Anno III – Numero 390 AVVISO Ordine 1. Assemblea Ordinaria 2014 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Problemi di erezione? Arriva la pillola superveloce: “pronti” in 15 minuti 3. Perdita denti e gengiviti aumentano rischio coronarico Dermatologia e Salute 4. Il corpo non mente: le sei zone che rivelano la (vera) età . Prevenzione e Salute 5. Epatite B, Infezione silente che si scopre con gli esami del sangue Alimenti e Salute 6. Le patatine aiutano a rimuovere le tossine dal corpo 7. Dai laboratori il pomodoro nero no ogm:è un potente antiossidante Lunedì 14 Aprile 2014, S. Ignazio, Lamberto Proverbio di oggi…….. oggi…….. ‘A pacienza vale cchiù d’ ‘a scienzia. ORDINE:ASSEMBLEA ORDINARIA 2014 e Giuramento dei Giovani Farmacisti nel nome di GALENO Domani sera, martedì 15 Aprile presso la sede dell’Ordine si terrà il giuramento di Galeno per i nuovi iscritti nel 2014 e subito dopo l’assemblea Ordinaria. Dai laboratori il POMODORO NERO no ogm:è un potente antiossidante Dal laboratorio al mercato. Il pomodoro nero, dal fortissimo potere antiossidante e capace di aiutare a restare in buona salute,. Il “Sun Black”, così i ricercatori hanno chiamato l'ortaggio, ha un alto contenuto di antociani, sostanze dal fortissimo e riconosciuto potere antiossidante, non è però un ogm ed è considerato a tutti gli effetti un alimento nutraceutico, ovvero che ha una funzione benefica. La commercializzazione partirà nei prossimi giorni. Saranno disponibili in due varianti: a frutto medio e a frutto piccolo e saranno reperibili in tantissimi punti vendita italiani specializzati ma anche nei supermercati. Il pomodoro nero, «ha la particolarità di essere ricco di antociani, potentissimi antiossidanti che si ritrovano soprattutto in uva nera, mirtilli,fragole ma non in quantità significative nelle comuni varietà di pomodori». Da qui la scommessa di «Sun Block», che alle caratteristiche nutrizionali del pomodoro aggiunge le capacità antiossidanti della frutta a buccia nera, ma in quantità aumentata. Il pomodoro può, quindi, rientrare nella categoria degli alimenti nutraceutici, in grado di portare benefici per mantenere le persone in uno stato di buona salute e non rientra negli ogm, anche perché i suoi semi sono stati ottenuti attraverso la tradizionale tecnica dell'incrocio. (Salute, Il Mattino) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 390 DERMATOLOGIA E SALUTE Il corpo non mente: le sei zone che rivelano la (vera) età Collo, mani e viso le più gettonate. Ma gomiti (flaccidi) e capelli (fragili) sono altre zone al «alto rischio invecchiamento» Lo sanno tutti che il corpo non mente. Non a caso, sia che abbiate fatto tutte le cose per bene per “invecchiare in salute” – ovvero, niente sole e fumo, dieta equilibrata e attività fisica quotidiana – sia che abbiate optato di togliervi qualche annetto ricorrendo al miglior chirurgo plastico in circolazione, alcune parti del vostro corpo tradiranno sempre la vostra vera età. Come facilmente prevedibile collo, mani e viso sono state le risposte più gettonate, un occhio di riguardo va però riservato anche a gomiti e capelli, coi primi che diventano inevitabilmente flaccidi con il passare degli anni e i secondi che non solo ingrigiscono, ma sono anche più fragili e più secchi. Mani: Costantemente esposte agli elementi atmosferici (uno su tutti, il sole) come pure a detersivi e detergenti vari, le mani sono probabilmente la parte del corpo più «rivelatrice d’età» di ogni altra. Ecco perché sarebbe bene cominciare ad occuparsene in maniera preventiva – ovvero, dai vent’anni in su - e non già quando compaiono le prime rughe, perché in quel caso rischia di essere ormai troppo tardi. E la regola da seguire in questo caso è semplice: idratazione quotidiana e ripetuta nel corso della giornata, meglio se abbinata ad una crema a protezione solare per tenere lontani i raggi UV. Viso: Le lentiggini che da bambini vi sembravano così adorabili, crescendo lo sono decisamente meno, perché si trasformano in antiestetiche macchie scure, che tradiscono