Anno III – Numero 401 Notizie in Rilievo Scienza e Salute 1. Cellulite, un batterio da iniettare sarà l'alleato contro la buccia d'arancia 2. Sei perfezionista? Allora rischi depressione, mal di testa e fatica. Prevenzione e Salute 3. Arriva kobido, il massaggio antirughe del guerriero samurai 4. Dopo gli attacchi di cuore è raccomandata una dieta ricca di fibre Farmaci e Salute 5. I super-batteri devastanti.Vecchie infezioni tornano a uccidere 6. I miracoli del sangue, guida ai nuovi farmaci anticoagulanti. Alimenti e Salute 7. Il succo di ciliegia, rimedio efficace contro l’insonnia degli anziani Venerdì 02 Maggio 2014, S. Cesare, Attanasio Proverbio di oggi…….. Chi poco tene, caro tene. (Chi ha poco, se lo tiene caro) ORDINE: Corso di VIGILANZA in FARMACIA: Buttarsi a mare vestito = Ridursi alla miseria come PREPARARSI alla VISITA ISPETTIVA Lunedì 5 Maggio, serata dedicata alla vigilanza in Farmacia. Basterà un soffio nel cellulare per scoprire se si ha il cancro. Anche quest’anno il Consiglio dell’Ordine ha proposto alcune serate dedicate alla Vigilanza in Farmacia. L’evento si svolgerà presso la sede dell’Ordine alle ore 20,45. Data ASL Argomento Relatori Lunedi 5 Maggio ASL-Na – 3 Sud Corso di Vigilanza in Farmacia: Dr. E. Nava come prepararsi alla visita ispettiva e coll. ARRIVA KOBIDO, IL MASSAGGIO ANTIRUGHE DEL GUERRIERO SAMURAI Si chiama ko bi do, conosciuto in Occidente come kobido, il massaggio che, dopo aver conquistato le star di Hollywood, arriva nei saloni di estetica e nelle spa per tutte le persone che sono attratte dalla promessa che nasconde il suo nome. Il kobido è il massaggio dell'eterna giovinezza. Il suo scopo era tra samurai e nobili dell'impero dare benessere, vigore, armonia, quiete per mantenere inalterata nel tempo la propria energia. Risultato di una combinazione tra antiche tecniche mediche giapponesi come la stimolazione basata su tecniche di percussione, le tecniche di massaggio della muscolatura profonda, le manovre d'impastamento, i vari specifici sfioramenti della pelle in superficie e la digitopressione. E’ un vero e proprio lifting naturale, che riattiva il sistema linfatico rallentato dall'età, distende i tratti del viso attenuando le rughe e dona luminosità. Adatto a ogni tipo di pelle, normale, secca, grassa o con acne, indicato sia per gli uomini sia per le donne, il massaggio va eseguito con leggerezza, tramite una rapida sequenza di movimenti, percussioni, sapienti sfioramenti e toccate ritmiche: in tal modo il sistema nervoso è stimolato, la circolazione migliora, i muscoli si rafforzano e si rassodano.(Salute, Il Mattino) SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 401 PREVENZIONE E SALUTE I SUPER-BATTERI DEVASTANTI VECCHIE INFEZIONI TORNANO A UCCIDERE L’Oms lancia l’allarme: «La minaccia dei germi resistenti ai farmaci è in atto in tutto il globo. Senza un’azione urgente malattie curabili saranno di nuovo letali» I super-batteri hanno invaso il pianeta e le conseguenze rischiano di essere «devastanti». A lanciare l’allarme è l’Oms: «La minaccia che i germi resistenti ai farmaci rappresentano per la salute pubblica non è più una previsione per il futuro, ma un’emergenza reale già in atto in tutte le regioni del globo. Possono colpire chiunque, a ogni età, in ogni Paese». E «senza un’azione urgente e coordinata da parte di ogni forza in campo - il mondo si troverà a fronteggiare un’era post-antibiotica in cui infezioni comuni, che sono state curabili per decenni, potranno tornare a uccidere». Gli antibiotici: In un nuovo Rapporto sull’antibiotico-resistenza, l’agenzia delle Nazioni Unite non usa mezzi termini e dichiara lo stato di emergenza: «È una delle più gravi minacce sanitarie, e lo è adesso». «Gli antibiotici efficaci - sono stati uno dei pilastri che ci hanno permesso di vivere più a lungo e più sani, e di beneficiare della medicina moderna». Ma oggi, «a meno che non si prendano azioni significative per aumentare gli sforzi nella prevenzione delle infezioni, e per cambiare il modo in cui produciamo, prescriviamo e usiamo gli antibiotici, il mondo perderà progressivamente quanto ha conquistato sul fronte della salute pubblica. E le implicazioni saranno devastanti». I dati di 114 Paesi: Il nuovo report scatta la fotografia più completa disponibile finora sulla resistenza agli antibiotici, analizzando dati da 114 Paesi. Anche se il fenomeno sta riguardando molti agenti infettivi diversi, il rapporto si focalizza su 6 batteri responsabili