Anno III – Numero 413 AVVISO 1. Ordine: Serata di Burraco: Beneficenza Notizie in Rilievo Scienza e Salute 2. Carotidi: l’aterosclerosi può compromettere la memoria Martedì 20 Maggio 2014, S. Bernardino Proverbio di oggi…….. Chi fraveca e sfraveca nun perde maje tiempo. Significa che chi si da da fare, qualsiasi cosa, non perde mai tempo. ORDINE: SERATA DI BURRACO PER L’ U.N.I.T.A.L.S.I. Lunedì 9 Giugno, ore 21.00, serata di burraco per l’UNITALSI. L’Ordine di Napoli, in collaborazione con Federfarma Napoli e Unitalsi Napoli, organizza un torneo di burraco per beneficenza. La quota di partecipazione è di 15 € a persona, il cui ricavato andrà interamente a sostenere le Prevenzione e attività dell’Unitalsi Napoli. Salute Obiettivo: raccogliere fondi per dare la 3. Sbocciano le allergie, protezione anche per gli possibilità di offrire una vacanza in allegria ad occhi alcuni bambini dell’Unitalsi Napoli. 4. Psoriasi, un segnale a Nel corso della serata sarà offerto un buffet. fior di pelle Come Partecipare: ci si può iscrivere mediante che vale per tutto l’organismo una delle tre modalità di seguito riportate: Farmaci e Salute 5. Caso Herceptin: identificati ulteriori medicinali contraffatti. Le indagini individuano i grossisti e gli operatori coinvolti 1. PRENOTAZIONE MEDIANTE PASSWORD E USERNAME a. sito dell’Ordine, www.ordinefarmacistinapoli.it b. Home Page, c. sez. EVENTI, introdurre username e password 2. PRENOTAZIONE MEDIANTE E-MAIL a. sito dell’ordine, www.ordinefarmacistinapoli.it b. Home Page c. Sez. Presidente in alto a destra mediante e-mail, d. Scrivi al Presidente. 3. PRENOTAZIONE MEDIANTE SMS a. Inviare sms al numero 339 81 77 933 b. indicare Nome e Cognome delle persone che parteciperanno. Possono partecipare alla serata di Beneficenza anche Amici e Parenti di Colleghi iscritti all’Ordine SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 413 PROFESSIONE E SALUTE Caso HERCEPTIN: IDENTIFICATI ULTERIORI MEDICINALI CONTRAFFATTI. LE INDAGINI INDIVIDUANO I GROSSISTI E GLI OPERATORI COINVOLTI A seguito delle indagini scaturite dal caso relativo al furto e al successivo riciclaggio di diverse confezioni del farmaco HERCEPTIN, avviate dall’AIFA e dai Carabinieri NAS, sono stati identificati ulteriori medicinali, alcuni dei quali rubati in Italia, che sarebbero stati contraffatti e reintrodotti con falsa documentazione in altri paesi europei. Gli operatori non autorizzati a Cipro, in Ungheria, Lettonia, Romania, Rep. Slovacca e Slovenia. In Italia sparsi tra Milano a Napoli. Dopo le indagini sul caso di furto e a riciclaggio del farmaco antitumorale Herceptin, c’è una nuova allerta: altri medicinali, alcuni dei quali rubati in Italia, sarebbero stati contraffatti e reintrodotti con falsa documentazione in altri Paesi europei. Secondo i carabinieri del Nas il traffico coinvolge 10 grossisti europei e 12 italiani (l’elenco sul sito dell’AIFA), che avrebbero emesso fatture utilizzate per vendere i medicinali rubati a operatori italiani autorizzati, che li avrebbero a loro volta esportati verso altri mercati. Trattandosi di distributori non autorizzati, i prodotti, spiega l’Agenzia del Farmaco, non possono essere ritenuti sicuri e efficaci, pertanto sono da considerarsi medicinali «falsificati» e non devono essere utilizzati. «Tutti gli Stati Membri devono contattare i grossisti e gli importatori paralleli con sede sul proprio territorio - spiega l’Aifa - affinché i prodotti acquistati dagli operatori non autorizzati siano messi temporaneamente in quarantena». I distributori che avessero acquistato medicinali per esportazione da uno degli operatori italiani o esteri individuati nel corso delle indagini sono invitati a segnalare il caso al Nas competente per territorio e all’Aifa (all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.), inviando dati e copie delle