Anno III – Numero 412 AVVISO 1. Ordine: Serata di Burraco: Beneficenza Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Un 'ammortizzatore' aiuta chi ha artrosi a ginocchio 3. Cancro sconfitto dal vaccino del morbillo in una malata 50enne 4. Perché alcuni cibi ci piacciono e altri no? Prevenzione e Salute 5. Chi abusa di alcol vive 20 anni di meno 6. Ho le gambe rigide, fredde e intorpidite Quale può essere la causa? Farmaci e Salute 7. Mandorle, lo snack amico della salute Lunedì 19 Maggio 2014, S. Ivo, Ivonne Proverbio di oggi…….. A altare sgarrupato nun s'appìcciano cannele. Alle donne avanti con gli anni non si fanno moine. ORDINE: SERATA DI BURRACO PER L’ U.N.I.T.A.L.S.I. Lunedì 9 Giugno, ore 21.00, serata di burraco per l’UNITALSI. L’Ordine di Napoli, in collaborazione con Federfarma Napoli e Unitalsi Napoli, organizza un torneo di burraco per beneficenza. Lunedì 9 Giugno p.v. infatti si terrà la serie di tre partite da tre smazzate, a partire dalle ore 21.00. La quota di partecipazione è di 15 € a persona, il cui ricavato andrà interamente a sostenere le attività dell’Unitalsi Napoli. Obiettivo: raccogliere fondi per dare la possibilità di offrire una vacanza in allegria ad alcuni bambini dell’Unitalsi Napoli. Nel corso della serata sarà offerto un buffet. Come Partecipare: ci si può iscrivere mediante una delle tre modalità di seguito riportate: 1. PRENOTAZIONE MEDIANTE PASSWORD E USERNAME a. sito dell’Ordine, www.ordinefarmacistinapoli.it b. Home Page, c. sez. EVENTI, introdurre username e password 2. PRENOTAZIONE MEDIANTE E-MAIL a. sito dell’ordine, www.ordinefarmacistinapoli.it b. Home Page c. Sez. Presidente in alto a destra mediante e-mail, d. Scrivi al Presidente. 3. PRENOTAZIONE MEDIANTE SMS a. Inviare sms al numero 339 81 77 933 b. indicare Nome e Cognome delle persone che parteciperanno. Possono partecipare alla serata di Beneficenza anche Amici e Parenti di Colleghi iscritti all’Ordine SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 412 SCIENZE E SALUTE Un 'ammortizzatore' aiuta chi ha artrosi a ginocchio Per aiutare chi soffre di artrosi al ginocchio, un problema che riguarda 2 milioni e mezzo di persone solo nel nostro paese, è in arrivo un 'ammortizzatore' che alleggerisce il carico di lavoro dell'articolazione. Il dispositivo, già testato su diversi pazienti anche in Italia, è stato presentato al congresso della European Society for Sports Traumatology, Knee Surgery and Arthroscopy ad Amsterdam. La molla, impiantabile in meno di un'ora di intervento nel tessuto adiacente all'articolazione del ginocchio, può essere usata quando le terapie tradizionali non funzionano ed è ancora presto per l'intervento chirurgico. Il dispositivo è in grado di ridurre il carico del ginocchio fino ad un massimo di 13 kg durante la fase di appoggio del piede a terra, con una riduzione del dolore fino all'80%, un rapido recupero con dimissione già a partire dal giorno successivo all'intervento e la ripresa della normale attività tra le 6 e le 12 settimane per la maggior parte dei pazienti. ''Nel dettaglio - è un sistema costituito da due placche metalliche che vengono fissate l'una sul femore e l'altra sulla tibia in modo da fungere da basi di ancoraggio per un vero e proprio ammortizzatore''. (ANSA). CANCRO SCONFITTO DAL VACCINO DEL MORBILLO IN UNA MALATA 50ENNE La donna adesso sta bene grazie alla cura anti convenzionale Il vaccino per il morbillo ha sconfitto il cancro. Il test medico portato avanti dai ricercatori della Mayo Clinic di Rochester, in Minnesota, ha curato dal cancro una donna di 50 anni. Stacy Erholtz, questo il nome della donna, era colpita da un mieloma, un tumore del sangue che si era diffuso in tutto il corpo. Dose massiccia - La sperimentazione è avvenuta lo scorso