Anno III – Numero 400 Notizie in Rilievo Mercoledì 30 Aprile 2014, S. Pio, Mariano, Lodovico, Sofia, Sonia Proverbio di oggi…….. oggi…….. Ogge a me, dimane a te…. (Il mondo gira) Scienza e Salute 1. L’agopuntura migliora l’attivazione delle aree funzionali del cervello nelle vittime di ictus Bere birra tutta la sera e non ubriacarsi? E' possibile. Ecco il segreto della sobrietà Volete bere birra per tutta la sera e non ubriacarvi? Prevenzione e Salute 2. Bere birra tutta la sera e non ubriacarsi? E' possibile. Ecco il segreto della sobrietà 3. Dall'Olanda il preservativo anti frustrazione Per indossarlo bastano solo due dita 4. Tumore colon-retto: il grande nemico È il carcinoma più diffuso in Italia Alimenti e Salute 5. Tutti i benefici del riso integrale Società e Salute 6. Sesso: in Italia boom chirurgia intima femminile, +24% Jim Koch, co-fondatore della Boston Beer Company, ha svelato un trucco per restare sobri mentre intorno a voi gli amici iniziano a "traballare". Il segreto sarebbe mangiare un cucchiaio di lievito di birra prima di andare a bere. Il motivo? «Il lievito funge come da scudo per il vostro fegato - spiega Koch - e contiene un enzima chiamato deidrogenasi che scompone l'alcol». Mangiare il lievito tuttavia non è molto piacevole per il nostro stomaco, motivo per cui il birraio milionario consiglia di mischiarlo con dello yougurt. (Salute, Il Mattino) Dall'Olanda il preservativo anti frustrazione PER INDOSSARLO BASTANO solo DUE DITA The Wingman è stato presentato ad Hannover da un designer olandese. Si srotola con una mano, grazie ad un supporto in plastica da rimuovere Un preservativo comodo e veloce, da indossare con una mano sola. Il dispositivo contraccettivo Wingman è stato presentato alla Hannover Industrial Fair da un designer olandese. Il preservativo è dotato di un supporto di plastica facilmente rimovibile; due piccole ali permettono di indossarlo usando due dita. "E' anti frustrazione, per combattere il fastidio di interrompere un rapporto per mettere il profilattico", dice l'ideatore. (Salute, Tgcom24) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 400 ALIMENTI E SALUTE TUTTI I BENEFICI DEL RISO INTEGRALE Alla scoperta dei componenti fondamentali di un antico cereale, utilissimo per una buona nutrizione Uno degli aspetti centrali di una buona nutrizione è il consumo quotidiano di cereali integrali. Tra questi, un cereale privo di glutine (adatto, quindi, anche a chi soffre di morbo celiaco) nonché un attore principale dell’alimentazione dell’uomo in oriente è il riso integrale (Oryza Sativa) . Questo cereale, che si differenzia molto rispetto al riso brillato (riso bianco), è costituito non solo dall’endosperma, ma anche dalla pula. La pula, chiamata anche crusca, è la parte che costituisce circa il 10 % in peso del grano di riso. Il riso brillato perde questo importante componente e, pertanto, risulta essere a più basso valore nutrizionale. In altri termini, il riso integrale è la risultante del processo di sbramatura del grano di riso, quindi di eliminazione della lolla. Questo fenomeno conferisce all’alimento un indice glicemico più basso rispetto al riso bianco, quindi è particolarmente adatto a chi deve tenere sotto controllo la glicemia e l’insulina nel sangue. Componenti essenziali trovati nella pula del riso integrale sono i seguenti; niacina (5,4 mg/100g); riboflavina (0,07 mg/100 g), vitamina E (0,8 mg/100 g); tiamina (0,6 mg/100 g). Inoltre, questo importante alimento è costituito da quantità interessanti di fibre (1,9 g /100g ) , la maggior parte delle quali sono insolubili, e discrete quantità di oligoelementi quali potassio (214 mg/100g ) e fosforo (221 mg/100g). PROPRIETA’ ANTINFIAMMATORIE - Alcune proprietà biologiche interessanti e poco conosciute del riso integrale riguardano la pula del riso, che contiene sostanze molto