Anno I – Numero 37 Martedì 23 Ottobre 2012, S. Giovanni da Capestrano CERIMONIA CELEBRATIVA Notizie in Rilievo • Cerimonia Celebrativa “_t _t YxwxÜté|ÉÇx wxzÄ| bÜw|Ç| wx| YtÜÅtv|áà| àtÄ|tÇ|M vxÇàÉ tÇÇ| w| áàÉÜ|t |Ç|é|tà| t atÑÉÄ| |Ä G bààÉuÜx DLDE ” 1. La Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani: cento anni di storia iniziati a Napoli il 4 Ottobre 1912. • Farmaci e salute 2. Cancro della prostata • Economia e salute 3. Bimbi centenari e giovani anziani • Benessere e salute 4. Camminare bene per invecchiare meglio • Curiosità 5. Pesticidi: aumentano i livelli nella frutta 6. Mezzo bicchiere di succo al giorno previene i calcoli 100 volte Grazie ad ognuno di Voi PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 37 FARMACI E SALUTE CANCRO DELLA PROSTATA: il DANNO INDOTTO dalla CHEMIOTERAPIA al MICROAMBIENTE TUMORALE FAVORISCE la RESISTENZA TERAPEUTICA La resistenza acquisita ai farmaci antitumorali rappresenta una barriera per ridurre la morbilità e la mortalità associata ai tumori maligni. Componenti dei microambienti tissutali possono influenzare profondamente i fenotipi cellulari, compresa le suscettibilità agli insulti tossici. Mediante l’utilizzo un’analisi genome-wide delle risposte trascrizionali allo stress genotossico indotto dalle terapie contro il cancro, un gruppo di ricercatori ha individuato uno spettro di proteine derivate dal microambiente tumorale tra cui WNT16B. L'espressione di WNT16B nel microambiente del tumore della prostata attenua, in vivo, gli effetti della chemioterapia citotossica, promuovendo la sopravvivenza delle cellule tumorali e la progressione della malattia. I risultati dello studio delineano un meccanismo mediante il quale le terapie genotossiche somministrate in modo ciclico possono favorire la resistenza al successivo trattamento mediante effetti cellulari non-autonomi con il contributo del microambiente tumorale. (Fonte: Nature Medicine 2012) ECONOMIA E SALUTE BIMBI CENTENARI E «GIOVANI ANZIANI»: COSÌ CAMBIA L'ITALIA Chi nasce oggi morirà centenario. I dati dell'invecchiamento della popolazione rimbalzano dalle tavole demografiche a quelle sulla spesa sanitaria e previdenziale che interessano tutti i Paesi industrializzati. Da una parte c’è infatti una minore natalità: in Italia si fanno meno figli che nel resto d’Europa (9,1 nuovi nati ogni mille abitanti). Lo sostiene una ricerca del Lancet: più della metà dei bambini nati oggi in Italia è destinato a vivere più di 100 anni. I giovani anziani -I dati provenienti da più di 30 paesi, tra i quali Francia, Germania, Gran Bretagna, Usa, Canada e Giappone, dimostrano che dal 1950 ad oggi la probabilità di sopravvivenza è raddoppiata per entrambi i sessi. Il trend della longevità è inarrestabile e non si è mai fermato a partire dal 1840, spiegano i ricercatori che hanno condotto l'indagine tanto da poter individuare ormai almeno 4 fasi della vita: bambini, adulti, giovani anziani e vecchi anziani. Rischio disabilità dopo i 65 anni - Tuttavia un Paese più vecchio deve fare i conti con l'aumento delle necessità dell'assistenza, come evidenzia l'ultima "Relazione sullo stato sanitario del Paese 2009-2010" del ministero della Salute. Le donne dopo i 65 anni vivono in media altri 21 anni, gli uomini altri 18 anni, dice il documento, ma gli uomini e le donne possono sperare di vivere senza limitazioni alla propria libertà e quindi in condizioni di autosufficienza in media per 8,8 anni (Salute 24). PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 37 DIETA E BENESSERE CAMMINARE BENE PER INVECCHIARE MEGLIO Uno studio del Boston Medical Center ha rilevato che camminare spesso e abbastanza velocemente aiuta a mantenersi in forma e in salute durante la vecchiaia State attenti a come camminate fin dalla mezza età! A mettere in allerta sono i ricercatori del Boston Medical Center che hanno osservato nel tempo quasi 2500 individui, con età media attorno ai 62 anni, misurandone riflessi e studiandone malattie per i precedenti 11 anni. Si trattava di persone inizialmente tutte in buono stato di salute, senza particolari problemi fisici. Il Centro medico del Massachusetts ne ha verificato periodicamente l’invecchiamento monitorando soprattutto le reazioni fisiche e i comportamenti ad esso correlati; in modo particolare si sono soffermati sulla camminata, controllando se il passo, con l’andare degli anni era