relative fatture, per consentire le attività di indagine e controllo, a conclusione delle quali si procederà, a seconda degli esiti, alla conferma dello stato di quarantena o alla validazione rispetto alla sicurezza dei prodotti. RISCHI PER LA SALUTE: E non si tratta solo di un problema di criminalità: l’esportazione illegale di farmaci può nascondere anche dei rischi per la salute, soprattutto nel caso in cui i medicinali vengano manomessi. «Se i farmaci esportati e poi reimportati illegalmente rimangono così come sono c’è al massimo una evasione fiscale, che non ha effetti sulla salute - spiega il farmacologo Luciano Caprino -, ma queste pratiche possono nascondere rischi. Una tentazione che si può avere è diluire il principio attivo, soprattutto se questo costa molto, o addirittura non usarlo per niente, come avviene spesso per i farmaci comprati su web. Per farlo è sufficiente contraffare etichette e scatole, un’operazione estremamente più facile che produrre banconote false. Ovviamente a questo punto ci sarebbero rischi per il paziente, che potrebbe assumere un farmaco depotenziato o addirittura qualche sostanza sconosciuta». Secondo Caprino al momento è troppo facile riprodurre scatole e foglietti illustrativi da parte di eventuali malfattori. «Il codice a barre non è sufficiente, è troppo facile da copiare - afferma l’esperto -: servirebbero degli accorgimenti più complessi, e una rete informatica che sia in grado di tracciare i farmaci dal momento in cui vengono prodotti fino all’arrivo a casa del paziente». (Salute, Corriere) PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 413 SBOCCIANO LE ALLERGIE, PROTEZIONE ANCHE PER GLI OCCHI Occhi rossi e irritati, ecco i sintomi classici della congiuntivite allergica, un’infiammazione della sottilissima membrana trasparente che avvolge il globo oculare. “I disturbi da allergia, come rivelano recenti statistiche, stanno progressivamente aumentando, con particolari disagi per gli occhi - spiega Francesco Loperfido, Resp. del servizio di Oftalmologia generale dell’Osp. San Raffaele di Milano. Tenere sotto controllo il calendario della fioritura e seguire alcune semplici regole per tenere a bada la lacrimazione e gli starnuti e godersi così l’arrivo della bella stagione: l’occhiale da sole diventa un prezioso alleato”. Le allergie variano da regione a regione e da nord a sud, in base alle piante che fioriscono in quella determinata zona e dalla percentuale di umidità ed inquinamento contenuta nell’aria. Da non sottovalutare anche il problema smog. “L’aumento delle polveri sottili provoca non solo tosse e bronchite, ma anche disturbi agli occhi, come prurito, lacrimazione e rossore”, spiega l’esperto. Quando l’allergia colpisce, gli occhi si arrossano e prudono: la congiuntivite allergica è caratterizzata dalla mancanza di secrezione purulenta e si riconosce per il forte prurito e gonfiore della congiuntiva. L'arrossamento oculare e il prurito interessano quasi sempre entrambi gli occhi e sono accompagnati da lacrimazione intensa. Per prima cosa l’importante è non strofinarsi gli occhi, è una reazione sbagliata che peggiora la reazione allergica. Strofinare gli occhi, “mescola” gli anticorpi e gli antigeni (polline o altro elemento allergizzante) e provoca la liberazione di istamina, che è la causa del prurito stesso. La situazione viene peggiorata in caso di poca lacrimazione. Soprattutto in presenza di una luce solare molto intensa e di forte vento o clima secco, la congiuntiva tende ad asciugarsi, gli occhi si arrossano e la persona avverte una fastidiosa sensazione di bruciore e di prurito, fino ad avere l’impressione di “avere la sabbia negli occhi”. È fondamentale evitare o ridurre al minimo il contatto con gli allergeni e per questo un occhiale da sole di qualità si rivela un’ottima barriera protettiva. Sono da