Anno III – Numero 377 Mercoledì 25 Marzo 2014, S. Emanuele, Teodoro AVVISO Ordine 1. In riscossione la quota sociale 2014. 2. Corsi ECM: 2014 3. Vigilanza nelle farmacie Notizie in Rilievo Proverbio di oggi…….. oggi…….. Dicette 'o pappice 'faccia a' noce: damme tiempe ca te spertoso oppure Tiempo e fronne vò a crapa. RICERCA: SVILUPPATO SPRAY NASALE ANTI-DEPRESSIVO Scienza e Salute 4. Ricerca: sviluppato spray nasale antidepressivo 5. Tumori: nuova radioterapia stabilizza 98, 5% di casi 6. Stretching, sì o no? L'esperto: «Chi lo fa continui, ma non evita i dolori» Prevenzione e Salute 7. Più sani con l'equilibrio nel piatto 8. Gravidanza: lo stress la rende piu' difficoltosa 9. Sesso, gli italiani lo fanno una volta al mese: preferiscono il "sexting" Alimenti e Salute 10. Tutti i benefici delle banane Un gruppo di ricercatori del Campbell Family Mental Health Research Institute ha sviluppato uno spray nasale in grado di somministrare un peptide che tratta la depressione e che potrebbe costituire un futuro valido approccio terapeutico alternativo. La ricerca e' stata pubblicata sulla rivista Neuropsychopharmacology. Il sistema, che prevede l'inalazione ha mostrato di riuscire a far giungere il peptide alla parte corretta del cervello alleviando i sintomi simili alla depressione in modelli animali. ''E' la prima volta che un trattamento che si basa su un peptide viene effettuato attraverso uno spray nasale, nel caso della cura delle depressione''. Il peptide interferisce con il legame che si crea fra due recettori dopaminci, il D1 e il D2. Il team di Liu ha scoperto in precedenza che questo legame era più alto nelle persone affette da forme gravi di depressione e alterarlo aveva un effetto antidepressivo. (Agi) NASCE FARMACISTAPIÙ, L'ASSISE ANNUALE DEI FARMACISTI ITALIANI Innovazione, sostenibilità, paziente, cura, formazione: assistenza al FarmacistaPiù è la manifestazione della Fondazione Francesco Cannavò, patrocinata da FOFI, sul futuro della Professione, e si svolge al Palazzo dei Congressi di Roma il 4, 5, 6 aprile 2014. L'evento, ospita una tre giorni di convegni e dibattiti, con al centro attualità e prospettive della professione attraverso il coinvolgimento dei farmacisti insieme a tutti gli attori del sistema, dalle istituzioni, alla politica alle altre professioni sanitarie. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 377 PREVENZIONE E SALUTE PIÙ SANI CON L'EQUILIBRIO NEL PIATTO Prevenzione. Cattive abitudini a tavola, scarso moto e stress possono in modo invisibile favorire l'insorgere di malattie croniche. Secondo il metodo Zona di Sears vanno bilanciati carboidrati, proteine e omega-3 Il Times le ha dedicato una copertina definendola il "killer silenzioso". E in effetti, anche per gli scienziati è "silente". Sì, perché a caratterizzare l'infiammazione sistemica è la sua invisibilità. Generata da una molteplicità di geni, nutrita da cattive abitudini alimentari e da uno scorretto stile di vita, non provoca dolori o sintomi. Quindi può permanere a lungo, anche per decenni, senza farsi notare, continuando a far aumentare le sostanze biochimiche proinfiammatorie presenti nell'organismo e preparando così il terreno a molte malattie croniche, come obesità, diabete di tipo 2 e patologie cardiovascolari. L'identificazione recente di alcuni marcatori clinici dell'infiammazione silente ha portato alla luce la diffusione di questo problema che ha sì una base genetica ma che è stato "nutrito" da quella che il guru della dieta Zona, il biochimico Barry Sears, definisce la "tempesta nutrizionale perfetta". Ossia la combinazione di tre fattori: