Anno III – Numero 387 AVVISO Ordine 1. Campagna prevenzione uso sconsiderato dell’alcol denaturato Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Bambini ipermetropi: si può guarire? 3. Omega 6 e antiossidanti:si rischia il cancro Prevenzione e Salute 4. Circoncisione tardiva protegge da cancro alla prostata 5. I danni irreparabili della carenza di sonno Alimenti e Salute 6. Cibi blu, rossi, viola fanno davvero bene alla circolazione 7. Allergie, probiotici sotto la lente per un ruolo nella prevenzione Farmaci e Salute 8. Farmaco sperimentale aumenta stasi per cancro mammella Mercoledì 09 Aprile 2014, S. Maria Cleofe, Hilda, Tancredi Proverbio di oggi…….. oggi…….. ‘A verità 'e figlia d’ ‘o tiempo ORDINE: CAMPAGNA D’INFORMAZIONE Rivolta ad EVITARE L’USO SCONSIDERATO dell’ALCOOL DENATURATO: “Quando il Farmacista è in prima linea” L’Ordine, il Reparto Grandi Ustionati ed il Centro di Documentazione ed Informazione Biomedica dell’A.O.R.N. “A.Cardarelli” in collaborazione con la Fofi, hanno realizzato una campagna d’informazione rivolta ad evitare l’uso sconsiderato dell’alcool denaturato. I dati raccolti dimostrano che il 50% dei grandi ustionati ricoverati sono vittime dell’uso scorretto di tale sostanza e il dato di mortalità è particolarmente elevato per questo tipo d’incidenti. Al fine di contribuire a prevenire tali danni, abbiamo realizzato una locandina per illustrare la pericolosità dell’alcool denaturato contenente i dati relativi alle ustioni e materiale iconografico a supporto. La locandina è stata inserita nella home page del sito federale della Fofi (sezione “Servizi”) e dell’Ordine. Considerato l’alto valore dell’iniziativa in termini di prevenzione, si ritiene fondamentale il coinvolgimento dei FARMACISTI per la diffusione capillare di tale messaggio nella considerazione dell’importante punto di riferimento che rivestiamo come professionisti della salute nei confronti dei cittadini. Le locandine saranno distribuite dalla prossima settimana presso tutte le Farmacie di Napoli e Provincia. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 387 ALIMENTI E SALUTE CIBI BLU, ROSSI, VIOLA FANNO DAVVERO BENE ALLA CIRCOLAZIONE Oggi più chiaro il ruolo dei polifenoli. Provati gli effetti di una nutrizione molto «colorata». Lo studio su adulti a elevato rischio cardiovascolare Si sente sempre più spesso parlare degli effetti antiossidanti dei polifenoli, composti ai quali si deve il colore blu, rosso e viola (e in alcuni casi il sapore amaro) di tè, vino rosso, mirtilli, fragole, e di vari altri frutti, ortaggi, erbe aromatiche e spezie. Tuttavia, molte delle proprietà attribuite ai polifenoli sono state osservate in studi condotti in laboratorio o su animali, mentre sono pochi gli studi che hanno cercato di verificare che cosa veramente accade nell’uomo con una dieta ricca di polifenoli. Ecco perché è di particolare interesse una ricerca italiana appena pubb. sull’American Journal of Clinical Nutrition. Lo studio: in questo studio, 86 adulti sovrappeso o obesi, a elevato rischio cardiovascolare, sono stati divisi in quattro gruppi, ciascuno dei quali ha seguito per otto settimane una dieta normocalorica. Questa dieta, però, per un gruppo era ricca di polifenoli (fra le fonti principali: caffè e tè verde decaffeinati, cioccolato fondente, carciofi, cipolle, spinaci, rucola,olio extravergine d’oliva); per un altro gruppo era ricca di omega 3 (grassi “buoni” dei pesci, provenienti soprattutto da salmone, dentice e alici); in un altro ancora era ricca sia di polifenoli sia di omega 3; infine, nell’ultimo gruppo (quello di controllo) era povera sia di polifenoli sia di omega 3. Con la dieta ricca di omega 3, dopo il pasto si riduceva la produzione di “lipoproteine