anno: la paziente è stata curata con una dose di farmaco in grado di vaccinare dieci milioni di persone dal morbillo, e da sei mesi sembra essere guarita dalla malattia. "Una pietra miliare" - Steven Russell, ematologo che ha condotto la ricerca, ha detto: "Questo studio è una pietra miliare. Dopo aver fallito con tutti i trattamenti convenzionali ho deciso di provare questa possibilità. Ed è stata la cura più semplice in assoluto, con pochissimi effetti collaterali. Spero che diventi il futuro per combattere il cancro". Gli esperti avvisano, però, che sono necessari ulteriori studi, su scala più ampia, per verificare le potenzialità terapeutiche del vaccino del morbillo. (salute, Tgcom24) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 412 ALIMENTI E SALUTE MANDORLE, LO SNACK AMICO DELLA SALUTE Nuovi studi confermano i benefici associati al loro consumo Le mandorle sono preziose alleate della salute. Caratterizzate da un basso indice glicemico, ma ricche di nutrienti, aiutano a difendere l'organismo da diversi punti di vista e in diverse circostanze. A portare alle luci della ribalta le loro proprietà è il convegno annuale dell'American Society of Nutrition di San Diego, durante il quale sono state presentate ben 6 ricerche scientifiche sui benefici di questi frutti. “Questi risultati – aiutano ad aumentare la conoscenza degli effetti benefici delle mandorle all'interno di un'alimentazione salutare”. Ma quali sono le loro proprietà nutrizionali? E quali le novità in termini di benefici per la salute associati al loro consumo? Le mandorle sono prima di tutto ricche di proteine: una porzione da 28 g. ne contiene circa 6 g. Ciò le rende un prezioso alleato contro gli attacchi di fame. Accanto a questi nutrienti, 28 g. di mandorle apportano anche: 4 g. di fibre, 14 g. di acidi grassi monoinsaturi importanti vitamine e minerali, fra cui spiccano o la vitamina E (7,4 g. ogni 28 g. di mandorle), o il magnesio (200 mg ogni 28 g.) o il potassio (77 mg ogni 28 g.). Un aiuto per migliorare l'alimentazione. Fra i risultati presentati è stato evidenziato che i consumatori di mandorle assumono più nutrienti e migliorano la qualità della loro dieta e del proprio stato fisiologico rispetto a chi non ne mangia. In altre parole, questa ricerca dimostra l'esistenza di un'associazione tra il consumo di mandorle e un buono stato di salute. Uno snack anti-diabete. E’ emerso che mangiare circa 40 g. al giorno di mandorle tostate a secco e leggermente salate aiuta a tenere a bada l'appetito e a ridurre la glicemia, migliorando allo stesso tempo l'apporto di vitamina E e di grassi monoinsaturi. Ma c'è di più: dopo 4 settimane durante le quali i partecipanti hanno mangiato ogni giorno una quantità di mandorle corrispondente all'introduzione di 250 calorie non è stato osservato nessun aumento di peso. Spuntini anti-ciccia contro la sindrome metabolica. A confermare che le mandorle sono uno snack amico della linea è arrivata anche da un’altra ricerca. Confrontando la massa addominale totale, quella grassa e il girovita di individui con livelli elevati di colesterolo “cattivo” cui è stato chiesto di mangiare circa 40 g. di mandorle al giorno con quelli di persone con gli stessi problemi di colesterolo che hanno mangiato un altro snack dallo stesso contenuto di calorie, è stato dimostrato che questi frutti aiutano a ridurre il grasso addominale, il cui accumulo è un fattore di rischio per la sindrome metabolica. Conclusioni: Le mandorle, insomma, migliorano la qualità della dieta e lo stato di salute, contrastano l'accumulo di grasso addominale e l'appetito, promuovono il senso di sazietà e aiutano a combattere i fattori di rischio cardiovascolare, tutte caratteristiche che le rendono uno spuntino amico del benessere. (Salute, Sole 