utili alla regolazione dell’omeostasi glicemica e lipidica, tra queste il “didesmetil tocotrienolo” e il “desmetil tocotrienolo”. Queste molecole hanno mostrato un’attività capace di inibire l’enzima responsabile della sintesi del colesterolo (HMG-CoA reduttasi) maggiore rispetto ad altri “tocoferoli” e “tocotrienoli” presenti in natura. Quindi, soggetti con ipercolesterolemia farebbero bene a consumare con maggior frequenza il riso integrale. Altri componenti biologicamente interessanti presenti nel riso integrale sono il gamma orizanolo (un fitosterolo), l’acido ferulico, l’acido metossicinnamico e la tricina. Recenti studi, associano i benefici antinfiammatori derivanti dal consumo di riso integrale proprio per questi composti che, essendo di natura polifenolica, hanno un’azione antinfiammatoria a livello della mucosa intestinale. La tricina in particolare è caratterizzata da un’azione di contrasto della sintesi degli eicosanoidi legati ai processi infiammatori (chiamati eicosanoidi della serie 6, tra cui vi è l’acido arachidonico). Quando c’è un processo infiammatorio acuto è utile consumare riso integrale per alcuni giorni, condito eventualmente con un po’ di gomasio o di semi di lino. Studi recenti hanno evidenziato che questi componenti dio natura polifenolica del riso integrale determinano un abbassamento significativo delle concentrazioni plasmatiche di molti marcatori dell’infiammazione tra cui il tumor necrosis factor-α (TNF-α), interleuchina-1β (IL-1β), interleuchina-6 (IL-6), eicosanoide leucotriene B4 (LTB4) e la prostaglandina E2 (PGE2). (Salute e Prevenzione, Corriere del Mezzogiorno) PAGINA 3 Anno III – Numero 400 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PREVENZIONE E SALUTE TUMORE COLON-RETTO: IL GRANDE NEMICO È IL CARCINOMA PIÙ DIFFUSO IN ITALIA In Campania la mortalità è più elevata. I dati sono particolarmente preoccupanti nelle province di Napoli e di Caserta. Diagnosi precoce per difendersi Il carcinoma del colon-retto è in assoluto il tumore a maggiore insorgenza nella popolazione italiana. Il rischio di avere una diagnosi di tumore del colon retto nel corso della vita (fra 0 e 74 anni) è Maschi: del 50% (1 caso ogni 20 uomini) Donne: del 31,3% (1 caso ogni 32 donne), Rischio di morire: Maschi: del 17,3 % Donne: 10 % Campania: purtroppo in Campania si muore di cancro molto di più che in altre regioni d’Italia: soprattutto a Napoli e Caserta, le due province dove si è registrato l’incremento più alto dei tumori negli ultimi 20 anni. Non sono più sospetti o timori, adesso ci sono dati ufficiali. Il confronto viene realizzato attraverso il tasso standardizzato che è il rapporto tra tumori e popolazione. Tasso di mortalità per tutti i tumori Maschi Donne 316.1 210.9 Periodo 1988-1990 in Italia 235.1 136.2 Periodo 1988-1990 nella provincia di Napoli 225.7 116.7 Periodo 1988-1990 nella provincia di Caserta Per capire la variazione rispetto al dato nazionale, basti considerare il periodo 2003-2008. 328 231.5 Periodo 2003-2008 in Italia 345.9 191.1 Periodo 2003-2008 nella provincia di Napoli 289.8 154.9 Periodo 2003-2008 nella provincia di Caserta Tasso di mortalità per il tumore del colon - retto 17.1 Periodo 1988-1990 nella provincia di Napoli 19.3 Periodo 1988-1990 nella provincia di Caserta 16.3 16.4 31.3 30.9 23.3 23.8 Periodo 2003-2008 nella provincia di Napoli Periodo 2003-2008 nella provincia di Caserta Questo significa che si contano 1.200 morti l’anno per il solo tumore del colon-retto tra Napoli e Caserta. A livello provinciale sono stati osservati dei livelli di mortalità che vanno in direzioni opposte in province contigue. Una spiegazione a tale osservazione è riconducibile a una diversa distribuzione dei fattori di rischio legati ad abitudini di vita individuali, ai diversi livelli di urbanizzazione e industrializzazione delle varie