di malattie gravi, e tuttavia comuni, come sepsi, diarrea, polmonite, infezioni urinarie e gonorrea. Le conclusioni suscitano «forte preoccupazione», documentando resistenza agli antibiotici - e soprattutto a quelli usati come “ultima spiaggia” - in tutte le regioni del pianeta. Il Rapporto Oms si sofferma per es. sulla Klebsiella pneumoniae, batterio intestinale fra le cause più frequenti di infezioni nosocomiali come polmonite, infezioni neonatali o dei pazienti in terapia intensiva. Ebbene in alcuni Paesi, a causa della resistenza sviluppata dal germe, oltre la metà dei malati non reagisce ai carbapenemi, antibiotici di “ultima linea” che si utilizzano quando già altri hanno fallito. Dilagante anche la resistenza ai fluorochinoloni, usati nelle infezioni urinarie da Escherichia Coli: negli anni ‘80, quando furono introdotti, la resistenza a questi antibiotici era virtualmente pari a zero, mentre oggi ci sono Paesi in molte aree del mondo in cui sono inefficaci in più di un paziente su 2. Quanto alla gonorrea, che infetta nel pianeta 1 milione di persone al giorno, casi di “flop” delle cefalosporine di terza generazione sono stati confermati in Austria, Australia, Canada, Francia, Giappone, Norvegia, Sudafrica, Slovenia, Svezia e Uk. Le soluzioni: gli strumenti per contrastare l’emergenza vanno dal monitoraggio dei casi di resistenza alla prevenzione delle infezioni, per ridurre a monte la necessità di antibiotici attraverso una maggiore igiene, l’accesso ad acque più pulite, le vaccinazioni, il controllo delle infezioni nelle strutture sanitarie. Quella ai super-batteri deve essere una guerra di alleanze. Tutti possono e devono fare la propria parte. La devono fare innanzitutto i cittadini: assumendo antibiotici solo quando vengono prescritti da un medico; completando il ciclo di cura anche se iniziano a sentirsi meglio già prima di concluderlo; non condividendo mai antibiotici con altri, né riutilizzando eventuali rimanenze. Farmacisti e operatori sanitari devono invece potenziare gli strumenti di prevenzione e controllo delle infezioni; prescrivere e dispensare antibiotici, quelli giusti per il singolo caso, solo quando realmente necessari. (Fonte: Adn-Kronos Salute) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 401 ALIMENTI E SALUTE DOPO GLI ATTACCHI DI CUORE È RACCOMANDATA UNA DIETA RICCA DI FIBRE Frutta, verdura, cereali, fagioli e lenticchie hanno un reale beneficio per chi ha sofferto di cuore in termini di longevità Frutta, verdura, cereali, fagioli e lenticchie: sono le fibre, prezioso alleato della nostra salute e normalmente associate al benessere intestinale. Ora però uno studio della Harvard School of Public Health, che analizza i dati di due precedenti studi americani, sottolinea il potere magico delle fibre anche per il cuore e in particolare ne enfatizza i benefici per coloro che hanno già subito un attacco cardiaco , concludendo che mangiare fibre incrementa le probabilità di sopravvivenza dopo un infarto. Lo studio pubb. su British Medical Journal. Lo studio: Complessivamente i ricercatori americani hanno monitorato un campione di 4.000 persone, uomini e donne, reduci da un attacco cardiaco, interrogandoli riguardo alle proprie abitudini di vita e al loro regime dietetico. Conclusioni: Dal questionario effettuato è risultato che un apporto medio di appena 10 g. al giorno di fibre si riflette in una riduzione del rischio di mortalità dopo un infarto del 15%. Già in passato altri studi avevano collegato le fibre alla salute cardiaca, sostenendo che una dose giornaliera di 7 g. di fibre riduce il rischio di malattie cardiache del 9%. L’attuale ricerca però si concentra sui pazienti che hanno già sofferto di cuore, evidenziandone le maggiori chance in termini di longevità nel caso di un regime alimentare generoso di fibre. Una persona su 5 facente parte del campione analizzato ha registrato addirittura il 25% di possibilità in più di evitare un attacco letale grazie a una giusta dose di fibre quotidiana e il gruppo «ad alto tasso di fibre» ha mostrato mediamente un 13% di possibilità in meno di decesso per attacco cardiaco. «Una dieta alimentare che comprende molte fibre è cruciale per un regime bilanciato ed equilibrato, come era già noto, ma ora lo studio recente dimostra come in particolare queste raccomandazioni vadano seguite ancora più scrupolosamente dai sopravvissuti a un attacco cardiaco». Secondo gli esperti la dose ottimale sarebbe intorno ai 38 g. quotidiani, ma in