24ore) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 412 PREVENZIONE E SALUTE CHI ABUSA DI ALCOL VIVE 20 ANNI DI MENO La bottiglia causa morti precoci, più del fumo. Le donne dipendenti dagli alcolici muoiono in media a 60 anni Gli alcolisti muoiono vent'anni prima della media della popolazione generale. È il risultato allarmante di uno studio tedesco. Le donne che abusano di alcolici muoiono in media a 60 anni, gli uomini a 58. «Nessuno degli alcolisti hanno raggiunto l’età media di 82 anni per le donne e 77 per gli uomini», ha spiegato l'epidemiologo Ulrich John che ha condotto la ricerca in Germania. Il bicchierino uccide addirittura prima della sigaretta. PIÙ PERICOLOSO DELLE BIONDE - «Ci ha sorpreso vedere che la dipendenza da alcol può causare una morte precoce più frequentemente del fumo. I casi di morte correlati al fumo sono perlopiù dovuti a tipi di cancro che sembrano giungere a uno stadio più avanzato della vita rispetto alle cause di morte attribuibili all'alcol. Bere contribuisce a mettere in pratica altri comportamenti rischiosi come lo stesso fumo, il diventare sovrappeso o obeso. L'alcol è un prodotto pericoloso e dovrebbe essere consumato solo entro certi limiti». UOMINI & DONNE - A sorprendere i ricercatori sono state le differenze tra uomo e donna circa l’abuso e gli effetti dell’alcol. «Le donne sembrano rispondere più velocemente e con più forza alle malattie legate al consumo di alcol rispetto agli uomini». I ricercatori non sono però stati in grado di spiegare perché tali differenze nei tassi di mortalità siano così alte. Tuttavia, la massa corporea minore tra le donne non sembra essere una tesi sostenibile, aggiungono gli studiosi. BINGE DRINKING - Parallelamente a questa ricerca, lo Scripps Research Institute di La Jolla, California, ha pubblicato i risultati di uno studio sul cosiddetto binge drinking, ovvero bere drink in modo intermittente, a qualche giorno di distanza. Secondo gli scienziati, bere in questo modo potrebbe ridurre la propria capacità di controllare il desiderio di alcol. La ricerca ha infatti individuato un peggioramento delle facoltà cognitive nei topi simile a quello dell'alcolismo, dopo appena pochi mesi di «bevute intermittenti». «Questa ricerca ci sta mostrando meglio le fasi iniziali del processo di dipendenza - e potrebbe portare a trattamenti più efficaci e test diagnostici più precisi per l'alcolismo e tutte le dipendenze di questo tipo». (salute, Corriere) PERCHÉ ALCUNI CIBI CI PIACCIONO E ALTRI NO? Molto dipende dai condizionamenti che riceviamo da piccoli. Infatti, più la dieta è variata fin da bambini, più si sapranno apprezzare cibi con caratteristiche organolettiche diverse da adulti. L’influenza inizia già fra i 2 e i 5 mesi di vita: il latte materno, infatti, cambia sapore a seconda di ciò che mangia la mamma. Ed è stato dimostrato che i gusti che si imparano ad apprezzare da lattanti saranno poi ricercati da grandi. Lo zampino dei geni: Nei nostri gusti personali c’è però anche una componente genetica. La stanno studiando, a Trieste, i genetisti dell’Ist. Burlo Garofolo, che hanno compiuto un viaggio lungo la Via della Seta, per cercare, nelle popolazioni locali, caratteristiche genetiche legate al gusto degli alimenti tipici. Raccogliendo il Dna di 700 rappresentanti di 22 comunità, hanno così scoperto che i geni che aumentano la percezione del gusto amaro sono distribuiti in modo diverso. In Pamir, per es., il 37% delle persone non tollera l’amaro, una quota molto superiore a quella europea, che è del 7-15%.