l'aumento dei consumi di carboidrati raffinati ad alto carico glicemico l'aumento dei consumi di oli di semi vegetali ricchi di acidi grassi omega-6, diminuzione dell'intake di acidi grassi omega-3 a catena lunga. Carico Glicemico: sul banco degli imputati compare, dunque, per primo il carico glicemico, un indice che si ottiene moltiplicando la porzione di un carboidrato per il suo indice glicemico. Più il carico glicemico aumenta, più si alza la glicemia e quindi più cresce la secrezione di insulina necessaria per abbassarla. Questo meccanismo va correlato con l'aumento dei consumi di oli vegetali raffinati ricchi di omega-6 (girasole, lino e mais). In chi è predisposto geneticamente, la combinazione tra grandi quantità di insulina e di omega-6 fa alzare i valori dell'acido arachidonico, un omega-6 precursore degli eicosanoidi pro-infiammatori. Gli studi dicono che con i farmaci non si riesce a intervenire sulla sintesi di questi ormoni. Ma con la dieta sì: sono gli alimenti a fornirci sia gli omega-6 che gli omega-3 e anche la produzione di insulina è stimolata dai cibi. Ecco perché l'alimentazione non è solo la miccia che accende l'infiammazione silente ma, anche, l'estintore che la spegne. Soprattutto se accompagnata da una regolare e moderata attività fisica, da un'attiva vita sociale e dal controllo dello stress. Secondo i ricercatori, la dieta antinfiammatoria deve mirare a mantenere un corretto equilibrio ormonale tra eicosanoidi e insulina attraverso il: giusto rapporto tra proteine e carboidrati basso carico glicemico, ridotto tenore di omega-6 e l'elevato apporto di omega-3 e polifenoli. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 377 In pratica, questo significa ridurre gli alimenti ad alto carico glicemico (pane, pasta e riso raffinati) e la frutta, per il suo alto contenuto di fruttosio. Ma soprattutto limitarsi a consumare solo circa 150 g. di carboidrati al giorno (pari a 600 calorie), forniti perlopiù da alimenti a basso carico glicemico (come i legumi). E qui entra in gioco un "aiutino": assumere 1/3 dei carboidrati e delle calorie dalle verdure. Così, considerato il volume degli ortaggi, risulta difficile esagerare con gli zuccheri e ci si assicura grandi quantità di polifenoli, noti per le loro proprietà antinfiammatorie. In altre parole, quello che consigliano gli esperti è combinare ogni giorno 4 porzioni di verdure mediterranee da 50 calorie l'una, preferire le proteine di carni bianche e pesce (fonte di omega-3), e usare come condimento l'olio di oliva, perché ha pochi omega-6. Un regime alimentare di questo tipo rappresenta un'evoluzione della classica dieta mediterranea ed è molto lontano sia dalle diete iperproteiche tanto in voga, che inducono la chetosi, sia da quelle ricche di carboidrati, che fanno schizzare l'insulina. Semmai è molto vicino alla dieta Zona, che è basata su un bilanciato apporto calorico di proteine, carboidrati e grassi, ed è incentrata sulla qualità delle calorie (espressa con l'indice e il carico glicemico) anziché sulla loro semplice quantità. Un approccio alimentare che sembra comportare numerosi vantaggi, soprattutto sul fronte dell'attivazione cellulare e del controllo del livello di zuccheri e lipidi circolanti nell'organismo. Alcuni di questi benefici sono subito percepibili, come l'azione sui mediatori lipidici che porta a ridurre il senso di fame. Ricordandosi sempre che cambiare menu non basta: occorrono anche movimento, vita sociale e stress controllato. (Salute, Corriere) TUMORI: NUOVA RADIOTERAPIA STABILIZZA 98, 5% di CASI Una nuova radioterapia ha mostrato di stabilizzare il 98,5 per