province del Sud, ma soprattutto al disastro ambientale che hanno subito queste province. L’assenza di un efficace piano provinciale per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, lo sversamento nelle discariche di rifiuti tossici industriali, ha per anni violentato questi territori compromettendo probabilmente anche l’integrità delle falde acquifere. PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 400 Nel 2007 il tumore al colon-retto in Campania, reputato tumore «sentinella » per tastare il polso all'incremento del tasso di incidenza tumori correlati all’inquinamento ambientale, ha raggiunto quota 3.500 casi annui (10 nuovi casi al giorno). Per tale motivo oggi è sempre più stringente e sentito il bisogno di una prevenzione primaria che si basa sulla correzione dei fattori di rischio eliminabili. Seguire una dieta bilanciata ricca di verdure e frutta fresca, limitata nella carne, povera di grassi, sale e conservanti contenenti nitrati rimane un’esigenza primaria unita a esercizio fisico costante. Il consumo eccessivo di carni rosse, patatine fritte, cereali raffinati, dolciumi e alcolici sembra dunque avere un impatto negativo sulla probabilità di sviluppare una recidiva di tumore. Al contrario, la dieta mediterranea, basata su un consumo prevalente di verdura e frutta, carni bianche e grassi insaturi, ha una dimostrata efficacia preventiva sia nei confronti del rischio di sviluppare una recidiva di tumore localizzata all’intestino. La prevenzione di maggior impatto è però quella secondaria che passa attraverso la rimozione delle lesioni precancerose (polipi) che possono precedere di anni lo sviluppo del tumore. La diagnosi precoce, ovvero l’identificazione di queste lesioni, o almeno la diagnosi precoce di cancro guaribile, possono avvenire in pazienti asintomatici (screening) attraverso diverse modalità. In Italia sono attivi programmi regionali di screening di popolazione che si basano sulla ricerca di sangue occulto nelle feci, ogni due anni, nei soggetti di età superiore a 50 anni. Attenzione particolare allo screening per il cancro colorettale dovrebbero avere i soggetti che hanno familiarità (parenti di primo grado) per questo tipo di tumore. Le linee-guida internazionali vigenti raccomandano che queste persone anticipino a 40 anni l’esecuzione della prima colonscopia. (Salute e Prevenzione, Corriere del Mezzogiorno) SCIENZA E SALUTE L’AGOPUNTURA MIGLIORA L’ATTIVAZIONE DELLE AREE FUNZIONALI DEL CERVELLO NELLE VITTIME DI ICTUS Una terapia con l’agopuntura è stata trovata essere in grado di attivare o disattivare alcune regioni cerebrali, in particolare le cosiddette aree di Brodmann, coinvolte in diversi processi somato-sensoriali e del movimento Chi viene colpito da un ictus ischemico, spesso riporta danni invalidanti. A seconda delle aree interessate dall’evento si può perdere – in parte o del tutto – l’uso di uno o più arti, della parola e così via. I pazienti in queste condizioni possono in parte ritrovare le facoltà perdute per mezzo di interventi di riabilitazione. Tuttavia, non sempre e non in tutti questi trattamenti si ottengono i risultati cercati. A fronte di questa constatazione, i ricercatori della Scuola di Medicina Tradizionale Cinese (MTC), hanno voluto condurre uno studio in cui testare l’azione dell’agopuntura sulle diverse regioni cerebrali nei pazienti vittime di un ictus ischemico. I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista Neural Regeneration Research, hanno mostrato che sia l’agopuntura Waiguan (SJ5), che la finta agopuntura (sham) possono attivare o disattivare le cosiddette “Aree di Brodmann”, così chiamate grazie alla classificazione operata dal neurologo tedesco Korbinian Brodmann, all’inizio del XX secolo. In questo studio il dottor Ji Qi e colleghi si sono concentrati su un contesto patologico, coinvolgendo 16 