tutti i casi è ormai dimostrato che il consumo di fibre e la longevità in seguito a un infarto sono collegati. (Salute, Corriere) IL SUCCO DI CILIEGIA, RIMEDIO EFFICACE CONTRO L’INSONNIA DEGLI ANZIANI La bevanda, se bevuta due volte al giorno, può incrementare di novanta minuti il sonno per gli adulti che soffrono di insonnia Bere succo di ciliegia al mattino e alla sera potrebbe essere una sana abitudine in grado di migliorare il sonno. Gli scienziati hanno scoperto che questa bevanda, consumata per 2 volte al giorno, potrebbe aiutare a incrementare di circa 90 minuti il sonno per gli adulti più anziani che soffrono di insonnia. Lo studio: L’insonnia è uno dei più comuni problemi di salute tra gli anziani, e si stima che riguardi una percentuale del 23-34% delle persone con 65 anni di età. Gli scienziati hanno valutato gli effetti del succo di ciliegia in 7 adulti con insonnia, di età media 68 anni, che hanno bevuto succo di ciliegia per 2 volte al giorno per 2 settimane. Dal confronto con un gruppo di controllo, gli scienziati hanno scoperto che quelli che avevano bevuto il succo al mattino e alla sera riuscivano a dormire circa un’ora in più (in media 84 min.) rispetto a quelli che avevano ricevuto un placebo e il loro sonno tendeva a essere più efficiente. Secondo i ricercatori, il triptofano del succo di ciliegia potrebbe migliorare la disponibilità della serotonina, che ha un effetto positivo sul sonno. (Salute, Corriere) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 401 SCIENZA E SALUTE CELLULITE, UN BATTERIO DA INIETTARE SARÀ L'ALLEATO CONTRO LA BUCCIA D'ARANCIA Ricercatori Usa stanno sperimentando nuovi metodi per combattere le imperfezioni della pelle: sono un farmaco biologico e uno stimolatore Il nuovo alleato contro la cellulite sarà un batterio da iniettare. Un enzima derivato dal clostridium histolycum ha effetti miracolosi sulla pelle a buccia d'arancia, sciogliendo noduli, indurimenti e cuscinetti. Non solo, un altro metodo anti inestetismi è una radiofrequenza sperimentale chiamata Vanquish RF, che sfiorando la pelle scalda le cellule adipose inducendole alla morte. Le novità sono state presentate da specialisti americani. Il batterio - I nuovi trattamenti sono stati approvati negli Stati Uniti dalla Food and drug administration, che ha dato il via libera alla continuazione degli esperimenti. Per quanto riguarda il farmaco biologico, la nuova speranza contro la cellulite è un enzima collagenasi, ottenuto dal batterio clostridium histolycum. I primi test hanno dimostrato come tramite iniezioni di questo derivato, la pelle abbia dei miglioramenti grazie allo scioglimento di noduli, indurimenti e cuscinetti. Le radiofrequenze - Vanquish RF è invece una radiofrequenza di tipo "selettivo". Lo strumento è un manipolo che a contatto con la pelle scalda le cellule adipose e non la cute, stimolandole e inducendole alla morte. L'Fda ha approvato anche un altro dispositivo medico, il Cabochon, per un miglioramento temporaneo delle pelle su glutei e cosce. (Salute, Tgcom24) SEI PERFEZIONISTA? ALLORA RISCHI DEPRESSIONE, MAL DI TESTA E FATICA Se l’eccellenza è il vostro chiodo fisso, non accettate nulla che sia un dito sotto la perfezione e tendete a rimettere mano al lavoro degli altri perché siete certi di poterlo migliorare, siete probabilmente quel che si chiama un perfezionista . E non stupitevi, quindi, se vi viene spesso mal di stomaco, soffrite di mal di testa, dormite male o vi sentite perennemente stanchi. Una ricerca della Brook University dell’Ontario dimostra infatti che la tendenza al perfezionismo è spesso intimamente legata a disturbi di salute come depressione, fatica e problemi fisici vari. Esaminando 492 individui tra i 24 e i 35 anni i ricercatori hanno evidenziato come i perfezionisti soffrissero di affanno, disturbi del sonno e dolori di stomaco e prendessero di conseguenza più giorni di ferie, con conseguenze sul proprio rendimento lavorativo. I danni dell’ossessione per l’eccellenza non si fermano qui: perfezionisti attenti, perché non solo ve la passate peggio degli altri fisicamente ma, in casi estremi, la paura di non raggiungere la perfezione spesso vi porta a rinviare il lavoro da fare finché non diventa troppo tardi. Questo anche perché di chiedere aiuto, ovviamente, non se ne parla nemmeno: il perfezionista la vive come una dichiarazione di debolezza. Molto meglio, a volte, portare il lavoro a termine senza aspirare necessariamente alla perfezione: accontentatevi