cento dei tumori metastatici alla mammella aiutando a prevenire la diffusione del cancro al fegato. Il trattamento potrebbe costituire una seconda linea di intervento dopo il fallimento della chemioterapia. A quanto si legge nella ricerca della Northwestern Univ. Feinberg, la radioembolizzazione Y-90 ha mostrato di riuscire a ridurre i tumori al fegato e alleviare i sintomi dolorosi prolungando la sopravvivenza e migliorando la qualità della vita. Gli scienziati hanno passato in rassegna gli esiti clinici del trattamento di 75 donne, con età compresa fra 26 e 82 anni, con cancro alla mammella e metastasi epatiche resistenti alla tradizionale chemioterapia. Negli Stati Uniti, ci sono ogni anno 235 mila nuovi casi diagnosticati di cancro alla mammella di tipo invasivo, meta' dei quali sviluppano metastasi al fegato. (Agi) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 377 PREVENZIONE E SALUTE GRAVIDANZA: LO STRESS LA RENDE PIU' DIFFICOLTOSA Lo stress potrebbe rendere più difficile avere una gravidanza e raddoppiare il rischio di infertilità. Nello studio pubblicato sulla rivista Human Reproduction, i ricercatori hanno per la prima volta raccolto dati che suggeriscono che lo stress prima del concepimento potrebbe giocare un ruolo importante nell'infertilità. Gli scienziati hanno scoperto che le donne con alti livelli di alfaamilase, un indicatore biologico dello stress misurato tramite saliva, avevano il 29% in meno di avere una gravidanza e piu' del doppio di probabilità di incontrare la definizione clinica di infertilità (non essere ancora incinte dopo 12 mesi di rapporti sessuali regolari non protetti), rispetto alle donne con bassi livelli di questo enzima. Gli scienziati hanno seguito 501 donne americane con eta' compresa fra 18 e 40 anni che non avevano problemi di fertilita' e che avevano appena cominciato i tentativi di concepire. (Agi) TUTTI I BENEFICI DELLE BANANE La loro arma principale è il potassio, prezioso alleato di cuore e intestino Niente grassi saturi, zero colesterolo e niente sodio, ma tante vitamine, tante fibre e tanti minerali, soprattutto potassio. Sono queste le caratteristiche della banana che ne fanno un prezioso alleato della salute. Un frutto di dimensioni medie (pari a circa 125 g.) fornisce 30 g. di carboidrati, 1 g. di proteine, 3 g. di fibra alimentare e solo 110 calorie. Passando ai micronutrienti, le banane sono ricche di vitamina A (81 unità internazionali), B2 (0,1 mg), B3 (0,8 mg), B9 (25 microgrammi), B6 (0,5 mg) e C (9 mg), di ferro (0,3 mg), magnesio (34 mg), manganese (0,3 mg) e, soprattutto, potassio: 450 mg. E' proprio il potassio uno degli ingredienti più salutari della banana. Oltre a proteggere la salute cardiovascolare (aiuta a ridurre la pressione e protegge dall'ictus e dalle cardiopatie ischemiche), questo minerale contribuisce a preservare la densità ossea, contrasta la perdita di massa muscolare, riduce la comparsa dei calcoli ai reni e favorisce la regolarità intestinale, ripristinando un buon equilibrio elettrolitico anche in caso di diarrea. Il consumo di quantità elevate di potassio è stato inoltre associato a una riduzione del 20% del rischio di morire per una qualsiasi causa, mentre i bambini che mangiano una banana al giorno corrono un rischio di avere a che fare con l'asma inferiore del 34% rispetto agli altri. Sempre in tenera età, la vitamina C delle banane aiuta a ridurre il rischio di leucemia, mentre la lotta contro la comparsa del cancro al colon retto passa attraverso le fibre presenti in questo frutto. Le fibre della banana aiutano anche i diabetici. In particolare, grazie alla loro