subito il fatto che giovani non lo si è più da un pezzo. Ma per attenuare le macchie e ad avere una pelle più luminosa si può ricorrere alla cosmesi (aggiungendo un siero schiarente alla normale crema idratante) o alla dieta (facendo il pieno di cibi “buoni per la pelle”. Se invece il problema sono le rughe, in questo caso la magrezza (soprattutto se eccessiva) potrebbe giocare a sfavore. Palpebre: Tanto più s’invecchia quanto più i muscoli che sostengono le palpebre s’indeboliscono e questo genera un surplus di grasso sopra e sotto agli occhi, con conseguente formazione delle cosiddette “borse”. Scartando a priori la soluzione chirurgica, alcune buone abitudini quotidiane – ovvero, bere molta acqua, dormire di più e ridurre il consumo di sale – aggiunte ad una buona crema specifica antigonfiore possono aiutare a tenere sotto controllo il problema. Collo: Insieme alle mani, è la parte del corpo “meno collaborativa” quando si tratta di mentire sull’età perché, a differenza del viso, la pelle del collo è più sottile e quindi si segna subito. Ecco perché è bene intervenire prima che l’effetto “tacchino” sia ormai inevitabile e utilizzare una buona crema idratante e dall’effetto lift aiuta di certo. Quando invece il danno è ormai fatto, non resta che ricorrere ai trucchetti dei makeup artist, che raccomandano di coprire il collo con una sciarpa o di usare rossetti dai colori accesi per sviare l’attenzione dalla zona a rischio. Gomiti: Quando ci si ritrova con la pelle flaccida sui gomiti, si può solo cercare di limitare il problema con una buona crema idratante o ricorrendo alle magliette con le maniche lunghe. La sola consolazione è che questo tipo di fastidio colpisce indistintamente tutti coloro che invecchiano e la colpa è del sole, dello stress, del fumo e della limitata assunzione di liquidi. Capelli: Andando su con l’età, i capelli non solo ingrigiscono e diventano più sottili, ma anche più secchi e più fragili e in questo caso il ricorso ad oli specifici, nonché l’impiego di trattamenti ricchi di proteine, possono rappresentare un valido rimedio. (salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 390 PREVENZIONE E SALUTE EPATITE B, INFEZIONE SILENTE CHE SI SCOPRE CON GLI ESAMI DEL SANGUE In genere non dà disturbi. Per la diagnosi sono decisive le transaminasi e la positività di alcuni «marcatori» virali Nel mondo 2 miliardi di persone sono state infettate dal virus dell’epatite B e di queste circa 350 milioni hanno un’infezione cronica che, se sottovalutata, può evolvere verso la cirrosi e il tumore epatico. In Italia la malattia cronica riguarda almeno un milione di persone. «L’infezione è causata dal virus dell’epatite B che si trova nel sangue e nei fluidi corporei delle persone infette - spiega Gaetano Ideo, libero docente di Patologia medica all’Univ. di Milano -. Può essere trasmessa per via sanguigna, percutanea, sessuale o alla nascita, se la mamma è portatrice del virus». Che cosa succede quando ci s’infetta? «Dopo un’incubazione di 1-6 mesi compare un’epatite acuta, nella maggior parte dei casi senza sintomi. Per la diagnosi sono decisivi gli esami del sangue, in particolare: l’aumento delle transaminasi positività di alcuni marcatori virali (HBsAg e HBeAg e alti livelli di HBVDNA). In rarissimi casi (01-0,5%) l’epatite può essere fulminante: il fegato viene distrutto e se non si interviene con un trapianto urgente l’esito è fatale. Più del 95% dei pazienti con epatite acuta B guarisce spontaneamente. Se non viene eliminato il virus entro 6 mesi, l’epatite diventa invece cronica e può evolvere nel tempo verso la cirrosi, che a sua volta può degenerare in epatocarcinoma. In genere l’epatite cronica dà pochi sintomi. Le transaminasi sono elevate in modo persistente o saltuario e il DNA virale (HBVDNA) è alto. Una piccola quota di pazienti con epatite B cronica ha transaminasi normali e HBVDNA non determinabile: questi soggetti sono definiti portatori inattivi con malattia stabile che, in genere, non tende a peggiorare. Devono comunque essere tenuti