Anno III – Numero 389 AVVISO Ordine 1. Assemblea Ordinaria 2014 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Un cerotto per il Parkinson: «laboratorio analisi» sulla pelle 3. L'effetto dei farmaci sugli organismi marini 4. Raffreddore: goccioline starnuto vanno piu' lontano del previsto Prevenzione e Salute 5. Rischio cuore per alcuni farmaci usati per i disturbi di stomaco 6. Protesi, una colla per i denti ci salverà Alimenti e Salute 7. Il cibo-spazzatura rallenta la mente Una dieta ipercalorica rende pigri 8. Con i legumi dici addio al colesterolo alto Domande e Risposte? 9. Esiste una ginnastica che aumenta la vista? Venerdì 11 Aprile 2014, S. Gemma Proverbio di oggi…….. oggi…….. Dint’ ‘o paese d’ ’a buscìa, ‘a verità è ‘na malatia Esiste una ginnastica che aumenta la vista? Con l'allenamento è possibile potenziare la vista. La disciplina che se ne occupa è l'optometria, volta ad aumentare le prestazioni di occhi difettosi con metodi non chirurgici o farmacologici. L'allenamento prevede esercizi di vario tipo, eseguiti con o senza lenti, che vengono adattati al paziente via via che la vista si modifica. Queste tecniche sono usate per dare una marcia in più anche agli occhi sani, se c'è bisogno di reattività e precisione, per es. nella guida e nello sport. Perché guardando la strada si soffre meno il mal d’auto? Il mal d’auto fa parte di un insieme di disturbi chiamati chinetosi, provocati dall’eccessivo movimento di un mezzo di trasporto. Malesseri analoghi si possono avvertire in treno, su un’imbarcazione, in aereo. La causa principale della chinetosi è una stimolazione eccessiva dell’organo responsabile dell’equilibrio (l’apparato vestibolare) localizzato all’interno dell’orecchio. Quando l’organismo affronta una serie di movimenti troppo rapidi, si origina dall’apparato vestibolare una scarica di messaggi nervosi che il cervello non è in grado di smaltire ed interpretare ed al quale reagisce con nausea e vomito. Guardare la strada può aiutare il cervello a interpretare questi stimoli, ma soprattutto può permettere un meccanismo inconscio per cui si è portati, per es. in corrispondenza di una curva, a preparare i muscoli del collo e dell’addome alla sollecitazione esterna in modo da diminuire il movimento della testa e quindi dell’apparato vestibolare. SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 389 SCIENZA E SALUTE UN CEROTTO PER IL PARKINSON: «LABORATORIO ANALISI» SULLA PELLE Un dispositivo che incorpora un sensore elettrochimico di incredibile precisione in grado di riconoscere nei liquidi corporei la concentrazione di dopamina Si tratta infatti di un dispositivo che incorpora un sensore elettrochimico di incredibile precisione in grado di riconoscere nei liquidi corporei la concentrazione di dopamina, il neurotrasmettitore la cui carenza è alla base della malattia di Parkinson. Utilizzando una copia clonata dei recettori D1 naturali incorporati nella sua struttura e un trasduttore di segnale può indicarne, con un margine di errore minimo e in meno di 10 secondi, l’eventuale deficit. Per contatto transdermico riesce infatti a distinguerla nei liquidi biologici in base alla sua carica elettrica, anche fra altre sostanze che le sono elettrochimicamente simili, come ad es. l’acido ascorbico o quello urico. Tutto ciò con una selettività e una rapidità comparabile a quella dei meccanismi naturali che la regolano a livello cerebrale. Un laboratorio analisi sulla pelle: Una tale specificità di segnale candida questo «cerotto» a prestazioni di elevata sensibilità anche in altre patologie con un notevole risparmio di tempo e danaro rispetto alle metodiche di analisi convenzionali. Consentirà infatti di accelerare e migliorare le strategie e i tempi di cura: si può già immaginare la messa a punto di un sistema di viraggio del colore per cui se diventa rosso occorre prendere il farmaco al più presto perché la dopamina è calata, mentre finché resta bianco non ce n’è bisogno, ottenendo così anche un risparmio del sistema recettoriale dopaminergico dai fenomeni di usura cui va notoriamente incontro e che, col tempo, lo portano a richiedere dosi sempre più elevate di levodopa, il