presenza le banane riducono la glicemia in caso di diabete di tipo 1 e migliorano i livelli di zuccheri, lipidi e insulina in chi ha a che fare con il diabete di tipo 2. Infine, la presenza dell'amminoacido triptofano fa sì che le banane proteggano la memoria e aiutino a migliorare l'umore. Sfruttarne i benefici non è difficile. Le banane, già gustose in quanto tali, possono essere utilizzate per preparare frullati o dolci o aggiunte ai cereali della colazione. Chi assume beta-bloccanti e alcuni diuretici deve però fare attenzione: questi farmaci possono aumentare i livelli di potassio nel sangue, perciò il loro utilizzo non dovrebbe essere abbinato a un consumo elevato di cibi come le banane. (Salute, Sole 24ore) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 377 SCIENZA E SALUTE STRETCHING, SÌ O NO? L'ESPERTO: «CHI LO FA CONTINUI, MA NON EVITA I DOLORI» Qualcuno li giudica noiosi e ripetitivi, altri li tralasciano per mancanza di tempo, il terzo partito assicura “mai senza”. Una cosa è sicura: gli esercizi di stretching pre-corsa non garantiscono dai risentimenti muscolari e da altri traumi. Lo afferma uno studio condotto condotto dall’American Academy of Orthopaedic Surgeons che però raccomanda di non cambiare abitudine se si è soliti dedicarsi agli esercizi di allungamento prima dell’allenamento. STUDIO: la ricerca ha incluso 2,729 atleti dilettanti che hanno percorso 10 o più chilometri a settimana: metà del gruppo non eseguiva gli esercizi per allungare i muscoli, l’altra invece faceva correttamente lo stretching coinvolgendo quadricipiti, muscoli femorali e gastrocnemio - muscolo posizionato nella parte posteriore della gamba - per cinque minuti prima della corsa. RISULTATI: I dati dicono che tra un gruppo e l’altro non ci sono state differenze rilevanti, mentre è più facile che si verifichino problemi per chi cambia abitudine, sia per chi improvvisamente tralascia il riscaldamento sia per chi non l’aveva mai fatto. “Da corridore, io stesso ho sempre pensato che lo stretching prima della corsa aiuta a prevenire gli infortuni”, afferma l’autore dello studio, l’ortopedico statunitense Daniel Pereles. In realtà i fattori di rischio più significativi sono i traumi subiti negli ultimi quattro mesi; un più elevato indice di massa corporea e, appunto, eliminare o introdurre il passaggio dallo stretching alla corsa, “cosa che implica che l'improvvisa introduzione di un regime - può essere più determinante del regime stesso”. (Salute, Sole 24ore) SESSO, GLI ITALIANI LO FANNO UNA VOLTA AL MESE: PREFERISCONO IL "SEXTING" Italiani passionali e grandi amatori? Forse un tempo. Il mito del 'Casanova tricolore' sembra ormai decaduto, almeno in camera da letto. Il 45% degli uomini e il 53% delle donne, infatti, fanno sesso con il proprio partner solo una volta al mese, ma si dedicano al sexting (Sms hot) ben 7-10 volte a settimana. Vince il "sexting": la nuova frontiera è dunque il sesso online: è quanto emerge da un sondaggio, a cui hanno risposto oltre 74 mila utenti iscritti al sito da 26 Paesi diversi. I numeri sono notevoli: l'88% degli italiani si dà al sexting, superando di gran lunga la media mondiale (ferma al 73%). Dal sondaggio risulta frequente lo scambio di messaggi e foto bollenti, le cosiddette 'sex selfiè, che curiosamente avviene soprattutto tra le corsie del supermercato, a conferma di come gli italiani siano più fantasiosi rispetto agli stranieri, che per la loro poesia erotica prediligono il posto di lavoro (38%). Stuzzicare la propria fantasia attraverso immagini e parole provocanti pare stimoli di più di baci e carezze. (Salute, Il Mattino)