diminuito in intensità e cadenza. Per verificare invece la tenuta della muscolatura ai pazienti è stato dato un oggetto da stringere nel pugno. A fianco di questi test fisici sono stati effettuati anche controlli sul cuore e test di memoria. I risultati hanno evidenziato che chi rallentava il passo mostrava una memoria meno attiva di chi invece manteneva un passo svelto; il rischio di manifestare malattie neurodegenerative o di demenza senile era 1,5 volte più alto tra coloro che nel corso degli 11 anni di osservazione avevano rallentato il passo piuttosto di chi invece lo aveva mantenuto spedito. Il rallentamento fisico ha avuto anche una ripercussione sulla memoria, sul linguaggio, sulle capacità decisionali anche semplici. Gli over 65 che hanno mantenuto uguale o maggiore potenza e forza nelle mani sono risultati esposti a un rischio minore di oltre il 40% per quanto riguarda infarti e ischemie transitorie. Tutto ciò conferma l’importanza di tenersi in allenamento, anche camminando. Bastano 30 minuti al giorno di moto per avere benefici fisici importanti: un sistema immunitario più forte, una minore ritenzione idrica, una migliore circolazione del sangue e funzione respiratoria, un’accresciuta qualità del sonno, il mantenimento del peso forma e il rafforzamento della massa muscolare. Dunque, camminare abbastanza a lungo, abbastanza spesso e abbastanza velocemente: un’ottima attività per mantenersi in forma e in salute. (FONTI https://www.webmd.com/brain/news/20120215/faster-walkers-lower-odds-memory-problems) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA CURIOSITA’ Pesticidi, aumentano i residui nella frutta Anno I – Numero 37 Tracce di sostanze tossiche: un pericolo per i consumatori, ma anche per i produttori Aumentano i residui di pesticidi nella frutta, almeno secondo le rilevazioni condotte in provincia di Roma dall'Arpa Lazio e l'analisi pubblicata insieme ai ricercatori della Sapienza di Roma sulla rivista scientifica "Prevention & Research". Risultati che preoccupano gli studiosi "per i possibili effetti per la salute dei consumatori, ma anche degli stessi agricoltori", spiega Salute Simone De Sio del Dipartimento di Scienze Anatomiche e Medico Legali della Sapienza di Roma, fra gli autori dello studio. La ricerca ha esaminato una serie di campioni di frutta per due anni, 199 nel 2008 e 203 nel 2009, così ripartiti: 12,68% mele, 11,69% pere, 12,93% pesche, 6,46% uva, 5,72% fragole, 22,13% agrumi, 7,96% frutta esotica, e così via. Pesticidi utili, ma... "L'uso di pesticidi in agricoltura - ricorda lo studio firmato, fra gli altri, da Doriana Antonella Giorgi dell'Arpa Lazio (Servizio Ambiente e Salute - Sezione provinciale di Roma) - è giustificato dalla necessità di aumentare la produzione dei raccolti e ridurre l'incidenza di malattie talvolta anche molto gravi come malaria, febbre gialla o peste bubbonica. Tuttavia dietro l'uso di queste sostanze si cela il rischio di malattie professionali, confermato da studi che richiamano l'attenzione soprattutto su specifiche tipologie di sostanze". Calcoli renali, il limone fa miracoli Mezzo bicchiere di succo al giorno previene il rischio di coliche ai reni La soluzione più naturale contro uno tra i dolori fisici più intensi che esistano. Il succo di limone può prevenire le coliche renali dovute ai calcoli. E questa volta la tesi non arriva dalla medicina alternativa, ma da quella tradizionale: uno studio clinico dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri rivela che le coliche si possono prevenire bevendo mezzo bicchiere di succo di limone al giorno. Un rimedio migliore dei farmaci perché non presenta controindicazioni. Lo studio: Lo studio, condotto con il sostegno del Consorzio di Tutela del Limone di Siracusa Igp, riguarda il 18% degli italiani, alle prese con i problemi dovuti ai calcoli e alle coliche renali. Il lavoro, avviato nel 2008, ha coinvolto medici, ricercatori e per la prima volta direttamente gli agricoltori, per dimostrare le proprietà del limone nella prevenzione e nella cura di questa particolare malattia, ancora meglio dei farmaci comunemente utilizzati, che mostrano effetti collaterali non tollerati da quasi un terzo dei fruitori. L'agrume più efficace: Il fatto che il consumo di agrumi, accompagnato da una dieta specifica, fosse benefico per prevenire il formarsi di calcoli renali non è certo una scoperta.