farmaco di riferimento in questa malattia. Terapia giusta al momento giusto: si evitano i «Buchi» di terapia nel Parkinson: Il nuovo «cerotto» entra a buon diritto in quelli che i ricercatori anglosassoni chiamano «unsolved needs» cioè bisogni irrisolti, a indicare ciò che ancora la scienza non è riuscita a fare per i pazienti che ricevono trattamenti in grado di soddisfare solo in parte le loro necessità, lasciando scoperti alcuni aspetti, talora importanti. Nella malattia di Parkinson, mancando un cerotto sentinella come questo, poter dare il farmaco in maniera continua in modo da non avere buchi di terapia è sempre stata un’esigenza assoluta cui aveva dato una parziale risposta l’infusione intraduodenale continua esterna dell’associazione di carbidopa e levodopa controllata tramite una sorta di telecomando. Per i pazienti che non rispondono adeguatamente alla levodopa e ai suoi analoghi, lo stesso stratagemma può essere usato con l’apomorfina; alcuni ricercatori israeliani stanno miniaturizzando tale metodica per realizzare un cerotto in grado di rilasciare il farmaco in maniera continua. Cerotti attivi e passivi: La differenza fra i cerotti finora realizzati e questi ultimi è fondamentalmente questa: i primi migliorano la terapia convenzionale perché forniscono un rilascio continuo del farmaco, ma si tratta di un rilascio programmato a priori e che non si adatta alle mutabili condizioni del paziente. Da questo punto di vista possiamo considerarli cerotti passivi, mentre quelli di ultima generazione sono attivi: il primo, ad es., rilevando momento per momento la reale concentrazione di dopamina, consente di adattare di volta in volta la risposta terapeutica e di farlo soprattutto in tempo reale, prima che insorgano ad esempio i cosiddetti fenomeni di OFF o di blocco motorio e il secondo agirà direttamente da solo, operando sullo stesso principio. (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 389 L'EFFETTO DEI FARMACI SUGLI ORGANISMI MARINI Il nostro smodato consumo di farmaci influenza la vita degli animali acquatici. I composti che usiamo per combattere ansia e depressione cambiano il comportamento di crostacei e molluschi. Come se non bastassero le tonnellate di sostanze inquinanti che industria e agricoltura sversano nei fiumi e nei laghi, si è scoperto che anche minutissime quantità di farmaci cambiano radicalmente la biologia di molte specie acquatiche. In particolare due ricercatori statunitensi e americani hanno investigato su cosa accade in molluschi e crostacei sottoposti a una particolare classe di farmaci, gli antidepressivi. Molto usati dalla nostra specie, queste sostanze vanno di solito a influenzare, nell’uomo, il metabolismo di alcune sostanze che trasmettono il segnale tra i neuroni, cioè serotonina, dopamina e noradrenalina. Crostacei aggressivi. Dopo essere “passati” attraverso il nostro corpo, vanno a finire attraverso l’urina negli impianti di depurazione o direttamente nei corsi d’acqua, fiumi o mare. Quando arrivano agli oceani, sono estremamente dispersi (pochi nanogrammi per litro) ma anche così cambiano la vita di crostacei e molluschi: nei primi per es. modificano i ritmi giornalieri, l’aggressività, la riproduzione e lo sviluppo. Alcuni gamberi cambiano colore e i mitili diventano grossi e si riproducono prima. Mancano ancora molti dati su varie concentrazioni dei farmaci e su altri sistemi viventi che potrebbero essere modificati, ma già così la situazione è piuttosto allarmante. (Focus) RISCHIO CUORE PER ALCUNI FARMACI USATI PER I DISTURBI DI STOMACO Alcuni farmaci molto diffusi possono mettere a rischio il cuore. L’Agenzia europea dei medicinali ha proposto di restringere le indicazioni d’uso dei farmaci a base di domperidone (Dalia, Digestivo Giuliani, Gerdi, Motilium e altri): sono emersi infatti rischi legati alla possibilità che alterino il ritmo cardiaco. Gli esperti raccomandano di usarli solo per nausea e vomito e nella dose minima Mal di stomaco, bruciore, gonfiore? Aspetta a prendere un farmaco. Il Comitato per la farmacovigilanza dell’Agenzia europea dei medicinali ha rivalutato i rapporti tra rischi e benefìci dei medicinali contenenti