aterogene” (strutture costituite da grassi e proteine che veicolano i grassi nel sangue e la cui alterazione, dopo il pasto, è un fattore per l’aterosclerosi) e l’effetto era ancora più marcato nel gruppo di partecipanti allo studio che aveva seguito la dieta ricca in polifenoli. Inoltre, questo tipo di dieta riduceva anche lo stress ossidativo, che svolge un ruolo importante nell’invecchiamento cellulare e nella progressione dell’aterosclerosi. Il valore della dieta mediterranea: «La nostra ricerca getta nuova luce sul valore dell’alimentazione mediterranea - commenta Gabriele Riccardi, prof. di Endocrinologia e Malattie del metabolismo all’Ateneo Federico II di Napoli e coautore dello studio -. Finora il ridotto rischio di malattie cardiovascolari nelle popolazioni mediterranee era spiegato con l’abituale uso di olio d’oliva invece che di grassi di origine animale, caratteristici della dieta nordeuropea e americana. Ora invece è chiaro che la dieta mediterranea promuove la buona salute grazie a più fattori nutrizionali, tra cui i polifenoli, presenti soprattutto in verdure, ma anche nella frutta, nell’olio (extravergine), in un buon bicchiere di vino rosso, senza dimenticare la tazzina di caffè e il cioccolato, di origine esotica ma felicemente trapiantati nella tradizione mediterranea». (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 387 SCIENZA E SALUTE BAMBINI IPERMETROPI: SI PUÒ GUARIRE? L’occhio ipermetrope è un occhio più corto e le immagini vengono portate a fuoco sul piano retinico con un certo sforzo di accomodazione. Nei difetti lievi il difetto “deve” essere tollerato perché entra in gioco nel processo fisiologico di normalizzazione e crescita regolare del bulbo oculare. In altri, quando si associa a strabismo o quando è differente nei due occhi, può condizionare la scomparsa di una ambliopia (occhio pigro), è obbligatorio correggerlo. E’ normale aspettarsi che un bimbo piccolo abbia un occhio più ipermetrope di un altro, così come è ragionevole aspettarsi con la crescita una riduzione del difetto. Attenzione però a non prevedere grandi miglioramenti e una riduzione costante e regolare, dopo i cinque anni le modificazioni sono in genere modeste. (Salute, Corriere) ALLERGIE, PROBIOTICI SOTTO LA LENTE PER UN RUOLO NELLA PREVENZIONE Alcuni ceppi di batteri sembrano avere un effetto protettivo Le riviste scientifiche pullulano di studi sui probiotici, la flora batterica “buona” che popola il nostro intestino, e le loro possibili capacità di prevenzione delle allergie, anche negli adulti. In un mondo in cui le allergie sono sempre più comuni e paiono diffondersi a macchia d’olio sembra l’uovo di Colombo: ma è così o si tratta di un altro mito da sfatare? Il ruolo protettivo: «Di certo il microbioma, ovvero il complesso dei batteri che vivono nel nostro intestino, ha effetti di regolazione e modulazione del sistema immunitario e come tale può influenzare anche le manifestazioni allergiche — osserva Roberto Bernardini, presidente Siaip –. Dalle ricerche emerge che alcuni ceppi batterici paiono avere un ruolo protettivo, altri sembrano inefficaci: non tutti perciò sono uguali e in teoria dovremmo riuscire ad avere solo una flora “positiva” per proteggerci davvero dalle allergie. A oggi non abbiamo conoscenze sufficienti per riuscirci, ma in futuro sarà forse possibile. Di certo la microflora intestinale è influenzata da ciò che mangiamo e dal nostro stile di vita, per cui è probabile che l’impennata di allergie derivi almeno in parte anche dalle mutate abitudini e condizioni di vita nel mondo occidentale». Il futuro della prevenzione: «In fondo ciò che arriva all’intestino è tutto materiale che proviene dall’esterno, perciò in quest’organo il sistema