preferire quelli avvolgenti che aiutano a tenere lontano pollini e corpi estranei. (salute, Sole 24ore) Carotidi: l’aterosclerosi può compromettere la memoria Il restringimento delle arterie che portano sangue al cervello ne può alterare le capacità Quando l'aterosclerosi colpisce le carotidi a farne le spese può essere anche la memoria. Studio: ha valutato attraverso test specifici le capacità di ragionamento e la memoria di 67 pazienti affetti da stenosi carotidea asintomatica, una condizione in cui il diametro interno dell'arteria che porta il sangue alla testa è ridotto dalla presenza di placche aterosclerotiche. In particolare, negli individui coinvolti l'ampiezza della carotide era ridotta del 50%. Le capacità mnemoniche e di ragionamento di questi pazienti sono state confrontate con quella di altri 60 individui con fattori di rischio cardiovascolare – diabete, pressione alta, ipercolesterolemia e malattie coronariche – ma non affetti da stenosi carotidea. Risultati: convivere con questa condizione riduce significativamente le performance nei test mnemonici e di ragionamento. “Fino ad oggi l'obiettivo della diagnosi e del trattamento dell'ostruzione delle carotidi è stato la prevenzione dell'ictus in quanto era l'unico pericolo che si pensava fosse indotto nel paziente da questa ostruzione”. (salute, Sole 24ore) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 413 PREVENZIONE E SALUTE PSORIASI, UN SEGNALE A FIOR DI PELLE CHE VALE PER TUTTO L’ORGANISMO Chi soffre di psoriasi può avere maggiori rischi di altri problemi. Esserne consapevoli permette strategie utili per il benessere generale Chiazze rossastre, rotondeggianti, ricoperte di squame argentate perché la pelle si secca e «si sfoglia» velocemente. Spesso non danno alcun fastidio, ma possono causare dolore o prurito. E imbarazzo, specie se colpiscono zone delicate e particolarmente visibili, come volto e mani. Chi soffre di psoriasi sa bene che con queste «macchie» molto probabilmente dovrà convivere tutta la vita. Quello che molti ancora non sanno, invece, è che questa patologia della cute si può accompagnare a una serie di altre malattie - quelle che gli specialisti chiamano “comorbidità” e hanno quindi un rischio superiore alla norma di sviluppare altri disturbi. Altro fatto poco noto alla maggior parte degli psoriasici in forma lieve è che seguire le terapie «a singhiozzo», applicando i rimedi solo quando la malattia si acuisce è non solo poco efficace, ma può essere anche rischioso. Di psoriasi soffre, secondo le stime più recenti, circa il 4% della popolazione mondiale, in Italia circa due milioni e mezzo di persone. Si tratta di una malattia non contagiosa, che si manifesta come un’infiammazione della pelle, solitamente di carattere cronico. «È una patologia eritemato-desquamativa - spiega Gianfranco Altomare, dir. del reparto di Dermatologia all’Istituto Ortopedico Galeazzi di Milano. Sulla pelle compaiono lesioni rossastre, sulle quali si formano squame, dovute a un ricambio cellulare accelerato a livello dell’epidermide, che nel paziente psoriasico arriva a essere 5-10 volte superiore rispetto al turn over normale (in pratica, la pelle si secca e si “sfoglia” più velocemente del normale). L’evoluzione di questa malattia è imprevedibile e può procedere attraverso riacutizzazioni, miglioramenti e talvolta anche persistenti remissioni». In molti casi, insomma, le placche «vanno e vengono» a settimane o mesi di distanza. A oggi non esiste una cura risolutiva, ma il disturbo si può tenere sotto controllo con le molte strategie terapeutiche a disposizione. La sua gravità e l’estensione delle placche variano da persona a persona: per alcuni è poco più che un fastidio, per altri può compromettere seriamente la qualità di vita. «Si parla di forme lievi quando a essere interessato è meno del 10% della superficie