell’utero stesso, cioè il miometrio, il cavo del Douglas che sta dietro l’utero e davanti all’intestino, la parete dell’intestino stesso o della vescica e persino il diaframma o il polmone. Ecco come si spiega l’origine della malattia. «La teoria che ancora oggi trova maggiori riscontri in clinica - è quello della mestruazione retrograda: durante la mestruazione avverrebbe un passaggio di ghiandole endometriali, attraverso le tube, fino al peritoneo dove attecchirebbero. Questo tessuto, proprio come l’endometrio, risponde agli stimoli ormonali, provocando la sintomatologia dolorosa». E poi ci sono componenti infiammatorie, immunologiche e ormonali. «L’endometrosi si sviluppa in un clima prevalentemente estrogenico. Gli estrogeni, infatti, stimolano la proliferazione del tessuto che, invece, viene inibita dai progestinici. Si è osservato poi che ragazze, sottoposte, in passato, a trapianto d’organo, nel momento del menarca cominciano a lamentare dolore. E, se si va a cercare, si trova spesso un’endometriosi. Queste persone assumono farmaci immunosoppressori per evitare il rigetto e l’immunodepressione favorirebbe la comparsa della malattia». Quali che siano le cause, la diffusione della malattia è in crescita: oggi in Italia ne soffrono tre milioni di donne. «È in aumento non soltanto per una maggiore attenzione alla diagnosi, ma anche per un cambiamento delle abitudini riproduttive e di vita. Un fattore protettivo è rappresentato dalla gravidanza, che oggi è sempre più ritardata, mentre fattori favorenti, oltre a mestruazioni abbondanti, sarebbero una dieta troppo ricca di grassi e una scarsa attività fisica». Uno studio americano pubblicato sulla rivista Human Reproduction ha dimostrato che le donne magre sono più a rischio di malattia rispetto a quelle in sovrappeso: per ora non si conoscono le cause, ma questa osservazione può essere un utile suggerimento ai medici che devono formulare una diagnosi. La malattia, infatti, spesso sfugge al riconoscimento che avviene in ritardo rispetto alla comparsa dei sintomi: almeno sette o otto anni dopo, in media. Ma come si riconosce la malattia? «La regola fondamentale è ascoltare la donna: è lei che propone la diagnosi. La prima cosa che di solito riferisce è il dolore: può essere centrale nell’addome o laterale. Centrale si ha quando l’endometriosi interessa l’utero (allora si chiama adenomiosi, ndr) e può essere associato a dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali, ndr), oppure laterale, più spesso a sinistra.. Anche una visita ginecologica accurata può dire molto, perché si possono intercettare piccoli noduli che provocano dolore». La diagnosi definitiva si ha con la laparoscopia (ma non sempre è necessario portare la donna in sala operatoria per l’indagine) e, oggi, certe tecniche di imaging, come la risonanza magnetica, possono essere molto utili per inquadrare le diverse situazioni. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 376 PREVENZIONE E SALUTE GENGIVE INFETTE, RISCHIO ARTRITE Sempre più ricerche lo confermano: le infezioni del cavo orale possono portare una gran moltitudine di malattie. Tra queste anche l’artrite che, nel caso, si presenta in maniera più rapida e grave. Il batterio responsabile sarebbe il Porphyromonas Gingivalis che causerebbe anche una distruzione dell’osso e della cartilagine. (salute, Stampa, benessere) SALE, RIDURLO SI PUÒ CON L’AIUTO DELLE SPEZIE Ridurre il sale dalla propria dieta, non è semplicissimo. Per offrire ai cibi lo stesso gusto si possono adoperare le spezie, ugualmente saporite e molto salutari. Un eccesso di sodio nella propria alimentazione può portare a numerosi problemi di salute. Chi poi ha già in atto disturbi cardiovascolari o renali, dovrebbe ridurlo drasticamente. Considerando che il principale apportatore di sodio è il sale comune da cucina, che ha la precisa funzione di insaporire i piatti, non è affatto facile riuscire a coniugare salute e gusto ogni volta che si mangia. Eppure vi sono alcune semplici strategie da adottare e che possono risolvere completamente il problema. Secondo una ricerca presentata all’American Heart Association’s Epidemiology & Prevention/Nutrition, Physical Activity & Metabolism Scientific Sessions 2014, insaporire il cibo con erbe aromatiche e spezie può essere una soluzione efficace per donare gusto al cibo e ridurre l’assunzione di sale. La scoperta, per altro non proprio recente, è stata fatta dopo aver reclutato 55 volontari, dei quali oltre il 60%o aveva la pressione alta; il 18% aveva il diabete ed era anche in sovrappeso. Durante la prima fase dello studio, tutti i partecipanti sono stati sottoposti a una dieta povera di sodio per quattro settimane. I cibi da loro utilizzati sono stati scelti e forniti dal team di ricerca. Nella seconda fase, metà delle persone ha partecipato a un programma di intervento comportamentale per 20 settimane, con lo scopo di ridurre l’apporto di sodio giornaliero a circa 1.500 mg, sostituendone la maggior parte con erbe aromatiche e spezie. L’altra metà dei partecipanti ha scelto di ridurre il sale autonomamente. RISULTATI: nella prima fase l’assunzione di sodio e diminuita da 3.450 mg/giorno a 1. 