Anno I – Numero 3 Mercoledì 5 Settembre 2012, S. Vittorino SALUTE E STILI DI VITA DANNI AI DENTI SE LI SI LAVA SUBITO DOPO I PASTI Notizie in Rilievo • Salute e stili di vita 1. Danni ai denti se li si lava subito dopo i pasti • L’angolo dello Specialista 2. I disordini del ciclo mestruale • Sanità Pubblica 3. Depressione negli adolescenti: un tipo di cura potrebbe scongiurare l’uso di alcol e droga • Salute e Stili di Vita 4. Cibi grassi facilitano depressione e obesità Lavarsi i denti immediatamente dopo i pasti può essere dannoso. Lo si evince dai risultati di una ricerca, in cui si dimostra che tale abitudine agevola l'azione degli acidi corrosivi. Secondo Howard R. Gamble, presidente dell'Academy of General Dentistry, Usa, conviene ritardare pulizia dentale post banchetto, perchè gli acidi bruciano sullo smalto dei denti e sul livello sottostante chiamato 'dentina' e strofinare troppo presto con le setole dello spazzolino puo' guidare questi acidi ancora piu' in profondita' accelerando il processo di corrosione. La ricerca ha dimostrato proprio che i denti si intaccano piu' velocemente se vengono strofinati in questo lasso di tempo immediatamente successivo al pasto o al soft drink acido che praticamente li 'spoglia' dello strato superficiale demineralizzandoli. Nello studio un gruppo di volontari ha 'indossato' sull'arcata dentale campioni di dentina umana e testato differenti 'strategie' di spazzolatura. Risultato: usare lo spazzolino nel giro di 20 minuti dall'assunzione di una bibita gassata ha provocato danni notevoli. E' sufficiente aspettare un'ora prima di usare lo spazzolino per evitare gli effetti negativi descritti dai ricercatori. Anche mezz'ora sarebbe sufficiente, visto che dopo questo periodo di 'sicurezza' l'usura non e' risultata significativamente piu' alta. PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 3 L’ANGOLO DELLO SPECIALISTA I disordini del ciclo mestruale Le irregolarità mestruali nelle giovani adolescenti è più comune di quel che si pensa. Conoscerle è il primo passo per affrontarle Il ciclo mestruale, vale a dire il periodo che intercorre fra una mestruazione e un’altra, è determinato dall’interazione ritmica di tre importanti strutture: ipotalamo che secerne le gonadotropine (GnRH), ipofisi che secerne le gonadotropine (FSH e LH) ovaie che producono ormoni (in particolare l’estradiolo e il progesterone) e dove avviene la maturazione dell’ovulo. Si tratta di un delicato equilibrio che, in condizioni ottimali, provoca un intervallo che oscilla fra i 28 e i 35 giorni, una durata del flusso mestruale di 2 ai 7 giorni e che varia fra i 25 e i 69 ml. L’irregolarità del ciclo mestruale nei primi due anni riguarda circa il 60% delle adolescenti che tendono a regolarizzarsi nel 2° e 3° anno dopo il menarca. Ciò è, nella stragrande maggioranza dei casi dovuto, al non ancora completo sviluppo follicolare e del meccanismo ovulatorio. Va anche ricordato che, nei primi due anni, il 55-80% dei cicli mestruali sono anovulatori. Principali irregolarità del flusso mestruale nelle adolescenti Amenorrea: è l’assenza del flusso mestruale. Può essere primaria, vale a dire caratterizzata dalla mancata comparsa del flusso mestruale dopo i 1416 anni, secondaria, vale a dire caratterizzata dalla mancanza del flusso dopo 3 cicli mestruali o dopo 6 mesi di mestruazioni normali. Nel primo caso è causata nel 60% dei casi da malformazioni congenite agli organi genitali e nel 40% a endocrinopatie, quali ad es. una pubertà ritardata. Cause amenorrea: può avere svariate cause, patologie uterine o ovariche, sindrome dell’ovaio policistico, iperprolattinemia, disfunzioni della tiroide, disturbi del comportamento alimentare (anoressia, bulimia ecc.), intenso esercizio fisico, tumori. L’amenorrea secondaria – più comune rispetto alla primaria – ha come cause: sindrome dell’ovaio policistico, disturbi alimentari, assunzione di farmaci (tranquillanti, antidepressivi ecc.), stress emotivo, intenso esercizio fisico, patologie ovariche e uterine, endometriosi. Oligomenorrea: è un ciclo in cui l’intervallo fra due mestruazioni è superiore a 35 giorni e inferiore a 180; questo disturbo interessa il 25% delle adolescenti nel primo anno dopo il menarca e il 20% nel secondo anno. cause più frequenti: sono dovute a incompleto sviluppo con immaturità del sistema ovarico nel suo complesso. Nei casi in cui è associata ad acne, seborrea o irsutismo può essere riconducibile alla sindrome dell’ovaio policistico; in altri casi a condizioni di stress fisico o psicologico. PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 3 Sanguinamento uterino anomalo: si definiscono così perdite ematiche anomale come frequenza, intensità e durata. Possono essere mestruazioni più lunghe rispetto al ciclo normale (menorragia), oppure sanguinamenti fra una mestruazione e l’altra (metrorragia) o sanguinamenti intensi e prolungati che si verificano a intervalli irregolari e frequenti (meno-metrorragia). Sindrome premestruale: caratterizzata da sintomi fisici e psichici si manifesta