corporea continua l’esperto -, mentre viene considerata moderata quando a essere coinvolto è dal 10 al 20% della pelle, oppure meno, ma con localizzazioni importanti (viso e mani, per es.) che pesano molto sulla qualità di vita del paziente. Oltre questa soglia percentuale la psoriasi viene catalogata come grave o severa». Se le cause della malattia non sono state ancora completamente chiarite, ciò che è invece ormai appurato è l’esistenza di vari fattori (genetici, immunitari e ambientali) che giocano un ruolo nel suo sviluppo, oltre a eventi scatenanti di vario genere. «Diversi studi negli ultimi anni hanno poi messo chiaramente in luce che quella psoriasica è una patologia multiorgano - sottolinea N. Balato della Clinica Dermatologica dell’Univ. di Napoli Federico II. Non va più, quindi, considerata come una patologia esclusivamente cutanea, bensì come un’infiammazione sistemica, che può coinvolgere più organi e apparati. PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno III – Numero 413 Abbiamo capito che chi soffre di psoriasi ha maggiori probabilità di sviluppare almeno un altro problema di salute: quanto più vasta è la parte di pelle interessata e più lungo è il numero di anni di convivenza con le lesioni, tanto maggiore è il rischio di avere un’altra malattia, come: artrite psoriasica, obesità, ipertensione, diabete dislipidemie rischio di patologie cardiovascolari a questo vanno aggiunte le conseguenze psicologiche. È stato infatti dimostrato che il convivere con queste chiazze (specie se su volto, mani o genitali) si associa non di rado a depressione». Nonostante il numero crescente di prove che indicano una serie di patologie correlate alla psoriasi, questa consapevolezza non è ancora abbastanza diffusa fra i medici e tanto meno fra i malati. «Bisogna invece che il concetto diventi chiaro - rinforza Balato -. Non per allarmare i pazienti (che rischiano di poter sviluppare un’altra malattia, ma non c’è alcuna certezza che accada), ma semplicemente perché possano essere tenuti sotto controllo. Il ruolo del dermatologo è cruciale: deve saper riconoscere in ciascun paziente la predisposizione alle diverse comorbidità e agire quindi come “sentinella”, coinvolgendo altri specialisti se necessario». Avere un rapporto stabile col dermatologo è importante anche per chi convive con una forma lieve, per evitare il fai da te nelle cure, che può portare, alla lunga, a un aggravamento della malattia. «Quasi 9 pazienti su 10 ritengono che la psoriasi lieve o moderata renda abbastanza, o persino molto, difficile la loro vita quotidiana. Eppure la curano poco, soprattutto perché trovano scomoda la maggioranza dei trattamenti topici: unguenti, creme, paste, lozioni e gel che vanno applicati direttamente sulle lesioni, comportando spesso laboriose medicazioni, magari con prodotti dall’odore sgradevole o che macchiano pelle e vestiti». La mancata aderenza alle terapie è un problema a livello internazionale, che produce una sorta di circolo vizioso: quando le chiazze non sono gravi le persone tendono a utilizzare poco, o anche a sospendere, i rimedi se li ritengono fastidiosi. Molti giudicano le cure inefficaci, ma in realtà è proprio il fatto di utilizzarle male e in modo discontinuo a renderle meno attive. Secondo un sondaggio meno del 10% dei pazienti segue le cure con costanza; circa la metà applica i trattamenti solo quando ha disturbi davvero fastidiosi e li effettua soltanto per il tempo necessario a ottenere un miglioramento. E meno di un paziente su cinque segue le indicazioni fornite dal medico. «In attesa che si trovino rimedi più comodi - concludono gli esperti - è invece importante che anche le persone con psoriasi lieve si curino con costanza, sia per i risultati nell’immediato, sia per evitare possibili peggioramenti o complicazioni». (Salute, Corriere)