pazienti che avevano subìto un ictus ischemico – il più comune degli ictus, che si caratterizza per l’ostruzione di un’arteria cerebrale che blocca l’afflusso di sangue al cervello. Hanno confrontato gli effetti dell’agopuntura nei punti Waiguan e sham, trovando che l’agopuntura è risultata capace di agire sulle aree di Brodmann. Tuttavia, i ricercatori hanno osservato che vi erano alcune differenze tra le varie aree di Brodmann. (Salute, La Stampa) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 400 SOCIETA’ E SALUTE Sesso: in Italia boom chirurgia intima femminile, +24% Gli interventi di chirurgia plastica intima femminile sono in fortissima crescita: in Italia, dal 2011 al 2012, si e' registrato un aumento del 24 per cento, mentre negli Usa c'e' stato un balzo in avanti del 50 per cento. Proprio a novità e aggiornamenti sul trattamento di disfunzioni, segni d'invecchiamento e inestetismi della regione corporea più intima della donna è stato dedicato il corso "Medicina e Chirurgia Intima Femminile - salute e ringiovanimento, funzione ed estetica", che si è a Padova, con il patrocinio di Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica e sotto la direzione di Luca Siliprandi, vicepresidente di Aicpe. All'evento di Padova hanno partecipato gli specialisti interessati all'argomento: ginecologi, chirurghi plastici, dermatologi, urologi, medici estetici, proctologi e medici legali. "Riceviamo sempre piu' richieste e di diverso tipo: pur trattandosi di interventi delicati sia dal punto di vista tecnico, sia sotto il profilo etico, e' un fenomeno che comunque non puo' essere ignorato", ha affermato Siliprandi. Le piu' giovani - richiedono la labioplastica, ossia il rimodellamento delle piccole labbra troppo sviluppate, evidenti per via della moda dell'epilazione pubica e perineale; le meno giovani richiedono non solo il sollievo dalla secchezza e dal prurito dovuti alla carenza estrogenica, ma anche la riacquisizione di un maggior tono vaginale per poter vivere con soddisfazione una prolungata vita sessuale che oggi prosegue anche per 30 anni dopo la menopausa. Crescenti sono anche le richieste di ricostruzione dell'imene da parte di giovani donne musulmane, per simulare una nuova verginita', necessaria a evitare non solo il rifiuto da parte del promesso marito, ma anche il definitivo allontanamento da parte della famiglia d'origine". I "canoni estetici" relativi alla zona genitale femminile sono recenti e si fondano su basi piuttosto incerte. "Di solito si richiedono piccole labbra simmetriche - ha detto Siliprandi - e che non fuoriescano eccessivamente dalle grandi labbra. E' bene ricordare che l'esigenza di rimodellamento di questa zona, che nasce dalla moda dell'epilazione totale, non ha nessuna base scientifica: le piccole labbra corte non sono affatto un segnale di giovinezza, ma semplicemente una caratteristica individuale. Pur trattandosi di un intervento eseguibile ambulatorialmente in anestesia locale, va progettato ed eseguito con la massima cura ed attenzione, evitando asportazioni eccessive per non incorrere in problemi futuri: con la menopausa, la diminuzione estrogenica induce l'ipotrofia dei tessuti vulvari che potrebbe ridurre ulteriormente le dimensioni di piccole labbra eccessivamente accorciate, venendo cosi' a mancare la fisiologica protezione della vagina". Problematiche etiche, deontologiche e legali, oltre agli aspetti psicologi e sociali, devono essere considerati negli interventi nella zona genitale: "Per il perseguimento del benessere della paziente, e' fondamentale valutare il reale spessore del suo disagio. Lo specialista non deve ridurre all'aspetto meramente 'tecnico' il suo operare, ma anche almeno tentare di chiarire le motivazioni da cui e' spinta la richiesta e quali siano le aspettative della paziente", ha aggiunto Siliprandi. (AGI) .