domperidone, utilizzati per disturbi di vario tipo (stomaco e digestione). Farmaci a rischio per il cuore: Dalla revisione è emerso che questi farmaci (detti anche “procinetici”) possono essere rischiosi per il cuore: possono infatti alterare la sua attività elettrica e causare aritmia, ovvero battito cardiaco instabile. In Italia questi medicinali si chiamano: Dalia, Digestivo Giuliani, Gerdi, Motilium, Neoperidys, Peridon, Permotil, Raxar, Riges e domperidone. Quando e per chi il rischio è maggiore: I rischi per il cuore sono maggiori se questi medicinali vengono assunti per lunghi periodi, a dosaggi elevati (sopra i 30 mg al giorno) e in persone che già hanno problemi al cuore, anziani, bambini. Che cosa raccomandano gli esperti: 1. non siano più utilizzati per gonfiore, dolore, bruciore di stomaco, ma soltanto per nausea e vomito 2. siano usati solo per brevi periodi e alla dose più bassa possibile 3. siano prescritti con particolare cautela ai pazienti anziani e ai bambini (per questi ultimi il dosaggio va stabilito in base al peso, metodo più preciso rispetto all’età) 4. non vengano usati in chi ha problemi al cuore o in chi sta già assumendo farmaci con effetti indesiderati sul cuore. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 389 PREVENZIONE E SALUTE PROTESI, UNA COLLA PER I DENTI CI SALVERÀ Potrebbero diventare superate le protesi sui denti: e’ stato realizzato un gel per incollare le ossa e i denti, appunto, e serve a rivestire le protesi. Si sta sperimentando nei conigli prima di passare ai test sull’uomo. Il gel descritto sulla rivista Advanced Materials, è un risultato a cui è giunto il gruppo coordinato dall’università svedese di Uppsala. Il segreto del gel è in una proteina che stimola la crescita dell’osso sull’impianto e riduce il rigetto delle protesi in titanio. Il sistema promette di migliorare il trattamento di fratture ossee e l’applicazione di denti artificiali. Gli impianti ortopedici e dentali, devono durare per molti anni e il loro successo dipende proprio dall’integrazione nel tessuto osseo adiacente. Il lavoro mostra che le protesi rivestite di titanio si legano bene alla proteina chiamata BMP-2. I ricercatori hanno anche dimostrato che lo strato di proteina è stabile in acqua e può essere rilasciato lentamente e in modo controllato, aggiungendo soluzioni contenenti calcio. Per monitorare la quantità di proteina rilasciata sulle superficie ossea, i ricercatori hanno utilizzato la tecnica nella quale un fascio di neutroni interagisce con la materia da esaminare, scattering di neutroni. In questo modo hanno ottenuto un quadro dettagliato di ciò che accade su una superficie e questa tecnica «è sempre più rilevante per ottimizzare i biomateriali e studiare sistemi che riguardano la salute» (Salute, Secolo XIX) IL CIBO-SPAZZATURA RALLENTA LA MENTE UNA DIETA IPERCALORICA RENDE PIGRI Un test condotto sui ratti in California evidenzia i danni che un regime poco sano può provocare sul cervello e sull'attività fisiologica Zuccheri, grassi e cibi fritti o troppo conditi sono nemici della mente. Il cosiddetto cibo-spazzatura rallenta il cervello e aumenta la pigrizia. Lo dicono ricercatori amerciani, dopo aver condotto una serie di test sui ratti. Un regime alimentare ipercalorico diminuisce l'attività celebrale; una dieta sbagliata potrebbe quindi portare a una fatica mentale e fisiologica, anche sull'uomo, causando l'obesità Diete differenti - La ricerca è stata portata avanti dalla University of California e pubb. sulla rivista "Physiology and Behavior". Gli studiosi hanno effettuato in laboratorio dei test motori sui ratti, sottoposti a due diete differenti per un periodo di tre mesi. Una parte di questi animali ha mangiato cibi sani, l'altro cibi ipercalorici con un eccesso di zucchero, fruttosio e grassi. I risultati sono stati visibili nelle successive prove. Aumenta la pigrizia - I ricercatori hanno indotto i ratti a fare esercizi con premi in cibo e acqua, per valutarne riflessi e capacità fisiche. Gli animali sottoposti alla dieta spazzatura, simile quella che potrebbe seguire un uomo, hanno evidenziato difficoltà motorie, lentezza e pigrizia, con