immunitario si “allena” alla tolleranza. È per questo che le sue condizioni e la flora batterica sono certamente un punto nodale nello sviluppo delle allergie ed è per questo che i probiotici saranno probabilmente il futuro della prevenzione allergologica. A oggi però non sappiamo quali ceppi siano da prediligere e non possiamo perciò dare indicazioni pratiche». Va anche detto però che le allergie hanno una forte componente genetica: se abbiamo un genitore allergico la probabilità di sviluppare un’ipersensibilità è di circa il 20%, con mamma e papà alle prese con le allergie il rischio schizza al 70-80%. «Questo significa che, pur essendo integerrimi nell’alimentazione e nello stile di vita, avere la genetica “contro” può significare comunque andare incontro a un’allergia, prima o poi». (salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 387 PREVENZIONE E SALUTE Circoncisione tardiva protegge da cancro alla prostata La circoncisione potrebbe prevenire il cancro alla prostata se effettuata dopo i 35 anni di età. Sono questi i risultati di uno studio condotto dall'Univ. di Montreal, che ha scoperto che gli uomini che si circoncidono in tarda età hanno il 45% in meno di probabilità di sviluppare cancro alla prostata, rispetto agli uomini non circoncisi. Studio: Gli scienziati hanno coinvolto nella ricerca 2114 uomini, metà dei quali aveva riavuto la diagnosi di cancro alla prostata fra il 2005 e il 2009 mentre gli altri costituivano il gruppo di controllo. Risultati: i partecipanti circoncisi avevano l'11% in meno di probabilità di sviluppare in cancro alla prostata rispetto a quelli che non lo erano. I bambini che erano circoncisi prima del compimento di un anno di età avevano il 14% in meno di probabilità di sviluppare il cancro. Il cancro alla prostata è raro fra ebrei e musulmani, la maggiorana dei quali ha ricevuto la circoncisione. Anche se le specifiche cause sono sconosciute, sono tre i fattori di rischio principali: età, storia familiare e l'etnia africana nera. (agi) FARMACO SPERIMENTALE AUMENTA STASI PER CANCRO MAMMELLA Un nuovo farmaco sperimentale attualmente in sviluppo alla Pfizer ha mostrato in un trial clinico di raddoppiare la quantità di tempo per cui un paziente con cancro alla mammella vive senza peggioramenti della patologia anche se l'incremento complessivo della sopravvivenza non e' stato statisticamente significativo. Lo studio di fase due, che coinvolge donne con la più comune forma di cancro alla mammella, ha fatto emergere che le pazienti trattare con il trattamento con il farmaco ormonale letrozolo associato al farmaco palbociclib della Pfizer ha fatto vivere per una media di 20,2 mesi senza alcun progresso del cancro, un miglioramento notevole rispetto ai 10,2 mesi corrispondenti all'assunzione del solo letrozolo. Il Palbociclib è visto dalla società farmaceutica come uno dei farmaci sperimentali più importanti e, secondo alcune stime di analisti del settore, potrebbe portare a un guadagno annuale di circa 5 miliardi di dollari, se venisse approvato dalla Fda. (agi) I DANNI IRREPARABILI DELLA CARENZA DI SONNO Volete mantenervi sani a lungo? Dormite, dormite, dormite. Secondo una ricerca condotta presso l'Università della Pennsylvania la carenza di sonno cronica danneggerebbe in modo irreversibile il cervello, almeno quello dei topi, compromettendo i neuroni del locus coeruleus, l'area dedicata all'apprendimento e alle funzioni cognitive. Le conseguenze dello scarso riposo sarebbero quindi ben più gravi di quelle ipotizzate fino ad oggi in studi precedenti. E secondo i ricercatori recuperare il sonno perso non sarebbe una soluzione. Al bando quindi le giornate lavorative troppo lunghe seguite da colossali ronfate domenicali. Per il bene del