sotto controllo perché in alcuni, raramente, possono esserci “riaccensioni” della malattia». Come si cura l’epatite B? «Lo scopo della terapia è bloccare l’evoluzione della malattia verso la cirrosi o il suo scompenso se la cirrosi è già presente. Non tutti i pazienti vanno trattati, i candidati vanno selezionati in base a diversi criteri. Il farmaco di scelta è l’interferone peghilato, che in 1-2 anni ottiene nel 25-30% dei casi una remissione stabile dell’infezione e nel 5-6% dei casi una guarigione completa. La cura va interrotta se dopo 6 mesi l’HBVDNA è ancora elevato. In chi non risponde all’interferone o ha controindicazioni per il suo impiego, si può ricorrere ad antivirali diretti (lamivudina, adefovir, entecavir, telbivudina, tenofovir). Gli antivirali diretti dovrebbero essere impiegati per sempre. In alcuni casi ben selezionati si può provare a interrompere la terapia, sempre con il rischio di riaccensione dell’epatite. Recentemente è stato osservato che, in questi casi, l’aggiunta di interferone peghilato per 48 settimane può stimolare la guarigione (negativizzazione dell’HBsAg)». (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 390 PREVENZIONE E SALUTE PROBLEMI DI EREZIONE? ARRIVA LA PILLOLA SUPERVELOCE: “PRONTI” IN 15 MINUTI Una nuova ”pillola dell’amore” per gli uomini che soffrono di disfunzione erettile, e che promette tempi di efficacia dimezzati rispetto agli altri farmaci disponibili: la pastiglia superveloce consente di poter avere un rapporto sessuale già entro 15 minuti dall’assunzione, svincolando dalla necessità di “pianificare” l’incontro. Disponibile da ora in Italia, e presente anche in Francia, Germania e Spagna il nuovo farmaco - il primo di questo tipo prodotto da un’azienda italiana, la Menarini - è stato presentato in occasione del congresso dell’Associaz. europea di urologia. «Purtroppo il 40-50% dei pazienti con disfunzione erettile (se ne contano tre milioni in Italia) non ottiene una vita sessuale pienamente soddisfacente e abbandona la terapia entro poche settimane - spiega Vincenzo Mirone, segretario generale della Soc. Italiana di Urologia. Molti pazienti ricercano soluzioni più rapide che consentano alla coppia di vivere con più naturalezza il rapporto senza il vincolo della pianificazione». Inoltre, mentre gli altri principi attivi hanno una durata d’azione o breve, dalle 3 alle cinque ore, oppure molto lunga, oltre 17 ore, il nuovo farmaco ha una «finestra di efficacia» intermedia che si mantiene per oltre 6 ore dall’assunzione. Secondo uno studio internazionale condotto su 686 pazienti e pubblicato su International Journal of Clinical Practice, otto uomini su dieci rispondono molto bene al farmaco, che è efficace anche nei pazienti con un grado più severo di disfunzione erettile. Gli esperti segnalano inoltre una riduzione della possibilità di comparsa di effetti collaterali come cefalea, congestione nasale, vampate, disturbi visivi, mal di schiena e una minor probabilità di interazioni con medicinali e cibi. Infine, i dosaggi non devono essere «aggiustati» in caso di pazienti anziani, con diabete o con insufficienza renale. Il farmaco, inoltre, ha un costo più conveniente fra i prodotti “griffati” in commercio. Restano però due importanti avvertenze, conclude Mirone: «È sempre indispensabile la ricetta del medico ed è sempre bene diffidare delle offerte sul web di vendita di medicinali, perché nella maggior parte dei casi si tratta di copie contraffatte pericolose e poco sicure». (Salute, Secolo XIX) Perdita denti e gengiviti aumentano rischio coronarico La salute dei denti potrebbe essere considerata a tutti gli effetti un marker predittivo dell'insorgenza o della severità della malattia coronarica, secondo un nuovo studio pubblicato sullo European Journal of Preventive Cardiology. L'indagine ha dimostrato che i disturbi parodontali, in particolare perdita di denti e gengiviti, costituiscono validi marker di rischio per la malattia coronarica cronica. La ricerca ha lavorato su un campione di 15.828 partecipanti provenienti