durante il periodo del ciclo e interessa il 20% delle donne. Può essere limitata a pochi giorni oppure riguardare tutto il periodo del ciclo oppure interessare anche qualche giorno prima della comparsa delle mestruazione e qualche giorno dopo la loro scomparsa. E’ caratterizzata da: irritabilità, alterazioni del tono dell’umore, crisi di pianto, insonnia, difficoltà alla concentrazione, tensione mammaria, sensazione di gonfiore addominale, cefalea, palpitazioni ecc. causa di questi disturbi: non è ancora stata identificata e la loro comparsa sembra essere associata a svariate motivazioni, da un alterato rapporto fra estrogeni e progesterone o della sintesi delle prostaglandine, a un eccessiva produzione di prolattina o degli ormoni regolatori del ciclo. Terapia: consiste nell’utilizzo di analgesici e nell’eliminazione di caffè, alcolici e tè; può giovare una integrazione di magnesio, elemento talora carente in questi soggetti. Dismenorrea: è definita tale una mestruazione dolorosa caratterizzata da dolori all’addome e alla regione pelvica. Interessa, in una misura che oscilla fra il 40 e il 70%, le ragazze di età compresa fra i 12 e i 17 anni e nel 15-20% dei casi è così intensa da provocare assenze da scuola o dal lavoro. Sintomi: Il dolore può essere di diversa natura: sotto forma di crampi o di dolore diffuso a raggiera che si diffonde all’inguine, al fondo schiena e agli arti inferiori. In molti casi si associa a nausea, cefalea, astenia, alterazioni dell’umore, perdita dell’appetito: Trattamento: Nella stragrande maggioranza dei casi (98%) le adolescenti non ricorrono al consiglio del medico, ma attuano comportamenti quali riposo e utilizzo di analgesici. Viene distinta in forma primaria (il dolore insorge poco prima dell’arrivo del flusso, raggiunse l’intensità maggiore nell’arco delle 24 ore e dura un paio di giorni) e in forma secondaria – meno comune – e causata in genere da endometriosi, nonché patologie della cervice o dell’utero o urinarie e ovariche. Di fronte a casi persistenti di dismenorrea è bene ricorrere ad approfondimenti per valutare l’ipotesi della dismenorrea secondaria e, una volta esclusa questa, intervenire con: FANS quali ibuprofene, naprossene, ketoprofene oppure iniziare una terapia ormonale con pillola a base di estrogeni o, nei casi più severi, pillola a base di progestinico. In ogni caso, di fronte ad irregolarità e disturbi legati al ciclo mestruale è indispensabile che la ragazza consulti un ginecologo o sia indirizzata a un consultorio, per valutare, attraverso una visita ginecologica ed eventuali approfondimenti (analisi del sangue, ecografia ecc.) la natura del disturbo. E’ assolutamente da evitare un comportamento di “imitazione” di quanto fa un’amica o da consigli di madri e nonne, in quanto ogni caso ha una sua storia e una propria origine e, di conseguenza, una sua terapia. (Fonte: villaggio della salute) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno I – Numero 3 SANITA’ PUBBLICA DEPRESSIONE NEGLI ADOLESCENTI: UN TIPO DI CURA POTREBBE SCONGIURARE L’USO DI ALCOL E DROGA Uno studio pubblicato sul Journal of Consulting and Clinical Psychology realizzato dalla Duke University negli Stati Uniti, ha seguito 439 adolescenti, parte di un programma per il trattamento della depressione, e ha rilevato che solo il 10% di coloro in cui il trattamento ha avuto effetto ha fatto uso di stupefacenti come marijuana, cocaina, oppiacei e allucinogeni. "I ragazzi hanno affrontato diversi trattamenti psichiatrici, anche con Prozac o placebo. Indipendentemente dal tipo di trattamento usato, chi rispondeva bene entro le prime 12 settimane tendeva a non fare uso di droghe in seguito. In coloro in cui il trattamento non aveva funzionato, invece, il ricorso agli stupefacenti in seguito era del 25%" ha spiegato John March, ricercatore a capo dello studio. "Non e' stata trovata invece alcuna differenza nell'uso e abuso di alcool tra i ragazzi in cui la cura aveva fatto effetto e quelli in cui non si era rivelata efficace", ha concluso . (Fonte: Sn, a cura di C. Cinquegrana) SALUTE E STILI DI VITA CIBI GRASSI FACILITANO DEPRESSIONE E OBESITA’ Mangiare cibi grassi crea un'altalena d'umore che facilita la depressione. E chi e' depresso e' piu' attratto da questi alimenti. Un circolo vizioso difficile da bloccare, descritto dai ricercatori dell'universita' di Montreal che hanno pubblicato la ricerca su International Journal of Obesity. Una dieta ricca di grassi e zuccheri provoca spiegano i ricercatori- immediatamente la secrezione di dopamina, che invia al cervello un segnale di ricompensa. Questa sensazione di euforia sparisce comunque rapidamente, e la 'caduta' d'umore favorisce la depressione. La ricerca condotta su topi da laboratorio ha dimostrato che gli animali alimentati con cibi grassi e zuccherati non diventavano solo obesi ma anche depressi e manifestavano segni di stress. "Una dieta a base di alimenti ricchi oltre all'aumento del peso, puo' indurre reazioni chimiche nel cervello che assomigliano a quelli delle droghe" (Fonte: Sn)