656 mg/giorno. Nella seconda fase, con molta sorpresa, l’apporto di sodio è aumentato in entrambi i gruppi. Tuttavia, chi aveva era stato sottoposto al programma di intervento comportamentale era riuscito a consumare 966 mg/giorno in meno rispetto al gruppo che non aveva ricevuto l’intervento. «Le persone del gruppo di intervento hanno imparato strategie di problem-solving e l’uso di erbe e spezie nelle ricette. Hanno studiato come la cultura influisce nella scelta delle spezie, come monitorare la dieta, superare le barriere per apportare cambiamenti alla propria dieta, come scegliere i cibi quando si mangia fuori e come rendere basso l’apporto di sodio in modo permanente». Un altro elemento possibile di successo potrebbe essere che le persone assegnate al gruppo di intervento hanno potuto avere dimostrazioni pratiche dell’uso culinario delle spezie e la possibilità di condividere il cambiamento delle ricette tradizionali a cui è stato tolto il sale, ma aggiunte le erbe. «Il sale è abbondante nell’offerta di cibo attuale e il livello medio di sodio degli americani è molto alto, molto più alto di ciò che viene raccomandato per una vita sana – Considerate le sfide della riduzione di sale nella dieta, c’è bisogno di un approccio di salute finalizzato a rendere possibile ai consumatori l’adesione a un modello di alimentazione con meno sale. Tale intervento che utilizza l’educazione e alternative al sodio, potrebbe essere una soluzione». (Stampa). PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 376 SCIENZA E SALUTE Anche il telefonino “nuoce gravemente alla salute”? La scritta “Nuoce gravemente alla salute” anche sulle confezioni di telefoni cellulari e smartphone, simile a quella che ormai da anni appare su quelle dei pacchetti di sigarette: a chiederla, in un esposto presentato al Tar del Lazio, sono l’Associazione per la Prevenzione e la lotta all’elettrosmog e un manager che, malato di tumore al cervello, ha vinto una causa di lavoro contro l’Inail. Entrambi accusano il ministero della Salute di non avere mai provveduto ad attuare una campagna di informazione sui rischi connessi all’uso dei telefoni portatili, ma la richiesta di mettere l’accento sulla possibile nocività delle emissioni dei cellulari (anche se sinora non c’è ancora alcuna evidenza scientifica su questo) parte dai dati dell’Agenzia internazionale sulla Ricerca sul cancro: il raggiungimento di 1640 ore complessive di uso di cellulare, che una persona normale accumula in circa 10 anni e un utilizzatore accanito in appena 5, aumenterebbe del 40% il rischio di sviluppare un cancro al cervello. L’obiettivo del ricorso è costringere il ministero della Salute ad attivare una campagna informativa (tra cui, appunto, anche la scritta sulle confezioni che si acquistano nei negozi) sui rischi dell’uso eccessivo del telefono cellulare e di sensibilizzazione sull’utilizzo dell’auricolare e del vivavoce, che consentono di tenere l’apparecchio lontano dalla testa. L’iniziativa dell’Associazione contro i danni da Elettrosmog e di Innocente Marcolini, un dirigente d’azienda che si è ammalato di cancro. Nel 2012 il manager ha vinto una causa in Cassazione, e per la prima volta al mondo, i giudici hanno stabilito che esiste una correlazione tra l’uso eccessivo dei telefonini e alcune patologie: «Voglio dare il mio contributo anche a questa causa - ha spiegato Molte persone non sanno quale rischio corrono parlando al cellulare senza auricolare, oppure tenendolo infilato nella tasca dei pantaloni». L’azione legale, la prima del genere in Italia, è stata notificata oltre che al ministero della Salute, anche a quelli di Ambiente, Istruzione e Sviluppo economico: «Nel nostro paese il telefono cellulare è il terzo oggetto più usato - eppure il loro uso non è regolamentato. Non vogliamo che tra qualche anno si parli dei cellulari come nuovo amianto, o come nuovo sangue infetto, ma solo che vi sia un uso corretto, soprattutto per chi non può farne a meno». (salute, Secolo XIX) LA DIETA È PIÙ FACILE SE SI "SNIFFA" LA FRUTTA Il semplice odore aiuta a resistere perfino alla tentazione del cioccolato Seguire la dieta è più facile se si "sniffa" la frutta. Portare al naso pere, mele e fragole aiuta a fare scelte più salutari soprattutto al momento del dessert. Questa la conclusione di uno studio francese condotto dall'Univ. de Bourgogne e pubblicato su Appetite. Brownie snobbato - Gli esperti hanno esaminato le abitudini alimentari di 150 persone di età compresa tra i 18 e i 50 anni. A metà dei volontari è stato chiesto di rimanere per circa 15 min., in una stanza dove era stato spruzzato uno spray alla pera. Questi, quando subito dopo hanno dovuto scegliere dei cibi, hanno preferito gli alimenti più salutari, soprattutto per quanto riguardava i dolci. A tentarli c'era persino un brownie al cioccolato, opzione più gettonata dalla metà dei volontari che non aveva esalato l'aroma di pera. Secondo i ricercatori, l'odore della frutta ha funzionato da disincentivo. (Salute, Tgcom24)