cervello. (Focus) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 387 ALIMENTI E SALUTE OMEGA 6 E ANTIOSSIDANTI: SI RISCHIA IL CANCRO Omega-6 e antiossidanti come la vitamina E possono diventare un mix nocivo che, a lungo andare, potrebbe causare il cancro. Ma, per fortuna, ci sono anche antiossidanti benefici che svolgono l’effetto opposto come quelli del tè verde e degli spinaci. Da alcune ricerche recenti era emerso il ruolo negativo degli omega-6 nei confronti del cancro. Per lo meno, gli studi condotti su modello animale, portavano ad arrivare a tale conclusione: quantità eccessive di tali nutrienti aumentavano il rischio di sviluppare una patologia oncologica. La combinazione antiossidanti e omega-6 pare non sia troppo salutare, tuttavia le sostanze contenute per es. nel tè verde, invece, hanno effetti positivi Per tale motivo, alcuni ricercatori statunitensi hanno voluto valutare l’eventuale ruolo protettivo degli antiossidanti nei confronti degli omega-6, presenti in molti oli da cucina. La scelta di tali sostanze era dettata dalla constatazione che gli antiossidanti prevengono i danni al Dna. Eppure, dai risultati ottenuti, sembra che proprio gli antiossidanti potrebbero peggiorare il problema. Studio: condotto dal team di ricerca del Georgetown Lombardi Comprehensive Cancer Center, ha scoperto che la vitamina E incrementa il danno specifico legato agli acidi grassi omega 6. Essa avrebbe promosso la formazione di un addotto, ovvero di una struttura che lega una sostanza chimica al Dna fino a causare vere e proprie mutazioni. Di contro, i polifenoli presenti nel tè verde riducono la formazione di tali costituenti portando a pensare che abbia effetti benefici in tal senso. L’ultimo antiossidante analizzato, l’acido alfa-lipoico, che si trova in particolare sui vegetali a foglie verdi come spinaci e broccoli sembra essere in grado di contrastare tutti i problemi derivanti da omega-6 e vitamina E (se assunti insieme). L’idea degli studiosi era anche comprendere il motivo per cui gli omega-6 aumentano il rischio di cancro (in particolare al fegato), mentre gli omega-3, di struttura simile, lo prevengono. Sono state perciò esaminate le varie formazioni di addotti che danneggiano il Dna delle cellule epatiche trattate con omega-6. Quello più noto è stato denominato “Υ-OHPdG”, ma in realtà attraverso questo studio ne è stato trovato un altro: il “DHHedA”. «Il DHHedA è un nuovo tipo di danno al Dna, che si trova nei tessuti di roditori ed esseri umani, che è causato dagli acidi grassi polinsaturi omega-6». I polifenoli del tè verde riducono la formazione degli Υ-OHPdG nei ratti con cancro epatico indotto, mentre la vitamina E ha per lo più dato vita ai DHHedA. L’unica vera e propria anomalia si verifica con l’assunzione dell’acido alfa-lipoico che non ha nessun effetto sugli addotti, però, stranamente aumenta di gran lunga la vita dei ratti. «Il motivo preciso per cui questo è accaduto non è ancora noto – I risultati stanno cominciando a far luce sul motivo per cui gli acidi grassi omega 6 si ritiene abbiano effetti negativi sulla salute, ma abbiamo una lunga strada da percorrere prima di poter fare affermazioni definitive sulla salute in merito a questi antiossidanti». «Non tutti gli antiossidanti sono uguali. Hanno tutti caratteristiche diverse e giocano ruoli differenti in vari tessuti. Ciò che troviamo nel cancro del fegato potrebbe non valere per altri tipi di tumore», conclude Chung. (Salute, La Stampa) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 387 Giuramento dei Giovani Farmacisti nel nome di GALENO Martedì 15 Aprile p.v. presso la sede dell’Ordine si terrà il giuramento di Galeno per i nuovi iscritti nel 2014 e subito dopo l’assemblea Ordinaria.