(Focus PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 412 PREVENZIONE E SALUTE HO LE GAMBE RIGIDE, FREDDE E INTORPIDITE QUALE PUÒ ESSERE LA CAUSA? La neuropatia è una malattia dei nervi periferici: a diagnosi fatta, si possono usare farmaci sintomatici per il dolore Domanda: Ho 39 anni e soffro di un dolore diffuso agli arti inferiori che persiste da circa tre anni. Spesso sento le gambe affaticate e provo un senso di pesantezza. Inoltre, capita che senta gli arti freddi e rigidi (talvolta mi sembrano addirittura fasciati in bende strette), oppure intorpiditi e soffro anche di una sorta di formicolio. I sintomi, mi pare, non abbiano alcun legame con quello che faccio durante il giorno: si presentano sia se mi stanco troppo, magari facendo sport o guidando a lungo, sia se sto per ore a riposo. Dopo una visita da un neurologo e un'elettromiografia la diagnosi è di neuropatia. Ci sono altri esami che dovrei fare? Quali sono le possibili cure? Risponde Giuseppe Lauria, resp. Unità Malattie Neuromuscolari, Ist. Carlo Besta, Milano La sintomatologia che Lei descrive fa pensare, in effetti, a una neuropatia, cioè a una malattia dei nervi periferici. I nervi servono a trasmettere segnali sensitivi (caldo, freddo, dolore e così via) al cervello, a trasportare dal cervello stimoli per i muscoli e a controllare le funzioni vegetative (come sudorazione o variazioni della pressione del sangue). Per intenderci, i nervi sono fatti all’incirca come il cavo della televisione: hanno una parte interna costituita dagli assoni (il prolungamento delle cellule sensitive e motorie) e un rivestimento esterno, la mielina, che permette di trasmettere velocemente i segnali. Il diabete, la causa più frequente di neuropatia nel mondo occidentale, provoca un danno dell'assone, mentre il danno della mielina è comune nelle neuropatie infiammatorie. I disturbi della sensibilità, molto frequenti se i nervi funzionano "male", si presentano sia sotto forma di una "riduzione" della reattività (con una sensazione di intorpidimento simile a quella che si prova dopo un’anestesia locale), sia con sintomi come formicolio o dolore. Le neuropatie riguardano il 2-3% della popolazione, ma oltre i 55 anni la percentuale dei soggetti colpiti sale fino l'8%. Circa un terzo delle neuropatie ha origine genetica ed esordio in età giovanile, un terzo ha invece un'origine "acquisita" (è cioè conseguenza di diabete, deficit di vitamina B12, malattie immunologiche sistemiche, forme infiammatorie primarie) e un terzo resta idiopatico, ovvero senza una causa nota. La diagnosi si basa sulla visita, durante la quale il medico valuta il modo in cui disturbi si sono presentati, la parte del corpo che hanno coinvolto, e "legge" l'elettroneurografia. DIAGNOSI: Per identificare la causa delle neuropatie possono essere utili esami del sangue, mentre a volte bisogna eseguire l'esame del liquido spinale e, raramente, anche la biopsia del nervo. Può essere utile anche una biopsia cutanea per studiare i nervi più piccoli, invisibili all’elettroneurografia, e talora danneggiati in modo isolato nelle neuropatie dolorose. Questo esame non deve preoccupare: è eseguibile in molti centri italiani e per farlo sono sufficienti tre millimetri di pelle. Una diagnosi corretta è naturalmente un passo fondamentale per avviare la terapia: scoprire che una persona con neuropatia ha, ad es., diabete, carenze vitaminiche o malattie autoimmuni, permette di curare la malattia sottostante e migliorare o talvolta guarire la neuropatia. Trattamento: Inoltre, a diagnosi fatta, si possono usare, se necessario, farmaci sintomatici per il dolore neuropatico (antidepressivi, antiepilettici e oppiacei, che vanno scelti e dosati in base al singolo caso). Si tratta di farmaci efficaci, ma hanno effetti collaterali. È quindi importante che ogni paziente con disturbi che suggeriscono una neuropatia si rivolga a un neurologo per ottenere una diagnosi definita prima di iniziare una terapia. (salute, Corriere)