intervalli di dieci minuti tra un test e l'altro. I topi con alimentazione sana sono stati invece più veloci, prendendosi pause di cinque minuti tra i vari esercizi. Rischio obesità nell'uomo - "I dati suggeriscono che la dieta potrebbe letteralmente cambiare le funzioni cerebrali. E le persone obese spesso tacciate di essere anche pigre sarebbero in realtà vittima di una fatica mentale-fisiologica", affermano i ricercatori, evidenziando anche la presenza di tumori nei ratti con un regime alimentare sbagliato. (Salute, Tgcom24) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 389 SCIENZE E SALUTE CON I LEGUMI DICI ADDIO AL COLESTEROLO ALTO Una porzione al giorno di legumi come piselli, fagioli, ceci o lenticchie sono in grado di ridurre significativamente il colesterolo cattivo e il rischio per tutte le malattie a esso correlate Mangiare tutti i giorni legumi può abbassare significativamente i livelli di colesterolo LDL o “cattivo”. Non è importante quali legumi scegliate, siano essi piselli, ceci, fagioli o lenticchie, vanno tutti bene, purché prendiate la sana abitudine di consumarli ogni giorno. Purtroppo in Italia, così come in altri Paesi, non è consuetudine assumere legumi in buone quantità; anzi, si è più propensi a mangiare un bel piatto di pastasciutta. Il classico piatto di lenticchie viene relegato alle feste di fine anno o a pochi pasti invernali. Invece ciò che può fare davvero la differenza è il consumo abituale. Secondo i ricercatori una porzione quotidiana di questo genere di cibo possa apportare cambiamenti positivi ai livelli di colesterolo LDL. Ciò si potrebbe tradurre nella riduzione del 5-6% di rischio di malattie cardiovascolari, ancora troppo diffuse. La ricerca è stata pubblicata sul Canadian Medical Association Journal, e mostra come siano sufficienti 130 grammi o ¾ di tazza al giorno di legumi per fare la differenza per la salute cardiovascolare. Lenticchie, fagioli, ceci e piselli hanno un Indice Glicemico (IG) molto basso perché vengono scomposti molto lentamente. In questa maniera si può anche ridurre l’apporto di proteine animali e grassi poco salutari come quelli trans. Per mangiare sano non c’è bisogno di andare a scovare chissà quali cibi esotici, ci sono infatti molti buoni legumi italiani, come per es. i fagioli di Controne (Salerno), di Bagnasco (Cuneo), i Borlotti di Lamon (Belluno), Le lenticchie di Villalba (Caltanissetta), La Roveja - una sorta di ceci - di Civita di Cascia (Perugia), la cicerchia di Serra Dei Conti (Ancona) o i Ceci di Pisa. I benefici dei legumi – anche come anticolesterolo – sono già noti da tempo e sono spesso consigliati anche alle persone con problemi di iperglicemia. Sono considerati un piatto povero, ma completo, molto utile nei casi di debilitazione o superlavoro fisico e intellettuale. Insomma, un alimento sano e poco costoso, indubbiamente da rivalutare. (salute, La Stampa) RAFFREDDORE: GOCCIOLINE STARNUTO VANNO PIU' LONTANO DEL PREVISTO Le goccioline che emettiamo con uno starnuto restano sospese nell'aria e vanno molto piu' lontano di quanto si pensasse. Secondo un nuovo studio, tosse e starnuti sono associati a "nuvole di gas" che mantengono il loro potenziale infettivo ben presente su distanze molto maggiori di quanto precedentemente si era calcolato. Secondo la nuova ricerca, le goccioline piu' piccole che vengono fuori da uno starnuto o da un colpo di tosse possono viaggiare fino a duecento volte piu' lontano rispetto alla distanza che avrebbero potuto percorrere se si fossero mosse in modo piu' semplice, come gruppo di particelle non connesse (come avevano assunto le stime effettuate in precedenza). Il fatto che queste goccioline abbiano la tendenza a rimanere in volo piu' a lungo, ri-sospese da nubi di gas, significa che i sistemi di ventilazione potrebbero essere inclini alla trasmissione di particelle infettive piu' di quanto si era sospettato finora. (Agi) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 389 Giuramento dei Giovani Farmacisti nel nome di GALENO Martedì 15 Aprile p.v. presso la sede dell’Ordine si terrà il giuramento di Galeno per i nuovi iscritti nel 2014 e subito dopo l’assemblea Ordinaria.