da trentanove paesi, tutti affetti da malattia coronarica cronica, esaminati per diversi fattori, tra cui la salute dentale in termini di numero di denti residui e frequenza di sanguinamento gengivale. L'analisi statistica ha rivelato che maggiore e' la perdita di denti maggiori sono le probabilita' di avere livelli piu' elevati di glucosio a digiuno, di colesterolo LDL, di pressione arteriosa sistolica e di circonferenza della vita, tutti fattori di rischio cardiovascolare. La maggior incidenza di sanguinamento gengivale e' risultata, inoltre, significativamente associata ad alti livelli di colesterolo LDL e di pressione arteriosa sistolica. (AGI) . PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 390 SCIENZE E SALUTE Le patatine aiutano a rimuovere le tossine dal corpo Una molecola derivata da un surrogato di grassi presente in prodotti esclusivamente di fattura industriale, come le patatine e altri snack, sembra essere in grado di rimuovere le tossine dal corpo. News apparentemente insensata per i sostenitori della dieta rigorosamente naturale e priva di grassi. L’Univ. di Cincinnati dimostra il primo paradosso dei prodotti industriali e sintetici: gli spuntini che contengono dei surrogati di grassi sembrano essere benefici per lo smaltimento delle tossine (Sic!). Lo studio, riportato nel numero di aprile del Journal of Nutritional Biochemistry, ha dimostrato come l’olestra – un poliestere del saccarosio – che si trova nella maggior parte degli snack e patatine a basso contenuto calorico sia in grado di eliminare sostanze tossiche come il PCB (bifenili policlorurati). L’olestra – conosciuto anche con il nome di Olean – non è affatto un prodotto moderno ma è stato ideato nel 1968 da Procter & Gamble. Si tratta di una sorta di olio sintetico adoperato dall’industria alimentare. Ovviamente, in Natura non si trova niente di simile, perciò gli enzimi umani non sono in grado di scindere questo tipo di molecola. Questo significa che, se tutto va bene, viene espulsa senza essere stata sottoposta ad alcun processo di metabolizzazione. Il motivo per cui viene tanto utilizzata è semplice: bassi costi, ottimo sapore e calorie zero. Cosa volere di più? Ebbene, lo studio ha dimostrato che si può avere ancora qualcosa in più. Le persone esposte a PCB – associato a ipertensione e diabete – avevano livelli ridotti di tale sostanza dopo aver consumato olestra. «I risultati hanno mostrato che il tasso di eliminazione di PCB nei partecipanti che assumevano l’olestra era nettamente più veloce durante la prova di un anno da quella prima dello studio». L’olestra ha una strana storia alle spalle. Ai tempi della sua formulazione originaria, infatti, molti lamentavano grandi problemi di digestione. Quindi la formula fu cambiata parecchie volte prima di arrivare all’ottimizzazione di quella attuale. «L’olestra è un grasso che passa attraverso il corpo ed è stato rilevato un notevole potenziale beneficio per la salute dalla rimozione del PCB». Allo studio – durato un anno – hanno partecipato 28 persone. Tutti avevano alti livelli di PCB prima di iniziare i test. A metà dei partecipanti è stato chiesto di consumare 12 patatine al giorno a base di olio vegetale e all’altra metà le stesse patatine però in numero di 24 al giorno e a base di olestra. risultati: è emerso che le persone che avevano mangiato patatine a base di olestra presentavano un tasso di PCB inferiore dell’8%. Il tasso di rimozione era di otto volte superiore a chi consumava patatine fritte nell’olio vegetale. «L’effetto di olestra sulla rimozione di PCB è apparentemente il risultato della solubilizzazione dei composti liposolubili. Quando i PCB arrivano livello intestinale, la solubilizzazione riduce l’assorbimento di questi composti nel corpo». (Salute, La Stampa) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 390 Giuramento dei Giovani Farmacisti nel nome di GALENO Martedì 15 Aprile p.v. presso la sede dell’Ordine si terrà il giuramento di Galeno per i nuovi iscritti nel 2014 e subito dopo l’assemblea Ordinaria.