del vostro meglio, non sentitevi giudicati dagli altri e vivrete più sereni. Non si parla di fare le cose come capita, ovviamente. Un certo livello di perfezionismo è certamente sano ma superarlo, evidenziano i ricercatori, provoca più danni che altro e soprattutto impedisce di raggiungere la perfezione nel campo più importante: quello della salute. (Salute, il Mattino) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 401 I MIRACOLI DEL SANGUE, GUIDA AI NUOVI FARMACI ANTICOAGULANTI Prevengono l’ictus nei malati con fibrillazione atriale. Più facili da usare, non richiedono particolari attenzioni a cosa si mangia PAZIENTI più informati ad ogni occasione mi chiedono: "Dottore, è arrivato il momento di cambiare? ". Sono soggetti con fibrillazione atriale e si riferiscono alla sostituzione del farmaco in uso, il Warfarin o altri inibitori della vitamina K, con uno dei nuovi anticoagulanti orali. Qual è il motivo della trepidante attesa? Hanno letto che, passando ai trattamenti di ultima generazione, non dovranno più sottoporsi al frequente prelievo di sangue per eseguire un'analisi che serve a misurare il tempo di protrombina (PT). E quindi, dopo, non sarà necessario contattare il medico di famiglia o il cardiologo per comunicare l'esito dell'esame e ricevere istruzioni su come modificare la dose del farmaco da assumere. La procedura può sembrare complessa, ma è indispensabile perché valori del PT più bassi o più alti di quelli terapeutici espongono il paziente a un maggior rischio di eventi emorragici o, all'opposto, trombo-embolici (TEV da Trombo- Embolismo-Venoso). Molti pazienti anziani, tuttavia, per difficoltà contingenti, magari perché scarsamente autonomi, con difficoltà a raggiungere il laboratorio di analisi o a destreggiarsi tra referti e posologie variabili, preferiscono non assumere il farmaco anticoagulante, ma seguire terapie alternative. Ciò li espone a un maggior rischio di TEV e di ictus cerebrale. Si stima che questi pazienti siano almeno il 40% di tutti quelli con fibrillazione atriale. Soprattutto per loro è arrivato il momento di cambiare. La malattia costituisce l'aritmia cardiaca in assoluto più frequente, colpisce il 2,5% dei pazienti oltre i 65 anni e arriva a sfiorare il 20% in età avanzata, tra gli 85 e i 90 anni. I nuovi anticoagulanti orali sono prescrivibili in tutti i casi di fibrillazione atriale? A patto che l'aritmia non sia provocata da una patologia valvolare cardiaca, nella maggior parte dei casi, in pazienti al di sopra dei 65 anni, sì. Al di sotto di tale età, l'indicazione è legata alla presenza di fattori di rischio di natura cardiovascolare (un precedente embolico o insufficienza cardiaca). Ci sono altri due buoni motivi per lasciare il vecchio anticoagulante: strappare la lista degli alimenti proibiti (prezzemolo e verza) e di quelli da mangiare con moderazione (molte verdure tra cui broccoli, cavoli, spinaci, cime di rapa e lattuga), e avere la possibilità di praticare insieme altre terapie, prima interdette in parte o del tutto, oppure attuabili sotto monitoraggio del PT (ogni 5-7 giorni). I nuovi anticoagulanti, non presentano interferenze con gli alimenti e conservano solo poche interazioni pericolose con altri medicamenti: gli antimicotici sistemici azolici; i farmaci anti-HIV inibitori delle proteasi, la rifampicina ; alcuni antiepilettici. Di questa nuova categoria di farmaci, sono disponibili per ora tre prodotti: apixaban (ogni 12 h), dabigatran (ogni 12 h) e rivaroxaban (somministrazione giornaliera). E tra non molto ne vedremo un quarto sulla scena: l'edoxaban. Sono validi anche nel ridurre il rischio post-operatorio di TEV, negli interventi di sostituzione protesica dell'anca o del ginocchio, avendo evidenziato una discreta superiorità nei confronti delle eparine a basso peso molecolare. Hanno tutti dimostrato di non essere inferiori al trattamento con gli inibitori della vitamina K (Warfarin), nella prevenzione dell'ictus cerebrale e degli altri eventi trombo-embolici. Effetti collaterali: alla pari dei vecchi farmaci, mantengono il rischio emorragico: possono essere colpiti principalmente i soggetti predisposti, come i portatori di ulcera del tratto digerente, o di ipertensione arteriosa non controllata o di malformazioni vascolari. Come pure bisogna monitorare la funzionalità epatica e renale, una drastica riduzione dell'efficienza di tali organi costituisce una controindicazione all'impiego dei nuovi anticoagulanti. (Salute, Repubblica)